Danilo Di Luca

Il mondo dei professionisti tra gare e complessità, e più in generale l'approccio al ciclismo di ogni appassionato
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Subsonico
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Re: Danilo Di Luca

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[quote="beppesaronni"]Poche cose:


2) Bisogna colpirli nel portafoglio. Armstrong, Di Luca, Basso, Riccò (forse), OGGI sono ricchi! E lo sono perché si sono dopati. Non si fossero dopati, oggi non sarebbero ricchi. Cosi' non va bene, io ciclista discreto, mi riempio di bombe per primeggiare fino a quando non mi beccano. Vinco corse, mi arricchiscono, mi beccano, vuoto un po' il sacco, torno alle corse e piglio altri soldi. Alla fine sarò sempre un dopato, ma a 35 anni posso vivere di rendita. NON E' GIUSTO!!!!!
[\quote]

Ohibò, che la guerra al doping diventasse uno strumento di lotta di classe, non ci avrei mai pensato :D
VINCITORE DEL FANTATOUR 2016 SUL CAMPO: certe fantaclassifiche verranno riscritte...

"Stufano è un Peter Sagan che ha smesso di sognare (E.Vittone) "
BenoixRoberti

Re: Danilo Di Luca

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Belluschi M. ha scritto:Ecco, arriva una domanda sacrosanta e circostanziata e non sai / non vuoi rispondere.
Questo perché a mio modo di vedere il presupposto su cui sei partito è sbagliato. Per me l'antidoping non ha assolutamente il controllo sugli atleti. Lo aveva forse in passato, ma adesso non più.
Belluschi perché non leggi bene quello che ho scritto e a cosa non voglio rispondere? Non è una fuga.
Fai una attività sportiva ed hai un punto di vista che ti consentirebbe di comprendere le cose quasi dall'interno e invece ti fai prendere dalla fregola internettara di replicare dente per dente.
La domanda di Nocs andava ad aprire i dubbi sui "nuovi" per dare un senso alla storia di Di Luca. Quello era ciò a cui non volevo rispondere, perché è un esercizio dannoso e pure OT. E' quello che io chiamo "perverso loop". (fine della precisazione a Belluschi)
Se vogliamo fare ipotesi sul doping di Di Luca è effettivamente opportuno parlarne nel topic dell'altra stanza.
Io invece sono tra quelli (e sono felice di avere compreso che anche Silvio Martinello sia fra questi) che vuole dare un significato storico a questa vecchia generazione.
Se la fonte unica di informazioni sul fenomeno del doping è la Gazzella 2000 è normale dire "radiazione subito, vuotiamogli il conto corrente, esproprio proletario (bella Sub)", ma chi ha conosciuto almeno un paio dei ragazzi messi indiscriminatamente sotto accusa (solo per la carta d'identità) ben conosce in quale situazione si svolgeva la loro attività sportiva. Lo ha detto, come mai nessuno prima, Silvio Martinello domenica al Processo. Qualcun altro invece non ha detto nulla ...
I migliori ragazzi del nostro ciclismo che oggi hanno più di 40 anni, quando ne avevano 17 e 18 prima dei campionati mondiali juniores venivano sottoposti all'auto-emotrasfusione dai luminari di Ferrara a spese della Federazione Ciclistica Italiana o del Coni (non so), dopo il mitico ritiro federale ossigenante di Livigno in altura.
E chi effettuava materialmente quei pagamenti o comunque avallava quelle pratiche?

I dopati (solo oggi lo sarebbero tecnicamente) potevano essere anche minori, ma chi decideva era già adulto e "vaccinato".
I destini sportivi di quei ragazzi dopo quel messaggio fornito dai massimi vertici del loro sport quale poteva essere?
Citofonare Donati, uomo che finalmente sta osservando le cose come si deve, senza prendere di mira i singoli (gli ex juniores di talento).
Dopo l'emotrasfusione venne il periodo dei tecnici che dicevano "tu sei forte, ma adesso, per restare ai vertici, devi fare delle cure per tenere su il fisico e per recuperare meglio ed eliminare le tossine da affaticamento che appesantiscono il fegato". Il doping era necessario, nelle parole dei guru, ed era un bene per la salute. :)
Dato il là ai motori "turbo-compressi", chi di quei ragazzi avrebbe potuto continuare l'attività con un normale motore cosworth (giusto per tornare alla formula1 del tempo)? Chi aveva una passione insopprimibile e voleva realizzare il sogno ha accettato il compromesso. Quelle erano le regole non scritte.
E Martinello ieri lo ha detto con una forza, una orgogliosa serenità ed una chiarezza inarrivabili.

Certo, molti che non hanno accettato hanno dovuto smettere (penso anche a gente come il nuotatore Giovanni Franceschi) e verso di loro l'intero movimento ha un debito morale e materiale, ma prima di alzare le mani sul caino in bici non è forse il caso di alzarle sul caino dietro la scrivania che ha creato regole non scritte impedendo ai "no turbodotati" di continuare e peggio ancora, crea le regole scritte e non scritte di oggi?

Perché su una cosa dobbiamo essere chiari, caro dirigente per tutte le stagioni:
- O passi alla storia per il ciclismo della collaborazione con Ferrara
- O passi alla storia come il dirigente del ciclismo pulito e della tolleranza zero.
Entrambe le cose non si possono fare e siccome la prima è già storia bisogna che ne prendi atto.

C'è una intera generazione in questo momento che attende giustizia storica perché acriticamente criminalizzata.
Se poi li vogliamo condannare comunque regalandoli come reietti alla storia, prima condanniamo e leviamo di torno chi li ha indirizzati al "crimine".

Quando poi, ai nostri giorni, ci sono casi di positività di atleti, il cui padre era entrato in conflitto coi tecnici federali prendendo un altro tecnico, ed altre di squadre under 23 minori e mai nessuno dei big teams (ma proprio mai, perché le voci le sentiamo tutti), anche la tolleranza zero diventa una sonora panzana.
Subsonico ha scritto:Me sà che te devi accontentà di Grassi...
:lol: :lol: :lol:
Ah Sub damme retta, chi s'accontenta gode.
Grassi, e con lui anche voi sebbene ci possiate scherzare o non vogliate crederci, avete avuto un ruolo enorme nell'aver aperto questa enorme breccia e fatto entrare aria nuova.
Giornalisti a parte, magari se ne sta ad occupa' pure er mio omonimo (quello vero) de 'ste faccende a livello de magnaccioni. ;)
Rudy80
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Re: Danilo Di Luca

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BenoixRoberti ha scritto:
Belluschi M. ha scritto:Ecco, arriva una domanda sacrosanta e circostanziata e non sai / non vuoi rispondere.
Questo perché a mio modo di vedere il presupposto su cui sei partito è sbagliato. Per me l'antidoping non ha assolutamente il controllo sugli atleti. Lo aveva forse in passato, ma adesso non più.
Belluschi perché non leggi bene quello che ho scritto e a cosa non voglio rispondere? Non è una fuga.
Fai una attività sportiva ed hai un punto di vista che ti consentirebbe di comprendere le cose quasi dall'interno e invece ti fai prendere dalla fregola internettara di replicare dente per dente.
La domanda di Nocs andava ad aprire i dubbi sui "nuovi" per dare un senso alla storia di Di Luca. Quello era ciò a cui non volevo rispondere, perché è un esercizio dannoso e pure OT. E' quello che io chiamo "perverso loop". (fine della precisazione a Belluschi)
Se vogliamo fare ipotesi sul doping di Di Luca è effettivamente opportuno parlarne nel topic dell'altra stanza.
Io invece sono tra quelli (e sono felice di avere compreso che anche Silvio Martinello sia fra questi) che vuole dare un significato storico a questa vecchia generazione.
Se la fonte unica di informazioni sul fenomeno del doping è la Gazzella 2000 è normale dire "radiazione subito, vuotiamogli il conto corrente, esproprio proletario (bella Sub)", ma chi ha conosciuto almeno un paio dei ragazzi messi indiscriminatamente sotto accusa (solo per la carta d'identità) ben conosce in quale situazione si svolgeva la loro attività sportiva. Lo ha detto, come mai nessuno prima, Silvio Martinello domenica al Processo. Qualcun altro invece non ha detto nulla ...
I migliori ragazzi del nostro ciclismo che oggi hanno più di 40 anni, quando ne avevano 17 e 18 prima dei campionati mondiali juniores venivano sottoposti all'auto-emotrasfusione dai luminari di Ferrara a spese della Federazione Ciclistica Italiana o del Coni (non so), dopo il mitico ritiro federale ossigenante di Livigno in altura.
E chi effettuava materialmente quei pagamenti o comunque avallava quelle pratiche?

I dopati (solo oggi lo sarebbero tecnicamente) potevano essere anche minori, ma chi decideva era già adulto e "vaccinato".
I destini sportivi di quei ragazzi dopo quel messaggio fornito dai massimi vertici del loro sport quale poteva essere?
Citofonare Donati, uomo che finalmente sta osservando le cose come si deve, senza prendere di mira i singoli (gli ex juniores di talento).
Dopo l'emotrasfusione venne il periodo dei tecnici che dicevano "tu sei forte, ma adesso, per restare ai vertici, devi fare delle cure per tenere su il fisico e per recuperare meglio ed eliminare le tossine da affaticamento che appesantiscono il fegato". Il doping era necessario, nelle parole dei guru, ed era un bene per la salute. :)
Dato il là ai motori "turbo-compressi", chi di quei ragazzi avrebbe potuto continuare l'attività con un normale motore cosworth (giusto per tornare alla formula1 del tempo)? Chi aveva una passione insopprimibile e voleva realizzare il sogno ha accettato il compromesso. Quelle erano le regole non scritte.
E Martinello ieri lo ha detto con una forza, una orgogliosa serenità ed una chiarezza inarrivabili.

Certo, molti che non hanno accettato hanno dovuto smettere (penso anche a gente come il nuotatore Giovanni Franceschi) e verso di loro l'intero movimento ha un debito morale e materiale, ma prima di alzare le mani sul caino in bici non è forse il caso di alzarle sul caino dietro la scrivania che ha creato regole non scritte impedendo ai "no turbodotati" di continuare e peggio ancora, crea le regole scritte e non scritte di oggi?

Perché su una cosa dobbiamo essere chiari, caro dirigente per tutte le stagioni:
- O passi alla storia per il ciclismo della collaborazione con Ferrara
- O passi alla storia come il dirigente del ciclismo pulito e della tolleranza zero.
Entrambe le cose non si possono fare e siccome la prima è già storia bisogna che ne prendi atto.

C'è una intera generazione in questo momento che attende giustizia storica perché acriticamente criminalizzata.
Se poi li vogliamo condannare comunque regalandoli come reietti alla storia, prima condanniamo e leviamo di torno chi li ha indirizzati al "crimine".

