le idee di Mik ACQUARONE

Il mondo dei professionisti tra gare e complessità, e più in generale l'approccio al ciclismo di ogni appassionato
Salvatore77
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Re: le idee di Mik ACQUARONE

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Diciamo che accorciare a 16 giorni un GT rientra indirettamente in una strategia di miglioramento dello spettacolo, ma più direttamente nello snellimento della stagione.
1. GT da 16 giorni si dovrebbero recuperare prima di quelli di 23 giorni quindi...
2. più corridori potranno pensare di farne più di uno (2 o anche 3) quindi...
3. più campioni parteciperanno a Giro e Vuelta puntanndo alla vittoria quindi...
4. almeno le starting list saranno più appetibili e quindi....
5. forse (dico forse) migliora lo spettacolo.

Altre proposte come ad esempio qualche arrivo di tappa in serale dopo l'orario di lavoro (credo sia più fattibile in circuito cittadino per una questione di illuminazione pubblica) oppure tappe più brevi e spostamenti più brevi per garantire un miglior recupero sono proposte che si possono attuare anche senza accorciare il GT.

Naturalmente i problemi del ciclismo (se ci sono, perchè qualcuno pensa che non ci sono...) vanno affrontati con una strategia globale di sistema. Sempre se si vuole farlo, perchè magari che ne sappiamo che a qualcuno sta bene ad esempio (sparo cazzate) fare un GT di 3 settimane in Cina (nazione con più di un miliardo di abitanti) nella speranza di un notevole ritorno commerciale/economico, anche a discapito della tradizione Europeo-centrica.
Io egoisticamente proverei a scommettere su quello che a me è più caro, quindi le corse europee e soprattutto quelle italiane. Ecco perchè ritengo che va fatto un intervento sui GT e quindi sul Giro.
1° Tour de France 2018
Campionato del mondo gara in linea 2021.
quasar
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Re: le idee di Mik ACQUARONE

Messaggio da leggere da quasar »

Sto seguendo la discussione, interventi e proposte minuziosamente ideate ed elaborate, rivoluzionare e di conseguenza indubbiamente affascinanti. tuttavia, l'idea che emerge dalla lettura di questo thread è piuttosto inquietante: si discute di una disciplina oramai decaduta e prossima all'estinzione; vecchia, antica, sorpassata nelle sue normative tecniche e regolamentari, per la cui salvezza urge un reset totale, sia a livello dirigenziale che regolamentare.
Parafrasando un noto filosofo contemporaneo, probabilmente vengo dalla luna, ma due sono le cose: o non ho compreso bene quale sia la disciplina sportiva oggetto di discussione, oppure siamo tutti vecchi nostalgici rivoluzionari.
Sono sempre favorevolissimo al confronto e alla discussione, quindi non sarò drastico come Tranchée ma ne condivido in toto il pensiero. Scusate.... ma siamo così sicuri che a livello internazionale il ciclismo si trovi in uno stato comatoso? a me pare l'esatto contrario, è sempre disumanamente popolare in diversi paesi, in tanti altri continua a godere di ottima salute, in altri ancora decisamente meno.
credo che ci sia un errore di fondo alla base di questo confronto, il confondere e generalizzare la realtà italiana con quella internazionale... lo si può riscontrare nel primo intervento dello stesso Michele Acquarone:
MicAcquarone ha scritto: So perfettamente che il paragone col calcio non può reggere, ma serviva per aprire gli occhi a coloro che ancora non si rendono conto che il ciclismo sta scomparendo. Negli anni 50 il ciclismo era molto più popolare del calcio (almeno nel nostro Paese). Nulla è immutabile. Purtroppo il ciclismo è rimasto indietro e di questo passo (ahimè) è destinato ad indietreggiare ancora di più.
La consdierazione può anche risultare veritiera e condivisibile, ma è riconducibile solo ed esclusivamente a realtà come quella italiana. non penso che nel resto d'europa o in australia siano d'accordo con questo tipo di disamina. quindi che facciamo? dal momento che in Italia la popolarità del ciclismo è ai minimi storici, rivoluzioniamo la disciplina indipendentemente dal fatto che abbia invece ancora molta presa in tanti altri paesi? se ne può parlare, assolutamente, ma con la consapevolezza che tutte le soluzioni qui esposte non potranno mai trovare alcuna concreta applicazione, dal momento che il movimento ciclistico internazionale è vivo e vegeto e non necessita di stravolgimenti. qualche aggiustamento si, come in tutti i settori (ad esempio il discorso sulle radioline ha un proprio fondamento) ma senza alcun bisogno di scervellarsi all'eccesso.
In ogni caso, ammesso e non concesso che il quadro sia quello dipinto in questo thread, siamo cosi sicuri che la soluzione al problema sarebbe effettivamente quella di rimodulare il World Tour? o addirittura far emergere il ciclismo femminile e rendere più spettacolari le riprese televisive? che ci piaccia o meno, il problema è sempre uno, lo stesso ormai da anni... mestatore (e non poteva essere altrimenti) lo ha giustamente fatto notare, Michele Acquarone invece se ne tira preventivamente fuori ("Personamente non mi sono mai espresso sul primo punto. E' una materia che non conosco e ogni mia considerazione varrebe meno di una banale chiacchiera da bar.) preferendo concentrarsi sul modo per far conoscere Marianne Voss a chi , oggi, non sa neppure chi sia Vincenzo Nibali.
Salvatore77
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Re: le idee di Mik ACQUARONE

