Ma no, ma quale Astana squagliata?
Mi pare evidente che oggi il piano per la squadra kazaka fosse quello di cedere volutamente la maglia, col solito duplice vantaggio che questo comporta: condividere anche con qualche altro team l'onere di controllare d'ora in avanti la corsa, ed evitare ai propri capitani le lungaggini del cerimoniale post-tappa.
Infatti, è vero che Ballerini è arrivato al traguardo senza compagni attorno, ma solo perché Fedorov è stato chirurgico, e si è sfilato nel finale quel tanto che bastava per cedere la maglia per soli quattro secondi a Matteo Vercher: un capolavoro!
Semmai, pur riconoscendo la bontà della strategia complessiva, è su altri due punti più specifici che la Astana può e deve essere sonoramente criticata: aver lasciato che già nella sciagurata prima tappa Ballerini accumulasse sei minuti di ritardo, che ora pesano eccome sul groppone; e soprattutto, lasciare che oggi l'ormai ex leader Cees Bol di minuti ne abbia accumulati addirittura otto!
Non vorrei insomma che l'innegabile superiorità dello squadrone si trasformasse in eccessiva rilassatezza ed errori di valutazione così macroscopici; la maglia si poteva cedere, senza regalare così tanto tempo ad un avversario di cui ancora non si conoscono appieno le reali potenzialità.