Quando poi, ai nostri giorni, ci sono casi di positività di atleti, il cui padre era entrato in conflitto coi tecnici federali prendendo un altro tecnico, ed altre di squadre under 23 minori e mai nessuno dei big teams (ma proprio mai, perché le voci le sentiamo tutti), anche la tolleranza zero diventa una sonora panzana.
Subsonico ha scritto:Me sà che te devi accontentà di Grassi...
:lol: :lol: :lol:
Ah Sub damme retta, chi s'accontenta gode.
Grassi, e con lui anche voi sebbene ci possiate scherzare o non vogliate crederci, avete avuto un ruolo enorme nell'aver aperto questa enorme breccia e fatto entrare aria nuova.
Giornalisti a parte, magari se ne sta ad occupa' pure er mio omonimo (quello vero) de 'ste faccende a livello de magnaccioni. ;)
Bè allora che si parli della faccenda. Non sia solo Martinello a raccontare l'andazzo dei quei tempi!!!! Convieni non sia giusto mettere sotto costrizione un giovane di talento; se sono stati costretti a farlo i ciclisti di quella generazione e se vogliono il bene del ciclismo hanno il dovere morale di "intervenire" per modificare la storia di questo sport!!! Non mi pare siano molto interessati alla cosa :( :( .
Un ' altra faccenda: in un 'intervista sulla RAI di tempo fa Julio Velasco parlava di sport in senso generale ed all'argomento doping ha fatto una premessa sul ciclismo del tipo :" Vabbè il ciclismo è uno sport a parte ,lì è una malattia endemica per cui ciò che sto per dire non vale per questo sport ".Insomma un gran esperto di sport conosciuto e stimato in tutto il mondo ha trattato il nostro come uno sport talmente "malato" da non essere preso in considerazione rispetto agli altri!!!!
Se è vero come tu sostieni che la "malattia" principale sia ascrivibile a chi lo governa questo mondo, allora le "vittime"( credo di capire che tu le consideri tali) di tale sistema devono farsi avanti.Questi quarantenni parlino se non vogliamo essere considerati una "cosa " a parte e loro stessi come tu dici "reietti alla storia".
Belluschi M.
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Iscritto il: mercoledì 24 agosto 2011, 17:47

Re: Danilo Di Luca

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BenoixRoberti ha scritto:
Belluschi M. ha scritto:Ecco, arriva una domanda sacrosanta e circostanziata e non sai / non vuoi rispondere.
Questo perché a mio modo di vedere il presupposto su cui sei partito è sbagliato. Per me l'antidoping non ha assolutamente il controllo sugli atleti. Lo aveva forse in passato, ma adesso non più.
Belluschi perché non leggi bene quello che ho scritto e a cosa non voglio rispondere? Non è una fuga.
Fai una attività sportiva ed hai un punto di vista che ti consentirebbe di comprendere le cose quasi dall'interno e invece ti fai prendere dalla fregola internettara di replicare dente per dente.
Se non è una fuga, allora rispondi. Con quale logica/meccanismo/obiettivo, se l'antidoping ha il controllo su tutti, sputtana Tizio al posto di Caio?

NB per il livello in cui corro, lontano anni luce dai vertici mondiali, posso carpire zero al quoto dalla dimaniche dell'antidoping.
Posso però dirti che sul panorma regionale e nazionale, la situazione doping è linearissima. La percentuale dei dopati sarà inferiore all'1% del totale tesserati e coloro che si dopano nel lungo periodo hanno probabilità scarsissime di farla franca.
Poi boh, nel mucchio ci sarà anche qualche sfigato che si dopa per arrivare 20^ alla corsa della parrocchia. Quelli non li prenderanno mai, perché mai faranno un test antidoping in vita loro. Ma ripeto, sono degli sfigati e la punizione la hanno già di loro mettendo a rischio la salute per delle cazzate.
BenoixRoberti

Re: Danilo Di Luca

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Rudy80 ha scritto:Bè allora che si parli della faccenda. Non sia solo Martinello a raccontare l'andazzo dei quei tempi!!!! Convieni non sia giusto mettere sotto costrizione un giovane di talento; se sono stati costretti a farlo i ciclisti di quella generazione e se vogliono il bene del ciclismo hanno il dovere morale di "intervenire" per modificare la storia di questo sport!!! Non mi pare siano molto interessati alla cosa :( :( .
Sì, sarebbe auspicabile, ma non tutti hanno il coraggio e la folle orgogliosa passione (perché in fondo chi glielo farebbe fare) di Silvio Martinello.
Donchisciotte, lo ha ripetuto anche nei suoi post recenti, vorrebbe da lui una confessione piena per ridare dignità ai ragazzi di quegli anni ed in particolare chi sappiamo.
Del lavoro di ricerca e di commento di Donchi di qualche anno fa farò tesoro per mostrare corsi e ricorsi storici e tanto di quello che si scrisse allora ha delle incredibili corrispondenze con quello che avviene oggi.
In rete, invece, ho letto tanti fulminati che vorrebbero lo stesso, esaltando il "bel pezzo" (sigh!) di Cristiano Gatti. Spesso dietro a questi fulminati apparentemente censori del doping si celano invece persone che aggrediscono Silvio, proprio per impedirgli di esprimersi con quella sua così rivoluzionaria serenità e lucidità.
E' una cosa quella che fa paura ai sinistri vertici di questo sport. Una paura fottuta.
Per questa ragione è difficile trovare persone disposte a rischiare di proprio per un bene comune, ahinoi.
Penso che un esempio lo abbiamo avuto anche direttamente su quel palco di domenica.
In ogni caso c'è tanto malcontento e rabbia e se ben canalizzati e favoriti da qualche positiva novità dall'esterno potrebbero decidere di disvelare i segreti (non troppo segreti, il perché lo spiegherò poi) di quell'ambiente.
Rudy80 ha scritto:Se è vero come tu sostieni che la "malattia" principale sia ascrivibile a chi lo governa questo mondo, allora le "vittime"( credo di capire che tu le consideri tali) di tale sistema devono farsi avanti. Questi quarantenni parlino se non vogliamo essere considerati una "cosa " a parte e loro stessi come tu dici "reietti alla storia".
Bella provocazione intellettuale questa e mi mordo le mani per non scrivere di getto.
Facciamo così, facciamo parlare fatti e documenti. A la guerre comme à la guerre :sedia:
Molti pensano che le responsabilità dei vertici di questo sport siano un qualcosa da gomblottisti, di misteriose associazioni segrete masso-pluto-giudaiche che i soliti mal pensanti tirano in ballo per proteggere i veri colpevoli del doping, ovvero quegli stronzi brutti e cattivi che rovinano l'immagine di questo sport.
Bene, sperando di non rompere le palle a chi potrebbe occuparsi di queste cose, ti posterò una serie di documenti (link) che ti mostreranno come, nelle carte processuali e negli atti di indagine, il sistema sia già stato ampiamente descritto (nomi e cognomi) e ti mostrerò anche cosa ha fatto la politica tagliando le gambe a chi indagava.

Io voglio credere alla buona fede di utenti come Bartoli, così accaniti nello stigmatizzare il comportamento dei reietti. Ammettiamo, senza concedere, che davvero loro possano essere quella brutta enorme cosa che truffa quelli che vogliono fare sport ed affermarsi senza aiuti.
Prendo per genuina la buona fede del forumista Bartoli, però chiedo a lui di leggere o rileggere i documenti che posterò.

@Belluschi: ti rispondo con i post ed i link successivi.
BenoixRoberti

Re: Danilo Di Luca

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Correva l'anno 2008 ed eravamo già nel nuovo ciclo federale coi baffi.
QUANDO IL COMPLICE E' UN "FEDERALE": DIRIGENTE LAZIALE FCI AVVISAVA I CORRIDORI DEI CONTROLLI ANTIDOPING
Ci può essere un delitto peggiore di chi, pur avendo come compito istituzionale quello di tutelare e far rispettare le regole, invece si adopera per violarle e si fa complice di altri delitti? Accade nello sport. Indovinate quale? Facile: il ciclismo, con buona pace dell'ottimo Amedeo Colombo, presidente dell'associazione corridori che si lamenta (non senza fondamento in qualche caso) perchè ci sono sempre loro di mezzo: i ciclisti. Purtroppo la cronaca incalza. Ma questa volta i ciclisti c'entrano solo di riflesso. Nell'ambito dell'inchiesta di Trento sul doping nella mountain bike emerge un dato sconfortante: un dirigente della Federciclismo, il 65enne Gianfranco Marra, responsabile per il centro Italia della struttura amatoriale della Fci, viene accusato di aver rivelato segreti d'ufficio. Come? Nella forma più squallida e odiosa; cioè avvisando - questa l'accusa del magistrato trentino - alcuni corridori del settore amatoriale di un prossimo controllo antidoping che la Guardia di Finanza avrebbe condotto durante una Gran Fondo, quella disputata a Monte S. Biagio (Latina) il 7 ottobre 2007. Di qui l'interdizione per due mesi comminata al Marra dal giudice di Trento.
Il fatto è gravissimo e non c'è bisogno di tanti giri di parole per stigmatizzare il comportamento del dirigente ciclistico. E' come se il carabiniere di vigilanza ad una banca avvisasse il ladro (i ladri) di stare attenti a possibili controlli delle forze dell'ordine per evitare di essere beccati mentre tentano di rubare. Ancora più grave il fatto che accada a ottobre scorso, nel 2007, quando ormai il ciclismo ha "bruciato" sull'altare del doping e degli scandali anche l'ultimo briciolo di credibilità. Segno che a parole tutti dicono che la situazione sta cambiando (è cambiata), mentre in realtà tutto o quasi continua come prima. Il fatto è che certe mentalità e certe abitudini non si cancellano da un giorno all'altro. Ma come si fa a combattere una seria battaglia contro il doping se perfino chi dovrebbe istituzionalmente opporsi, finisce per essere complice? Che messaggio può passare nell'ambiente se si ottiene addirittura la complicità di chi per dovere istituzionale dovrebbe essere quello che denuncia, non quello che avvisa? Come ci si può presentare davanti ad un giovane e dire: non ti devi dopare; devi rispettare le regole se i primi a calpestarle sono gli stessi dirigenti che dovrebbero farle osservare? La notizia è più devastante di cento casi di positività. Tanto più grave in quanto effettuata in un ambito di basso, infimo livello, quello amatoriale, dove non ci dovrebbero essere remore e scrupoli per fare davvero pulizia. Perchè un dirigente avvisa?
Di questa gravità dovrebbe tener conto la Federazione, che si dice schierata nella lotta al doping. Anche se con qualche contraddizione all'interno, come, ad esempio quella di affidare incarichi importanti e di responsabilità ad ex corridori già coinvolti in clamorosi casi di doping. Perchè se per il giudice ordinario il fatto è grave e vale due mesi di stop, per quello sportivo è gravissimo; è un vero e proprio attentato alla credibilità dell'intero sistema sportivo. E si aspettano sanzioni adeguate.

Editoriale di Eugenio Capodacqua tratto da http://www.sportpro.it

http://oldforum.cicloweb.it/viewthread. ... 982&page=4
http://www.ciclismo-online.it/fci208.html
BenoixRoberti

Re: Danilo Di Luca

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Come andò a finire?

Il dirigente Federale Gianfranco Marra prosciolto dall’accusa legata a fatti di doping
La notizia gira da un po nell’ambiente ciclistico il dirigente della FCI Gianfranco Marra è stato assolto dall’accusa di aver avvisato alcuni atleti di un controllo antidoping a sorpresa,nell’ambito dell’inchiesta sul doping partita dalla procura della Repubblica di Trento
L’episodio contestato al dirigente risale alla Gran Fondo Monti Ausoni , in provincia di Latina e secondo l’accusa in quella corsa Gianfranco Marra avrebbe avvisato dei corridori che in questa gara amatoriale sarebbe stato effettuato un controllo antidoping a sorpresa.
“E’ la fine di un incubo durato 5 anni e mezzo - ha commentato Gianfranco Marra raggiunto per telefono -. Le accuse erano del tutto infondate, in quanto la presenza del controllo antidoping era stato inserito addirittura nella locandina della manifestazione e quindi di dominio pubblico, da dirigente Federale debbo dire che questo fu un errore perché avvisava tutti e non era un controllo a sorpresa. Io avevo il numero di telefono dell’ atleta trovato positivo, ma non ho mai effettuato telefonate per avvisarlo. Alla fine sono stato scagionato “per non aver commesso il fatto”, trovarsi in questioni del genere vi assicuro che non è bello specie quando si sa di non aver commesso nulla dei reati imputati”.
Ringraziando il Sig. Marra per la sua disponibilità facciamo a lui i migliori auguri per la sentenza ottenuta.


http://www.ciclismolazio.com/il-dirigen ... di-doping/
http://www.ciclismolazio.com/wp-content ... 2/IMG4.jpg
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Brogno
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Re: Danilo Di Luca

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Quindi una bella calunniata di capodacqua?
Comunque i bookies sono dei genii, ma quanti cazzo di soldi si faranno, con tutti quelli che punteranno su Thomas??? Beppesaronni, Tour 2018

Remco Evenelimits.O Remco Bluffenepoel.Sono il DMM nello scoprire i bluff del ciclismo Beppesaronni

Se lo fanno a tutta 40 minuti li fa Vingegaard. Pogacar salta. amoilciclismo, plateau de beille 2024
BenoixRoberti

Re: Danilo Di Luca

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Brogno ha scritto:Quindi una bella calunniata di capodacqua?
Aspetta.
BenoixRoberti

Re: Danilo Di Luca

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Nella sentenza di assoluzione di Marra c'è però una condanna per il medico sportivo DELLA NAZIONALE, medico componente della commissione medica della Fci.
Le prove a carico del medico erano probabilmente tali da non consentire altra soluzione (in rete potete trovare materiale esaustivo).

