Il futuro del ciclismo italiano

Il mondo dei professionisti tra gare e complessità, e più in generale l'approccio al ciclismo di ogni appassionato
ElChava
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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Anquetil29 ha scritto: sabato 12 luglio 2025, 17:36 Ritorno alla vittoria al tour de france con Milan. Molto contento per lui.
Per il resto periodo non felice di risultati per il nostro ciclismo. I prossimi eventi che attendo per vedere qualche segnale per il futuro saranno tour de l avenir e la vuelta con Tiberi.
Purtroppo ad oggi siamo alle gioie saltuarie. Se non riusciamo più a vincere le tappe nemmeno al Qinghai le cose non sono così rosee.
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Ultimo km
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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Notizie di Pellizzari?
Farà la Vuelta?
Ovviamente grande Milan, spero raddoppi domani.
Il Pirata vive sempre nel cuore di chi lo ha amato.
ciclistapazzo
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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ElChava ha scritto: sabato 12 luglio 2025, 17:46
Anquetil29 ha scritto: sabato 12 luglio 2025, 17:36 Ritorno alla vittoria al tour de france con Milan. Molto contento per lui.
Per il resto periodo non felice di risultati per il nostro ciclismo. I prossimi eventi che attendo per vedere qualche segnale per il futuro saranno tour de l avenir e la vuelta con Tiberi.
Purtroppo ad oggi siamo alle gioie saltuarie. Se non riusciamo più a vincere le tappe nemmeno al Qinghai le cose non sono così rosee.
Milan è nettamente l'Italiano migliore. Nella sua specializzazione, le volate, è un top mondiale e non può che migliorare. Ganna è stato il miglior cronomen al mondo, ma ora ha davanti nettamente Remco e a Ganna pesa non aver mai vinto una crono al Tour. Questi due sono gli unici top mondiali italiani attualmente, uno per le volate e uno per le crono.

Poi abbiamo bravi ciclisti come Tiberi o Ciccone che però sono lontani dall'essere i top nelle loro specialità. Un Tiberi non batterà mai Pogi o Vinge e neanche lotterà mai alla pari con loro (o solo quando questi saranno in forte declino). Pellizzari è promettente ma dobbiamo vedere dove arriverà.
ElChava
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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ciclistapazzo ha scritto: sabato 12 luglio 2025, 17:50 Pellizzari è promettente ma dobbiamo vedere dove arriverà.
Senza considerare che il possibile arrivo di Evenepoel in Red Bull potrebbe influire sul suo calendario, nel senso che se dovesse davvero concretizzarsi il trasferimento e Remco decidesse di tornare a correre il Giro, è chiaro che Giulio dovrebbe mettersi a sua disposizione.
Anquetil29
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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Attualmente si, ci salvano Milan e Ganna.
Ma io credo che per il futuro abbiamo qualche possibilità di risalita (peggiorare è difficile). Pelizzari sembra avere un futuro nei GT. Tra i giovani abbiamo atleti che si stanno mettendo in mostra, Finn, Gualdi, Borgo, Turconi, solo per fare qualche nome.
Poi rimane il fatto che nel ciclismo di oggi se ci sono pogacar vingegars per i GT più van der poel e forse evenepoel per le classiche e crono basta vincono loro.
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Lambohbk
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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Ultimo km ha scritto: sabato 12 luglio 2025, 17:48 Notizie di Pellizzari?
Farà la Vuelta?
Era in programma ma poi ha fatto il Giro. Al primo anno World Tour non gli faranno fare 2 GT (salvo sorprese).
2017: Dwars, La Panne, Itzulia, Vuelta - Comb., Japan Cup
2018: 3° GC, TotA
2019: 4° GC, Limburg, California
2020: 3° GC, Delfinato, Tour Squadre, Vuelta Tempo, 1° Obb. Zero Punti
2021: 2° GC, Slovenia, Camp. Ita, Sett. Ita, Norvegia, Plouay
2022: 3° GC, Kuurne, T14 Tour, Volta Port, Mond. TTT
2023: 5° GC, Mond. Crono, Renewi
2024: 1° GC, Provence, Koln, C. Ita, Langkawi
ElChava
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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Ultimo km ha scritto: sabato 12 luglio 2025, 17:48 Notizie di Pellizzari?
Farà la Vuelta?
In teoria nei piani originali la Vuelta sarebbe potuta essere l'unico grande giro disputato da Giulio in questa stagione, i cambiamenti di programma della primavera però credo che abbiano modificato le cose. Non so ancora dove rientrerà ma ritengo più probabile un finale di stagione in funzione della partecipazione al mondiale o all'europeo (potrebbe anche fare entrambi ma non saprei). Di sicuro me lo aspetterei nelle ultime classiche italiane e al Lombardia.