Messaggio da leggere da Salvatore77 »

MicAcquarone ha scritto: Dobbiamo essere onesti, riconoscere i limiti del nostro sport e provare a migliorare. Oggi direi che il ciclismo professionistico di primo livello ha 4 limiti macro-evidenti:
- un problema di immagine legato alla cultura del doping (risultati falsati, albi d'oro riscritti e credibilità persa)
- un problema di World Tour (che oggi è un'accozzaglia di eventi con regolamento assurdo e totale mancanza di un senso logico e sportivo)
- il ciclismo femminile di vertice che è invisibile ai più
- una produzione televisiva che non si è mai evoluta e spesso è vecchia e noiosa
Però a dire la verità questi 4 problemi ci sono. Magari ce ne sono alcuni altrettanto importanti però questi vanno anche risolti. Il primo forse è irrisolvibile perchè la medicina e il doping viaggiano ad una velocità maggiore dell'anti doping, per cui si entra in discorsi diversi.

Che il W. Tour è "strano" lo abbiamo detto un sacco volte. Inoltre gli accavallamenti sono un problema sia nel WT, che con il resto, ecco perchè una logica di snellimento anche dei GT.

Il ciclismo femminile sta scomparendo e quei pochi avvenimenti che passano per televisione fanno più tristezza che altro.

La produzione televisiva è sempre migliorabile, anche se un prodotto va bene, clo si adegua sempre. Se facciamo mente locale tutti i programmi si adeguano, migliorano, mutano in un'ottica più tecnologica, multimediale, interattiva e social, e non parlo del Festival di Sanremo ma della premiazione degli Oscar e similari. Se la società cambia, occorre adeguarsi, almeno per tenere il passo.
Se poi pensiamo di attrarre i ragazzi che si esprimono con 140 caratteri a seguire il ciclismo seguendo 120 km di telecronaca, allora è dura.
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held
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Re: le idee di Mik ACQUARONE

Messaggio da leggere da held »

Non voglio fare un'analisi troppo complessa perchè non ne ho le competenze, mi limito a dire che molte idee espresse sul forum sono ottime a mio parere e già queste basterebbero per un cambio di rotta!

Il problema doping è complesso, sicuramente l'aspetto più difficle di tutta la questione, il ciclismo ha bisogno di una ripulita d'immagine altrimenti ogni cambiamento negli aspetti tecnici o regolamentari sarebbero inutili. Vi è da dire però che purtroppo il doping è diffuso in tutti gli sport (almeno questo è il sospetto, perchè io prove non ne ho) però il ciclismo viene colpito maggiormanete a livello di immagine, come se si volesse volontariamente colpirlo!

Il World Tour non ha portato alcun beneficio a livello di spettacolo ed interesse verso questo sport, era molto più appassionante la cara e vecchia coppa del mondo. Certo il ciclismo si è ora diffuso in paesi emergenti a livello economico (col loro apporto di denaro) ma allo stesso tempo ha ridotto la passione e l'interesse nei paesi "tradizionali" con gravi ripercussioni economiche, vedasi la scomparsa di tante piccole corse e la difficoltà delle squadre non di vertice a sopravvivere. Occorre si diffondere il ciclismo nel mondo ma anche tutelare la base!

Questione appiattimento delle corse, inteso come noiosità. Non si vedono più fughe interessanti, i big non si muovono prima dei 5 km finali (quando va bene) etc etc... Quì si possono fare dei piccoli esperimenti, eliminiamo queste benedette radioline! I corridori devono imparare a sapersi gestire!! Un campione è tale quando ha anche una visione perfetta della corsa senza che un direttore sportivo lo imbocchi tutto il tempo, devi comunicare col tuo corridore? le ammiraglie esistono per questo! E poi basta con watt - VAm e simili, son corridori o macchine di formula 1? Nessuno osa perchè sa già quale è la sua potenza massima, bisogna tornare agli istinti, il ciclismo è uno sport epico, valorizziamo questo aspetto!
Stesso discorso per quanto riguarda il numero dei componenti per squadra, una formazione con 8 - 9 corridori è in grado di gestire la corsa, se poi i gregari son dei campioni che per amore dei soldi han deciso di mettersi a disposizione del fenomeno di turno ci ritroviamo delle corse noiosissime sino all'ultimo km! Pare di assistere sempre più a delle partite di scacchi, distacchi che si misurano coi centesimi e così via! Sarò drastico ma nelle corse in linea massimo 6 corridori, nelle corse a tappe uno in più!

