lucks83 ha scritto: ↑lunedì 15 settembre 2025, 22:41
Babylon ha scritto: ↑lunedì 15 settembre 2025, 22:24
Beppugrillo ha scritto: ↑lunedì 15 settembre 2025, 21:32
Questo concetto di protesta è clamorosamente autoreferenziale, inutile e arrogante però. Anche se ottieni il 100% dei tuoi obiettivi non hai ottenuto nulla. Sostieni una posizione, va benissimo, in modo anche forte, magari violento, ma la sostieni verso il Governo, verso le associazioni internazionali. Se semplicemente stai protestando contro una squadra (con la pretesa implicita che tutti i lavoratori della squadra dovrebbero licenziarsi) e la interrompi nel caso in cui qualcuno ritiri la squadra per sicurezza stai solo facendo una carnevalata imbarazzante
Quindi ad esempio ottenere che la Israel corra senza nome e sponsor alcuno e che la Vuelta e l'UCI prendano una posizione netta in merito = non ottenere nulla, protesta autoreferenziale ed arrogante?
Non doverne più vedere le casacche mentre passano al Giro dell'Emilia, al Lombardia, Tour o sotto casa mia/tua è non ottenere nulla?
Rifiutare e negare l'azione di sportwashing che attivamente fanno non ha valore?
Ma santo Dio Babylon, ma in che lingua te lo si deve spiegare che gli organizzatori della Vuelta non avevano il potere di estromettere la Israel dalla loro corsa = erano obbligati ad accettare la loro presenza in corsa?
E la stessa cosa vale per gli organizzatori del Giro dell'Emilia e per RCS.
Fa schifo sta cosa, lo sappiamo tutti e non ci serve una protesta di massa per comprenderlo, non siamo gente con l'anello al naso.
Semplicemente in tanti, su questo forum, stiamo dicendo che l'obiettivo da prendere di mira è stato sbagliato.
È l'UCi che va messa in condizione di non avere scelta, perché di questa faccenda se ne lava le mani (e non voglio dire peggio, anzi se vuoi scrivimi in privato che ti dico come la penso su sta cosa), non i poveri cristi degli organizzatori della Vuelta, che hanno le mani legate.
Se avessero buttato fuori la Israel, avrebbero perso la licenza WT per organizzare la corsa, lo sai?
Sai che danno sarebbe stato, per loro?
Io capisco che di fronte a un genocidio la questione sia marginale, ma questa è gente che ci campa, con questo lavoro.
Perché devono essere loro a essere messi spalle al muro, su una questione che è più grande di loro?
Perché poi, se la dobbiamo dire tutta, pure col casino che è stato fatto, le maglie della squadra del canadese sionista le vedremo sia all'Emilia, sia al Lombardia.
E allora non era meglio rivolgere la propria giusta rabbia verso i veri responsabili di questa situazione?
Ma secondo te quanto accaduto a questa Vuelta non crea pressione nei confronti dell'UCI, o sulla Israel stessa?
Il rischio che le prossime corse del calendario o che il Tour '26 possa andare incontro ai medesimi problemi, specie per la Boucle viste le prime tappe in Catalogna, non crea dei problemi, pensieri, ansie?
Tutto è rimasto uguale, inalterato, anche se ora ne parlano un tot di testate ed il tema è stato portato all'attenzione di sempre più persone?
Però forse mettersi a bordo strada con le bandiere palestinesi, concordare con l'organizzazione di lasciar passare la corsa, vedere i corridori della Israel sfilare e farsi un'oretta di manifestazione dopo era più efficace.
A fine evento un bel flashmob concordato - anzi forse la parola giusta è concesso - quello sì che avrebbe fatto capire che le intenzioni sono serie.
Va bene tutto, ma evitiamo di prenderci in giro.
Molti son qua a lamentarsi sul fatto che si sia creato un precedente, che adesso - oddio - qualsiasi motivo sarà buono per interrompere una corsa, come faremo in futuro etc etc.
In parte è vero: è stato creato un precedente, ed è un precedente importante proprio perchè è significativo aver impedito,
per una giusta causa, di portata universale ma strettamente connessa al mondo del ciclismo, lo svolgersi di una corsa di questo tenore.
Ora, sebbene io pensi che sia ridondante visto che l'ho specificato a più riprese, mi sembra necessario aggiungere una cosa: condanno gli atti che hanno portato al ferimento di alcuni corridori, con conseguenze più o meno gravi. Penso che anche all'interno di una manifestazione/protesta che decide di portare conflittualità in piazza i ciclisti debbano essere assolutamente tutelati dai manifestanti stessi. Non sono ovviamente loro l'obbiettivo, ed è miope pensarli responsabili di qualsivoglia cosa.
Se vi saranno nuove dimostrazioni io sono a favore dell'interruzione delle corse perchè penso sia il modo più forte in assoluto di far passare il messaggio agli organi responsabili ed il più veloce possibile per far sì che le cose cambino, ma ovviamente l'incolumità dei corridori deve essere prioritaria e garantita.
Sappiamo che l'affezione si manifesta in maniera differente da persona a persona: per me l'affezione a questo sport passa anche per il non vederci passare della merda simile, e se a tal scopo si renderà necessario bloccare parte delle corse in calendario, io personalmente me lo accollo.
E sticazzi del diritto mio, tuo, di Luca90 o di chicchessia di godersi "un evento sportivo senza che nessuno lo faccia saltare per aria per le cause più disparate", dato che queste cause sono tangibili e giuste.
Poi certo, ci si può sempre affidare al fatalismo spicciolo e frasi fatte sul fatto che tanto non cambia nulla, sul cosa pensi di aver ottenuto, tanto adesso corrono pure ad Emilia e Lombardia et similia, ma in tal caso a che pro fare qualsiasi cosa visto che tanto nulla cambia?