Il futuro del ciclismo italiano

Il mondo dei professionisti tra gare e complessità, e più in generale l'approccio al ciclismo di ogni appassionato
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Beppugrillo
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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Si conferma questa tendenza incredibile di scalatori italiani che emergono quasi esclusivamente dagli Appennini e dalle isole (e vale pure per Finn). Non so se tutti questi sono effettivamente cresciuti sportivamente nelle loro regioni di origine (quelli "emigrati" comunque sono andati in Toscana, mica a Morbegno), però è una lista assurda: Nibali, Aru, Pozzovivo, Scarponi, Caruso, Ciccone, Tiberi, Pellizzari, Fortunato, Finn, pure Diego Rosa lo assegnerei agli Appennini. Dalle Alpi negli ultimi anni quali scalatori sono usciti? Formolo, Masnada, Piganzoli. Non è solo una questione di salite ovviamente (premesso che sulle Alpi e pre-Alpi c'è una densità di chilometri di salita nettamente maggiore che sugli Appennini e che lo stato delle strade è mediamente molto migliore), ma proprio di presenza del ciclismo nelle varie zone. A Bergamo o Vicenza certi giorni trovi la fila di cicloamatori per strada. Nelle Marche sta uscendo ovviamente il ciclismo, però mi ricordo bene il giorno in cui ho incrociato proprio Pellizzari, che in quel momento non conoscevo, a Ussita e probabilmente quel giorno per strada ho incrociato solo lui o al massimo altre 2-3 persone. Non credo di esagerare se penso che di praticanti (a tutti i livelli), tra nord e centro-sud il rapporto sia di 5:1 o superiore (Bergamo/Macerata può essere pure 50:1 per quanto ho sperimentato). Eppure il rapporto di scalatori professionisti di alto livello è esattamente l'inverso in questa fase storica. Non ho la minima idea di quale sia il motivo.
Salvatore77
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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Il futuro del ciclismo italiano è mondiale è a San Marino :D
Pare che nello stesso condominio abitano Del Toro, Piganzoli, Pellizzari e Tiberi.
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Otto Kruger
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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Salvatore77 ha scritto: giovedì 29 maggio 2025, 7:30 Il futuro del ciclismo italiano è mondiale è a San Marino :D
Pare che nello stesso condominio abitano Del Toro, Piganzoli, Pellizzari e Tiberi.
Tiberio può ancora mettere piede a San Marino?!?
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ElChava
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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Insomma il buon Caruso porta a casa la top 5 a trentasette anni e mezzo, solo applausi per lui.

Pellizzari scavalca Bernal nell'ultimo tappone e finisce sesto. È mancata la ciliegina del successo di tappa ma nel momento in cui si è visto dare i gradi di capitano ha ampiamente centrato l'obiettivo. Chiaramente però c'è ancora da crescere tanto, molti fantasticavano e speravano in qualcosa di splendido negli ultimi due tapponi ma soprattutto oggi è dovuto stare sulla difensiva. Ci sta, tutta esperienza.

Su Ciccone e Tiberi si è detto più volte, giudicabili seriamente fino ad un certo punto. Spiace invece vedere nuovamente Piganzoli rimbalzato male (circa quattordici minuti e mezzo che, incredibilmente, gli hanno fatto conservare la stessa posizione che aveva in partenza), vedremo con l'approdo in Visma se anche per lui ci sarà un cambio di marcia o se invece sarà chiamato esclusivamente a compiti di gregariato.
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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Dimenticavo: considerate le condizioni in cui ha corso è arrivato qualche bel segnale da Gianmarco Garofoli. Chiaramente andrà rivalutato in altri frangenti in cui potrà fare la sua corsa, per vedere se potrà anche aspirare a buone prestazioni nelle gare a tappe o se invece potrà dare il meglio nelle corse di un giorno.
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Maìno della Spinetta
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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ElChava ha scritto: sabato 31 maggio 2025, 19:26 Insomma il buon Caruso porta a casa la top 5 a trentasette anni e mezzo, solo applausi per lui.

Pellizzari scavalca Bernal nell'ultimo tappone e finisce sesto. È mancata la ciliegina del successo di tappa ma nel momento in cui si è visto dare i gradi di capitano ha ampiamente centrato l'obiettivo. Chiaramente però c'è ancora da crescere tanto, molti fantasticavano e speravano in qualcosa di splendido negli ultimi due tapponi ma soprattutto oggi è dovuto stare sulla difensiva. Ci sta, tutta esperienza.

Su Ciccone e Tiberi si è detto più volte, giudicabili seriamente fino ad un certo punto. Spiace invece vedere nuovamente Piganzoli rimbalzato male (circa quattordici minuti e mezzo che, incredibilmente, gli hanno fatto conservare la stessa posizione che aveva in partenza), vedremo con l'approdo in Visma se anche per lui ci sarà un cambio di marcia o se invece sarà chiamato esclusivamente a compiti di gregariato.
Non erano speranze vane, però. Oggi se stava con Yates (visti i valori dei giorni passati non era impossibile) portava a casa il terzo posto al Giro. Il Finestre lo ha respinto, ma non in modo tragico
Ultima modifica di Maìno della Spinetta il sabato 31 maggio 2025, 21:33, modificato 1 volta in totale.
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damr
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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Secondo me l’unica bocciatura purtroppo è per Piganzoli, mi dispiace tantissimo perché un altro anno alla Polti è stato inutile: adesso correrà la coppa del nonno per il secondo anno di fila senza manco provare una fuga o qualcosa.