Se guardate l'immagine linkata
http://www.ciclismolazio.com/wp-content ... 2/IMG4.jpg
vedrete che il Tribunale ha condannato il medico e lo ha inibito permanentemente dalle attività in ambito federale e Coni il 24 ottobre 2012.
Dopo qualche mese il Coni lo ha inibito invece per 4 anni.

In questi giorni di fiera del fitness e di eventi a questo tema legati sono capitato sul sito del comitato scientifico di una associazione di fitness e medicina.
Una cosa ha attirato la mia attenzione e mi ha fatto sobbalzare dalla sorpresa.

Nello stesso comitato scientifico siedono assieme il medico inibito ed un medico federale Fci e Fidal, colui che seguiva per conto della Fidal un famoso atleta pizzicato a fine giugno.
Certo, i due medici sono amici e collaboranti di lungo corso. Hanno decine di pubblicazioni in comune, tutte però precedenti ai problemi giudiziari di uno.
Sulla opportunità del proseguimento di questo rapporto fra i due medici in ambito comunque sportivo (fitness) lascio alla vs sensibilità.
Il sito del centro medico sportivo inibito è interamente dedicato al ciclismo, sport con cui lo stesso non può (potrebbe) interagire.
BenoixRoberti

Re: Danilo Di Luca

Messaggio da leggere da BenoixRoberti »

Ora faccio tesoro del vecchio forum e del grande archivio storico che lo stesso rappresenta. Facciamo un passo indietro al 2005.
http://oldforum.cicloweb.it/viewthread.php?tid=1415

Da alcuni post di Donchisciotte del 6 maggio 2005:
Qualche tempo fa si era aperta una discussione sul rapporto politica/ vicende ciclistiche, posto un editoriale di Pier Augusto Stagi che, forse, è sfuggito.
Per chi non fosse informato sulle vicende sindacali segnalo che la FIOM è il sindacato dei metalmeccanici CGIL:
dA TUTTOBICIWEB.IT
Numero: 4 Anno: 2005
Titolo: Editoriale
SONO QUI CHE ASPETTO. È davvero singolare che domenica 13 marzo, giorno delle elezioni federali, La Repubblica se ne sia uscita con un richiamo in prima pagina («Il diario del mio doping», il titolo) e all’interno con una paginata intera a firma Eugenio Capodacqua sugli appunti di un misterioso ex professionista A.T., oggetto di un’inchiesta ancora in corso, che ha militato in squadre molto importanti, per poi passare nei ranghi dei cicloamatori, e finire nella rete di uno dei tanti sequestri dell’inchiesta denominata “Oil for drug” del maggio 2004. «Nonostante il ricorso massiccio a qualcosa come 27 tipi di farmaci diversi, A.T. non riesce ad emergere», per la serie un asino non può diventare un cavallo, ma il punto non è questo, è un altro. Ci inquieta la coincidenza di questa pubblicazione.
È davvero singolare che questa inchiesta esca proprio il giorno dell’elezione di Renato Di Rocco, dopo otto anni di potere Ceruti. È singolare che Marco Toni, il designato successore di Ceruti designato da lui medesimo, si conceda salutando il nuovo che avanza con un poco signorile e alquanto infantile «viva il doping». Per la serie: avete voluto Di Rocco? Ricostruite pure la Prima Repubblica, quella della chimica e dei risultati sospetti. Dimenticandosi che fino a prova contraria e fino a conclusione delle indagini, Ceruti è inquisito al pari del suo braccio destro il consigliere Maurizio Camerini con accuse pesanti. Cito L’Espresso del 10 giugno 2004 («Buchi neri su due ruote»). Al consigliere Camerini, «i reati ipotizzati vanno dalle false comunicazioni sociali, all’associazione per delinquere finalizzata alla truffa aggravata, fino al peculato e alla concussione». E ancora: «Salce, già marciatrice di livello internazionale e poi ciclista nelle categorie master, ha accusato Camerini di averle offerto eritropoietina (la famigerata Epo) per “essere competitiva”».Accuse tutte da verificare, ma se proprio vogliamo, la Federazione che rischia di rimanere con le mani sporche di doping è quella di Ceruti.
Ma torniamo a Capodacqua e alla rivelazione del diario di A.T.. La cosa singolare è che Capodacqua, collega preparatissimo in materia, concentri le sue attenzioni solo al ciclismo, mostrando non poche amnesie e distrazioni. Ad esempio non ha mai scritto di un’interpellanza parlamentare (seduta numero 652 del 3 agosto scorso), fatta da una serie di senatori diessini, i quali hanno cercato di fermare (e in pratica sono riusciti) le indagini della Guardia di Finanza sull’affaire Ceruti e Camerini e condotte dal vice-brigadiere Luigino Lambranzi. A domanda, davanti a testimoni in occasione del campionato del mondo dei giornalisti tenutosi a Veronello, ritiro del Chievo calcio, lui si giustificò con imbarazzo: «Come potevo, sulla Repubblica?...».
A quel punto proposi ad Eugenio una collaborazione: «Visto che sei la persona più autorevole che io conosca in materia di doping, ti concedo tutto lo spazio che vuoi su tuttoBICI...». Sono ancora qui che attendo il suo pezzo.Che dire? Come è dura la lotta al doping, anche a livello giornalistico. Come è dura quando si hanno un presidente sindacalista della FIOM a capo della Federciclismo, un gruppo di senatori diessini che si adoperano per lui, un quotidiano politicamente vicino agli uni e agli altri. Vogliamo corridori disposti a parlare e poi c’è chi non se la sente di scrivere: per le stesse logiche.

Pier Augusto Stagi

=======================

Io oggi ho colto tre segnali, forse casuali, forse non significano nulla, però........
1) L'articolo di Stagi contro Capodacqua , che è oggi sul sito di Tuttobici ma sul giornale è uscito un mese fa. Nessuna reazione pubblica di Capodacqua.
Che sia un gioco politico è evidente ( Stagi scrive sul Giornale, che è di destra, attacca un giornalista e un giornale di sinistra).
Ma prima non lo avava mai fatto ed è strettamente collegato alle critiche al Presidente FCI uscente e alla simpatia per il nuovo( li leggo da tempo gli editoriali di Stagi, può essere che mi sia sfuggito qualcosa ma un attacco duro come questo non l'ho letto mai).
E il mese scorso aveva puntualizzato alcune cose su Simeoni.
Prendo atto.
2) Su Bicisport leggo una lettera di Di Rocco (nuovo presidente FCI) molto interessante. Finalmente un discorso di difesa dei corridori, un discorso non eccezionale ma sicuramente nuovissimo, siamo passati da Ceruti a un discorso prudente ma civile di difesa dei ciclisti. Era ora. Sergio neri ne è contento.
Prendo atto.
3) Mi hanno detto che ieri la De Stefano, nel servizio su Pantani nella trasmissione di presentazione del Giro, avrebbe detto che quello che successe quella mattina a Campiglio non si sa, non si sa chi ha sbagliato.
Se ha detto proprio così, certo è una frase arcisuperiperPRUDENTISSIMA, ma se una giornalista che non ha mai detto nemmeno una frase così, oggi la dice in televisione, mi dico : e sono tre segnali.
Prendo atto.
Può darsi sia solo un sogno ma voglio crederci, che con la nuova elezione in FCI qualcosa possa cambiare? Un nuovo 'si può fare' aleggi nell'aria e qualche scheletro di qualche armadio del mondo del ciclismo esca?
Se è un sogno, non svegliatemi.


Ai post di Donchisciotte replicava Aranciata Bottecchia:
Ciao, la De Stefano nel servizio ha detto queste precise parole (le ho registrate): « la notte tra il 4 e il 5 giugno del ’99 accade qualcosa nelle stanze dell’Hotel Touring, cosa e chi, e quali sono i responsabili, non è dato a sapere ».
La trascrizione è letterale, e come dici tu è indubbiamente un segnale, perchè una frase del genere, leggendo tra le righe, lascia intuire l’opinione dell’autrice: non si sa chi è il responsabile, ma un responsabile c’è.
Un altro possibile segnale viene da un ottimo sito che seguo spesso (ciclonews.it), nelle dichiarazioni di Claudio Santi, facente parte dell’ex amministrazione Ceruti, ora vicepresidente dell’Unione Europea del Ciclismo e disposto a collaborare proficuamente con Di Rocco:
«Pantani? 'Se si facesse un ragionamento serio ...se si ragionasse seriamente, regole ed errori riconosciuti alla mano sarebbe facile capire che il cattivo non era il cattivo e i buoni non erano i buoni. Ma i media e le carriere hanno le loro esigenze e la gente si fa del male, ma ci azzecca, quando non gli crede, come in questo caso. Abbiamo sbagliato in tanti e ha pagato solo lui, peccato perchè non si può nemmeno riparare, e anzi, si continua a perseverare con un pò di frottole, commercializzazione di ogni prodotto in memoria del pirata, molta demagogia e qualche statua contesa.»
Un altro segnale? Stiamo a vedere.
Ciao!
donchisciotte
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Re: Danilo Di Luca

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Benoix Roberti ( grazie di avermi mandato i link e grazie per le molte cose interessanti che dici), ecco, sono passati otto anni da quei segnali. L'unica cosa che è successa è che Di Rocco ha completamente... come dire? disatteso le attese.
Non cambia niente, ogni tanto pare che accada poi non succede nulla. E' troppo grosso il business. Troppo grosso.
Poi su Martinello io non ho detto che voglio una confessione piena.
Ma tu come hai detto? Che non si può passare alla storia come dirigente che ha finanziato la scuola di Ferrara e anche come dirigente dello sport pulito.
Giusto, non si può passare alla storia come quello che, nel momento della massima esposizione giudiziaria e persecutoria di Marco, tira la sua pietra, quando io lo sollecito, dodici anni dopo, a riconoscere che quelle parole poteva rispsrmiarsele ( solo questo chiesi, originariamente), mi insulta( e con lui quasi tutto il forum) e poi andare a difendere Di Luca ( giustissimo) chiedendo la verità storica su una generazione (negando, giustamente, che ci sia la generazione dei dannati) e sul doping ( ha detto fare " un discorso serio" sul doping) senza, almeno, dire che, nel momento in cui quel modo, che tu hai mirabilmente illustrato ,di mandare al macello il ciclista di turno per salvare il sistema, quel modo fu inaugurato con Pantani e lui ha partecipato. Non si può, BenoixRoberti, non si può.
Tanto più adesso che Donati ha detto chiaramente cosa ci fosse dietro la macellazione di Pantani alle Olimpiadi ( cose che io, dando perle ai porci, ho detto e scritto da anni, altro che musical).
E, comunque, la reazione del ciclismo ( ben esemplificata da Gatti, che, non a caso, anche su Pantani non ci andò liscio) già l'ha inchiodato al fallimento. E proprio ad opera di chi si riempie la bocca con la lotta al doping.
Perché è chiaro che quello è il discorso da fare, è chiaro da anni, è chiaro dal processo di Ferrara, è chiaro dalle dichiarazioni del PM Spinosa ( quello del processo di Ferrara), è chiarissimo da anni ed è per questo che, proprio quelli che dicono di essere forsennatamente contro il doping, lo relegheranno al discorso corporativo del ciclista anni novanta e continueranno a blaterare di radiazione, di quanto è stupido Di Luca e di quanto è cattivo il prossimo che beccheranno.
Non c'è niente da fare, è così. E' solo un epifenomeno del più vasto guaio del capitalismo imperante, la legge vera è quella del profitto e questo è un sistema che garantisce profitto a tutti, doping e antidoping. Perciò o si fa la rivoluzione o stai certo che non cambia niente.
Verità e giustizia per Marco Pantani, una battaglia di civiltà.
Lasciamolo in pace un cazzo!
BenoixRoberti

Re: Danilo Di Luca

Messaggio da leggere da BenoixRoberti »

Nel 1997 Renato Di Rocco, allora segretario generale della Fci, entrò in conflitto con il presidente federale Ceruti accusando quest'ultimo di avere utilizzato un corridore per dimostrare che lui col doping faceva sul serio ... lì iniziò la famosa tolleranza zero.
http://www.tuttobiciweb.it/index.php?pa ... det&id=430

Di lì a breve Ceruti ottenne che Di Rocco lasciasse la Fci. E quando la gestione Ceruti venne travolta dal bilancio in rosso (si dice anche di più) e dalla vicenda Camerini a tanti le parole garantiste di Di Rocco apparvero come il toccasana per questo sport.
Lui era l'uomo che doveva scoperchiare un sistema marcio e mettere luce sui tanti punti grigi della gestione dell'antidoping, sulle soffiate preventive sui controlli ed arrivare ad una gestione più umana e garantista dell'antidoping. Lui, secondo vox populi, era l'uomo che avrebbe fatto chiarezza sulla vicenda di Madonna di Campiglio e sulle tante domande rimaste senza risposta. Con lui la battaglia al doping si sarebbe spostata verso i maneggioni, verso coloro che attorno ai ciclisti lucravano sul problema dei problemi.
Renato Di Rocco divenne presidente nel 2005 con tutte queste aspettative e la pace coi ciclisti avveniva con l'affidamento di un incarico importante di coordinamento ad un uomo di quel mondo, rispettato e stimato da tutta la base: Silvio Martinello.