Un altro aspetto, una volta ripulita l'immagine del ciclismo occorre (come detto sopra) puntare sull'aspetto epico di questo sport! Lo spettatore medio, non appassionato, quando vede una corsa di ciclismo non deve dire "ecco quà 'stì drogati.." (frasi sentite spesso), bensì "accidenti, questi si che son dei fenomeni!!". Occorre ammirazione! Su quest'aspetto ripropongo un suggerimento già letto su questo forum tempo fa (non ricordo chi avesse posto la questione), gli spot del Giro d'Italia, o del ciclismo in generale, dovebbero andare su tutte le reti televisive, non solo su Raisport perchè altrimenti si resta in un ambito di appassionati! Ma sopratutto lo spot deve esaltare lo spettatore! Come già detto più volte, avete mai visto gli spot americani della NBA? Io non seguo il basket ma solo a vedere questi spot mi emoziono e mi vien voglia di seguirlo! Il ciclismo DEVE fare altrettanto!
Un esempio?: http://www.youtube.com/watch?v=x98bPKrgxao
maffro
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Re: le idee di Mik ACQUARONE

Messaggio da leggere da maffro »

Bitossi ha scritto:
Salvatore77 ha scritto:Le due componenti (lunghezza tappe e n. tappe) sono fattori discrezionali, quindi non dimostrano una tendenza, ma la tendenza discrezionale degli organizzatori. E' come dire che una coppia deve decidere di lasciarsi basandosi sul numero di matrimoni e di divorzi in Italia. Ognuno fa quello che vuole.
Eh, grazie... :D
Sono fattori discrezionali, che però guarda caso hanno avuto un'evoluzione di un certo tipo, che ha portato all'attuale relativa stabilità (con alcuni segnali e spinte per il cambiamento). Quindi ci sarebbe da chiedersi se questa stabilità derivi da stolido conservatorismo, o se invece corrisponda a necessità, ad esempio che in un certo tipo di gare debbano essere tenuti in considerazione ed esaltati alcuni valori piuttosto che altri.
Dai grafici si vede bene che il giro ha trovato una sua dimensione ormai da molti anni, mentre il tour è in trend calante (mi riferisco al kmtraggio). Io credo che molta parte di questo stia nella planimetria dei GG. Cioè l'Italia si gira molto male, perché geograficamente è un po' infelice, quindi tappe più brevi = trasferimenti più lunghi = girare di più il paese = andare "a casa" di tutti gli appassionati. Il tour invece ha una sua formula più consolidata: parti dalla Bretagna, vai sui Pirenei, poi una crono in Costa Azzurra, le Alpi e 400 Km di trasferimento a Parigi.

Bene o male il Tour è una corsa della "tradizione", mentre il giro è una corsa innovatrice; fra i due giri se ce n'è uno da prendere ad esempio è il Giro.......

E poi cmq la brevità di una tappa non significa che sia semplice o poco appassionante. Le tappe lunghe, in teoria, sarebbero più adatte per un criterium che un grande giro. Per dire: le gare di un giorno sono obbligate a fare kilometraggi impossibili per fare selezione senza le salite "grosse". Un grande giro, sempre in teoria, dovrebbe fare selezione grazie al fatto che dura 3 settimane, non perché fa 200 Km al giorno.

Io sarei più favorevole a vedere GG più lunghi e con tappe più brevi, ma complicate. Credo che in generale lo spettacolo sarebbe migliore.
jumbo
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Re: le idee di Mik ACQUARONE

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Non è che il Tour stia calando alla ricerca di chissà cosa... semplicemente qualche decennio fa Giro e Tour facevano percorsi senza avere vincoli regolamentari, mentre da una ventina d'anni circa l'UCI ha dato regole sui kilometraggi delle corse, cui volente o nolente anche il Tour ha dovuto adattarsi.
Il Tour ai tempi che furono faceva percorsi più lunghi perchè la Francia è più vasta e per toccare un po' tutte le regioni, in decenni in cui i trasferimenti praticamente non c'erano (si partiva quasi sempre da dove si era arrivati la sera prima), si facevano inevitabilmente più km in bicicletta rispetto al Giro.
maffro
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Re: le idee di Mik ACQUARONE

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jumbo ha scritto:Non è che il Tour stia calando alla ricerca di chissà cosa... semplicemente qualche decennio fa Giro e Tour facevano percorsi senza avere vincoli regolamentari, mentre da una ventina d'anni circa l'UCI ha dato regole sui kilometraggi delle corse, cui volente o nolente anche il Tour ha dovuto adattarsi.
Il Tour ai tempi che furono faceva percorsi più lunghi perchè la Francia è più vasta e per toccare un po' tutte le regioni, in decenni in cui i trasferimenti praticamente non c'erano (si partiva quasi sempre da dove si era arrivati la sera prima), si facevano inevitabilmente più km in bicicletta rispetto al Giro.
Beh veramente per il tour il trend è in calo dagli anni 50, quindi le norme recenti non hanno alcuna rilevanza in tal senso. Il giro non ha sforato i 4000Km quasi mai negli ultimi 60 anni nonostante non avesse limitazioni in tal senso.