Tiberi invece sicuramente farà la Vuelta con ambizioni di classifica, lui vorrebbe provare a lottare per il podio ma se dovessero partecipare sia Tadej che Jonas si farebbe molto dura.
TheArchitect99
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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Anquetil29 ha scritto: sabato 12 luglio 2025, 18:03 Attualmente si, ci salvano Milan e Ganna.
Ma io credo che per il futuro abbiamo qualche possibilità di risalita (peggiorare è difficile). Pelizzari sembra avere un futuro nei GT. Tra i giovani abbiamo atleti che si stanno mettendo in mostra, Finn, Gualdi, Borgo, Turconi, solo per fare qualche nome.
Poi rimane il fatto che nel ciclismo di oggi se ci sono pogacar vingegars per i GT più van der poel e forse evenepoel per le classiche e crono basta vincono loro.
Però la cosa che fa specie è che anche negli anni passati di corridori nei 10 di Giro Under e Avenir ne mettevamo quasi ogni anno, poi tra i pro al massimo qualcuno si è ritagliato un bello spazio da gregario come Covi o Aleotti, alcuni come invece Colleoni per esempio dei fantasmi.
nurseryman
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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ho letto che gaffuri sarà stagista per Polti
è vero ??
per me si sarebbe meritato un contratto però stagista è già qualcosa
Saint Gervais - Sestriere 1992
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ElChava
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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nurseryman ha scritto: sabato 12 luglio 2025, 20:07 ho letto che gaffuri sarà stagista per Polti
è vero ??
per me si sarebbe meritato un contratto però stagista è già qualcosa
Si dice così, vedremo un po' ma di sicuro un ingaggio lo trova anche lui dopo l'Italiano.
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Road Runner
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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ElChava ha scritto: sabato 12 luglio 2025, 17:56
ciclistapazzo ha scritto: sabato 12 luglio 2025, 17:50 Pellizzari è promettente ma dobbiamo vedere dove arriverà.
Senza considerare che il possibile arrivo di Evenepoel in Red Bull potrebbe influire sul suo calendario, nel senso che se dovesse davvero concretizzarsi il trasferimento e Remco decidesse di tornare a correre il Giro, è chiaro che Giulio dovrebbe mettersi a sua disposizione.
Accazzo..!
lucks83
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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TheArchitect99 ha scritto: sabato 12 luglio 2025, 19:45
Anquetil29 ha scritto: sabato 12 luglio 2025, 18:03 Attualmente si, ci salvano Milan e Ganna.
Ma io credo che per il futuro abbiamo qualche possibilità di risalita (peggiorare è difficile). Pelizzari sembra avere un futuro nei GT. Tra i giovani abbiamo atleti che si stanno mettendo in mostra, Finn, Gualdi, Borgo, Turconi, solo per fare qualche nome.
Poi rimane il fatto che nel ciclismo di oggi se ci sono pogacar vingegars per i GT più van der poel e forse evenepoel per le classiche e crono basta vincono loro.
Però la cosa che fa specie è che anche negli anni passati di corridori nei 10 di Giro Under e Avenir ne mettevamo quasi ogni anno, poi tra i pro al massimo qualcuno si è ritagliato un bello spazio da gregario come Covi o Aleotti, alcuni come invece Colleoni per esempio dei fantasmi.
Il problema non sono i ciclisti italiani: anche se in misura molto minore rispetto ad anche solo 15 anni fa, siamo ancora in grado di sfornare ragazzi di ottimo talento.

Il problema è che mancano le squadre e quelle poche professional che abbiamo sono di basso livello rispetto alle altre e non riescono a far crescere il movimento.
I pochissimi ragazzi buoni che riescono a fare emergere vengono subito cannibalizzati dalle squadre WT e messi a fare i gregari.

Il ciclismo italiano non rilascerà mai finché non ci sarà qualcuno che farà una squadra seriamente, mettendoci tanti soldi.
L'esempio è la uno x... o pensate che Norvegia e Danimarca abbiano un vivaio migliore di quello italiano?
luketaro
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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lucks83 ha scritto: sabato 12 luglio 2025, 23:15
TheArchitect99 ha scritto: sabato 12 luglio 2025, 19:45
Anquetil29 ha scritto: sabato 12 luglio 2025, 18:03 Attualmente si, ci salvano Milan e Ganna.
Ma io credo che per il futuro abbiamo qualche possibilità di risalita (peggiorare è difficile). Pelizzari sembra avere un futuro nei GT. Tra i giovani abbiamo atleti che si stanno mettendo in mostra, Finn, Gualdi, Borgo, Turconi, solo per fare qualche nome.
Poi rimane il fatto che nel ciclismo di oggi se ci sono pogacar vingegars per i GT più van der poel e forse evenepoel per le classiche e crono basta vincono loro.
Però la cosa che fa specie è che anche negli anni passati di corridori nei 10 di Giro Under e Avenir ne mettevamo quasi ogni anno, poi tra i pro al massimo qualcuno si è ritagliato un bello spazio da gregario come Covi o Aleotti, alcuni come invece Colleoni per esempio dei fantasmi.
Il problema non sono i ciclisti italiani: anche se in misura molto minore rispetto ad anche solo 15 anni fa, siamo ancora in grado di sfornare ragazzi di ottimo talento.

