Il futuro del ciclismo italiano
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Re: Il futuro del ciclismo italiano
Alla fine in questa Vuelta ne esce bene pellizzari una vittoria e sesto posto sono più di quello che mi aspettavo. Tiberi non so cosa commentare vedremo come evolverà la sua carriera.
Ciccone conferma che sulle tre settimane qualcosa che lo manda fuori classifica c'è sempre. Come picco massimo sulla singola prestazione è comunque notevole, speriamo decida di puntare con decisione alle classiche e alle tappe.
Capitolo mondiali/europei, piccolo mio pensiero, vedo pellizzari molto più adatto agli europei e poco hai mondiali.
Ciccone conferma che sulle tre settimane qualcosa che lo manda fuori classifica c'è sempre. Come picco massimo sulla singola prestazione è comunque notevole, speriamo decida di puntare con decisione alle classiche e alle tappe.
Capitolo mondiali/europei, piccolo mio pensiero, vedo pellizzari molto più adatto agli europei e poco hai mondiali.
Re: Il futuro del ciclismo italiano
Da una recente intervista:
"Adesso sto meglio e infatti i risultati stanno progressivamente migliorando. E’ stata un’annata un po’ difficile per me, da prima del Giro già stavo male, poi ho fatto la corsa rosa che comunque non ero a posto, dopo ho fatto tutte le analisi e si è visto che ero ancora affetto da mononucleosi e varicella. Le avevo già avute e pensavamo che erano state debellate, invece si erano come risvegliate. Ho iniziato una cura che è andata avanti per due mesi e mezzo, ora sembra che il peggio sia passato, le sensazioni sono migliori e spero di riuscire a fare qualcosa di buono da qui alla fine della stagione.".
Se qualcuno si era chiesto come mai Filippo Zana non andasse un cazzo questa è la risposta.
"Adesso sto meglio e infatti i risultati stanno progressivamente migliorando. E’ stata un’annata un po’ difficile per me, da prima del Giro già stavo male, poi ho fatto la corsa rosa che comunque non ero a posto, dopo ho fatto tutte le analisi e si è visto che ero ancora affetto da mononucleosi e varicella. Le avevo già avute e pensavamo che erano state debellate, invece si erano come risvegliate. Ho iniziato una cura che è andata avanti per due mesi e mezzo, ora sembra che il peggio sia passato, le sensazioni sono migliori e spero di riuscire a fare qualcosa di buono da qui alla fine della stagione.".
Se qualcuno si era chiesto come mai Filippo Zana non andasse un cazzo questa è la risposta.
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Re: Il futuro del ciclismo italiano
Non andava neanche l'anno scorso purtroppo rispetto al 2023, spero torni ad alti livelliAntares ha scritto: ↑martedì 16 settembre 2025, 0:54 Da una recente intervista:
"Adesso sto meglio e infatti i risultati stanno progressivamente migliorando. E’ stata un’annata un po’ difficile per me, da prima del Giro già stavo male, poi ho fatto la corsa rosa che comunque non ero a posto, dopo ho fatto tutte le analisi e si è visto che ero ancora affetto da mononucleosi e varicella. Le avevo già avute e pensavamo che erano state debellate, invece si erano come risvegliate. Ho iniziato una cura che è andata avanti per due mesi e mezzo, ora sembra che il peggio sia passato, le sensazioni sono migliori e spero di riuscire a fare qualcosa di buono da qui alla fine della stagione.".
Se qualcuno si era chiesto come mai Filippo Zana non andasse un cazzo questa è la risposta.