Ciccone e Tiberi sfortunati, Pellizzari buon salto di qualità ma non bisogna caricargli addosso troppe pressioni.
ElChava
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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Maìno della Spinetta ha scritto: sabato 31 maggio 2025, 21:18
ElChava ha scritto: sabato 31 maggio 2025, 19:26 Insomma il buon Caruso porta a casa la top 5 a trentasette anni e mezzo, solo applausi per lui.

Pellizzari scavalca Bernal nell'ultimo tappone e finisce sesto. È mancata la ciliegina del successo di tappa ma nel momento in cui si è visto dare i gradi di capitano ha ampiamente centrato l'obiettivo. Chiaramente però c'è ancora da crescere tanto, molti fantasticavano e speravano in qualcosa di splendido negli ultimi due tapponi ma soprattutto oggi è dovuto stare sulla difensiva. Ci sta, tutta esperienza.

Su Ciccone e Tiberi si è detto più volte, giudicabili seriamente fino ad un certo punto. Spiace invece vedere nuovamente Piganzoli rimbalzato male (circa quattordici minuti e mezzo che, incredibilmente, gli hanno fatto conservare la stessa posizione che aveva in partenza), vedremo con l'approdo in Visma se anche per lui ci sarà un cambio di marcia o se invece sarà chiamato esclusivamente a compiti di gregariato.
Non erano speranze vane, però. Oggi se stava con Yates (visti i valori dei giorni passati non era impossibile) portava a casa il terzo posto al Giro. Il Finestre lo ha respinto, ma non in modo tragico
Si ma è anche bello che si sia ricreato un minimo d'entusiasmo. Poi ci sta che sia andata com'è andata. In certe tappe si può pure naufragare, lui è rimasto lì con gli altri per cui ottimo così.
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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per me piganzoli passando alla visma un salto in avanti lo fa, allenamento alimentazione materiali... 22 anni ha fatto 13° e 14° al giro, le basi ci sono...
2015:TreValliV.
2016:Giro(top5),Tour t11-14,ParigiT.
2017:Kuurne,TroBro
2018:Guangxi
2019:Dwars,Tour t18,Vuelta t8,Emilia
2020:CoppiBartali,BinckBank,Giro t1,Vuelta t1-2
2021:Larciano,Dwars,Turchia,Tour t16,Primus
2022:Lamarseillaise,Vuelta t3-10,Japan Cup
2023 :FrecciaV.,Giro t20,Vuelta(top5)
2024:MuscatClassic,Hageland,ZLM,Volta,Vuelta t8,Gooik
2025:Palma,Doubs,Giro t14
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Otto Kruger
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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damr ha scritto: sabato 31 maggio 2025, 21:26 Secondo me l’unica bocciatura purtroppo è per Piganzoli, mi dispiace tantissimo perché un altro anno alla Polti è stato inutile: adesso correrà la coppa del nonno per il secondo anno di fila senza manco provare una fuga o qualcosa.

Ciccone e Tiberi sfortunati, Pellizzari buon salto di qualità ma non bisogna caricargli addosso troppe pressioni.
Come diceva Billie Jean King "la pressione è un privilegio".
Lasciamolo tranquillo e sarà solo una delle tante promesse mancate, carichiamolo di pressioni e salterà oppure diventerà un campione.
Solo la capacità di gestire la pressione trasformerà un buon atleta in un fuoriclasse.
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Temujin
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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Piganzoli alla Visma (se andrà alla Visma) secondo me può svoltare. Poi sta a lui.
Tiberi deve lavorare ancora in salita, altrimenti rischia di essere un piazzato senza cambio di passo per poter vincere.
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nino58
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da nino58 »

Otto Kruger ha scritto: sabato 31 maggio 2025, 22:53
damr ha scritto: sabato 31 maggio 2025, 21:26 Secondo me l’unica bocciatura purtroppo è per Piganzoli, mi dispiace tantissimo perché un altro anno alla Polti è stato inutile: adesso correrà la coppa del nonno per il secondo anno di fila senza manco provare una fuga o qualcosa.

Ciccone e Tiberi sfortunati, Pellizzari buon salto di qualità ma non bisogna caricargli addosso troppe pressioni.
Come diceva Billie Jean King "la pressione è un privilegio".
Lasciamolo tranquillo e sarà solo una delle tante promesse mancate, carichiamolo di pressioni e salterà oppure diventerà un campione.
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Ghe voren i garun (cit.)
Von Rock ? Nein, danke.
Diritto di correre senza condizioni a chi ha scontato una squalifica !!!
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Slegar
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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damr ha scritto: sabato 31 maggio 2025, 21:26 Secondo me l’unica bocciatura purtroppo è per Piganzoli, mi dispiace tantissimo perché un altro anno alla Polti è stato inutile: adesso correrà la coppa del nonno per il secondo anno di fila senza manco provare una fuga o qualcosa.

Ciccone e Tiberi sfortunati, Pellizzari buon salto di qualità ma non bisogna caricargli addosso troppe pressioni.
Su Piganzoli non sarei così drastico, alla fine porta in dote un buon punteggio alla Polti che dovrà giocarsi la 30ª posizione finale nel ranking UCI punto a punto; alla fine è Basso che gli paga lo stipendio, non il forum.

Pellizzari promosso a pieni voti; partito come quarto uomo ha dimostrato di poter tenere le tre settimane ad alto livello, cosa non scontata.