Il problema è che mancano le squadre e quelle poche professional che abbiamo sono di basso livello rispetto alle altre e non riescono a far crescere il movimento.
I pochissimi ragazzi buoni che riescono a fare emergere vengono subito cannibalizzati dalle squadre WT e messi a fare i gregari.

Il ciclismo italiano non rilascerà mai finché non ci sarà qualcuno che farà una squadra seriamente, mettendoci tanti soldi.
L'esempio è la uno x... o pensate che Norvegia e Danimarca abbiano un vivaio migliore di quello italiano?
Norvegesi e (soprattutto) danesi che sono in giro da prima che uscisse fuori la uno-x. Sono proprio l'esempio per cui la mancanza di wt italiana non è il problema.
stakia
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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ElChava ha scritto: sabato 12 luglio 2025, 17:56
ciclistapazzo ha scritto: sabato 12 luglio 2025, 17:50 Pellizzari è promettente ma dobbiamo vedere dove arriverà.
Senza considerare che il possibile arrivo di Evenepoel in Red Bull potrebbe influire sul suo calendario, nel senso che se dovesse davvero concretizzarsi il trasferimento e Remco decidesse di tornare a correre il Giro, è chiaro che Giulio dovrebbe mettersi a sua disposizione.
in un fantascenario tricolore per il 2026 che ricalchi i primi anni di esperienza di Nibali per Basso, con il belga capitano in Bora a quel punto Pellizzari fungerebbe da ultimo uomo in salita sulle strade del Giro e invece prima punta alla Vuelta (Roglic ormai ha fatto il suo tempo)
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Road Runner
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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Cacchio, ma secondo me Pellizzari attualmente è già superiore a Remco in salita!
Se non si ha il coraggio di provare a fargli fare la sua corsa, quando diventerà capitano?? a 32 anni ??
Poi dopo anni di mulismo va a finire che sbaglia la prima mezza tappa e allora diranno che non ne
aveva la stoffa, e alé, gregario a vita...
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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lucks83 ha scritto: sabato 12 luglio 2025, 23:15
TheArchitect99 ha scritto: sabato 12 luglio 2025, 19:45
Anquetil29 ha scritto: sabato 12 luglio 2025, 18:03 Attualmente si, ci salvano Milan e Ganna.
Ma io credo che per il futuro abbiamo qualche possibilità di risalita (peggiorare è difficile). Pelizzari sembra avere un futuro nei GT. Tra i giovani abbiamo atleti che si stanno mettendo in mostra, Finn, Gualdi, Borgo, Turconi, solo per fare qualche nome.
Poi rimane il fatto che nel ciclismo di oggi se ci sono pogacar vingegars per i GT più van der poel e forse evenepoel per le classiche e crono basta vincono loro.
Però la cosa che fa specie è che anche negli anni passati di corridori nei 10 di Giro Under e Avenir ne mettevamo quasi ogni anno, poi tra i pro al massimo qualcuno si è ritagliato un bello spazio da gregario come Covi o Aleotti, alcuni come invece Colleoni per esempio dei fantasmi.
Il problema non sono i ciclisti italiani: anche se in misura molto minore rispetto ad anche solo 15 anni fa, siamo ancora in grado di sfornare ragazzi di ottimo talento.

Il problema è che mancano le squadre e quelle poche professional che abbiamo sono di basso livello rispetto alle altre e non riescono a far crescere il movimento.
I pochissimi ragazzi buoni che riescono a fare emergere vengono subito cannibalizzati dalle squadre WT e messi a fare i gregari.

Il ciclismo italiano non rilascerà mai finché non ci sarà qualcuno che farà una squadra seriamente, mettendoci tanti soldi.
L'esempio è la uno x... o pensate che Norvegia e Danimarca abbiano un vivaio migliore di quello italiano?
Guarda sicuramente avere una squadra come la Uno-X tutta italiana aiuterebbe, però la realtà è che molti italiani una volta fatto il salto nel WT si sono persi, i numeri che avevano fatto vedere da under-23 neanche l'ombra e, mentre alcuni si sono rivelati ottimi gregari ma non di più, altri appunto sono scesi di livello. La narrativa che sia tutta colpa della mancanza della squadra WT ormai regge fino a un certo punto, se hai i numeri le occasioni le hai, poi non è che tutte le squadre siano Visma e UAE con decine di capitani.
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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Road Runner ha scritto: sabato 12 luglio 2025, 23:58 Cacchio, ma secondo me Pellizzari attualmente è già superiore a Remco in salita!
Se non si ha il coraggio di provare a fargli fare la sua corsa, quando diventerà capitano?? a 32 anni ??
Poi dopo anni di mulismo va a finire che sbaglia la prima mezza tappa e allora diranno che non ne
aveva la stoffa, e alé, gregario a vita...
Remco ha fatto terzo a un tour e vinto una Vuelta, per ora Pellizzari deve dimostrare tutto. Nella terza settimana del Giro, probabilmente stanco per il lavoro per Roglic, è andato in calo.
lucks83
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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luketaro ha scritto: sabato 12 luglio 2025, 23:32
lucks83 ha scritto: sabato 12 luglio 2025, 23:15
TheArchitect99 ha scritto: sabato 12 luglio 2025, 19:45
Però la cosa che fa specie è che anche negli anni passati di corridori nei 10 di Giro Under e Avenir ne mettevamo quasi ogni anno, poi tra i pro al massimo qualcuno si è ritagliato un bello spazio da gregario come Covi o Aleotti, alcuni come invece Colleoni per esempio dei fantasmi.
Il problema non sono i ciclisti italiani: anche se in misura molto minore rispetto ad anche solo 15 anni fa, siamo ancora in grado di sfornare ragazzi di ottimo talento.