Io sono molto convinto che il progressivo calo della lunghezza sia dovuto alla creazione di un prodotto televisivo di successo. Anche perché alla fine della fiera il ciclismo ha bisogno di essere visto in TV dato che gli appassionati sulle strade non portano soldi, mentre quelli in poltrona sì!!!
jumbo
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Re: le idee di Mik ACQUARONE

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Io sono convinto di no. Anche perchè è tutto da dimostrare che un prodotto televisivo di successo sia quello in cui nei finali non si riesce più a far selezione perchè le tappe sono più corte e quindi arrivano tutti più freschi.
Dai grafici si vede che dal 1970 in poi Giro e Tour sono lunghi uguali. Sarebbe interessante conoscere quando l'UCI ha imposto regole sui km dei grandi giri, e quanto erano questi limiti.
Prima del 1970 vale quel che dicevo: la Francia è più vasta e per girarla tutta, in periodi in cui i trasferimenti erano meno semplici di oggi, toccava girarla in bicicletta e non in auto.
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francesco31
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Re: le idee di Mik ACQUARONE

Messaggio da leggere da francesco31 »

Campionato EUROPEO x i Professionisti
e non solo per gli Junior e gli Under22
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MagliaRossa
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Re: le idee di Mik ACQUARONE

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Le questioni poste da Acquarone sono interessanti.

Riflessioni sparse:

- come già notato da altri utenti, le riflessioni di Acquarone sul declino del ciclismo valgono anche per l'estero? Io ho vissuto per 5 anni in Inghilterra, mi pare che l'esplosione del team Sky abbia generato un grande interesse mediatico... Peraltro collegato a una serie di iniziative volte a promuovere il ciclismo di base e l'uso della bicicletta come mezzo di trasporto che non ho mai visto in Italia...

- forse potrebbe valere la pena di superare un'ottica strettamente agonistica e riflettere su come collegare gli eventi sportivi alla promozione della bici, organizzando scampagnate di massa non competitive collegate agli eventi di punta

- è vero che il prodotto televisivo ciclismo nel formato attuale è un po' indigesto, noioso per i non intenditori... Per quanto io trovi rilassante passare un paio di ore ad ascoltare martinello e de Luca, forse si potrebbe cercare di allargare la audience riempiendo i tempi morti con servizi differenziati, sulla storia del ciclismo, ma anche sulle caratteristiche dei territori attraversati... In questo senso non dimentichiamoci che il ciclismo è uno sport che offre delle possibilità uniche, è una vera vetrina per le bellezze paesaggistiche e artistiche del territorio... Questo aspetto andrebbe valorizzato di più, anche a livello di regia

- certamente c'è un problema di marketing, squadre, corse e ciclisti andrebbero venduti meglio al pubblico costruendo intorno a loro delle storie, valorizzando i personaggi... Qualcuno storcerà il naso, ma ci sarà pure un motivo per cui praticamente tutti gli italiani sanno chi è cipollini e pochissimi chi è ballan?

- a livello tecnico, sono d'accordo su costruire un calendario di corse di primo piano più compatto, incoraggiando al massimo la partecipazione dei big lungo tutto l'anno. Penso che ridurre il numero di corridori per squadra favorirebbe senza dubbio lo spettacolo. Anche il sistema delle promozioni/retrocessioni non mi pare male, secondo me andrebbe anche aggiunta una norma per spingere le squadre di seconda fascia a includere una quota di giovani, trasformando cosi le corse minori in una specie di vivaio per il world tour

- d'accordissimo sul ciclismo femminile.

- sui Gt: due settimane forse sono poche, però 16-17 giorni non mi sembrano uno scandalo... Ne farebbero le spese i cacciatori di tappe, ma non mi pare un gran male se questo aiutasse a rendere più vendibile il prodotto.
"Nel mondo esistono 10 tipi di persone; quelli che conoscono il codice binario, e quelli che non lo conoscono." (proverbio zen)
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Re: le idee di Mik ACQUARONE

Messaggio da leggere da MagliaRossa »

Le questioni poste da Acquarone sono interessanti.

Riflessioni sparse:

- come già notato da altri utenti, le riflessioni di Acquarone sul declino del ciclismo valgono anche per l'estero? Io ho vissuto per 5 anni in Inghilterra, mi pare che l'esplosione del team Sky abbia generato un grande interesse mediatico... Peraltro collegato a una serie di iniziative volte a promuovere il ciclismo di base e l'uso della bicicletta come mezzo di trasporto che non ho mai visto in Italia...