Se anche una forumista critica, cauta e non avvezza al facile ottimismo come Donchisciotte si esaltava per quella fase, significava che le aspettative erano molte.
La realtà è andata invece molto diversamente. Nel giro di poco tempo il presidente è andato a proseguire il percorso tracciato dal predecessore Ceruti.
Perché ciò sia avvenuto può avere varie spiegazioni, dai limiti posti dal suo essere uomo Coni al passato ingombrante che ritorna (del suo già essere stato uomo Fci nella stanza dei bottoni), alla possibilissima tentazione di gestire il potere per il potere (e gli strumenti di cui parliamo lo forniscono in qualche modo).

Ma c'è anche un altro aspetto, molto importante: l'intervento massiccio della politica, una sirena verso cui Di Rocco ha sempre avuto tante orecchie.
Veniamo al pezzo sacrosanto di Pier Augusto Stagi, giornalista de Il Giornale, che mette all'angolo il massimo esperto giornalistico di doping, ovvero E.C..
Stagi fa il suo lavoro di giornalista e mette a nudo i limiti giornalistici quando si va a toccare un protetto politico (Repubblica, Ds, Ceruti).

Cosa succede quando Ceruti viene lambito dall'inchiesta?
Arriva una interrogazione parlamentare con sentenza sugli spicci metodi di indagine del brigadiere della GdF.

===============================
http://ricerca.gelocal.it/mattinopadova ... MC401.html
Indagava sul doping: è trasferito
29 dicembre 2004 — pagina 20 sezione: Cronaca
Indagava da anni sull’uso di sostanze dopanti tra i ciclisti professionisti e dilettanti. Impresa difficile perché in quel mondo l’omertà è diffusa e il silenzio è la regola per chi ha qualche scheletro nell’armadio. E anche chi non ha nulla da nascondere, per quieto vivere preferisce tacere.
Ma il vicebrigadiere della Guardia di Finanza Luigino Lambranzi, padovano, non ha mai guardato in faccia nessuno pur trovandosi di fronte a società ciclistiche di primo piano. Ha collaborato con magistrati come l’ex pm (ora giudice) della procura di Padova Paola Cameran, contribuendo a portare a conclusione alcune inchieste sul doping nel ciclismo tra cui quella che sconvolse il Giro d’Italia 2001. Quando ha cominciato a ficcare il naso negli affari della Federazione ciclistica italiana (Fci), però, è arrivato il siluro sotto forma di un’interrogazione parlamentare proposta dal senatore diessino Guido Calvi e sottoscritta pure dall’ex magistrato Giuseppe Ayala e Massimo Brutti (entrambi Ds), dal Verde Giampaolo Zancan, e Mario Cavallaro (Margherita). Era il 3 agosto scorso. Qualche giorno più tardi Lambranzi è stato costretto a lasciare il pool coordinato dal pm romano Paolo Ferraro che sta indagando su una (presunta) organizzazione criminale che procurava e distribuiva sostanze dopanti e riusciva ad avere in anticipo informazioni sui controlli a cui potevano essere sottoposti gli atleti. E su alcune operazioni strane registrate dalla contabilità della Fci. Oltre 138 gli indagati: ciclisti, direttori sportivi, medici e infermieri che lavorano in ospedali. E anche il vertice di Federciclismo: il presidente Giancarlo Ceruti, il segretario Alessandri Pica e il consigliere Maurizio Camerini. «L’attività di indagine è svolta da un operatore della Guardia di Finanza, il vicebrigadiere Luigino Lambranzi - hanno scritto il senatore Calvi e i colleghi - che da quanto si apprende non svolgerebbe il proprio incarico in maniera consona alla delicatezza e importanza dell’incarico ricoperto... Risulterebbe che nel corso dell’attività investigativa si è accompagnato o si avvale di personale estraneo alla polizia giudiziaria... Che abbia violato il segreto istruttorio rivelando agli organi di informazione tempi e modi delle proprie risultanze investigative... A quanto riferito da persone sottoposte ad interrogatorio i metodi investigativi utilizzati dal vicebrigadiere Lambranzi si caratterizzerebbero per la natura intimidatoria e la minaccia di provvedimenti ritorsivi nei confronti delle persone coinvolte nell’inchiesta o anche solo informate sui fatti...».
A tempo di record Lambranzi viene messo in disparte: formalmente per evitare eccessive esposizioni. E così dopo aver speso anni di lavoro dedicandosi a investigare sul doping nel ciclismo (e aver accumulato una notevole competenza in materia), è tornato alla Compagnia delle Fiamme Gialle di Padova. Per quale incarico? Servizi interni ordinari e pattugliamenti notturni. Pochi giorni fa il nominativo del sottufficiale risuona di nuovo a Palazzo Madama. Stavolta è il senatore leghista Francesco Tirelli a firmare un’interrogazione sul «caso Lambranzi» con il collega «padano» Piergiorgio Stiffoni e i senatori Ugo Bergamo e Antonio Del Pennino entrambi dell’Udc. L’obiettivo? Capire perché Lambranzi sia stato rimosso dall’incarico. «Premesso che presso la procura di Roma è pendente un procedimento condotto dal pm Paolo Ferraro, - si legge nel testo - delle indagini veniva incaricato il vicebrigadiere Luigino Lambranzi; sarebbero già stati emessi diversi provvedimenti a carico di varie personalità del mondo ciclistico e in particolare dei vertici della Federazione...; è stata presentata il 3 agosto l’interrogazione dei senatori Calvi e altri in cui veniva contestata la modalità di indagine del vicebrigadiere Lambranzi ed elencati fatti e metodi di indagine; in tempi successivi alla presentazione dell’interrogazione inaspettatamente Lambranzi veniva sospeso dall’incarico». Un incarico, forse, troppo fastidioso? La domanda attende ancora una risposta.

===============================

Al titolare delle indagini che coinvolgono il consigliere ed il presidente federale viene tolta l'inchiesta a seguito di questa azione:
http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/s ... &id=116537
Per fare ciò interviene tutto il gotha del mondo legale parlamentare dei Ds.
Ultima modifica di BenoixRoberti il mercoledì 29 maggio 2013, 0:46, modificato 1 volta in totale.
BenoixRoberti

Re: Danilo Di Luca

Messaggio da leggere da BenoixRoberti »

E per concludere voglio riportare questa storia di un personaggio che ha accompagnato l'intera storia della Federciclismo, dalla notte dei tempi.
Per farlo riprendo questo vecchia storia da un articolo datato.

''Fui io ad ispirare il blitz al Giro del '96''
http://www.repubblica.it/2009/04/sport/ ... ivela.html
Ivano Fanini, patron di 'Amore & Vita' rivela i retroscena di quello che fu il primo atto della lotta recente al doping di EUGENIO CAPODACQUA

Valverde: il Coni chiede due anni
ROMA - "Quel blitz l'ho ispirato ed ideato io". Ivano Fanini[/color], patron di Amore & Vita rivela per la prima volta il retroscena della vicenda che costituì l'inizio della guerra recente al doping nel ciclismo, in particolare da parte delle forze dell'ordine: il famigerato blitz che si sarebbe dovuto tenere al Giro del 1996, quando la corsa rosa sarebbe sbarcata a Brindisi di ritorno dalle prime tappe in Grecia. Un blitz che non fu fatto perché importanti personaggi dell'establishment ciclistico lo fecero fallire facendo trapelare in anteprima le informazioni[/color]: "All'epoca dei fatti fui io ad avere l'idea di fare il blitz perché ritenni che fosse l'unico sistema per fermare il doping. E così aiutai i Nas ad allestirlo. Ora lo posso dire pubblicamente".

L'EMARGINAZIONE SEGUENTE - Fanini si lamenta di essere stato emarginato dal "grande ciclismo" proprio da quel momento. "Quando ci fu la soffiata che mandò in fumo tutto il lavoro di preparazione del blitz, mi infuriai talmente che non potetti fare a meno di denunciare i colpevoli: l'allora direttore Carmine Castellano in collaborazione con il segretario della Lega, Angelo Lavarda. Da allora è stato un susseguirsi di ostruzioni, scorrettezze, sgambetti e quant'altro potesse danneggiarmi per puro spirito di ripicca nei miei confronti". Ultima "vendetta", secondo Fanini, il no da parte degli organizzatori al suo "Giro nel Giro";
l'inziativa con cui intendeva far precedere di 4-5 ore dalla sua formazione la corsa rosa, per la quale non ha alcun diritto di partecipazione, per lanciare una nuova campagna antidoping monitorando giorno per giorno i propri corridori allo scopo di verificarne il rendimento.
LA NUOVA BATTAGLIA - Insomma: la verifica di come si possa pedalare un Giro a dimensione d'uomo. "Ora il mio Giro nel Giro è in pericolo. Zomegnan, il direttore della corsa, nutre un forte astio verso di me. Ci ha seccamente risposto che quest'anno metteranno in azione la più efficace battaglia antidoping mai realizzata e quindi non hanno nessuna intenzione di appoggiare altre iniziative come la nostra. Da Gennaio sto cercando di ottenere una forma di collaborazione con gli organizzatori per allestire questa iniziativa senza precedenti ma purtroppo sto ricevendo solo rifiuti. Abbiamo ridimensionato progressivamente le nostre richieste, siamo riusciti a risolvere molti
problemi logistici come gli alloggiamenti durante i 21 giorni di gara, gli automezzi di scorta, il personale. L'unica richiesta rimasta era la possibilità di passare sotto i loro striscioni della partenza e del traguardo di ogni tappa, senza nemmeno sostare nelle aree di partenza ed arrivo. Ciò nonostante ci hanno sempre negato questa piccola concessione, con motivazioni infondate come l'intralcio ai loro operai allestitori dei raduni di partenza e arrivo".


Non mi risulta che Lavarda abbia mai smentito questa cosa. Anzi, probabilmente ne fu orgoglioso. Le cose andavano così.
Ovviamente Angelo Lavarda sarà stato allontanato dalla Federciclismo della Tolleranza Zero di Ceruti, vero?
No, Lavarda è rimasto al suo posto. Il presidente Ceruti lo lasciò al suo posto senza problemi.

Ok, allora lo ha allontanato il successivo presidente, non dico all'inizio ma almeno quando anche lui ha sposato la Tolleranza Zero verso il doping?
Beh sì ovviamente, fammi controllare, penso proprio di sì. Ma certo! Oops :oops:
http://www.federciclismo.it/chi_siamo/recapiti.asp
Lega del Ciclismo Professionistico (LCP)
Consulente Internazionale: Angelo Lavarda
BenoixRoberti

Re: Danilo Di Luca

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Ora chiedo a coloro che sono così severi ed implacabili con i ciclisti che barano:
"Non ritenete che la pulizia da fare sia molto più ampia di quello che ci dicono le sirene?"
Non è il caso di fare pulizia anche tra le sirene che sono lì da troppi anni?