Il problema è che mancano le squadre e quelle poche professional che abbiamo sono di basso livello rispetto alle altre e non riescono a far crescere il movimento.
I pochissimi ragazzi buoni che riescono a fare emergere vengono subito cannibalizzati dalle squadre WT e messi a fare i gregari.

Il ciclismo italiano non rilascerà mai finché non ci sarà qualcuno che farà una squadra seriamente, mettendoci tanti soldi.
L'esempio è la uno x... o pensate che Norvegia e Danimarca abbiano un vivaio migliore di quello italiano?
Norvegesi e (soprattutto) danesi che sono in giro da prima che uscisse fuori la uno-x. Sono proprio l'esempio per cui la mancanza di wt italiana non è il problema.
Chiaro, anche gli italiani sono ancora in giro.
Quelli di maggior valore sono dispersi tra le varie squadre WT.

Il problema per me rimane quello delle squadre: la uno x ha concentrato molti di quei danesi e norvegesi nella propria squadra e li ha inseriti in un progetto ambizioso e chiarissimo.
E sono andati a "fare acquisti " anche nelle WT.
In Italia quale professional fa questa cosa?
Nessuna.
Al più appena vedono un giovane buono lo prendono e dopo un anno è già venduto, col risultato che va aa fare il gregario .
Salvatore77
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da Salvatore77 »

La XDS Astana ha in organico 13 italiani, lo stesso numero che aveva la Lampre l'ultimo anno.
I nostri corridori di punta, Ganna, Milan, Tiberi, Pellizzari, avrebbero giovamento da una squadra italiana?
1° Tour de France 2018
Campionato del mondo gara in linea 2021.
brunello
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da brunello »

Road Runner ha scritto: sabato 12 luglio 2025, 23:58 Cacchio, ma secondo me Pellizzari attualmente è già superiore a Remco in salita!
Se non si ha il coraggio di provare a fargli fare la sua corsa, quando diventerà capitano?? a 32 anni ??
Poi dopo anni di mulismo va a finire che sbaglia la prima mezza tappa e allora diranno che non ne
aveva la stoffa, e alé, gregario a vita...
Il Pellizzari del Giro era superiore al Remco del Romandia e grossomodo sul livello di quello del Delfinato.
Chiaramente inferiore al Remco del tour 2024.

Il problema in bora al momento è che ha la strada un po' chiusa da Roglic per ora e forse lo sarà un po' da Lipowitz, però va detto che è al primo anno in squadra e se eventualmente dimostrerà di andare forte, avrà le sue occasioni, come in parte l'ha avuta al giro.
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Otto Kruger
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da Otto Kruger »

lucks83 ha scritto: domenica 13 luglio 2025, 9:18
luketaro ha scritto: sabato 12 luglio 2025, 23:32
lucks83 ha scritto: sabato 12 luglio 2025, 23:15

Il problema non sono i ciclisti italiani: anche se in misura molto minore rispetto ad anche solo 15 anni fa, siamo ancora in grado di sfornare ragazzi di ottimo talento.

Il problema è che mancano le squadre e quelle poche professional che abbiamo sono di basso livello rispetto alle altre e non riescono a far crescere il movimento.
I pochissimi ragazzi buoni che riescono a fare emergere vengono subito cannibalizzati dalle squadre WT e messi a fare i gregari.

Il ciclismo italiano non rilascerà mai finché non ci sarà qualcuno che farà una squadra seriamente, mettendoci tanti soldi.
L'esempio è la uno x... o pensate che Norvegia e Danimarca abbiano un vivaio migliore di quello italiano?
Norvegesi e (soprattutto) danesi che sono in giro da prima che uscisse fuori la uno-x. Sono proprio l'esempio per cui la mancanza di wt italiana non è il problema.
Chiaro, anche gli italiani sono ancora in giro.
Quelli di maggior valore sono dispersi tra le varie squadre WT.