- forse potrebbe valere la pena di superare un'ottica strettamente agonistica e riflettere su come collegare gli eventi sportivi alla promozione della bici, organizzando scampagnate di massa non competitive collegate agli eventi di punta

- è vero che il prodotto televisivo ciclismo nel formato attuale è un po' indigesto, noioso per i non intenditori... Per quanto io trovi rilassante passare un paio di ore ad ascoltare martinello e de Luca, forse si potrebbe cercare di allargare la audience riempiendo i tempi morti con servizi differenziati, sulla storia del ciclismo, ma anche sulle caratteristiche dei territori attraversati... In questo senso non dimentichiamoci che il ciclismo è uno sport che offre delle possibilità uniche, è una vera vetrina per le bellezze paesaggistiche e artistiche del territorio... Questo aspetto andrebbe valorizzato di più, anche a livello di regia

- certamente c'è un problema di marketing, squadre, corse e ciclisti andrebbero venduti meglio al pubblico costruendo intorno a loro delle storie, valorizzando i personaggi... Qualcuno storcerà il naso, ma ci sarà pure un motivo per cui praticamente tutti gli italiani sanno chi è cipollini e pochissimi chi è ballan?

- a livello tecnico, sono d'accordo su costruire un calendario di corse di primo piano più compatto, incoraggiando al massimo la partecipazione dei big lungo tutto l'anno. Penso che ridurre il numero di corridori per squadra favorirebbe senza dubbio lo spettacolo. Anche il sistema delle promozioni/retrocessioni non mi pare male, secondo me andrebbe anche aggiunta una norma per spingere le squadre di seconda fascia a includere una quota di giovani, trasformando cosi le corse minori in una specie di vivaio per il world tour

- d'accordissimo sul ciclismo femminile.

- sui Gt: due settimane forse sono poche, però 16-17 giorni non mi sembrano uno scandalo... Ne farebbero le spese i cacciatori di tappe, ma non mi pare un gran male se questo aiutasse a rendere più vendibile il prodotto.
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Pavè
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Re: le idee di Mik ACQUARONE

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francesco31 ha scritto:Campionato EUROPEO x i Professionisti
e non solo per gli Junior e gli Under22
Se non sbaglio sarà attivato dal 2016, si parla della Russia
Cancellara, Valverde
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Re: le idee di Mik ACQUARONE

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maffro ha scritto: Io sono molto convinto che il progressivo calo della lunghezza sia dovuto alla creazione di un prodotto televisivo di successo. Anche perché alla fine della fiera il ciclismo ha bisogno di essere visto in TV dato che gli appassionati sulle strade non portano soldi, mentre quelli in poltrona sì!!!
:clap:
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Re: le idee di Mik ACQUARONE

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jumbo ha scritto:Io sono convinto di no. Anche perchè è tutto da dimostrare che un prodotto televisivo di successo sia quello in cui nei finali non si riesce più a far selezione perchè le tappe sono più corte e quindi arrivano tutti più freschi.
Dai grafici si vede che dal 1970 in poi Giro e Tour sono lunghi uguali. Sarebbe interessante conoscere quando l'UCI ha imposto regole sui km dei grandi giri, e quanto erano questi limiti.
Prima del 1970 vale quel che dicevo: la Francia è più vasta e per girarla tutta, in periodi in cui i trasferimenti erano meno semplici di oggi, toccava girarla in bicicletta e non in auto.
Sul fatto che sia un prodotto televisivo di successo, può benissimo darsi che tu abbia ragione... Non pretendo di averla io, però ti dico solo questo: io e te siamo appassionati ed abbiamo un modo di vedere le corse un po' particolare. Credo che se l'obiettivo del ciclismo è acquisire nuovi tifosi dobbiamo rassegnarci a vedere uno spettacolo più brutto per "noi", ma più bello per la massa.

1) A chi non interessa il ciclismo, l'unica cosa che rimane impressa sono gli arrivi in volata perché sono spettacolari. Io, parlando in giro con la gente, ho capito questo. Significa poi dare più imprevedibilità agli arrivi, per questo dicevo prima delle tappe più corte.
2) Esempio Barcellona: il 99% della gente che di calcio non capisce niente tifa Barcellona. Perché se non capisci niente di calcio ti sembra giusto tifare il barça, che è una squadra fatta apposta per attirare tifosi: vincente, con una grande storia, con un leader molto tecnico (messi), ma soprattutto con un gioco che distrugge gli avversari. Ovviamente chi di pallone sa anche solo qualcosina è in grado di capire che il Barcellona è una delle squadre più noiose della storia del calcio, che Messi, probabilmente, non è il migliore del mondo e che il Barcellona ha una storia ben poco importante. Il discorso per il ciclismo deve diventare lo stesso: va creato un prodotto per non intenditori.
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galliano
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Re: le idee di Mik ACQUARONE

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maffro ha scritto:Il discorso per il ciclismo deve diventare lo stesso: va creato un prodotto per non intenditori.
su questa frase la penso completamente all'opposto: a mio avviso va promosso un ciclismo che trovi l' apprezzamento degli appassionati, poi soddifatti questi si può cominciare a pensare anche a quelli che vedono una corsa ogni tanto.
non è correndo dietro al pubblico generalista che si fa la fortuna del ciclismo.
Winter
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Re: le idee di Mik ACQUARONE