E' paradossale che i giornalisti che allora facevano sana opposizione ed inchiesta sulle ombre federali, oggi siano spietati verso coloro che possono mettere in difficoltà il sistema che ha sostituito la gestione Ceruti. Non si può dire certamente che questi non muovano ogni tanto qualche critica alla gestione politica della Fci, ma certamente rimangono nella costante opinione che non ci sono alternative.
In effetti il ciclismo ha aperto la stagione politica delle "larghe intese" ben prima del parlamento italiano, ed il giornalismo del ciclismo è un pezzo concreto dell'establishment.
In un Paese normale una federazione sportiva così avrebbe già subito il tabula rasa degli organi di controllo. In Italia no.
La fotografia che viene resa dai post precedenti è quella di una Fci di qualche anno fa.
Oggi la situazione si è ancor più evoluta, fra alcuni procuratori che sguazzano liberi, conflitti di interesse di vario genere, commissari tecnici che sono dei veri e propri colonnelli, che comandano con mano dura nei loro territori, nel contempo idolatrati dalla stampa di servizio (Bettini escluso, lui è uomo immagine).
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Re: Danilo Di Luca

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donchisciotte ha scritto:
Benoix Roberti ( grazie di avermi mandato i link e grazie per le molte cose interessanti che dici), ecco, sono passati otto anni da quei segnali. L'unica cosa che è successa è che Di Rocco ha completamente... come dire? disatteso le attese.
Non cambia niente, ogni tanto pare che accada poi non succede nulla. E' troppo grosso il business. Troppo grosso.
Poi su Martinello io non ho detto che voglio una confessione piena.
Ma tu come hai detto? Che non si può passare alla storia come dirigente che ha finanziato la scuola di Ferrara e anche come dirigente dello sport pulito.
Giusto, non si può passare alla storia come quello che, nel momento della massima esposizione giudiziaria e persecutoria di Marco, tira la sua pietra, quando io lo sollecito, dodici anni dopo, a riconoscere che quelle parole poteva rispsrmiarsele ( solo questo chiesi, originariamente), mi insulta( e con lui quasi tutto il forum) e poi andare a difendere Di Luca ( giustissimo) chiedendo la verità storica su una generazione (negando, giustamente, che ci sia la generazione dei dannati) e sul doping ( ha detto fare " un discorso serio" sul doping) senza, almeno, dire che, nel momento in cui quel modo, che tu hai mirabilmente illustrato ,di mandare al macello il ciclista di turno per salvare il sistema, quel modo fu inaugurato con Pantani e lui ha partecipato. Non si può, BenoixRoberti, non si può.
Tanto più adesso che Donati ha detto chiaramente cosa ci fosse dietro la macellazione di Pantani alle Olimpiadi ( cose che io, dando perle ai porci, ho detto e scritto da anni, altro che musical).
E, comunque, la reazione del ciclismo ( ben esemplificata da Gatti, che, non a caso, anche su Pantani non ci andò liscio) già l'ha inchiodato al fallimento. E proprio ad opera di chi si riempie la bocca con la lotta al doping.
Perché è chiaro che quello è il discorso da fare, è chiaro da anni, è chiaro dal processo di Ferrara, è chiaro dalle dichiarazioni del PM Spinosa ( quello del processo di Ferrara), è chiarissimo da anni ed è per questo che, proprio quelli che dicono di essere forsennatamente contro il doping, lo relegheranno al discorso corporativo del ciclista anni novanta e continueranno a blaterare di radiazione, di quanto è stupido Di Luca e di quanto è cattivo il prossimo che beccheranno.
Non c'è niente da fare, è così. E' solo un epifenomeno del più vasto guaio del capitalismo imperante, la legge vera è quella del profitto e questo è un sistema che garantisce profitto a tutti, doping e antidoping. Perciò o si fa la rivoluzione o stai certo che non cambia niente.
Appunto Donchi, anche se io allargherei il discorso, perché nel c.d. socialismo (ed altri non se ne potrà mai conoscere, se non nel paese di Utopia) era molto peggio. :grr: L'uomo. dopo che è sceso dagli alberi e si è liberato della coda ... :cincin:
Fanno festa i musulmani il venerdì
il sabato gli ebrei
la domenica i cristiani
i barbieri il lunedì :bll:

"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.

"io non mi sento italiano, ma per la lingua ... lo sono." :)
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Re: Danilo Di Luca

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Roberti, ho letto tutto il materiale che hai postato e sono incazzato nero, perché ho perso tantissimo tempo.
Cosa si dovrebbe dedurre da tutto ciò che hai pubblicato? Che gli uomini che han fatto parte o fanno parte tuttora della FCI sono corrotti, incoerenti e con grandi lati oscuri per le fattispecie doping. Non lo avrei mai detto. Vai a fare la stessa analisi per le altre federazioni straniere e son sicuro che più o meno il livello sarà lo stesso anche per loro.
La FCI è marcia, la scoperta del secolo. Fai un'inchiesta sul parlamento italiano e ritroverai i caratteri della FCI amplificati all'n-esima potenza. Credo non esista alcun sistema politico al mondo che non abbia tanti scheletri nell'armadio.

Detto questo, della domanda che ti avevo posto, risposte manco l'ombra:
Belluschi M. ha scritto: Con quale logica/meccanismo/obiettivo, se è vero che l'antidoping ha il controllo su tutti, viene sputtanato Tizio al posto di Caio?
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Re: Danilo Di Luca

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Belluschi M. ha scritto:Roberti, ho letto tutto il materiale che hai postato e sono incazzato nero, perché ho perso tantissimo tempo.
Cosa si dovrebbe dedurre da tutto ciò che hai pubblicato? Che gli uomini che han fatto parte o fanno parte tuttora della FCI sono corrotti, incoerenti e con grandi lati oscuri per le fattispecie doping. Non lo avrei mai detto. Vai a fare la stessa analisi per le altre federazioni straniere e son sicuro che più o meno il livello sarà lo stesso anche per loro.
La FCI è marcia, la scoperta del secolo. Fai un'inchiesta sul parlamento italiano e ritroverai i caratteri della FCI amplificati all'n-esima potenza. Credo non esista alcun sistema politico al mondo che non abbia tanti scheletri nell'armadio.

Detto questo, della domanda che ti avevo posto, risposte manco l'ombra:
Belluschi M. ha scritto: Con quale logica/meccanismo/obiettivo, se è vero che l'antidoping ha il controllo su tutti, viene sputtanato Tizio al posto di Caio?
Anche io ho letto, non senza fatica, ma devo ammettere che penso sia stato un bene per riportare la visione del caso del Killer nella giusta ottica, che è quella più generale e non del singolo, come giustamente fa notare Roberti. Penso che in generale l'indagine a più ampio raggio non escluda necessariamente anche una giusta sanzione del ciclista come singolo. Penso anche che la domanda di Belluschi, che giustamente ripropone, sia la madre di tutte le domande, e la risposta (se esiste) aiuterebbe a capire scenari futuri ma soprattutto passati :boh:
Comunque i bookies sono dei genii, ma quanti cazzo di soldi si faranno, con tutti quelli che punteranno su Thomas??? Beppesaronni, Tour 2018

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Re: Danilo Di Luca

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Quando Tizio entra nel gioco politico, e Caio non ne vuol parte, o dorme, Tizio diventa "più uguale" di Caio. Ma allo stesso tempo Tizio diventa una pedina del gioco , e quando la sua parte del gioco non sarà più la più forte, la sua merda nascosta sotto al tappeto diventa un'arma e salta fuori anche più facilmente della merda di Caio.
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Re: Danilo Di Luca

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Subsonico ha scritto:Quando Tizio entra nel gioco politico, e Caio non ne vuol parte, o dorme, Tizio diventa "più uguale" di Caio. Ma allo stesso tempo Tizio diventa una pedina del gioco , e quando la sua parte del gioco non sarà più la più forte, la sua merda nascosta sotto al tappeto diventa un'arma e salta fuori anche più facilmente della merda di Caio.
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Re: Danilo Di Luca

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Subsonico ha scritto:Quando Tizio entra nel gioco politico, e Caio non ne vuol parte, o dorme, Tizio diventa "più uguale" di Caio. Ma allo stesso tempo Tizio diventa una pedina del gioco , e quando la sua parte del gioco non sarà più la più forte, la sua merda nascosta sotto al tappeto diventa un'arma e salta fuori anche più facilmente della merda di Caio.
dal momento che Tizio ha deciso di entrare a far parte del gioco, saranno poi cazzi suoi qualsiasi cosa gli accada non vedo perchè poi il Di Luca, l'Armstrong ecc. debbano passare per vittime? :boh:
Infatti bene o male nessuno fa scenate isteriche cercando di scaricare il barile.
i fondamentalisti del ciclismo e gli ultras dei ciclisti sono il male di questo sport.
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Re: Danilo Di Luca

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Subsonico ha scritto:Quando Tizio entra nel gioco politico, e Caio non ne vuol parte, o dorme, Tizio diventa "più uguale" di Caio. Ma allo stesso tempo Tizio diventa una pedina del gioco , e quando la sua parte del gioco non sarà più la più forte, la sua merda nascosta sotto al tappeto diventa un'arma e salta fuori anche più facilmente della merda di Caio.
Dimmi un po', i poveri Ubeto e Georges cos'hanno fatto di male al sistema per essere stati buttati alla gogna al posto, tanto per dire nomi a caso, di Minard o Anacona?
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Re: Danilo Di Luca

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Belluschi M. ha scritto:
Subsonico ha scritto:Quando Tizio entra nel gioco politico, e Caio non ne vuol parte, o dorme, Tizio diventa "più uguale" di Caio. Ma allo stesso tempo Tizio diventa una pedina del gioco , e quando la sua parte del gioco non sarà più la più forte, la sua merda nascosta sotto al tappeto diventa un'arma e salta fuori anche più facilmente della merda di Caio.
Dimmi un po', i poveri Ubeto e Georges cos'hanno fatto di male al sistema per essere stati buttati alla gogna al posto, tanto per dire nomi a caso, di Minard o Anacona?
Ma niente: dopotutto il sistema deve funzionare. E prender delle sostanze è condizione necessaria, ma non sufficiente per risultare positivi. Mai parlato di positività contraffatte, almeno finchè non ci sono prove di questo.
Piuttosto, non escluderei a priori che esistano altri Ubeto e Georges, in giro per il mondo, che se la sono cavata. Adesso. Magari tra cinque o sei anni...
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Pat McQuaid

Re: Danilo Di Luca

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Ho sentito diverse persone scandalizzarsi perchè Di Luca dopo 2 giorni di gara era già competitivo, e allora perchè nessuno ha detto nulla della vittoria al Campionato Italiano di Pellizotti? Non voglio dire dare sospetti su quella vittoria, anzi, voglio solo capire perchè per uno nascono mille sospetti e per un altro no, a seconda delle simpatie credo.

Oppure facile parlare dopo che sono successe le cose
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Re: Danilo Di Luca

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Pat McQuaid ha scritto:Ho sentito diverse persone scandalizzarsi perchè Di Luca dopo 2 giorni di gara era già competitivo, e allora perchè nessuno ha detto nulla della vittoria al Campionato Italiano di Pellizotti? Non voglio dire dare sospetti su quella vittoria, anzi, voglio solo capire perchè per uno nascono mille sospetti e per un altro no, a seconda delle simpatie credo.

Oppure facile parlare dopo che sono successe le cose
Semplicemente perchè Pellizotti ha fatto ciò che era auspicabile facesse Danilo: un ritorno graduale, per ritrovare pian piano la gamba (difatti come miglior risultato prima dell'italiano fece quinto al Melinda, dopo aver debuttato in Lorena) e poi giocarsi tutto all'italiano, un mese dopo il suo rientro alle gare dove è arrivato al top. Come avevamo già detto io e nino se il Giro fosse stato corso unicamente con l'obiettivo di ritrovare la gamba, puntando magari solo una o due tappe massimo, io credo che le cose sarebbero potute andare diversamente.
"L'importante non è quello che trovi alla fine di una corsa. L'importante è ciò che provi mentre corri" (Giorgio Faletti in "Notte prima degli esami")

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Slegar
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Re: Danilo Di Luca

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Pat McQuaid ha scritto:Ho sentito diverse persone scandalizzarsi perchè Di Luca dopo 2 giorni di gara era già competitivo, e allora perchè nessuno ha detto nulla della vittoria al Campionato Italiano di Pellizotti? Non voglio dire dare sospetti su quella vittoria, anzi, voglio solo capire perchè per uno nascono mille sospetti e per un altro no, a seconda delle simpatie credo.