Il problema per me rimane quello delle squadre: la uno x ha concentrato molti di quei danesi e norvegesi nella propria squadra e li ha inseriti in un progetto ambizioso e chiarissimo.
E sono andati a "fare acquisti " anche nelle WT.
In Italia quale professional fa questa cosa?
Nessuna.
Al più appena vedono un giovane buono lo prendono e dopo un anno è già venduto, col risultato che va aa fare il gregario .
Piganzoli è rimasto alla Polti ed è scomparso. Anche fossero le squadre il problema, dobbiamo intenderci che non si parla dell'eventuale esistenza delle squadre, quanto della loro consistenza e progettualità. Detto da assoluto profano, la mia impressione è che ci sia un grande problema nella costruzione del corridore prima dell'approdo al professionismo.
LIBERTÀ PER JERRY DRAKE
luketaro
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da luketaro »

lucks83 ha scritto: domenica 13 luglio 2025, 9:18
luketaro ha scritto: sabato 12 luglio 2025, 23:32
lucks83 ha scritto: sabato 12 luglio 2025, 23:15

Il problema non sono i ciclisti italiani: anche se in misura molto minore rispetto ad anche solo 15 anni fa, siamo ancora in grado di sfornare ragazzi di ottimo talento.

Il problema è che mancano le squadre e quelle poche professional che abbiamo sono di basso livello rispetto alle altre e non riescono a far crescere il movimento.
I pochissimi ragazzi buoni che riescono a fare emergere vengono subito cannibalizzati dalle squadre WT e messi a fare i gregari.

Il ciclismo italiano non rilascerà mai finché non ci sarà qualcuno che farà una squadra seriamente, mettendoci tanti soldi.
L'esempio è la uno x... o pensate che Norvegia e Danimarca abbiano un vivaio migliore di quello italiano?
Norvegesi e (soprattutto) danesi che sono in giro da prima che uscisse fuori la uno-x. Sono proprio l'esempio per cui la mancanza di wt italiana non è il problema.
Chiaro, anche gli italiani sono ancora in giro.
Quelli di maggior valore sono dispersi tra le varie squadre WT.

Il problema per me rimane quello delle squadre: la uno x ha concentrato molti di quei danesi e norvegesi nella propria squadra e li ha inseriti in un progetto ambizioso e chiarissimo.
E sono andati a "fare acquisti " anche nelle WT.
In Italia quale professional fa questa cosa?
Nessuna.
Al più appena vedono un giovane buono lo prendono e dopo un anno è già venduto, col risultato che va aa fare il gregario .
Gli italiani vanno a fare i gregari perchè sono più scarsi degli stranieri.
Pedersen, Vingegaard, Asgreen, Fuglsang, Skjelmose, Valgren non hanno avuto bisogno della squadra nazionale.
ElChava
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da ElChava »

Road Runner ha scritto: sabato 12 luglio 2025, 23:58 Cacchio, ma secondo me Pellizzari attualmente è già superiore a Remco in salita!
Se non si ha il coraggio di provare a fargli fare la sua corsa, quando diventerà capitano?? a 32 anni ??
Poi dopo anni di mulismo va a finire che sbaglia la prima mezza tappa e allora diranno che non ne
aveva la stoffa, e alé, gregario a vita...
Siamo sempre nell' ambito di un panorama ipotetico, che ci si può divertire ad immaginare nel momento in cui si sono fatte più concrete le voci di un passaggio di Remco nella stessa formazione di Pellizzari. È chiaro che quello scenario si configurerebbe solo se Remco, effettivamente approdato lì, decidesse di tornare a correre il Giro (inoltre occorrerebbe vedere se uno tra Tadej e Jonas decidesse di correrlo, il top sarebbe averli entrambi più Remco ma credo sia utopia). In caso contrario è possibile che a Pellizzari potrebbe essere data la possibilità di testarsi.

P.S.: non dimentichiamoci neppure che, tempo un paio d'anni, in Red Bull si ritroveranno tra i professionisti pure Lorenzo Finn, altro potenziale talento per le gare a tappe.
lucks83
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da lucks83 »

Otto Kruger ha scritto: domenica 13 luglio 2025, 10:05
lucks83 ha scritto: domenica 13 luglio 2025, 9:18
luketaro ha scritto: sabato 12 luglio 2025, 23:32

Norvegesi e (soprattutto) danesi che sono in giro da prima che uscisse fuori la uno-x. Sono proprio l'esempio per cui la mancanza di wt italiana non è il problema.
Chiaro, anche gli italiani sono ancora in giro.
Quelli di maggior valore sono dispersi tra le varie squadre WT.

Il problema per me rimane quello delle squadre: la uno x ha concentrato molti di quei danesi e norvegesi nella propria squadra e li ha inseriti in un progetto ambizioso e chiarissimo.
E sono andati a "fare acquisti " anche nelle WT.
In Italia quale professional fa questa cosa?
Nessuna.
Al più appena vedono un giovane buono lo prendono e dopo un anno è già venduto, col risultato che va aa fare il gregario .
Piganzoli è rimasto alla Polti ed è scomparso. Anche fossero le squadre il problema, dobbiamo intenderci che non si parla dell'eventuale esistenza delle squadre, quanto della loro consistenza e progettualità. Detto da assoluto profano, la mia impressione è che ci sia un grande problema nella costruzione del corridore prima dell'approdo al professionismo.
È proprio quello che intendevo dire quando ho parlato di progetto ambizioso e chiarissimo.
Anche la uno x è una professional, ma ha un budget molto più consistente delle nostre e soprattutto sanno far rendere al meglio i propri corridori.
La Bardiani, per esempio, al campionato italiano è stata imbarazzante.
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da Anquetil29 »