Re: Il futuro del ciclismo italiano
Perché la mononucleosi,in un altro passaggio dell' intervista, ha detto di averla presa una prima volta nel 2024.TheArchitect99 ha scritto: ↑martedì 16 settembre 2025, 1:20Non andava neanche l'anno scorso purtroppo rispetto al 2023, spero torni ad alti livelliAntares ha scritto: ↑martedì 16 settembre 2025, 0:54 Da una recente intervista:
"Adesso sto meglio e infatti i risultati stanno progressivamente migliorando. E’ stata un’annata un po’ difficile per me, da prima del Giro già stavo male, poi ho fatto la corsa rosa che comunque non ero a posto, dopo ho fatto tutte le analisi e si è visto che ero ancora affetto da mononucleosi e varicella. Le avevo già avute e pensavamo che erano state debellate, invece si erano come risvegliate. Ho iniziato una cura che è andata avanti per due mesi e mezzo, ora sembra che il peggio sia passato, le sensazioni sono migliori e spero di riuscire a fare qualcosa di buono da qui alla fine della stagione.".
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Re: Il futuro del ciclismo italiano
giusto per citare la fonte: bici.proAntares ha scritto: ↑martedì 16 settembre 2025, 0:54 Da una recente intervista:
"Adesso sto meglio e infatti i risultati stanno progressivamente migliorando. E’ stata un’annata un po’ difficile per me, da prima del Giro già stavo male, poi ho fatto la corsa rosa che comunque non ero a posto, dopo ho fatto tutte le analisi e si è visto che ero ancora affetto da mononucleosi e varicella. Le avevo già avute e pensavamo che erano state debellate, invece si erano come risvegliate. Ho iniziato una cura che è andata avanti per due mesi e mezzo, ora sembra che il peggio sia passato, le sensazioni sono migliori e spero di riuscire a fare qualcosa di buono da qui alla fine della stagione.".
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Re: Il futuro del ciclismo italiano
Cavolo, pesante averla per quasi due anni...dai speriamo torni lo Zana che conosciamo, ora cambia squadra, alla Soudal senza Remco ci saranno abbastanza spazi nelle corse dure...Antares ha scritto: ↑martedì 16 settembre 2025, 1:33Perché la mononucleosi,in un altro passaggio dell' intervista, ha detto di averla presa una prima volta nel 2024.TheArchitect99 ha scritto: ↑martedì 16 settembre 2025, 1:20Non andava neanche l'anno scorso purtroppo rispetto al 2023, spero torni ad alti livelliAntares ha scritto: ↑martedì 16 settembre 2025, 0:54 Da una recente intervista:
"Adesso sto meglio e infatti i risultati stanno progressivamente migliorando. E’ stata un’annata un po’ difficile per me, da prima del Giro già stavo male, poi ho fatto la corsa rosa che comunque non ero a posto, dopo ho fatto tutte le analisi e si è visto che ero ancora affetto da mononucleosi e varicella. Le avevo già avute e pensavamo che erano state debellate, invece si erano come risvegliate. Ho iniziato una cura che è andata avanti per due mesi e mezzo, ora sembra che il peggio sia passato, le sensazioni sono migliori e spero di riuscire a fare qualcosa di buono da qui alla fine della stagione.".
Se qualcuno si era chiesto come mai Filippo Zana non andasse un cazzo questa è la risposta.
Re: Il futuro del ciclismo italiano
Direi di fare in questo thread qualche considerazione. Partiamo dal fatto che, come non ci si deve esaltare troppo da un lato, non si deve neppure buttare tutto a mare dall'altro, però al termine di mondiali ed europei usciamo con una situazione incredibilmente capovolta riguardo le aspettative di risultato tra uomini e donne (prendendo come riferimento soltanto le categorie professionistiche, perché in quelle giovanili già è un po' diverso e più equilibrato il discorso).
Da un lato la selezione affidata a Marco Velo, forte di un'atleta tra le prime 5 al mondo (naturalmente Elisa Longo Borghini) e che quindi partiva con lecite e auspicabili ambizioni di podio in entrambe le corse. Dall'altro la selezione affidata a Marco Villa in cui si chiedeva sostanzialmente ai buoni corridori con colpi da campione (Giulio Ciccone molto più di Cristian Scaroni) di arrivare al massimo nei primi dieci in entrambi gli appuntamenti (forse al mondiale si poteva azzardare anche la top 5 ma a patto che si verificassero determinate condizioni non preventivabili alla vigilia, tipo lo scotto pagato da Del Toro che, al netto della disabitudine all'over 200, era e resta un corridore che sta letteralmente volando per tutto il 2025).