Tiberi, invece, ha dimostrato quel che è, al netto degli inconvenienti: un gran dieselone che non riesce a fare la differenza su nessun terreno. Ho sempre più la conferma che la Lidl-Trek non lo abbia mollato per la questione del gatto e per gli obiettivi della squadra statunitense Tiberi era di troppo.
Preservare lo spirito di quel tempo, in cui credevamo nell'unità e allo stesso tempo nella diversità

Nataša Pirc Musar, 8 febbraio 2024, presidente della Slovenia,
Frase pronunciata a Sarajevo durante la cerimonia per l'intitolazione della pista olimpica al goriziano Jure Franko, primo medagliato jugoslavo alle olimpiadi invernali
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Beppugrillo
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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Per me l'Italia esce molto male da questo Giro. Se è vero che Pellizzari è lanciatissimo, degli altri sono usciti bene Fortunato e Scaroni ma per il resto quasi zero. Preoccupante anche la situazione dei velocisti, che per un po' è stato un campo in cui rimanevamo a galla. Ora se non c'è Milan è difficile pure vedere qualcuno in top ten (Moschetti, ok, ma in una volata su cinque). Il problema dei corridori che fanno un passo avanti e poi rimbalzano è enorme, con Zana è evidentissimo ma preoccupa anche De Pretto a questo punto, Giro davvero incolore per lui. Zambanini un paio di acuti ma mediamente mai protagonista, Frigo invisibile (e aveva pure beccato la fuga giusta ad Asiago). Su un piano un po' inferiore come aspettative (non le mie in realtà, che erano alte), bene Garofoli, se non altro è stato continuo
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Trullo
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da Trullo »

Per Tiberi bisogna pero' capire quanto ha inflluito la caduta
"Senza gli spettatori che commentano sul divano Vingegaard starebbe a pescare le trote in Danimarca, Pogi farebbe l'animatore in qualche villaggio a Jesolo, Remco il terzino sinistro della Casertana e i gemelli Yates avrebbero messo su una banda di criminali scalcagnata dalle parti di Manchester." (Kreuziger80)

"Il Finestre toglie e il Finestre dà" (Merlozero)
kokkelkoren
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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Devo dire che, per un attimo, avevo pensato che Pellizzari avrebbe potuto vincere una o entrambe le tappe di montagna.
Un po' come fece Aru nel 2015...

Ma visto il precedente forse meglio così.
qrier
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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Sinceramente mi aspettavo di più dagli italiani in questo Giro, anche ragionando al netto delle cadute.
Speravo qualche vittoria di tappa in più e Piganzoli nella top10 o almeno molto più vicino.
Bravi Caruso, Pellizzari, Fortunato e Scaroni. E aggiungerei Baroncini per il gregariato, anche se spero che non diventi il suo ruolo per la carriera.
Ciccone e Tiberi fino alla caduta stavano andando bene.

Spero che almeno al Tour con Ganna e Milan si porterà a casa qualche tappa.
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Otto Kruger
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da Otto Kruger »

Beppugrillo ha scritto: martedì 3 giugno 2025, 14:01 Per me l'Italia esce molto male da questo Giro. Se è vero che Pellizzari è lanciatissimo, degli altri sono usciti bene Fortunato e Scaroni ma per il resto quasi zero. Preoccupante anche la situazione dei velocisti, che per un po' è stato un campo in cui rimanevamo a galla. Ora se non c'è Milan è difficile pure vedere qualcuno in top ten (Moschetti, ok, ma in una volata su cinque). Il problema dei corridori che fanno un passo avanti e poi rimbalzano è enorme, con Zana è evidentissimo ma preoccupa anche De Pretto a questo punto, Giro davvero incolore per lui. Zambanini un paio di acuti ma mediamente mai protagonista, Frigo invisibile (e aveva pure beccato la fuga giusta ad Asiago). Su un piano un po' inferiore come aspettative (non le mie in realtà, che erano alte), bene Garofoli, se non altro è stato continuo
Non posso che quotarti ed aggiungerei che Fortunato ha dominato la maglia blu ma a nessuno altro interessava la classifica degli scalatori...
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Beppugrillo
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da Beppugrillo »

Otto Kruger ha scritto: martedì 3 giugno 2025, 14:47
Beppugrillo ha scritto: martedì 3 giugno 2025, 14:01 Per me l'Italia esce molto male da questo Giro. Se è vero che Pellizzari è lanciatissimo, degli altri sono usciti bene Fortunato e Scaroni ma per il resto quasi zero. Preoccupante anche la situazione dei velocisti, che per un po' è stato un campo in cui rimanevamo a galla. Ora se non c'è Milan è difficile pure vedere qualcuno in top ten (Moschetti, ok, ma in una volata su cinque). Il problema dei corridori che fanno un passo avanti e poi rimbalzano è enorme, con Zana è evidentissimo ma preoccupa anche De Pretto a questo punto, Giro davvero incolore per lui. Zambanini un paio di acuti ma mediamente mai protagonista, Frigo invisibile (e aveva pure beccato la fuga giusta ad Asiago). Su un piano un po' inferiore come aspettative (non le mie in realtà, che erano alte), bene Garofoli, se non altro è stato continuo
Non posso che quotarti ed aggiungerei che Fortunato ha dominato la maglia blu ma a nessuno altro interessava la classifica degli scalatori...
No però l'ha dominata, non interessava a nessuno nella terza settimana perché aveva saputo chiuderla prima, poi è andato forte in tappe importanti e ha mostrato una continuità da grande corridore, anche con le corse precedenti il Giro. Lui per me promosso a pieni voti. A San Valentino forse meritava di passare in testa sul traguardo, immagino abbia dovuto fare un passo indietro a causa proprio della maglia azzurra.
noel
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da noel »