Anche evenepoel dovesse andare in redbull se Pelizzari continua su questa linea avrà le sue occasioni.
In una grande squadra la concorrenza è sempre alta e se stecchi qualcuno verrà al tuo posto (anche lui ha fatto così al giro con Roglic quest'anno) però se sei forte questo deve essere uno stimolo non un problema.
bartoli
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da bartoli »

Anquetil29 ha scritto: sabato 12 luglio 2025, 18:03 Attualmente si, ci salvano Milan e Ganna.
Non capisco perchè Ciccone, che nelle ultime due monumento ha raccolto due podi, venga così bistrattato
Soffrire, cadere, rialzarsi, vincere. Questo è il vocabolario del ciclismo e della vita
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da nino58 »

bartoli ha scritto: lunedì 14 luglio 2025, 0:03
Anquetil29 ha scritto: sabato 12 luglio 2025, 18:03 Attualmente si, ci salvano Milan e Ganna.
Non capisco perchè Ciccone, che nelle ultime due monumento ha raccolto due podi, venga così bistrattato
Per lo stesso motivo per cui veniva bistrattato Nibali.
Von Rock ? Nein, danke.
Diritto di correre senza condizioni a chi ha scontato una squalifica !!!
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da Anquetil29 »

bartoli ha scritto: lunedì 14 luglio 2025, 0:03
Anquetil29 ha scritto: sabato 12 luglio 2025, 18:03 Attualmente si, ci salvano Milan e Ganna.
Non capisco perchè Ciccone, che nelle ultime due monumento ha raccolto due podi, venga così bistrattato
Penso Ciccone sia il nostro migliore uomo su certi tipi di terreni e io sono personalmente un suo tifoso dai tempi del suo primo lancio di occhiali :D
Al di là del tifo penso allo stesso tempo non abbia raggiunto i picchi degli altri due citati. Quest'anno io credo avesse nelle gambe un top 5/7 al giro ma la sfortuna l ha troppe volte colpito.
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Brakko
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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Secondo me perche' Ciccone da' l'idea di essere molto forte, ma di non poter competere con i migliori della sua categoria (classifica GT e classiche dure). Ovvero, contro Pogacar, Vingegaard e Remco parte uno o due gradini dietro. Anche nei due podi ottenuti nelle classiche, non e' mai stato seriamente in lizza per la vittoria.
Ganna (forse non piu') e Milan (forse non ancora), invece, sono al top mondiale nelle loro discipline.

Poi per me primeggiare nelle crono o in volata vale piu' o meno come essere un piazzato nei GT, per cui ritengo anch'io che le prestazioni di Ciccone siano sottovalutate. Ma e' un'opinione personale
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Brakko
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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nino58 ha scritto: lunedì 14 luglio 2025, 7:33
bartoli ha scritto: lunedì 14 luglio 2025, 0:03
Anquetil29 ha scritto: sabato 12 luglio 2025, 18:03 Attualmente si, ci salvano Milan e Ganna.
Non capisco perchè Ciccone, che nelle ultime due monumento ha raccolto due podi, venga così bistrattato
Per lo stesso motivo per cui veniva bistrattato Nibali.
Sarebbe? Visto che tra i due non vedo particolari affinita' tecniche
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Ultimo km
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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Brakko ha scritto: lunedì 14 luglio 2025, 11:16
nino58 ha scritto: lunedì 14 luglio 2025, 7:33
bartoli ha scritto: lunedì 14 luglio 2025, 0:03
Non capisco perchè Ciccone, che nelle ultime due monumento ha raccolto due podi, venga così bistrattato
Per lo stesso motivo per cui veniva bistrattato Nibali.
Sarebbe? Visto che tra i due non vedo particolari affinita' tecniche
Essere meridionale,immagino.
Il Pirata vive sempre nel cuore di chi lo ha amato.
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Brakko
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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Allora non condivido per nulla
qrier
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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Brakko ha scritto: lunedì 14 luglio 2025, 11:15 Secondo me perche' Ciccone da' l'idea di essere molto forte, ma di non poter competere con i migliori della sua categoria (classifica GT e classiche dure). Ovvero, contro Pogacar, Vingegaard e Remco parte uno o due gradini dietro. Anche nei due podi ottenuti nelle classiche, non e' mai stato seriamente in lizza per la vittoria.
Ganna (forse non piu') e Milan (forse non ancora), invece, sono al top mondiale nelle loro discipline.