Bene, per le ragazze entrambe le gare si sono rivelate un autentico fiasco, figlio di obbrobri tattici (di cui la stessa Elisa si è presa la gran parte delle responsabilità ai mondiali), mancanza di gambe e soprattutto, torno a ribadirlo, assenza concreta di una seconda punta credibile, cosa venuta meno principalmente per motivazioni che ho più volte ribadito e che non sono di certo figlie di scelte tecniche errate (ci sono state anche quelle ma quando a toglierti le atlete sono altre situazioni ci puoi fare poco se chi hai non è a quel livello di eccellenza che servirebbe).
Con i ragazzi invece il piazzamento di Ciccone a Kigali aveva spostato in positivo un giudizio che, altrimenti, sarebbe stato alquanto negativo per quel che concerne una condotta tattica. Con un pizzico di miglior gestione in più la top cinque si poteva portare a casa (il podio già più difficile, considerando che tanto Healy quanto Skjelmose sanno essere ossi duri nella singola giornata) ma l'obiettivo era stato ampiamente centrato. L'Europeo ammirato oggi invece è stata una prova corale assolutamente ottima, a cominciare dalla presenza di Frigo nella prima fuga e proseguendo poi anche con la condotta di Garofoli e poi con la gestione di gara pressoché perfetta avuta da Scaroni, tanto più dopo aver dichiarato anche con anticipo che avrebbe puntato tutto sulla gara europea. C'è mancato poco per il podio, visto che in una volata ristretta sarebbe stato decisamente il più veloce e se questo non è avvenuto è stato solamente per merito della brillantezza (ed oserei dire pure sfrontatezza, in senso buono) di Seixas, che già sappiamo essere uno di quelli che ci faranno leggere il suo nome ancora per parecchio negli anni. Si chiedeva al massimo una top ten, ne usciamo con un quarto posto, un ottavo e un undicesimo, essendo stati ampiamente protagonisti per quel che ci era consentito fare (i primi due posti sapevamo già che erano inavvicinabili, però il terzo gradino del podio sulla carta doveva essere non dico inavvicinabile ma senza dubbio prenotato da altri alla vigilia).
Ripeto, ora non è che Villa sia il guru o il Re Mida che dove lo sposti trasforma in oro quel che tocca oppure che Velo sia quello che non ci ha capito veramente nulla, però questo ribaltamento di situazione avvenuto in questa settimana deve portare ad opportune e costruttive riflessioni per far sì che in futuro entrambe le nostre nazionali possano puntare al massimo risultato possibile, per quelle che sono le realistiche possibilità.
Da un lato la selezione affidata a Marco Velo, forte di un'atleta tra le prime 5 al mondo (naturalmente Elisa Longo Borghini) e che quindi partiva con lecite e auspicabili ambizioni di podio in entrambe le corse. Dall'altro la selezione affidata a Marco Villa in cui si chiedeva sostanzialmente ai buoni corridori con colpi da campione (Giulio Ciccone molto più di Cristian Scaroni) di arrivare al massimo nei primi dieci in entrambi gli appuntamenti (forse al mondiale si poteva azzardare anche la top 5 ma a patto che si verificassero determinate condizioni non preventivabili alla vigilia, tipo lo scotto pagato da Del Toro che, al netto della disabitudine all'over 200, era e resta un corridore che sta letteralmente volando per tutto il 2025).
Bene, per le ragazze entrambe le gare si sono rivelate un autentico fiasco, figlio di obbrobri tattici (di cui la stessa Elisa si è presa la gran parte delle responsabilità ai mondiali), mancanza di gambe e soprattutto, torno a ribadirlo, assenza concreta di una seconda punta credibile, cosa venuta meno principalmente per motivazioni che ho più volte ribadito e che non sono di certo figlie di scelte tecniche errate (ci sono state anche quelle ma quando a toglierti le atlete sono altre situazioni ci puoi fare poco se chi hai non è a quel livello di eccellenza che servirebbe).