Pellizzari bene, Tiberi rivedibile, Piganzoli ingiudicabile fino a quando approderà in una WT, Fortunato aveva un obbiettivo e l'ha centrato senza particolari avversari. Il resto solo volume.
Credo nell'apparenza....
30 anni, semi-obeso, spelacchiato, con barba e occhiali...commenta un altro sport por favor :)
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Lampiao
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da Lampiao »

Senza Roglic e Ayuso, Ciccone per me si sarebbe giocato il podio con Gee, Yates, Carapaz e Del Toro.
Tiberi per ora ingiudicabile, lo aspettiamo alla prossima occasione.
Bene Pellizzari, Fortunato e Scaroni.
Garofoli ha fatto fin troppo correndo tutto il tempo con le costole incrinate.
Maluccio i velocisti ma non avevo grandi aspettative, mentre mi aspettavo qualcosa di più dai fugaioli.
Rimandato al prossimo anno Piganzoli e vediamo se la nuova squadra gli farà fare il salto di qualità.
Comunque la situazione non è nerissima.
O fuzil de Lampião, tem cinco laços de fita
O lugar que ele habita, não falta moça bonita
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da marco_graz »

Ora mandiamo al tour Bettiol, Ganna, Milan che sono i nostri pezzi da novanta, c'e' da sperare che almeno uno centri un risultato di prestigio.
noel
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da noel »

marco_graz ha scritto: martedì 3 giugno 2025, 17:02 Ora mandiamo al tour Bettiol, Ganna, Milan che sono i nostri pezzi da novanta, c'e' da sperare che almeno uno centri un risultato di prestigio.
Speriamo almeno chr Bettiol non dia forfait all'ultimo momento :diavoletto:
Credo nell'apparenza....
30 anni, semi-obeso, spelacchiato, con barba e occhiali...commenta un altro sport por favor :)
qrier
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da qrier »

marco_graz ha scritto: martedì 3 giugno 2025, 17:02 Ora mandiamo al tour Bettiol, Ganna, Milan che sono i nostri pezzi da novanta, c'e' da sperare che almeno uno centri un risultato di prestigio.
Credo che Milan vincerà sicuramente almeno una tappa, spero anche di più.
Ganna se la gioca a cronometro ma non è più nettamente il migliore come anni fa, adesso è uno dei migliori per cui può vincere oppure no.
ElChava
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da ElChava »

Qualche interrogativo il Giro l'ha lasciato, specialmente in merito al cosa poteva essere e non è stato per chi è stato costretto a ritirarsi o uscire di classifica per via delle cadute.

Quanto ai velocisti, va detto che oltre a Milan non ha partecipato neppure l'unico altro nostro corridore che in questi anni sia riuscito a vincere tappe in un grande giro, ovvero Dainese. Purtroppo però l'esperienza del padovano in Tudor, anche a causa di molteplici problematiche fisiche, si sta rivelando ben poco memorabile (appena una vittoria, peraltro datata aprile 2024). Poi chissà, magari avrebbe potuto trovarlo anche lui il colpo alla Van Uden, anche se il giovane olandese ha fatto vedere ben altra gamba (e tra l'altro corre proprio nella ex squadra di Dainese). Un colpo simile confidavo che lo facesse Moschetti, soprattutto per il fatto d'essere riuscito a battere più volte Groenewegen quest'anno ma la volata migliore l'ha tirata fuori solo a Roma, portando a casa un podio di tappa.

Forse qualcosina in più ci si aspettava anche da Fiorelli dopo la bella primavera disputata, quantunque per lui le occasioni migliori potessero venire dalle tappe non adatte ai velocisti puri (che infatti sono anche quelle in cui ha ottenuto le top dieci, a parte Asiago in cui era andato in fuga).
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Road Runner
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da Road Runner »

Io sono convinto che Ciccone sarebbe stato almeno da podio e sto ancora cristonando per la sfiga che
ogni anno gli si accanisce contro. :angry: :angry:
herbie
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da herbie »

Road Runner ha scritto: giovedì 5 giugno 2025, 7:40 Io sono convinto che Ciccone sarebbe stato almeno da podio e sto ancora cristonando per la sfiga che
ogni anno gli si accanisce contro. :angry: :angry:
eh insomma Yates allo scorso Tour non faceva classifica, però è qualche anno che pare un corridore alla sua portata, in salita.
Però Ciccone qualche giornata negativa su tre settimane ce l'ha sempre.
Almeno una vittoria la avrebbe potuta fare. Ora andrà alla Vuelta? :boh:
luketaro
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da luketaro »

Beppugrillo ha scritto: martedì 3 giugno 2025, 14:01 Per me l'Italia esce molto male da questo Giro. Se è vero che Pellizzari è lanciatissimo, degli altri sono usciti bene Fortunato e Scaroni ma per il resto quasi zero. Preoccupante anche la situazione dei velocisti, che per un po' è stato un campo in cui rimanevamo a galla. Ora se non c'è Milan è difficile pure vedere qualcuno in top ten (Moschetti, ok, ma in una volata su cinque). Il problema dei corridori che fanno un passo avanti e poi rimbalzano è enorme, con Zana è evidentissimo ma preoccupa anche De Pretto a questo punto, Giro davvero incolore per lui. Zambanini un paio di acuti ma mediamente mai protagonista, Frigo invisibile (e aveva pure beccato la fuga giusta ad Asiago). Su un piano un po' inferiore come aspettative (non le mie in realtà, che erano alte), bene Garofoli, se non altro è stato continuo
Frigo ha fatto un discreto giro a supporto di Gee.
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da Allabersagliera »