Messaggio da leggere da Winter »

maffro ha scritto:
jumbo ha scritto:Io sono convinto di no. Anche perchè è tutto da dimostrare che un prodotto televisivo di successo sia quello in cui nei finali non si riesce più a far selezione perchè le tappe sono più corte e quindi arrivano tutti più freschi.
Dai grafici si vede che dal 1970 in poi Giro e Tour sono lunghi uguali. Sarebbe interessante conoscere quando l'UCI ha imposto regole sui km dei grandi giri, e quanto erano questi limiti.
Prima del 1970 vale quel che dicevo: la Francia è più vasta e per girarla tutta, in periodi in cui i trasferimenti erano meno semplici di oggi, toccava girarla in bicicletta e non in auto.
Sul fatto che sia un prodotto televisivo di successo, può benissimo darsi che tu abbia ragione... Non pretendo di averla io, però ti dico solo questo: io e te siamo appassionati ed abbiamo un modo di vedere le corse un po' particolare. Credo che se l'obiettivo del ciclismo è acquisire nuovi tifosi dobbiamo rassegnarci a vedere uno spettacolo più brutto per "noi", ma più bello per la massa.

1) A chi non interessa il ciclismo, l'unica cosa che rimane impressa sono gli arrivi in volata perché sono spettacolari. Io, parlando in giro con la gente, ho capito questo. Significa poi dare più imprevedibilità agli arrivi, per questo dicevo prima delle tappe più corte.
2) Esempio Barcellona: il 99% della gente che di calcio non capisce niente tifa Barcellona. Perché se non capisci niente di calcio ti sembra giusto tifare il barça, che è una squadra fatta apposta per attirare tifosi: vincente, con una grande storia, con un leader molto tecnico (messi), ma soprattutto con un gioco che distrugge gli avversari. Ovviamente chi di pallone sa anche solo qualcosina è in grado di capire che il Barcellona è una delle squadre più noiose della storia del calcio, che Messi, probabilmente, non è il migliore del mondo e che il Barcellona ha una storia ben poco importante. Il discorso per il ciclismo deve diventare lo stesso: va creato un prodotto per non intenditori.
Devo conoscere persone differenti..
i non appassionati non amano il ciclismo proprio perché ci son troppe volate..
ma cosa guardi una corsa.. basta vedere l ultimo km
certo messi non è il miglior giocatore al mondo..
ieri ha giocato proprio male
per curiosita chi è il migliore?
marc
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Re: le idee di Mik ACQUARONE

Messaggio da leggere da marc »

Una nota a margine per dire che tralascerei gli sforzi sul ciclismo femminile, che non ha un vero seguito in nessuna parte del mondo, nessuna, nemmeno nella culla belga. E ci sarà pure un motivo.
D'accordo che qui si parla di strategie per il rilancio del ciclismo su strada, ma sarebbe già una bella rivoluzione se gli appassionati italiani degnassero di una minima attenzione Pista e Ciclocross, discipline spettacolari al massimo e terreno dove nascono campioni della strada. Nel piano di Acquarone non si fa alcun cenno alla multidisciplinarietà, fondamentale per ampliare gli orizzonti del ciclismo. Basti pensare che il boom del ciclismo in Gran Bretagna nasce e si sedimenta con l'exploit della pista.

Fatemi fare il cattivello. Basterebbe iniziare col convincere i forumisti, per il 90% totalmente a digiuno delle suddette discipline (per carità lo ero anche io prima del 2007, per cui parlo a ragion veduta) :diavoletto:
perché per me il ciclismo non è ancora una passione onanistica, ma è un pezzo di cultura popolare e familiare.
maffro
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Re: le idee di Mik ACQUARONE

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Winter ha scritto: Devo conoscere persone differenti..
i non appassionati non amano il ciclismo proprio perché ci son troppe volate..
ma cosa guardi una corsa.. basta vedere l ultimo km
certo messi non è il miglior giocatore al mondo..
ieri ha giocato proprio male
per curiosita chi è il migliore?
Winter ha scritto: ma cosa guardi una corsa.. basta vedere l ultimo km
Scusa, ma chi dice questo, guarderebbe mai una tappa? Ha mai visto una tappa dall'inizio alla fine? O "non ci penso proprio"...

Su Messi, glisserei perché andiamo off topic, dico solo che preferisco CR7 a livello assoluto, e reputo altri giocatori più determinanti di lui.....................etc etc etc.................
galliano ha scritto:a mio avviso va promosso un ciclismo che trovi l' apprezzamento degli appassionati, poi soddisfatti questi si può cominciare a pensare anche a quelli che vedono una corsa ogni tanto.
non è correndo dietro al pubblico generalista che si fa la fortuna del ciclismo.
Beh, io invece credo che il ciclismo debba fare i conti con la realtà: è uno sport di nicchia, magari non in Belgio o in Olanda, ma è uno sport con pochi appassionati a livello mondiale. I soldi che circolano sono direttamente proporzionali agli appassionati, e questo è un fatto.
Questo sport è ad un bivio, rendiamocene conto, perché io non voglio vedere fra 10-15 anni il ciclismo al livello delle bocce o della stecca che hanno tradizione enorme nel nostro paese, ma sono al limite del dilettantismo...

