donchisciotte nel thread di Gaber ha scritto:Di Pietro e i grillini sono di destra. Solo in Italia, in questa visione distorta della realtà,il PD è fatto da comunisti e grillini e di poetro sono di sinistra. Il PD è un partito di centro, niente di più e Grillo con Di Poetro e tutta l'antipolitica qualunquista sono di destra.
Vorrei affrontare la questione dei grillini, se siano effettivamente di destra. Intanto, credo che le persone non siano dei monoblocchi, e che quindi spesso possa capitare che abbiano idee un po' di qua e un po' di là... per dire, non è che tutti quelli che votano a destra pensano che i gay non debbano avere i diritti che hanno gli etero, così come non tutti quelli che votano a sinistra pensano che le frontiere debbano essere aperte a tutti i migranti.
A me sinceramente le 5 linee guida del Movimento 5 Stelle mi paiono tutte di sinistra.
Andando nel dettaglio, se hai pazienza di leggere il programma:
http://www.beppegrillo.it/iniziative/mo ... Stelle.pdf
Consta di 126 punti, e tra questi ne ho trovati solo 4 che non mi convincono (li riporto di seguito). Gli altri 122, partendo da una prospettiva molto di sinistra (quella che sento appartenermi), li trovo perfettamente in linea con le mie idee, ma magari scoprirò di non essere di sinistra, quindi cerco un confronto su questo tema.
• Stipendio parlamentare allineato alla media degli stipendi nazionali
• Eliminazione dei contributi pubblici per il finanziamento delle testate giornalistiche
• Riduzione del tempo di decorrenza della proprietà intellettuale a 20 anni
• Depenalizzazione della querela per diffamazione e riconoscimento al querelato dello stesso importo richiesto in caso di non luogo a procedere (importo depositato presso il tribunale in anticipo in via cautelare all’atto della querela)
Tra l'altro, devo dire che questo programma, oltre che "molto di sinistra", mi pare anche "molto di buon senso".
Poi c'è la questione Grillo, di cui abbiamo ampiamente dibattuto in passato, anche con desmo. È di destra? È di sinistra? È solo un populista demagogo interessato? Io penso che abbia molte idee di sinistra, qualcuna di destra, sia un po' populista e un pezzetto qualunquista, che non sia interessato, che sia a tratti molto divertente, e che sia troppo ingrassato... ma rileva?
Credo che a questo punto sia obbligatoria una riflessione profonda sulle differenze tra Grillo e il movimento che ha catalizzato intorno a sé. Perché, appunto, possiamo parlare di lui come di catalizzatore, ma poi?
Il programma non l'ha calato lui dall'alto, ma è stato discusso a lungo e poi approvato proprio dai grillini, in maniera ultrademocratica. Dopodiché, chi ci sta, lo sottoscrive.
Grillo non si è candidato né ha mai detto di volerlo fare, e fin qui è stato di una coerenza cristallina. Chi si candida sono giovani non imposti da un politburo, ma selezionati dalla "base", ancora in maniera ultrademocratica, e scelti in base a dei canoni che credo siano condivisibilissimi (la giovane età, una cultura universitaria, competenze specifiche, la conoscenza della lingua inglese...).
Alla fine chi farà politica sarà Grillo, o i giovani che grazie all'impatto di Grillo sono "scesi in campo"?
Quanto all'antipolitica: dov'è? C'è un programma splendido che è quanto di più politico possa vedersi in giro, politico nel senso che vuol cambiare (realmente) la società italiana sin dalle fondamenta, nel rispetto delle istituzioni. Se poi per politica intendiamo le dalemate dei palazzi romani, allora il discorso cambia... ma vogliamo le dalemate?
Voterò Vendola quando ci saranno le elezioni, ma mi rendo conto da me che Nichi è un altro leader carismatico che catalizza su di sé le speranze del cambiamento. Grillo le catalizza non sulla sua figura (e infatti non si definisce leader di niente), ma su un programma e dei giovani chiamati a realizzarlo, un domani.
Quanto avvenuto in Emilia-Romagna, col M5S quasi al 10%, con una campagna costata 4mila euro, con una pletora di giovani impegnati sul territorio non a propagandare Grillo, ma quel programma, è forse la cosa migliore di questa tornata elettorale (insieme al 48% di Pisapia a Milano, s'intende). Dimostra che un modo diverso di intendere la politica, non come esercizio di potere, ma come servizio per i cittadini, è allora possibile. Cresceranno ancora, se continueranno così.
Quindi, la mia conclusione è: potrete pure non votarli, ma rispettate questi ragazzi, senza nascondervi dietro definizioni (l'antipolitica) che sono chiaramente smentite dai fatti.
Su Di Pietro, mah, sarà di destra (ma anche qui vale il concetto espresso sopra su un soggetto che può avere idee un po' di qua e un po' di là), ma finora è stato l'unico che ha sempre escluso di volersi alleare con partiti di centrodestra (anche Vendola, ahimé, non escludeva l'apparentamento con Casini...), e fin qui è stato anche lui di una coerenza strepitosa su questo tema. In più, in questi anni bui è stata la voce più forte, in Parlamento, contro il berlusconismo. Non capisco come tanti piddini si siano fatti ammaliare nei mesi scorsi da un Fini (ex fascista, ex berlusconiano), e continuino invece ad avere la puzza sotto al naso nei confronti di Tonino (ma allora sarà davvero per il fatto che per i radical chic è troppo sgrammaticato??? Ma spero vivamente che non sia così!!!).