Sì, è stato la discrezione in persona
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da nurseryman »

Road Runner ha scritto: giovedì 5 giugno 2025, 7:40 Io sono convinto che Ciccone sarebbe stato almeno da podio e sto ancora cristonando per la sfiga che
ogni anno gli si accanisce contro. :angry: :angry:
si una scarogna nera
anche io penso che una top 5 poteva tranquillamente coglierla
in definitiva non lo vedo inferiore a Gee
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Salvatore77
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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herbie ha scritto: giovedì 5 giugno 2025, 8:50
Road Runner ha scritto: giovedì 5 giugno 2025, 7:40 Io sono convinto che Ciccone sarebbe stato almeno da podio e sto ancora cristonando per la sfiga che
ogni anno gli si accanisce contro. :angry: :angry:
eh insomma Yates allo scorso Tour non faceva classifica, però è qualche anno che pare un corridore alla sua portata, in salita.
Però Ciccone qualche giornata negativa su tre settimane ce l'ha sempre.
Almeno una vittoria la avrebbe potuta fare. Ora andrà alla Vuelta? :boh:
Lui dice che rispetterà il programma andando alla Vuelta.
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da bartoli »

Tre italiani poco citati che hanno fatto bene per me sono Garofoli, Marcellusi e Germani
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da Lambohbk »

bartoli ha scritto: giovedì 5 giugno 2025, 21:10 Tre italiani poco citati che hanno fatto bene per me sono Garofoli, Marcellusi e Germani
Oddio Germani niente di che.

Battagliero sì, ma una sola volta nei primi 30.
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2018: 3° GC, TotA
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2020: 3° GC, Delfinato, Tour Squadre, Vuelta Tempo, 1° Obb. Zero Punti
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2022: 3° GC, Kuurne, T14 Tour, Volta Port, Mond. TTT
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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Slegar ha scritto: domenica 1 giugno 2025, 9:14
damr ha scritto: sabato 31 maggio 2025, 21:26 Secondo me l’unica bocciatura purtroppo è per Piganzoli, mi dispiace tantissimo perché un altro anno alla Polti è stato inutile: adesso correrà la coppa del nonno per il secondo anno di fila senza manco provare una fuga o qualcosa.

Ciccone e Tiberi sfortunati, Pellizzari buon salto di qualità ma non bisogna caricargli addosso troppe pressioni.
Su Piganzoli non sarei così drastico, alla fine porta in dote un buon punteggio alla Polti che dovrà giocarsi la 30ª posizione finale nel ranking UCI punto a punto; alla fine è Basso che gli paga lo stipendio, non il forum.

Pellizzari promosso a pieni voti; partito come quarto uomo ha dimostrato di poter tenere le tre settimane ad alto livello, cosa non scontata.

Tiberi, invece, ha dimostrato quel che è, al netto degli inconvenienti: un gran dieselone che non riesce a fare la differenza su nessun terreno. Ho sempre più la conferma che la Lidl-Trek non lo abbia mollato per la questione del gatto e per gli obiettivi della squadra statunitense Tiberi era di troppo.
Sicuramente Trek ha mollato Tiberi perchè sapeva non fosse un Pogacar o Evenepoel,ma sinceramente non credo che quello visto in questo Giro sia il suo vero potenziale.....oppure credi veramente che sia possibile le prenda da un Rubio qualsiasi??
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nino58
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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Quindi, possiamo ipotizzare che la ragione di fondo sia Federazioni "storiche" contro UCI ?
Von Rock ? Nein, danke.
Diritto di correre senza condizioni a chi ha scontato una squalifica !!!
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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jan80 ha scritto: venerdì 6 giugno 2025, 8:50
Slegar ha scritto: domenica 1 giugno 2025, 9:14
damr ha scritto: sabato 31 maggio 2025, 21:26 Secondo me l’unica bocciatura purtroppo è per Piganzoli, mi dispiace tantissimo perché un altro anno alla Polti è stato inutile: adesso correrà la coppa del nonno per il secondo anno di fila senza manco provare una fuga o qualcosa.

Ciccone e Tiberi sfortunati, Pellizzari buon salto di qualità ma non bisogna caricargli addosso troppe pressioni.
Su Piganzoli non sarei così drastico, alla fine porta in dote un buon punteggio alla Polti che dovrà giocarsi la 30ª posizione finale nel ranking UCI punto a punto; alla fine è Basso che gli paga lo stipendio, non il forum.

Pellizzari promosso a pieni voti; partito come quarto uomo ha dimostrato di poter tenere le tre settimane ad alto livello, cosa non scontata.

Tiberi, invece, ha dimostrato quel che è, al netto degli inconvenienti: un gran dieselone che non riesce a fare la differenza su nessun terreno. Ho sempre più la conferma che la Lidl-Trek non lo abbia mollato per la questione del gatto e per gli obiettivi della squadra statunitense Tiberi era di troppo.
Sicuramente Trek ha mollato Tiberi perchè sapeva non fosse un Pogacar o Evenepoel,ma sinceramente non credo che quello visto in questo Giro sia il suo vero potenziale.....oppure credi veramente che sia possibile le prenda da un Rubio qualsiasi??
Può darsi che un giorno sbocci veramente, glielo auguro e me lo auguro, ma mi sembra si stia andando nella direzione opposta.
Vittorie da professionista ?
Un Giro del Lussemburgo e una tappa al Giro di Ungheria, a ventiquattro anni.
Von Rock ? Nein, danke.
Diritto di correre senza condizioni a chi ha scontato una squalifica !!!
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da Allabersagliera »

nino58 ha scritto: venerdì 6 giugno 2025, 8:59 Quindi, possiamo ipotizzare che la ragione di fondo sia Federazioni "storiche" contro UCI ?
Sì, possiamo ipotizzarlo, ma preferibilmente in un altro 3d
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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nino58 ha scritto: venerdì 6 giugno 2025, 9:02
jan80 ha scritto: venerdì 6 giugno 2025, 8:50
Slegar ha scritto: domenica 1 giugno 2025, 9:14

Su Piganzoli non sarei così drastico, alla fine porta in dote un buon punteggio alla Polti che dovrà giocarsi la 30ª posizione finale nel ranking UCI punto a punto; alla fine è Basso che gli paga lo stipendio, non il forum.