Poi per me primeggiare nelle crono o in volata vale piu' o meno come essere un piazzato nei GT, per cui ritengo anch'io che le prestazioni di Ciccone siano sottovalutate. Ma e' un'opinione personale
Ciccone è sottovalutato perchè non ha mai portato a termine un grande giro andando forte dall'inizio alla fine.
Quando ha fatto classifica gli è sempre successo qualcosa.
Quando è in giornata ha fatto vedere di poter tenere i migliori in salita (eccetto i fenomeni), ma non ha continuità.
E' comunque un ottimo corridore, ma ancora mi sa come qualcosa di incompiuto, spero che entro fine carriera ottenga il risultato che possa cambiare volto a queste considerazioni, magari vincendo una grande classica oppure facendo un podio ad un Giro.
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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Come diceva qualcuno più su, Ciccone ha dei podi in classiche ma non ha mai corso per vincerle, ovviamente con Pogacar è davvero complicato. Ganna invece si, oltre che a cronometro è uno dei 2/3 più forti. Lo stesso dicasi per Milan per le volate.
1° Tour de France 2018
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noel
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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Milan e Ganna qualcosa vincono, Ganna anche qualcosa di molto importante. Ciccone è un buon corridore ma vince pochino. Possiamo simpatizzare per lui per le sue prestazioni di ottimo livello e le sue sfortune...ma con tutto l'impegno che posso metterci se la sua carriara finisse oggi lo metto più vicino ad un Bettiol (che almeno una monumento l'ha centrata) che a un Ganna. Il nome di Nibali non capisco come sia uscito fuori in una discussione del genere...
Credo nell'apparenza....
30 anni, semi-obeso, spelacchiato, con barba e occhiali...commenta un altro sport por favor :)
giorgio ricci
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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Non credo assolutamente che essere abruzzese o lombardo abbia importanza sul giudizio di un corridore .
Credo che Nibali non venisse sminuito ,anzi. Il problema è che in Italia il ciclismo non è più seguito.
Nibali al Tour 2014 aveva spazio sui giornali e nella TV .
Bontempi lo aveva ? Certamente no. Ed erano altri tempi . Fra l'altro assomigliava tanto a Milan , forse neanche Bartoli e Bettini lo avevano .
Se Sinner ( che a definire italiano faccio tanta tanta fatica ) vincesse tornei importanti ma non slam avrebbe tutto quello spazio ?
Ciccone come carriera è inferiore a Beccia ,imho..Solo I grandi.corridori , quelli che sono sempre competitivi creano audience ,non gli specialisti, e in Italia non ce ne sono
Nibali comunque ha avuto il suo spazio , l'unico limite è che non era continuo, soprattutto dopo il Tour 2014: ( anche per incidenti) , e che il ciclismo con paddock chiusi e la fine dell'epoca dei circuiti ha allontanato la gente
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Maìno della Spinetta
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da Maìno della Spinetta »