Con i ragazzi invece il piazzamento di Ciccone a Kigali aveva spostato in positivo un giudizio che, altrimenti, sarebbe stato alquanto negativo per quel che concerne una condotta tattica. Con un pizzico di miglior gestione in più la top cinque si poteva portare a casa (il podio già più difficile, considerando che tanto Healy quanto Skjelmose sanno essere ossi duri nella singola giornata) ma l'obiettivo era stato ampiamente centrato. L'Europeo ammirato oggi invece è stata una prova corale assolutamente ottima, a cominciare dalla presenza di Frigo nella prima fuga e proseguendo poi anche con la condotta di Garofoli e poi con la gestione di gara pressoché perfetta avuta da Scaroni, tanto più dopo aver dichiarato anche con anticipo che avrebbe puntato tutto sulla gara europea. C'è mancato poco per il podio, visto che in una volata ristretta sarebbe stato decisamente il più veloce e se questo non è avvenuto è stato solamente per merito della brillantezza (ed oserei dire pure sfrontatezza, in senso buono) di Seixas, che già sappiamo essere uno di quelli che ci faranno leggere il suo nome ancora per parecchio negli anni. Si chiedeva al massimo una top ten, ne usciamo con un quarto posto, un ottavo e un undicesimo, essendo stati ampiamente protagonisti per quel che ci era consentito fare (i primi due posti sapevamo già che erano inavvicinabili, però il terzo gradino del podio sulla carta doveva essere non dico inavvicinabile ma senza dubbio prenotato da altri alla vigilia).
Ripeto, ora non è che Villa sia il guru o il Re Mida che dove lo sposti trasforma in oro quel che tocca oppure che Velo sia quello che non ci ha capito veramente nulla, però questo ribaltamento di situazione avvenuto in questa settimana deve portare ad opportune e costruttive riflessioni per far sì che in futuro entrambe le nostre nazionali possano puntare al massimo risultato possibile, per quelle che sono le realistiche possibilità.
Re: Il futuro del ciclismo italiano
Semplicemente abbiamo visto come deve correre una nazionale in cui manca una stella di prima grandezza, ma anche di seconda. Nulla contro Ciccone e Scaroni, ma insomma.
Tanti capitani, pronti a fare casino ed entrare nei vari tentativi, senza aspettare un capitano unico che non potrà mai lottare per la vittoria, se non fare corsa nelle retrovie sperando di essere inquadrato.
Tanti capitani, pronti a fare casino ed entrare nei vari tentativi, senza aspettare un capitano unico che non potrà mai lottare per la vittoria, se non fare corsa nelle retrovie sperando di essere inquadrato.
Re: Il futuro del ciclismo italiano
Da un'intervista a Filippo Fiorelli pubblicata su bici.pro:
"[...] Ti aspetti che in Olanda ti cambino completamente la preparazione?
Sì. Ho visto gente che andava più o meno come me, corridori con caratteristiche simili alle mie, che sono andati in quella squadra e tra il nuovo preparatore, il nutrizionista e la cura estrema dei dettagli hanno fatto dei miglioramenti che sono anche alla mia portata. Quando abbiamo parlato, mi hanno fatto l’esempio di Laporte. Lui era già in una grande squadra come la Cofidis, ma alla Visma ha fatto un altro salto di qualità."[...].
Se riescono a trasformare Fiorelli in un secondo Laporte allacciamo le cinture, perché potremmo avere un altro uomo interessante da giocare per il mondiale canadese.