Pellizzari promosso a pieni voti; partito come quarto uomo ha dimostrato di poter tenere le tre settimane ad alto livello, cosa non scontata.

Tiberi, invece, ha dimostrato quel che è, al netto degli inconvenienti: un gran dieselone che non riesce a fare la differenza su nessun terreno. Ho sempre più la conferma che la Lidl-Trek non lo abbia mollato per la questione del gatto e per gli obiettivi della squadra statunitense Tiberi era di troppo.
Sicuramente Trek ha mollato Tiberi perchè sapeva non fosse un Pogacar o Evenepoel,ma sinceramente non credo che quello visto in questo Giro sia il suo vero potenziale.....oppure credi veramente che sia possibile le prenda da un Rubio qualsiasi??
Può darsi che un giorno sbocci veramente, glielo auguro e me lo auguro, ma mi sembra si stia andando nella direzione opposta.
Vittorie da professionista ?
Un Giro del Lussemburgo e una tappa al Giro di Ungheria, a ventiquattro anni.
Se si spera diventi un Pogacar o Remco stiamo lontani.........potrà diventare un Caruso magari leggermente più forte,ma non tanto di più
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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jan80 ha scritto: venerdì 6 giugno 2025, 8:50
Slegar ha scritto: domenica 1 giugno 2025, 9:14
damr ha scritto: sabato 31 maggio 2025, 21:26 Secondo me l’unica bocciatura purtroppo è per Piganzoli, mi dispiace tantissimo perché un altro anno alla Polti è stato inutile: adesso correrà la coppa del nonno per il secondo anno di fila senza manco provare una fuga o qualcosa.

Ciccone e Tiberi sfortunati, Pellizzari buon salto di qualità ma non bisogna caricargli addosso troppe pressioni.
Su Piganzoli non sarei così drastico, alla fine porta in dote un buon punteggio alla Polti che dovrà giocarsi la 30ª posizione finale nel ranking UCI punto a punto; alla fine è Basso che gli paga lo stipendio, non il forum.

Pellizzari promosso a pieni voti; partito come quarto uomo ha dimostrato di poter tenere le tre settimane ad alto livello, cosa non scontata.

Tiberi, invece, ha dimostrato quel che è, al netto degli inconvenienti: un gran dieselone che non riesce a fare la differenza su nessun terreno. Ho sempre più la conferma che la Lidl-Trek non lo abbia mollato per la questione del gatto e per gli obiettivi della squadra statunitense Tiberi era di troppo.
Sicuramente Trek ha mollato Tiberi perchè sapeva non fosse un Pogacar o Evenepoel,ma sinceramente non credo che quello visto in questo Giro sia il suo vero potenziale.....oppure credi veramente che sia possibile le prenda da un Rubio qualsiasi??
Vale certamente più di Rubio, però, a mio avviso, la Lidl-Trek per com'è impostata nelle corse a tappe punta più ai successi parziali e la classifica generale diventa una conseguenza. Tiberi, invece, è un ciclista che ti può conquistare un podio senza entrare mai nella top-5 di tappa ed ha bisogno di più gregari a disposizione.
Preservare lo spirito di quel tempo, in cui credevamo nell'unità e allo stesso tempo nella diversità

Nataša Pirc Musar, 8 febbraio 2024, presidente della Slovenia,
Frase pronunciata a Sarajevo durante la cerimonia per l'intitolazione della pista olimpica al goriziano Jure Franko, primo medagliato jugoslavo alle olimpiadi invernali
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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Slegar ha scritto: venerdì 6 giugno 2025, 10:52
jan80 ha scritto: venerdì 6 giugno 2025, 8:50
Slegar ha scritto: domenica 1 giugno 2025, 9:14

Su Piganzoli non sarei così drastico, alla fine porta in dote un buon punteggio alla Polti che dovrà giocarsi la 30ª posizione finale nel ranking UCI punto a punto; alla fine è Basso che gli paga lo stipendio, non il forum.

Pellizzari promosso a pieni voti; partito come quarto uomo ha dimostrato di poter tenere le tre settimane ad alto livello, cosa non scontata.