Correre dietro al pubblico generalista fa la fortuna economica del ciclismo. Al momento attuale non esiste uno spettacolo "semplice" da seguire per chi non è appassionato. E questo è un grosso ostacolo alla crescita del ciclismo...
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sabry83
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quasar ha scritto:Sto seguendo la discussione, interventi e proposte minuziosamente ideate ed elaborate, rivoluzionare e di conseguenza indubbiamente affascinanti. tuttavia, l'idea che emerge dalla lettura di questo thread è piuttosto inquietante: si discute di una disciplina oramai decaduta e prossima all'estinzione; vecchia, antica, sorpassata nelle sue normative tecniche e regolamentari, per la cui salvezza urge un reset totale, sia a livello dirigenziale che regolamentare.
Parafrasando un noto filosofo contemporaneo, probabilmente vengo dalla luna, ma due sono le cose: o non ho compreso bene quale sia la disciplina sportiva oggetto di discussione, oppure siamo tutti vecchi nostalgici rivoluzionari.
Sono sempre favorevolissimo al confronto e alla discussione, quindi non sarò drastico come Tranchée ma ne condivido in toto il pensiero. Scusate.... ma siamo così sicuri che a livello internazionale il ciclismo si trovi in uno stato comatoso? a me pare l'esatto contrario, è sempre disumanamente popolare in diversi paesi, in tanti altri continua a godere di ottima salute, in altri ancora decisamente meno.
credo che ci sia un errore di fondo alla base di questo confronto, il confondere e generalizzare la realtà italiana con quella internazionale... lo si può riscontrare nel primo intervento dello stesso Michele Acquarone:
MicAcquarone ha scritto: So perfettamente che il paragone col calcio non può reggere, ma serviva per aprire gli occhi a coloro che ancora non si rendono conto che il ciclismo sta scomparendo. Negli anni 50 il ciclismo era molto più popolare del calcio (almeno nel nostro Paese). Nulla è immutabile. Purtroppo il ciclismo è rimasto indietro e di questo passo (ahimè) è destinato ad indietreggiare ancora di più.
La consdierazione può anche risultare veritiera e condivisibile, ma è riconducibile solo ed esclusivamente a realtà come quella italiana. non penso che nel resto d'europa o in australia siano d'accordo con questo tipo di disamina. quindi che facciamo? dal momento che in Italia la popolarità del ciclismo è ai minimi storici, rivoluzioniamo la disciplina indipendentemente dal fatto che abbia invece ancora molta presa in tanti altri paesi? se ne può parlare, assolutamente, ma con la consapevolezza che tutte le soluzioni qui esposte non potranno mai trovare alcuna concreta applicazione, dal momento che il movimento ciclistico internazionale è vivo e vegeto e non necessita di stravolgimenti. qualche aggiustamento si, come in tutti i settori (ad esempio il discorso sulle radioline ha un proprio fondamento) ma senza alcun bisogno di scervellarsi all'eccesso.
In ogni caso, ammesso e non concesso che il quadro sia quello dipinto in questo thread, siamo cosi sicuri che la soluzione al problema sarebbe effettivamente quella di rimodulare il World Tour? o addirittura far emergere il ciclismo femminile e rendere più spettacolari le riprese televisive? che ci piaccia o meno, il problema è sempre uno, lo stesso ormai da anni... mestatore (e non poteva essere altrimenti) lo ha giustamente fatto notare, Michele Acquarone invece se ne tira preventivamente fuori ("Personamente non mi sono mai espresso sul primo punto. E' una materia che non conosco e ogni mia considerazione varrebe meno di una banale chiacchiera da bar.) preferendo concentrarsi sul modo per far conoscere Marianne Voss a chi , oggi, non sa neppure chi sia Vincenzo Nibali.
condivido tutto quanto! anche sul ciclismo femminile che è stato per anni il mio mondo, però non credo sia una buona idea provare ad imporlo.
sono stata all'estero sia belgio che inghilterra: nel primo è sport nazionale, nel secondo hanno celebrato wiggins come un eroe nazionale.
il mio modestissimo parere, ma proprio modesto, è che in italia i problemi sono 2: la mancanza di ciclisti forti e l'effetto doping, ancora più forte che negli altri paesi. quasi tutti i nostri ciclisti più forti degli ultimi 20 anni hanno avuto problemi col doping. perchè non discutere di come riorganizzare il settore giovanile? io punterei tutti gli sforzi lì, perchè dei nuovi pantani o bartoli o cipollini servirebbero più di giri accorciati o cose simili. :boh:

complimenti al forum che riesce ad avere tra i propri utenti silvio martinello e michele acquarone! :clap:
jumbo
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Re: le idee di Mik ACQUARONE