Oppure facile parlare dopo che sono successe le cose
Forse perché Pellizzotti a quel campionato italiano non è risultato positivo ai controlli antidoping? Come il secondo classificato del resto.




..... ma tu che sai tutto, sono stati eseguiti i controlli antidoping al campionato italiano, vero? oppure no da come scrivi? oppure sono stati eseguiti a simpatia? Gia è vomitevole il tiro al piccione che si sta eseguendo nei confronti di Di Luca, se poi il guano del piccione stesso lo spandiamo gratuitamente su Pellizzotti .......

[mode Bersani]
Uè ragazzi, sian mica qui a pulire la gabbia del canarino e sperare che poi ci ricrescano i capelli.
[/mode Bersani]
Preservare lo spirito di quel tempo, in cui credevamo nell'unità e allo stesso tempo nella diversità

Nataša Pirc Musar, 8 febbraio 2024, presidente della Slovenia,
Frase pronunciata a Sarajevo durante la cerimonia per l'intitolazione della pista olimpica al goriziano Jure Franko, primo medagliato jugoslavo alle olimpiadi invernali
Pat McQuaid

Re: Danilo Di Luca

Messaggio da leggere da Pat McQuaid »

Slegar ha scritto:
Pat McQuaid ha scritto:Ho sentito diverse persone scandalizzarsi perchè Di Luca dopo 2 giorni di gara era già competitivo, e allora perchè nessuno ha detto nulla della vittoria al Campionato Italiano di Pellizotti? Non voglio dire dare sospetti su quella vittoria, anzi, voglio solo capire perchè per uno nascono mille sospetti e per un altro no, a seconda delle simpatie credo.

Oppure facile parlare dopo che sono successe le cose
Forse perché Pellizzotti a quel campionato italiano non è risultato positivo ai controlli antidoping? Come il secondo classificato del resto.


MA ALLORA è FACILE PARLARE SEMPRE DOPO CHE SUCCEDONO I FATTI

Tanti che dicono ''eh si vedeva che andava troppo'' oppure ''dopo 2 giorni di gara era impossibile essere cosi in forma''
Pat McQuaid

Re: Danilo Di Luca

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Ripeto, Pellizotti lo cito come esempio perchè reduce da inattività e subito competitivo, non per eventuali sospetti
BenoixRoberti

Re: Danilo Di Luca

Messaggio da leggere da BenoixRoberti »

Belluschi M. ha scritto: Detto questo, della domanda che ti avevo posto, risposte manco l'ombra:
Belluschi M. ha scritto: Con quale logica/meccanismo/obiettivo, se è vero che l'antidoping ha il controllo su tutti, viene sputtanato Tizio al posto di Caio?
Brogno ha scritto:Anche io ho letto, non senza fatica, ma devo ammettere che penso sia stato un bene per riportare la visione del caso del Killer nella giusta ottica, che è quella più generale e non del singolo, come giustamente fa notare Roberti. Penso che in generale l'indagine a più ampio raggio non escluda necessariamente anche una giusta sanzione del ciclista come singolo. Penso anche che la domanda di Belluschi, che giustamente ripropone, sia la madre di tutte le domande, e la risposta (se esiste) aiuterebbe a capire scenari futuri ma soprattutto passati :boh:
Subsonico ha scritto:Quando Tizio entra nel gioco politico, e Caio non ne vuol parte, o dorme, Tizio diventa "più uguale" di Caio. Ma allo stesso tempo Tizio diventa una pedina del gioco , e quando la sua parte del gioco non sarà più la più forte, la sua merda nascosta sotto al tappeto diventa un'arma e salta fuori anche più facilmente della merda di Caio.
Subsonico ha scritto:Ma niente: dopotutto il sistema deve funzionare. E prender delle sostanze è condizione necessaria, ma non sufficiente per risultare positivi. Mai parlato di positività contraffatte, almeno finchè non ci sono prove di questo.
Piuttosto, non escluderei a priori che esistano altri Ubeto e Georges, in giro per il mondo, che se la sono cavata. Adesso. Magari tra cinque o sei anni...
Mi arrendo con ammirazione per la socratica (greca) potente capacità di sintesi di Subsonico.
Belluschi M. ha scritto:Roberti, ho letto tutto il materiale che hai postato e sono incazzato nero, perché ho perso tantissimo tempo.
Cosa si dovrebbe dedurre da tutto ciò che hai pubblicato? Che gli uomini che han fatto parte o fanno parte tuttora della FCI sono corrotti, incoerenti e con grandi lati oscuri per le fattispecie doping. Non lo avrei mai detto. Vai a fare la stessa analisi per le altre federazioni straniere e son sicuro che più o meno il livello sarà lo stesso anche per loro. La FCI è marcia, la scoperta del secolo. Fai un'inchiesta sul parlamento italiano e ritroverai i caratteri della FCI amplificati all'n-esima potenza. Credo non esista alcun sistema politico al mondo che non abbia tanti scheletri nell'armadio.
Puoi dire e muovere simili dubbi sull'Uci ma non sulle federazioni straniere. Mi spiego, potranno esserci soffiate sui controlli per la cosiddetta fabbrica delle medaglie, ma niente di riconducibile agli scandali che hanno coinvolto Uci e Fci. Anche solo per l'esistenza di documenti che fanno storia e non solo congettura. :carta:
In Francia uno scandalo del genere avrebbe azzerato l'intera federazione. Sulla Francia rimando a Winter. :)
Non capisco il ragionamento "così fan tutti" tanto in politica che in politica sportiva dove porti e se possa essere una giustificazione. Eppoi che tipo di giustificazione?

Ad ogni modo vengo al dunque.
Esiste, non solo nel ciclismo (ed era per quello facevo riferimento alla tua attività sportiva), una tremenda concatenazione di conflitti di interesse e di corti circuiti fra controllori-controllati. E' un ginepraio grigio e fitto che, finché non verrà eradicato, manterrà dubbi, polemiche, sospetti e soprattutto scarsa fiducia nello sport.
Esempi:
- centri medici accreditati ove operano medici sportivi che poi fanno i controller alle corse per conto delle federazioni e degli enti di controllo
- medici sportivi con incarichi societari sportivi, che operano in centri medici che sono emanazione di aziende produttrici di integratori o di prodotti per lo sport che sono sponsor delle federazioni
- medici sportivi radiati o inibiti che continuano ad operare, a volte in strutture e commissioni unitamente ai loro colleghi che hanno incarichi federali
- medici sportivi radiati o inibiti che continuano ad operare ed a rilasciare i certificati di idoneità sportiva, che le federazioni utilizzano tranquillamente (se poi Pozzato, Visconti & co. frequentano Ferrari si beccano mesi di squalifica)
- medici sportivi radiati o inibiti per avere procurato epo o prodotti simili di probabile origine ospedaliera pubblica che continuano ad operare negli ospedali pubblici (e magari gli stessi hanno legami con la politica)
- in generale i medici radiati o inibiti per doping solo in rarissimi casi subiscono sanzioni e sospensioni dalla professione dai rispetti ordini
- la giustizia ordinaria (non quella sportiva) spesso dispone le inibizioni e le sospensioni, ma la voce ultima spetta agli ordini professionali e questi rarissimamente rendono operative le disposizioni giudiziarie. E' come se ci fosse uno Stato Medico nello Stato (una sorta di Medilandia all'interno dell'Italia con un suo tribunale di categoria, che equivale a dire: "voi cittadini non siete autorizzati ed in grado di giudicare i nostri colleghi, quello spetta a noi".

Questa vera e propria casta, intrecciata con la politica sportiva e non sportiva (come mostrato dai post di ieri) gestisce la comunicazione correlata al fenomeno del doping come suo monopolio assoluto, non consentendo a noi comuni mortali di mettere a fuoco l'abuso di punizione per gli sportivi che barano, se raffrontato al nulla punitivo che riguarda i componenti della casta.
I ciclisti, i Di Luca, passano, loro sono sempre gli stessi da 20-30 e a volte, anche più, anni.

Sulla casta medica nelle federazioni (che non sono i medici sportivi dei team e delle squadre di base) ci si ritornerà; presto o tardi un PM dovrà svegliarsi ed occuparsene.
Giusto per non andare lontano, anzi proprio in tema, c'è una osservazione interessante posta dal solito CyclingPro, che si chiede:
"DI LUCA: A CHE GIOCO GIOCA LA FEDERCICLISMO?"
http://blog.cyclingpro.it/2013/05/28/ca ... erale-fci/
"... mossa senza precedenti quella della Procura Fci, che non si deve occupare di doping ma di questioni disciplinari, lasciando totalmente il resto a Torri. Come senza precedenti è stata la mail che la Fci aveva inviato a Daniele Tarsi, medico della Fantini, tre ore dopo la notizia delle positività per chiedere al dottore toscano i dati “clinici” di Di Luca. Dati già in possesso da due settimane dei nostri federali. Ma evidentemente il concetto andava rinforzato con un atto formale.
Immaginiamo già il prossimo colloquio tra i procuratori e Scinto, Sciotti, Citracca. Domanda: «Lei ha aiutato Di Luca a doparsi». Risposta: «No». E’ lo stesso genere di domanda posta a 56 medici del ciclismo (si indaga sulla loro diligenza o meno nel compilare le schede sanitarie), convocati a rate dalla Procura nei mesi scorsi, con una procedura più che anomala e nell’ambito della lotta senza quartiere che la Fci sta facendo all’Aimec, l’associazione di categoria."


N.B. Daniele Tarsi, medico della Fantini, è anche segretario dell'Aimec.
Ultima modifica di BenoixRoberti il mercoledì 29 maggio 2013, 22:47, modificato 2 volte in totale.
Belluschi M.
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Re: Danilo Di Luca

Messaggio da leggere da Belluschi M. »

Voglio cercare di capire meglio e provo a farlo con una domanda secca a cui rispondere si o no senza giri di parole. Dentro o fuori:

L'antidoping potrebbe domani mattina far risultare positivo Vincenzo Nibali, Chris Froome, Peter Sagan, Fabian Cancellara, Tom Boonen, Mark Cavendish e Purito Rodriguez (cito i nomi più importanti del ciclismo attuale, mi scuso se ho dimenticato qualcuno) se solo volesse farlo?

Ti anticipo che la mia risposta è NO.
BenoixRoberti

Re: Danilo Di Luca

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Belluschi M. ha scritto:Voglio cercare di capire meglio e provo a farlo con una domanda secca a cui rispondere si o no senza giri di parole. Dentro o fuori:
L'antidoping potrebbe domani mattina far risultare positivo Vincenzo Nibali, Chris Froome, Peter Sagan, Fabian Cancellara, Tom Boonen, Mark Cavendish e Purito Rodriguez (cito i nomi più importanti del ciclismo attuale, mi scuso se ho dimenticato qualcuno) se solo volesse farlo?
Ti anticipo che la mia risposta è NO.
Augurabile. Se ragioni sui nomi per simpatia sportiva nessuno, ovvio. Con quell'occhiale non se ne comprenderebbero le ragioni.