Tiberi, invece, ha dimostrato quel che è, al netto degli inconvenienti: un gran dieselone che non riesce a fare la differenza su nessun terreno. Ho sempre più la conferma che la Lidl-Trek non lo abbia mollato per la questione del gatto e per gli obiettivi della squadra statunitense Tiberi era di troppo.
Sicuramente Trek ha mollato Tiberi perchè sapeva non fosse un Pogacar o Evenepoel,ma sinceramente non credo che quello visto in questo Giro sia il suo vero potenziale.....oppure credi veramente che sia possibile le prenda da un Rubio qualsiasi??
Vale certamente più di Rubio, però, a mio avviso, la Lidl-Trek per com'è impostata nelle corse a tappe punta più ai successi parziali e la classifica generale diventa una conseguenza. Tiberi, invece, è un ciclista che ti può conquistare un podio senza entrare mai nella top-5 di tappa ed ha bisogno di più gregari a disposizione.
Tiberi mi da l'impressione di uno che, tra alti e bassi, ce lo troviamo ancora nelle parti alte dei GT tra almeno 7/8 anni. E da italiano la cosa mi rallegra. Speriamo in qualche picco e in un pò di fortuna
Credo nell'apparenza....
30 anni, semi-obeso, spelacchiato, con barba e occhiali...commenta un altro sport por favor :)
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Beppugrillo
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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La Lidl avrà mollato Tiberi perché non è Pogacar, ma ora non ha né Tiberi né Pogacar. Per me ha ancora potenzialità, secondo me si confonde un po' il suo modo di correre con la sua potenzialità, è un regolarista senza grandi spunti e si pensa che non possa crescere più di tanto, mentre un Pellizzari che ha un modo di correre molto più frizzante ha subito creato più aspettative, pur avendo dimostrato meno, tutto sommato. Per me invece può ancora crescere e penso pure che possa essere estremamente competitivo alla Liegi e al Lombardia (dove è anche più semplice che ci scappi la giornata perfetta)
ElChava
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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Lambohbk ha scritto: venerdì 6 giugno 2025, 2:59
bartoli ha scritto: giovedì 5 giugno 2025, 21:10 Tre italiani poco citati che hanno fatto bene per me sono Garofoli, Marcellusi e Germani
Oddio Germani niente di che.

Battagliero sì, ma una sola volta nei primi 30.
Come avevo detto durante una tappa a me il suo piglio era piaciuto. Capisco che poi l'ordine d'arrivo possa pesare ma secondo me occorre vedere anche come si corre e questo Germani mi è sembrato molto più propositivo. Alla fine l'importante è andare anche per gradi. Nei precedenti grandi giri disputati magari badava più a prendere le misure e ad aiutare i compagni, adesso invece comincia a farsi vedere un po' di più con le fughe. Poi se comincerà a fare anche risultati in maniera costante, tanto meglio.
Salvatore77
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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Beppugrillo ha scritto: venerdì 6 giugno 2025, 13:52 La Lidl avrà mollato Tiberi perché non è Pogacar, ma ora non ha né Tiberi né Pogacar. Per me ha ancora potenzialità, secondo me si confonde un po' il suo modo di correre con la sua potenzialità, è un regolarista senza grandi spunti e si pensa che non possa crescere più di tanto, mentre un Pellizzari che ha un modo di correre molto più frizzante ha subito creato più aspettative, pur avendo dimostrato meno, tutto sommato. Per me invece può ancora crescere e penso pure che possa essere estremamente competitivo alla Liegi e al Lombardia (dove è anche più semplice che ci scappi la giornata perfetta)
Vero. Tiberi non avrà il cambio di passo, ma sembra un corridore completo che ha margine.
Io andrei coi piedi di piombo a giudicarlo per il Giro 2025.
L'anno scorso in Lussemburgo ha dato prova di avere anche carattere.
1° Tour de France 2018
Campionato del mondo gara in linea 2021.
nurseryman
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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Salvatore77 ha scritto: sabato 7 giugno 2025, 21:00
Beppugrillo ha scritto: venerdì 6 giugno 2025, 13:52 La Lidl avrà mollato Tiberi perché non è Pogacar, ma ora non ha né Tiberi né Pogacar. Per me ha ancora potenzialità, secondo me si confonde un po' il suo modo di correre con la sua potenzialità, è un regolarista senza grandi spunti e si pensa che non possa crescere più di tanto, mentre un Pellizzari che ha un modo di correre molto più frizzante ha subito creato più aspettative, pur avendo dimostrato meno, tutto sommato. Per me invece può ancora crescere e penso pure che possa essere estremamente competitivo alla Liegi e al Lombardia (dove è anche più semplice che ci scappi la giornata perfetta)
Vero. Tiberi non avrà il cambio di passo, ma sembra un corridore completo che ha margine.
Io andrei coi piedi di piombo a giudicarlo per il Giro 2025.
L'anno scorso in Lussemburgo ha dato prova di avere anche carattere.
si ma deve correre
quest'anno per ora la sua stagione è stata rappresentata dal solo giro d'italia
ma nella stagione c'e la tirreno il laigueglia, coppi e bartali, liegi, freccia vallone, amstel, etc etc
se fai solo una corsa e la sbagli è una stagione fallimentare
Saint Gervais - Sestriere 1992
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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ElChava ha scritto: sabato 7 giugno 2025, 19:01
Lambohbk ha scritto: venerdì 6 giugno 2025, 2:59
bartoli ha scritto: giovedì 5 giugno 2025, 21:10 Tre italiani poco citati che hanno fatto bene per me sono Garofoli, Marcellusi e Germani
Oddio Germani niente di che.