L'unica è che forse approda nel team olandese nel momento peggiore. Premesso che gli hanno già fatto capire che dovrà lavorare per Van Aert, Kooij o chi per loro ma ci va in un momento in cui lì non hanno la strapotenza che avevano negli scorsi anni (pur se di risultati ottimi continuino ad ottenerne) e soprattutto è già esplosa gente come Kooij e soprattutto Brennan. Poi comunque parlerà la strada, però credo che anche lui si aspetti un bel salto di qualità, del resto è all'occasione della vita.
"[...] Ti aspetti che in Olanda ti cambino completamente la preparazione?
Sì. Ho visto gente che andava più o meno come me, corridori con caratteristiche simili alle mie, che sono andati in quella squadra e tra il nuovo preparatore, il nutrizionista e la cura estrema dei dettagli hanno fatto dei miglioramenti che sono anche alla mia portata. Quando abbiamo parlato, mi hanno fatto l’esempio di Laporte. Lui era già in una grande squadra come la Cofidis, ma alla Visma ha fatto un altro salto di qualità."[...].
Se riescono a trasformare Fiorelli in un secondo Laporte allacciamo le cinture, perché potremmo avere un altro uomo interessante da giocare per il mondiale canadese.
L'unica è che forse approda nel team olandese nel momento peggiore. Premesso che gli hanno già fatto capire che dovrà lavorare per Van Aert, Kooij o chi per loro ma ci va in un momento in cui lì non hanno la strapotenza che avevano negli scorsi anni (pur se di risultati ottimi continuino ad ottenerne) e soprattutto è già esplosa gente come Kooij e soprattutto Brennan. Poi comunque parlerà la strada, però credo che anche lui si aspetti un bel salto di qualità, del resto è all'occasione della vita.
Re: Il futuro del ciclismo italiano
Mi pare comunque che come base di partenza tra Laporte e Fiorelli ci sia una certa differenza, al netto dei miracoli della preparazione VismaAntares ha scritto: ↑giovedì 9 ottobre 2025, 17:52 Da un'intervista a Filippo Fiorelli pubblicata su bici.pro:
"[...] Ti aspetti che in Olanda ti cambino completamente la preparazione?
Sì. Ho visto gente che andava più o meno come me, corridori con caratteristiche simili alle mie, che sono andati in quella squadra e tra il nuovo preparatore, il nutrizionista e la cura estrema dei dettagli hanno fatto dei miglioramenti che sono anche alla mia portata. Quando abbiamo parlato, mi hanno fatto l’esempio di Laporte. Lui era già in una grande squadra come la Cofidis, ma alla Visma ha fatto un altro salto di qualità."[...].
Se riescono a trasformare Fiorelli in un secondo Laporte allacciamo le cinture, perché potremmo avere un altro uomo interessante da giocare per il mondiale canadese.
L'unica è che forse approda nel team olandese nel momento peggiore. Premesso che gli hanno già fatto capire che dovrà lavorare per Van Aert, Kooij o chi per loro ma ci va in un momento in cui lì non hanno la strapotenza che avevano negli scorsi anni (pur se di risultati ottimi continuino ad ottenerne) e soprattutto è già esplosa gente come Kooij e soprattutto Brennan. Poi comunque parlerà la strada, però credo che anche lui si aspetti un bel salto di qualità, del resto è all'occasione della vita.
Re: Il futuro del ciclismo italiano
Laporte era molto più velocista, Filippo invece va decisamente più forte in salita, quindi dipenderà anche da quale aspetto vorranno privilegiare in base ai lavori che dovrà fare a supporto.Theakston ha scritto: ↑giovedì 9 ottobre 2025, 18:31Mi pare comunque che come base di partenza tra Laporte e Fiorelli ci sia una certa differenza, al netto dei miracoli della preparazione VismaAntares ha scritto: ↑giovedì 9 ottobre 2025, 17:52 Da un'intervista a Filippo Fiorelli pubblicata su bici.pro:
"[...] Ti aspetti che in Olanda ti cambino completamente la preparazione?