Tra i nomi hai dimenticato gli Schleck. Non te li dico a caso.
Lo scorso anno aveva mandato una pm (poi comunque postata) in cui argomentavo su come i due fratelli fossero a rischio (e non perché avessi saputo qualcosa di negativo su loro azioni). La vicenda Armstrong doveva ancora esplodere nel suo totale fragore.
I due fratelli avevano fatto un azzardo scaricando alcune persone che contano (che non è il caso di citare qua). Mio parere personale.
Frank dopo qualche giorno è rimasto nella rete.
Può essere che sia stato un caso, non ho alcuna prova. Ma gli argomenti li avevo espressi prima.
Oggi, però qualcosa è cambiato. Sono sempre gli stessi al potere, ma non possono permettersi la stessa arroganza di un anno fa. Per il bene di tutti i nomi sopra citati, di tuti gli altri e degli appassionati tutti.
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barrylyndon
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Re: Danilo Di Luca

Messaggio da leggere da barrylyndon »

beh la positivita' di Schleck e' lampante che sia stata causata da un sabotaggio,credo che sia il caso di doping non volontario per antonomasia.tradimento..
"non ho mai visto uno andare cosi forte in salita...ma non ho mai visto nessuno andare cosi piano in discesa"
BenoixRoberti

Re: Danilo Di Luca

Messaggio da leggere da BenoixRoberti »

barrylyndon ha scritto:beh la positivita' di Schleck e' lampante che sia stata causata da un sabotaggio,credo che sia il caso di doping non volontario per antonomasia.tradimento..
Io non l'ho detto ;)

OT.
barrylyndon ha scritto:doping non volontario per antonomasia.tradimento
E' una tipologia con tante casistiche nella storia triste di questo sport.
E' stata la tipologia di vendetta più squallida di falliti dirigenti di team (corridori in fase di cambio squadra, tecnico che passava a team avversario, ecc.).
Comunque questo è totalmente OT rispetto al topic in discussione.
FINE OT
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nino58
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Re: Danilo Di Luca

Messaggio da leggere da nino58 »

Belluschi M. ha scritto:Voglio cercare di capire meglio e provo a farlo con una domanda secca a cui rispondere si o no senza giri di parole. Dentro o fuori:

L'antidoping potrebbe domani mattina far risultare positivo Vincenzo Nibali, Chris Froome, Peter Sagan, Fabian Cancellara, Tom Boonen, Mark Cavendish e Purito Rodriguez (cito i nomi più importanti del ciclismo attuale, mi scuso se ho dimenticato qualcuno) se solo volesse farlo?

Ti anticipo che la mia risposta è NO.
Sei un inguaribile ottimista.
Von Rock ? Nein, danke.
Diritto di correre senza condizioni a chi ha scontato una squalifica !!!
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Re: Danilo Di Luca

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BenoixRoberti ha scritto: Tra i nomi hai dimenticato gli Schleck. Non te li dico a caso.
Lo scorso anno aveva mandato una pm (poi comunque postata) in cui argomentavo su come i due fratelli fossero a rischio (e non perché avessi saputo qualcosa di negativo su loro azioni).
io rimango dell'idea che avere scheletri nell'armadio non aiuta a vivere serenamente....
sarà anche successo quello che ipotizzi tu ma non credo sia colpa mia se gli Schleck (o armstrong o diluca o pantani o contador o,... ecc. ecc. ) si sono messi
in una posizione di ricattabilità.

Che poi tra i fuorilegge ci siano delle ingiustizie mi sembra più che ovvio ma stiamo sempre parlando di fuorilegge.

La cosa strana è che non leggo mai nulla di tuo che faccia trasparire la volontà di tutelare chi fuorilegge non è e non vuole essere perchè saranno tanti/pochi (non lo so) ma qualcuno ci sarà pure.
i fondamentalisti del ciclismo e gli ultras dei ciclisti sono il male di questo sport.
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Re: Danilo Di Luca

Messaggio da leggere da Nocs_84 »

Lo Sport del Doping, solo un'altra tappa (Danilo DI LUCA)



Sono arrivato tardi mercoledì 22 in via Roma a Vicenza: prima la famiglia, poi la curiosità per la 17^ tappa. A dire il vero potevo organizzarmi meglio, ma provo per il ciclismo sentimenti vicini a quelli di Benedetto ROBERTI ...

Sono sceso da Marostica in bici a favore di pendenza e controcorrente rispetto alla gran quantità di ciclisti che rientrava dallo spettacolo. Avrei visto poco, ma ci sarebbero stati tanti personaggi da incontrare, come ha fatto il mio amico Marines che passa dalle foto con DONATI e ROBERTI a quelle con ...!?!... Sono comunque transitato per la zona di arrivo per apprezzare dal vivo la grandiosità del Giro d'Italia: campo Marzo in festa quasi come alla StraVicenza! Chissà cosa può diventare per Vicenza Marathon alla cui presentazione mi stavo dirigendo.


+ rosa nell'arancio, - doping ovunque @FB

Venerdì ho tenuto a freno l'impulso di pubblicare subito su Danilo DI LUCA, nuovamente positivo all'EPO/CERA e, se confermato, pronto alla radiazione come Roberto BARBI: avevo già programmato altre uscite e, sinceramente, non avevo intenzione di rincorrere la notizia (vd. anche @ansa), buona per riempire il giorno senza tappa, pronta per essere sepolta dalle celebrazioni della conclusione del Giro.

Chi ha letto Lo Sport del Doping troverà il consueto schema descritto in particolare per Alex SCHWAZER: controlli che funzionano solo a sorpresa, tecnici e dirigenti inorriditi, organizzatori candidi e ingenui ... c'è tutto fin dal primo articolo a caldo @gazzetta.it. Seguiranno inutili fiumi di parole: tutto secondo lo schema. Danilo ha preferito tacere nel video della dipartita dalla carovana, seguito dagli sguardi rassegnati dei colleghi "perché alla fine quelli che pagano sono sempre e comunque i corridori" dice Vincenzo NIBALI.


+ convincente se parlo di maratona? eccoci alla tappa 0 della Vicenza Marathon @FB (mi sono piaciuto!)

Un numero non mi torna: perché per Danilo ci sono voluti 26 giorni dal prelievo del 29/04 alla comunicazione del 24/05, quando per Alex ne sono bastati 8 dal 30/07 al 06/08? Perché non cautelarsi per tempo di fronte a quello che ora è definito "cretino" o "malato" e non più "il killer di Spoltore"? Un controllo severo costa meno di 1'000€ di fronte a danni per milioni. Lo schema di intervento farmacologico è noto a tutti i lettori della Gazzetta dello Sport: chi ricorda quello vincente di Mario CIPOLLINI?

Sarebbero sufficienti 2-3 controlli nei momenti giusti della stagione sui candidati alle classifiche del Giro per rivoluzionare la gerarchia delle maglie e alimentare il gregge di Don Marco POZZA, protagonista nel blog già un paio di anni fa quando ancora correvo e ascoltavo i commenti del Giro d'Italia: allora lui testimoniava la redenzione dell'uomo Danilo, adesso l'atleta DI LUCA è tornato sull'antica via di perdizione pur di provare a vincere ancora. This Time is Different!



Ragionate bene, 1 mese per analizzare Di Luca e 1 settimana per Swarzer..Io un'idea me la sono fatta, ma la tengo per me...
Strong
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Re: Danilo Di Luca

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Nocs_84 ha scritto:Ragionate bene, 1 mese per analizzare Di Luca e 1 settimana per Swarzer..Io un'idea me la sono fatta, ma la tengo per me...
ok, ma perchè mettersi in una posizione di ricattabilità? (vale in questo caso per diluca ma anche per tutti gli altri)
i fondamentalisti del ciclismo e gli ultras dei ciclisti sono il male di questo sport.
BenoixRoberti

Re: Danilo Di Luca

Messaggio da leggere da BenoixRoberti »

Strong ha scritto: io rimango dell'idea che avere scheletri nell'armadio non aiuta a vivere serenamente....
sarà anche successo quello che ipotizzi tu ma non credo sia colpa mia se gli Schleck (o armstrong o diluca o pantani o contador o,... ecc. ecc. ) si sono messi
in una posizione di ricattabilità.
Che poi tra i fuorilegge ci siano delle ingiustizie mi sembra più che ovvio ma stiamo sempre parlando di fuorilegge.
Siamo sempre al dito e la Luna. Sono infiniti (spero finibili) di ordine diverso. Quello degli atleti è un infinito (sempre più infinito, purtroppo) di ordine inferiore.
E' colpa degli atleti se il sistema ha selezionato solo "fuorilegge" (di ordine inferiore, sottolineo) per anni?
O il problema è il sistema che, così, ha costretto a smettere centinaia di atleti che volevano rimanere puliti?
I corridori sono cambiati negli anni, i selettori sono sempre gli stessi
E così ho risposto anche al disco rotto della seconda parte OT del tuo post.

Francamente mi sono anche rotto di queste frasi che sottendono alla inesorabilità di doversi adeguare al sistema (es. lo sappiamo, il governo è ladro; tutti i politici rubano ma è normale, ecc.) con il contemporaneo fare le pulci al ladro di polli (anche se ha due milioni di euro sul conto).
E' roba da bar sport di serie c.

=======================
OT
Durante il servizio militare ho beccato un sottufficiale caricare sull'auto derrate intere della mensa (comprese torte omaggio, forme intere di formaggio, ecc.).
Tutti mi dicevano: "Sì lo sanno tutti, lascia stare, tutti rubano". Arrivò la settimana prima di Natale e sapevo che gli omaggi delle aziende se li sarebbe rubati. Misi una telecamera (di quelle grosse di una volta) su un davanzale e filmai tutto. Lui caricò l'auto, gli chiesi di riportare la merce in magazzino. Mi minacciò di farmi i c...i miei. Li feci. Duplicai la cassetta e feci tre buste con tre uffici in conoscenza su tutte e tre.
Dopo un mese io ero in congedo, il mese seguente pure il sottufficiale, ma lui era in servizio permanente. Era.
Niente è inesorabile per un cittadino. Lo è per i sudditi.
Strong ha scritto:La cosa strana è che non leggo mai nulla di tuo che faccia trasparire la volontà di tutelare chi fuorilegge non è e non vuole essere perchè saranno tanti/pochi (non lo so) ma qualcuno ci sarà pure.
Questa è una tua classica sparata ad minchiam a cui non avrei replicato in assenza della prima parte.
Premesso che la discussione non verte sulle mie idee e volontà, ma sul contesto ambientale della vicenda Di Luca, (per cui la tua sparata è doppiamente OT) di seguito solo gli ultimi esempi:
BenoixRoberti ha scritto:Certo, molti che non hanno accettato hanno dovuto smettere (penso anche a gente come il nuotatore Giovanni Franceschi) e verso di loro l'intero movimento ha un debito morale e materiale, ma prima di alzare le mani sul caino in bici non è forse il caso di alzarle sul caino dietro la scrivania che ha creato regole non scritte impedendo ai "no turbodotati" di continuare e peggio ancora, crea le regole scritte e non scritte di oggi?
viewtopic.php?f=2&t=16&start=1950#p163407

Mi sono anche preoccupato della salute di coloro che non si dopano ma si sottopongono a pericolose privazioni alimentari.
viewtopic.php?f=2&t=16&start=1850#p162382

Modestamente, sul tema avrei anche aperto un 3d in merito:
viewtopic.php?f=7&t=4593
FINE OT
=======================
BenoixRoberti

Re: Danilo Di Luca

Messaggio da leggere da BenoixRoberti »

Conosco abbastanza la storia sportiva di Danilo Di Luca e le squadre per cui ha corso sin da giovane.
Il suo è stato un percorso comune a tanti altri prof.
Chi conosce la sua storia, conosce anche le persone con cui si è formato ed è in grado di capire il contesto.
Chi non ha queste informazioni (sensibili e non pubblicabili) non è, purtroppo, in grado di analizzare il contesto in cui quelli come Danilo sono cresciuti "fuorilegge" :boh:.