Battagliero sì, ma una sola volta nei primi 30.
Come avevo detto durante una tappa a me il suo piglio era piaciuto. Capisco che poi l'ordine d'arrivo possa pesare ma secondo me occorre vedere anche come si corre e questo Germani mi è sembrato molto più propositivo. Alla fine l'importante è andare anche per gradi. Nei precedenti grandi giri disputati magari badava più a prendere le misure e ad aiutare i compagni, adesso invece comincia a farsi vedere un po' di più con le fughe. Poi se comincerà a fare anche risultati in maniera costante, tanto meglio.
Potrebbe fare una carriera alla De Marchi secondo me
Salvatore77
Messaggi: 7287
Iscritto il: domenica 9 gennaio 2011, 19:14

Re: Il futuro del ciclismo italiano

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nurseryman ha scritto: sabato 7 giugno 2025, 21:19
Salvatore77 ha scritto: sabato 7 giugno 2025, 21:00
Beppugrillo ha scritto: venerdì 6 giugno 2025, 13:52 La Lidl avrà mollato Tiberi perché non è Pogacar, ma ora non ha né Tiberi né Pogacar. Per me ha ancora potenzialità, secondo me si confonde un po' il suo modo di correre con la sua potenzialità, è un regolarista senza grandi spunti e si pensa che non possa crescere più di tanto, mentre un Pellizzari che ha un modo di correre molto più frizzante ha subito creato più aspettative, pur avendo dimostrato meno, tutto sommato. Per me invece può ancora crescere e penso pure che possa essere estremamente competitivo alla Liegi e al Lombardia (dove è anche più semplice che ci scappi la giornata perfetta)
Vero. Tiberi non avrà il cambio di passo, ma sembra un corridore completo che ha margine.
Io andrei coi piedi di piombo a giudicarlo per il Giro 2025.
L'anno scorso in Lussemburgo ha dato prova di avere anche carattere.
si ma deve correre
quest'anno per ora la sua stagione è stata rappresentata dal solo giro d'italia
ma nella stagione c'e la tirreno il laigueglia, coppi e bartali, liegi, freccia vallone, amstel, etc etc
se fai solo una corsa e la sbagli è una stagione fallimentare
Tiberi ha in programma giro e vuelta come lo scorso anno.
È un corridore che corre molto, lo scorso anno 66 gg nonostante mezza vuelta.
Staremo a vedere.
1° Tour de France 2018
Campionato del mondo gara in linea 2021.
Tommeke92
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Iscritto il: lunedì 24 maggio 2021, 0:23

Re: Il futuro del ciclismo italiano

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nurseryman ha scritto: sabato 7 giugno 2025, 21:19
Salvatore77 ha scritto: sabato 7 giugno 2025, 21:00
Beppugrillo ha scritto: venerdì 6 giugno 2025, 13:52 La Lidl avrà mollato Tiberi perché non è Pogacar, ma ora non ha né Tiberi né Pogacar. Per me ha ancora potenzialità, secondo me si confonde un po' il suo modo di correre con la sua potenzialità, è un regolarista senza grandi spunti e si pensa che non possa crescere più di tanto, mentre un Pellizzari che ha un modo di correre molto più frizzante ha subito creato più aspettative, pur avendo dimostrato meno, tutto sommato. Per me invece può ancora crescere e penso pure che possa essere estremamente competitivo alla Liegi e al Lombardia (dove è anche più semplice che ci scappi la giornata perfetta)
Vero. Tiberi non avrà il cambio di passo, ma sembra un corridore completo che ha margine.
Io andrei coi piedi di piombo a giudicarlo per il Giro 2025.
L'anno scorso in Lussemburgo ha dato prova di avere anche carattere.
si ma deve correre
quest'anno per ora la sua stagione è stata rappresentata dal solo giro d'italia
ma nella stagione c'e la tirreno il laigueglia, coppi e bartali, liegi, freccia vallone, amstel, etc etc
se fai solo una corsa e la sbagli è una stagione fallimentare
Alla Tirreno ha fatto terzo.
Mario Rossi
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Iscritto il: giovedì 1 novembre 2018, 14:57

Re: Il futuro del ciclismo italiano

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Beppugrillo ha scritto: venerdì 6 giugno 2025, 13:52 La Lidl avrà mollato Tiberi perché non è Pogacar, ma ora non ha né Tiberi né Pogacar. Per me ha ancora potenzialità, secondo me si confonde un po' il suo modo di correre con la sua potenzialità, è un regolarista senza grandi spunti e si pensa che non possa crescere più di tanto, mentre un Pellizzari che ha un modo di correre molto più frizzante ha subito creato più aspettative, pur avendo dimostrato meno, tutto sommato. Per me invece può ancora crescere e penso pure che possa essere estremamente competitivo alla Liegi e al Lombardia (dove è anche più semplice che ci scappi la giornata perfetta)
Nel merito concordo con te, ma a livello di ricostruzione sulla Lidl le cose sono andate diversamente. Gli americani sono sempre stata la squadra più politicamente corretta che ci sia (dall'età di Lance). Se non fosse uscita quella notizia non se ne sarebbero mai privati. Non condivido quando dici che la Trek non ha uno come Tiberi. Dal 2021 la Trek aveva sia Tiberi sia Skjelmose (i due hanno 7 mesi di differenza) e a livello di calendario hanno valorizzato molto di più il danese, questo nonostante nel 2022 la componente italica fosse molto forte nel team. A distanza di 3 anni forse hanno avuto ragione. Detto cia penso come te sulle critiche eccessive. La caduta è stata determinante e Antonio prima andava forte. Interessante è quello che ha detto Pellizzotti sul fatto che Antonio non sa gestire la squadra e che ci ha sempre pensato Caruso. Questo è un qualcosa che è essenziale migliorare.
Sparo una sentenza su Remco per me lui è un Benoot che ci crede di più. Cioè non sarà lui il futuro dei belgi nei GT ma mi da sempre più la sensazione di essere quelli che per me sono i "classici mezzi corridori belga". Sono forti, però la salita non è roba per loro.

Io, 4 febbraio 2022
Fiandre
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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Non basterebbe semplicemente dire che il futuro del ciclismo italiano è nerissimo. E finiamo qui la discussione, visto che un alternativa non c'è?
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