Sì. Ho visto gente che andava più o meno come me, corridori con caratteristiche simili alle mie, che sono andati in quella squadra e tra il nuovo preparatore, il nutrizionista e la cura estrema dei dettagli hanno fatto dei miglioramenti che sono anche alla mia portata. Quando abbiamo parlato, mi hanno fatto l’esempio di Laporte. Lui era già in una grande squadra come la Cofidis, ma alla Visma ha fatto un altro salto di qualità."[...].
Se riescono a trasformare Fiorelli in un secondo Laporte allacciamo le cinture, perché potremmo avere un altro uomo interessante da giocare per il mondiale canadese.
L'unica è che forse approda nel team olandese nel momento peggiore. Premesso che gli hanno già fatto capire che dovrà lavorare per Van Aert, Kooij o chi per loro ma ci va in un momento in cui lì non hanno la strapotenza che avevano negli scorsi anni (pur se di risultati ottimi continuino ad ottenerne) e soprattutto è già esplosa gente come Kooij e soprattutto Brennan. Poi comunque parlerà la strada, però credo che anche lui si aspetti un bel salto di qualità, del resto è all'occasione della vita.
Re: Il futuro del ciclismo italiano
Antares ha scritto: ↑giovedì 9 ottobre 2025, 17:52 Da un'intervista a Filippo Fiorelli pubblicata su bici.pro:
"[..Premesso che gli hanno già fatto capire che dovrà lavorare per Van Aert, Kooij o chi per loro ma ci va in un momento in cui lì non hanno la strapotenza che avevano negli scorsi anni (pur se di risultati ottimi continuino ad ottenerne) e soprattutto è già esplosa gente come Kooij e soprattutto Brennan.
Kooij va in Decathlon.
L'hanno preso specificatamente per il treno di Brennan (anche se magari capiterà di lavorare per Wva).
2017: Dwars, La Panne, Itzulia, Vuelta - Comb., Japan Cup
2018: 3° GC, TotA
2019: 4° GC, Limburg, California
2020: 3° GC, Delfinato, Tour Squadre, Vuelta Tempo, 1° Obb. Zero Punti
2021: 2° GC, Slovenia, Camp. Ita, Sett. Ita, Norvegia, Plouay
2022: 3° GC, Kuurne, T14 Tour, Volta Port, Mond. TTT
2023: 5° GC, Mond. Crono, Renewi
2024: 1° GC, Provence, Koln, C. Ita, Langkawi
2018: 3° GC, TotA
2019: 4° GC, Limburg, California
2020: 3° GC, Delfinato, Tour Squadre, Vuelta Tempo, 1° Obb. Zero Punti
2021: 2° GC, Slovenia, Camp. Ita, Sett. Ita, Norvegia, Plouay
2022: 3° GC, Kuurne, T14 Tour, Volta Port, Mond. TTT
2023: 5° GC, Mond. Crono, Renewi
2024: 1° GC, Provence, Koln, C. Ita, Langkawi
Re: Il futuro del ciclismo italiano
Si, dannazione. Ora non ci stavo pensando.Lambohbk ha scritto: ↑giovedì 9 ottobre 2025, 21:42Antares ha scritto: ↑giovedì 9 ottobre 2025, 17:52 Da un'intervista a Filippo Fiorelli pubblicata su bici.pro:
"[..Premesso che gli hanno già fatto capire che dovrà lavorare per Van Aert, Kooij o chi per loro ma ci va in un momento in cui lì non hanno la strapotenza che avevano negli scorsi anni (pur se di risultati ottimi continuino ad ottenerne) e soprattutto è già esplosa gente come Kooij e soprattutto Brennan.
Kooij va in Decathlon.
L'hanno preso specificatamente per il treno di Brennan (anche se magari capiterà di lavorare per Wva).
In ogni modo in Visma hanno già per le mani un crack niente male e chiaramente occorrerà assecondarlo al meglio. In ogni modo occorrerà vedere chi verrà a fare il Giro per capire se potrà avere una qualche ambizione personale o se avrà meri compiti da gregario.