Ho letto molte affermazioni in questi giorni di personaggi osceni, di cui molti conoscono gli scheletroni.
In molti conoscono gli indirizzi delle farmacie e gli importi di acquisto di farmaci proibiti che questi soggetti hanno pagato per anni, facendoli poi sparire dai bilanci, per sostituzione, al momento dei controlli.
Fra la indispensabile Chiasso e la trionfante Lugano vi sono pochissimi chilometri.
Di Luca sarà anche uno "stupido" :fuori:, ma non tutti sono stupidi, semmai stupiti da cotante facce di bronzo.
Strong
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Re: Danilo Di Luca

Messaggio da leggere da Strong »

BenoixRoberti ha scritto: Modestamente, sul tema avrei anche aperto un 3d in merito:
viewtopic.php?f=7&t=4593
:lol:
modestamente avresti aperto un TD in merito?
è abbastanza evidente, proprio da quel td, che non sei particolarmente interessato alla tutela di chi cerca di non infrangere le regole
i fondamentalisti del ciclismo e gli ultras dei ciclisti sono il male di questo sport.
Strong
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Re: Danilo Di Luca

Messaggio da leggere da Strong »

BenoixRoberti ha scritto: O il problema è il sistema che, così, ha costretto a smettere centinaia di atleti che volevano rimanere puliti?
ma allora ci sono o non ci sono atleti puliti?
da quello che scrivi sembra che il sistema li abbia dopati tutti.

anche su questo forum c'è chi sostiene che ci siano atleti puliti
sono quindi tutte balle?
i fondamentalisti del ciclismo e gli ultras dei ciclisti sono il male di questo sport.
BenoixRoberti

Re: Danilo Di Luca

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:old:
aria
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Re: Danilo Di Luca

Messaggio da leggere da aria »

Il problema è del sistema che ha costretto a smettere atleti che volevano essere puliti.
Io aggiungo, forse ci sono ancora atleti che pur di salvaguardare la loro salute, sono "derisi" perchè il palmares di questi ultimi anni non corrisponde all'effettiva loro potenzialità (in confronto ad altri...).

Di Luca fa pensare, provo tanta tristezza per il giovane, pur non conoscendo a fondo la sua storia. Mi limito a pensare senza giudicare. Aggiungo ancora, 1 o 2 milioni di euro non fanno la felicità, anche se aiutano forse a gestire la situazione.
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Brogno
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Re: Danilo Di Luca

Messaggio da leggere da Brogno »

aria ha scritto:Il problema è del sistema che ha costretto a smettere atleti che volevano essere puliti.
Io aggiungo, forse ci sono ancora atleti che pur di salvaguardare la loro salute, sono "derisi" perchè il palmares di questi ultimi anni non corrisponde all'effettiva loro potenzialità (in confronto ad altri...).

Di Luca fa pensare, provo tanta tristezza per il giovane, pur non conoscendo a fondo la sua storia. Mi limito a pensare senza giudicare. Aggiungo ancora, 1 o 2 milioni di euro non fanno la felicità, anche se aiutano forse a gestire la situazione.
Penso che come sempre si debba stare a metà tra le due cose. Ovviamente Di Luca è arrivato nella situazione in cui è ANCHE a causa del sistema, ma ciò non elimina quelle che sono colpe sue e solo sue, e per le quali è giusto che sia sanzionato. E' inoltre indubbio che la sua storia, come quella di tanti altri, debba far riflettere, e possa aiutare a inquadrare il problema nella sua più ampia accezione, che è quella, come giustamente segnala Benoit, del sistema che ti forma in un certo modo, e che non fornisce grandi alternative.
E' secondo me molto sintomatico il caso segnalato da Aria, a me non nuovo, del corridore che è COSTRETTO a smettere perchè non più in grado di competere senza ricorrere agli aiuti che altri invece, (altri come Di Luca per intenderci) prendono senza troppe remore. Per quanto riguarda l'ultimo punto toccato da Benoit sulla difficile situazione giovanile di Di Luca, penso che questa sua esposizione possa essere usata sicuramente per inquadrare il problema, a patto che non venga poi fornita come giustificativo per i gesti dello stesso: giusto analizzare i fatti da un punto più generale, ma così come non si deve dare addosso al singolo (lo si squalifica e basta, come è giusto che sia), non si dovrebbero nemmeno (allo stesso singolo) trovare dei giustificativi, perchè a livello di singolo, nessuno ne ha, non di più di quanti non ne abbia colui che si ritira perchè quegli aiutini non li vuole prendere.
tutto ovviamente, pensiero mio personale e sicuramente lontano da qualsiasi forma di sicurezza :diavoletto:
Comunque i bookies sono dei genii, ma quanti cazzo di soldi si faranno, con tutti quelli che punteranno su Thomas??? Beppesaronni, Tour 2018

Remco Evenelimits.O Remco Bluffenepoel.Sono il DMM nello scoprire i bluff del ciclismo Beppesaronni

Se lo fanno a tutta 40 minuti li fa Vingegaard. Pogacar salta. amoilciclismo, plateau de beille 2024
Strong
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Re: Danilo Di Luca

Messaggio da leggere da Strong »

tornando alla relatà e lasciando da parte, momentaneamente, le utopie mi sembra abbastanza chiaro che di fronte a problemi irrisolvibili la colpa sia
sempre (e probabilmente a ragione) del "famoso" sistema. :blabla:

Uno può scegliere se andare avanti per tutta l'esistenza cercando di fermare l'acqua con le mani oppure potrebbe provare ad educare le nuove leve in modo che sempre meno di loro si facciano "dopare dal sistema".

Se ci pensiamo bene è quello che un genitore cerca di fare con i propri figli.
Dal momento che rischi ed illegalità non verranno mai a meno ritengo molto più utile ed intelligente educare mio figlio in modo che commetta meno errori possibile.

Poi se qualcun del sistema si è macchiato di reati è giusto che paghi, ci mancherebbe
ma non sono così ingenuo da pensare che tolti quelli si risolvano tutti problemi
se questo sport è così da 50 anni qualche motivo ci sarà....
Ultima modifica di Strong il giovedì 30 maggio 2013, 12:40, modificato 1 volta in totale.
i fondamentalisti del ciclismo e gli ultras dei ciclisti sono il male di questo sport.
Belluschi M.
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Re: Danilo Di Luca

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nino58 ha scritto:
Belluschi M. ha scritto:Voglio cercare di capire meglio e provo a farlo con una domanda secca a cui rispondere si o no senza giri di parole. Dentro o fuori:

L'antidoping potrebbe domani mattina far risultare positivo Vincenzo Nibali, Chris Froome, Peter Sagan, Fabian Cancellara, Tom Boonen, Mark Cavendish e Purito Rodriguez (cito i nomi più importanti del ciclismo attuale, mi scuso se ho dimenticato qualcuno) se solo volesse farlo?

Ti anticipo che la mia risposta è NO.
Sei un inguaribile ottimista.
No, attenzione. Non sono un inguaribile ottimista. Vedo solo la situazione da un altro punto di vista.
Per me i nomi sopracitati si dopano. Utilizzando però sostane e metodi che non sono rintracciabili ai controlli antidoping e nel contempo, ben calibrati dagli esperti del settore, non sballano il passaporto biologico.

Per me non è l'antidoping che NON VUOLE farli risultare positivi. Semplicemente l'antidoping NON RIESCE a farli risultare positivi.

Ho un amico che ha fatto il professionista 3 anni. Nessuna squadra WT, ma nelle Continental. Mi raccontava che il CERA erano già 1-2 anni che veniva preso in modo indisturbato dai professionisti prima del Tour 2008. Non c'erano coperture di positività, semplicemente i controlli non rintracciavano la sostanza. Poi nell'estate 2008 hanno iniziato a trovarlo e in quei mesi, citando sue parole, è stata una corsa sfrenata a "svuotare i rubinetti" (si ricorderanno delle assenze strane nelle corse di fine stagione di quell'anno).
Non escludo che proprio in quell'annata 2008, ci siano state delle soffiate nei mesi precedenti sul fatto che da lì a poco il CERA sarebbe stato rintracciabile, in modo che molti l'abbiano sfangata. A fronte di gente presa di prepotenza nella rete. Ma nei mesi antecedenti al Tour 2008 (lo stesso Giro d'Italia se vogliamo) l'antidoping non aveva alcun controllo sulla gente che prendeva quella sostanza.
E la mia idea è che allo stato attuale ci sia una situazione del tutto speculare con altre sostanze.
Ultima modifica di Belluschi M. il giovedì 30 maggio 2013, 12:42, modificato 1 volta in totale.
BenoixRoberti

Re: Danilo Di Luca

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Brogno ha scritto:... ma così come non si deve dare addosso al singolo (lo si squalifica e basta, come è giusto che sia), non si dovrebbero nemmeno (allo stesso singolo) trovare dei giustificativi, perchè a livello di singolo, nessuno ne ha, non di più di quanti non ne abbia colui che si ritira perchè quegli aiutini non li vuole prendere.
Questo è un punto che credo potrebbe/dovrebbe essere condiviso da tutti.
Glisso solo sull'aspetto repressivo, (lo si squalifica e basta, come è giusto che sia), perché appartengo ad altra scuola di pensiero (preventiva), ma sui princìpi importanti, quando enunciati, è bene non stare a guardare le differenze.

Non c'è infatti alcuna giustificazione nel mio pensiero, come d'altro canto non c'era nelle parole di Martinello (né il primo giorno, né domenica).
Se poi motivare, per alcuni "superficiali", ha lo stesso significato di giustificare, non ci si può fare nulla.
Brogno ha scritto:Per quanto riguarda l'ultimo punto toccato da Benoit sulla difficile situazione giovanile di Di Luca, penso che questa sua esposizione possa essere usata sicuramente per inquadrare il problema, a patto che non venga poi fornita come giustificativo per i gesti dello stesso: giusto analizzare i fatti da un punto più generale
Per quello è importante che Di Luca renda ampia testimonianza (non alla procura antidoping), bensì alla Procura della Repubblica ed alla stampa, o meglio scrivendo un libro a quattro mani con un bravo e sensibile giornalista (una idea l'avrei) devolvendo gli eventuali proventi editoriali ad una fondazione o ad iniziative di lotta al doping o simili (es. Libera).
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Re: Danilo Di Luca

Messaggio da leggere da nino58 »

Strong ha scritto:tornando alla relatà e lasciando da parte, momentaneamente, le utopie mi sembra abbastanza chiaro che di fronte a problemi irrisolvibili la colpa sia
sempre (e probabilmente a ragione) del "famoso" sistema. :blabla:

Uno può scegliere se andare avanti per tutta l'esistenza cercando di fermare l'acqua con le mani oppure potrebbe provare ad educare le nuove leve in modo che sempre meno di loro si facciano "dopare dal sistema".

Se ci pensiamo bene è quello che un genitore cerca di fare con i propri figli.
Dal momento che rischi ed illegalità non verranno mai a meno ritengo molto più utile ed intelligente educare mio figlio in modo che commetta meno errori possibile.

Poi se qualcun del sistema si è macchiato di reati è giusto che paghi, ci mancherebbe
ma non sono così ingenuo da pensare che tolti quelli si risolvano tutti problemi
se questo sport è così da 50 anni qualche motivo ci sarà....
Che bravo papà saresti.
Von Rock ? Nein, danke.
Diritto di correre senza condizioni a chi ha scontato una squalifica !!!
BenoixRoberti

Re: Danilo Di Luca

Messaggio da leggere da BenoixRoberti »

Strong ha scritto:tornando alla relatà e lasciando da parte, momentaneamente, le utopie mi sembra abbastanza chiaro che di fronte a problemi irrisolvibili la colpa sia sempre (e probabilmente a ragione) del "famoso" sistema. :blabla:
Uno può scegliere se andare avanti per tutta l'esistenza cercando di fermare l'acqua con le mani oppure potrebbe provare ad educare le nuove leve in modo che sempre meno di loro si facciano "dopare dal sistema".
Se ci pensiamo bene è quello che un genitore cerca di fare con i propri figli.
Dal momento che rischi ed illegalità non verranno mai a meno ritengo molto più utile ed intelligente educare mio figlio in modo che commetta meno errori possibile.
Poi se qualcun del sistema si è macchiato di reati è giusto che paghi, ci mancherebbe
ma non sono così ingenuo da pensare che tolti quelli si risolvano tutti problemi se questo sport è così da 50 anni qualche motivo ci sarà....
Affettuosamente definirei questa una "utopirlata"
I buoni padri di famiglia lo fanno già da decenni ed i loro figli non potevano correre.
Il resto è "disco rotto", sollevare puntina :lol: :aureola:
Strong
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Re: Danilo Di Luca

Messaggio da leggere da Strong »

BenoixRoberti ha scritto: I buoni padri di famiglia lo fanno già da decenni ed i loro figli non potevano correre.
quindi tutti dopati quelli che corrono?
se tu chiarissi quest'aspetto sarebbe un buon punto di partenza
i fondamentalisti del ciclismo e gli ultras dei ciclisti sono il male di questo sport.
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