giorgio ricci ha scritto: martedì 15 luglio 2025, 21:23 Non credo assolutamente che essere abruzzese o lombardo abbia importanza sul giudizio di un corridore .
Credo che Nibali non venisse sminuito ,anzi. Il problema è che in Italia il ciclismo non è più seguito.
Nibali al Tour 2014 aveva spazio sui giornali e nella TV .
Bontempi lo aveva ? Certamente no. Ed erano altri tempi . Fra l'altro assomigliava tanto a Milan , forse neanche Bartoli e Bettini lo avevano .
Se Sinner ( che a definire italiano faccio tanta tanta fatica ) vincesse tornei importanti ma non slam avrebbe tutto quello spazio ?
Ciccone come carriera è inferiore a Beccia ,imho..Solo I grandi.corridori , quelli che sono sempre competitivi creano audience ,non gli specialisti, e in Italia non ce ne sono
Nibali comunque ha avuto il suo spazio , l'unico limite è che non era continuo, soprattutto dopo il Tour 2014: ( anche per incidenti) , e che il ciclismo con paddock chiusi e la fine dell'epoca dei circuiti ha allontanato la gente
Nibali un grandissimo corridore, con un carisma davanti allo schermo pari a quello di Tajani purtroppo
“Our interest’s on the dangerous edge of things.
The honest thief, the tender murderer, the superstitious atheist”.
giorgio ricci
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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È vero. Non è carismatico ,ma neanche quelli di adesso lo sono . Anzi ,potrebbero mandare chatGPT a fare le interviste che non cambierebbe niente .
Una volta era più facile ,e se facevano dei versi come Zandegú diventavano gli idoli della gente pur senza essere dei fenomeni.
Il ciclismo era lo sport del popolo e la gente si esaltava anche per il carattere dei corridori.
Pensa a Taccone ,lo stesso Zandegú ,Motta , Adorni con il suo buon italiano ,alle polemiche fra Moser e Saronni , e per l'ultimo a Pantani.
Adesso devi vincere e anche se vinci non diventi personaggio. I personaggi li creano a tavolino .Ma in Italia il motivo del declino a livello mediatico è che il ciclismo interessa molto meno di prima
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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giorgio ricci ha scritto: martedì 15 luglio 2025, 21:23 Non credo assolutamente che essere abruzzese o lombardo abbia importanza sul giudizio di un corridore .
Credo che Nibali non venisse sminuito ,anzi. Il problema è che in Italia il ciclismo non è più seguito.
Qui fu sminuito parecchio, e da parecchi.
Motivi inconfessabili, ma che quelli erano.
Von Rock ? Nein, danke.
Diritto di correre senza condizioni a chi ha scontato una squalifica !!!
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Tranchée d'Arenberg
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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nino58 ha scritto: martedì 15 luglio 2025, 23:31
giorgio ricci ha scritto: martedì 15 luglio 2025, 21:23 Non credo assolutamente che essere abruzzese o lombardo abbia importanza sul giudizio di un corridore .
Credo che Nibali non venisse sminuito ,anzi. Il problema è che in Italia il ciclismo non è più seguito.
Qui fu sminuito parecchio, e da parecchi.
Motivi inconfessabili, ma che quelli erano.
Cazzo se non fu sminuito. Ci furono mille modi, mille occasioni in cui qui e fuori da qui Nibali fu sminuito, nonostante c'era qualcuno che metteva in guardia: "occhio che dopo Nibali ci sarà il vuoto". E vuoto è stato. 6 anni senza un Italiano vincitore di una tappa al Tour, per non parlare del fatto che è stato l'ultimo italiano a vincere la Sanremo, Il Lombardia, Il Tour de France, il Giro d'Italia, la Tirreno-Adriatico.
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qrier
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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giorgio ricci ha scritto: martedì 15 luglio 2025, 21:23 Non credo assolutamente che essere abruzzese o lombardo abbia importanza sul giudizio di un corridore .
Credo che Nibali non venisse sminuito ,anzi. Il problema è che in Italia il ciclismo non è più seguito.
Nibali al Tour 2014 aveva spazio sui giornali e nella TV .
Bontempi lo aveva ? Certamente no. Ed erano altri tempi . Fra l'altro assomigliava tanto a Milan , forse neanche Bartoli e Bettini lo avevano .
Se Sinner ( che a definire italiano faccio tanta tanta fatica ) vincesse tornei importanti ma non slam avrebbe tutto quello spazio ?
Ciccone come carriera è inferiore a Beccia ,imho..Solo I grandi.corridori , quelli che sono sempre competitivi creano audience ,non gli specialisti, e in Italia non ce ne sono
Nibali comunque ha avuto il suo spazio , l'unico limite è che non era continuo, soprattutto dopo il Tour 2014: ( anche per incidenti) , e che il ciclismo con paddock chiusi e la fine dell'epoca dei circuiti ha allontanato la gente
Nibali non era continuo?
Forse intendi che non vinceva da gennaio a ottobre, però nelle grandi corse a tappe se non vinceva andava spesso sul podio. Oltretutto non avendo lo spunto veloce doveva staccare tutti per vincere.
Bomby
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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qrier ha scritto: mercoledì 16 luglio 2025, 0:24
giorgio ricci ha scritto: martedì 15 luglio 2025, 21:23 Non credo assolutamente che essere abruzzese o lombardo abbia importanza sul giudizio di un corridore .
Credo che Nibali non venisse sminuito ,anzi. Il problema è che in Italia il ciclismo non è più seguito.
Nibali al Tour 2014 aveva spazio sui giornali e nella TV .
Bontempi lo aveva ? Certamente no. Ed erano altri tempi . Fra l'altro assomigliava tanto a Milan , forse neanche Bartoli e Bettini lo avevano .
Se Sinner ( che a definire italiano faccio tanta tanta fatica ) vincesse tornei importanti ma non slam avrebbe tutto quello spazio ?
Ciccone come carriera è inferiore a Beccia ,imho..Solo I grandi.corridori , quelli che sono sempre competitivi creano audience ,non gli specialisti, e in Italia non ce ne sono
Nibali comunque ha avuto il suo spazio , l'unico limite è che non era continuo, soprattutto dopo il Tour 2014: ( anche per incidenti) , e che il ciclismo con paddock chiusi e la fine dell'epoca dei circuiti ha allontanato la gente
Nibali non era continuo?
Forse intendi che non vinceva da gennaio a ottobre, però nelle grandi corse a tappe se non vinceva andava spesso sul podio. Oltretutto non avendo lo spunto veloce doveva staccare tutti per vincere.
E non era certo un iperspecialista di corse a tappe e grandi classiche come allora andava di moda, il suo palmares parla chiaro. Andava forte un po' su tutti i terreni (tranne in volata, forse), ma non era il meglio in assoluto su tutti i singoli terreni, e nonostante questo ha vinto tanto (perché sapeva correre). Era un tipo di corridore che non si vedeva dagli anni '80 e che si è iniziato a vedere di nuovo con Remco e Pogacar, ma nella sua epoca era un unicum.

Il problema dal punto di vista mediatico è che davanti a un microfono o a una telecamera è e rimane un tocco di legno. Non ha proprio i tempi, non ha i modi, non è il suo. Anche dopo anni che co-conduce un podcast.
giorgio ricci
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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Certamente. A me dispiaceva perché la gente non so rendeva conto che dietro di lui c'era il vuoto .
Ma veramente,secondo voi ,con tutte le contraddizioni che vive questo paese, c'è ancora un numero di persone che guardano se sei valdostano o siciliano?
Nibali lo rimpiangeremo per tanto tempo , e diventerà più famoso fra poco tempo ,più di quando correva .
Non era mediatico ,ma un mio amico l'ha conosciuto per lavoro e mi ha detto che è molto rilassato, non fa certo la star.
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