Messaggio da leggere da jumbo »

maffro ha scritto:A chi non interessa il ciclismo, l'unica cosa che rimane impressa sono gli arrivi in volata perché sono spettacolari. Io, parlando in giro con la gente, ho capito questo. Significa poi dare più imprevedibilità agli arrivi, per questo dicevo prima delle tappe più corte.
1. non sono d'accordo che a chi non è particolarmente appassionato piacciano di più gli arrivi in volata. stiamo a farci un sacco di menate sul fatto che ad esempio la Sanremo si riduce a un'oretta scarsa di corsa interessante, e poi diciamo che le cose da vedere sono gli arrivi in volata, che ti basta vedere gli ultimi 5 km e hai visto tutto?
2. con le tappe più corte è tutto da dimostrare che le tappe siano più imprevedibili. poi non so come questa tua affermazione vada d'accordo con quella prima, visto che le tappe con arrivo in volata sono quelle più prevedibili di tutte.
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MagliaRossa
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Re: le idee di Mik ACQUARONE

Messaggio da leggere da MagliaRossa »

anche io non credo che i non appassionati prediligano gli arrivi in volata... credo invece che le tappe preferite dai non intenditori siano quelle di montagna, anche per l'aspetto paesaggistico
"Nel mondo esistono 10 tipi di persone; quelli che conoscono il codice binario, e quelli che non lo conoscono." (proverbio zen)
Winter
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Re: le idee di Mik ACQUARONE

Messaggio da leggere da Winter »

maffro ha scritto: Scusa, ma chi dice questo, guarderebbe mai una tappa? Ha mai visto una tappa dall'inizio alla fine? O "non ci penso proprio"...

Su Messi, glisserei perché andiamo off topic, dico solo che preferisco CR7 a livello assoluto, e reputo altri giocatori più determinanti di lui.....................etc etc etc.................
Be dipende dalle persone , con Pantani guardavano pure due ore perche' sapevano che c'era spettacolo
con Cipollini due minuti
La Gente preferisce gli arrivi in solitaria , meglio se con grossi distacchi
Piu' si vede la fatica , piu' il ciclismo piace (Nella volata non si vede)

Continuo l'OT (Admin spero non mi ammonira'..)

Determinanti come Messi non ce n'e' , specie nelle partite importanti
dove CR7 spesso fallisce (e anche domenica si è notata la differenza..)
prof
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Re: le idee di Mik ACQUARONE

Messaggio da leggere da prof »

Per citare Acquarone:

"obbiamo essere onesti, riconoscere i limiti del nostro sport e provare a migliorare. Oggi direi che il ciclismo professionistico di primo livello ha 4 limiti macro-evidenti:
- un problema di immagine legato alla cultura del doping (risultati falsati, albi d'oro riscritti e credibilità persa)
- un problema di World Tour (che oggi è un'accozzaglia di eventi con regolamento assurdo e totale mancanza di un senso logico e sportivo)
- il ciclismo femminile di vertice che è invisibile ai più
- una produzione televisiva che non si è mai evoluta e spesso è vecchia e noiosa

Personamente non mi sono mai espresso sul primo punto. E' una materia che non conosco e ogni mia considerazione varrebe meno di una banale chiacchiera da bar.


Potrei essere d'accordo sul WT: ne abbiamo parlato per anni e sempre in toni che dire critici è fortemente riduttivo.
Se il ciclismo femminile è invisibile ai piu' vuol dire che non interessa.
Sulla produzione televisiva sarei grandemente felice di vedere cosa di meglio potrebbeb fare il buon Signor Acquarone.

Parla del problema doping, mettendolo giustamente al primo posto e poi dice che non si è mai espresso sul punto: legittimo, anzi, piu' che legittimo.
Peccato che, come opportunamente (ed intelligentemente) sottolinea Mestatore, sia proprio questa la causa del tracollo di popolarità del ciclismo in Italia. Ci siamo massacrati Pantani e Riccò, i due che avevano fatto risalire la popolarità del ciclismo tra i tifosi nostrani a livelli altissimi, abbiamo distrutto tutto quanto il ciclismo degli ultimi 20 anni, non solo la sua credibilità ma anche tutto il calendario delle corse disputate che non hanno piu' un ordine d'arrivo da trasmettere agli annali e il Signor Acquarone si chiede se per rilanciare il ciclismo non sia il caso di accorciare le corse ed i giorni di gara dei GG.

Beh, direi che la reazione di Tranchèe sia stata quanto di piu' sobrio e compassato ci si potesse attendere.

Il nostro provincialismo non ha limiti: è in crisi il nostro ciclismo professionale (e non il ciclismo praticato che è invece fiorentissimo) e diciamo che è in crisi il ciclismo mondiale: onore a chi ha fatto notare che lo stesso non accade in UK, dove Wiggins e Froome hanno acceso una vera e propria ondata di entusiasmo ed interesse.

Il ciclismo si identifica con la sua tradizione che è fatta di leggende attorno a uomini che hanno affrontato imprese al limite dell'incredibile, in condizioni sovente tremende, dando vita ad autentici duelli tra titani. La Sanremo di Domenica scorsa ci dà la cifra di questo sport: una corsa che si svolge per 300 km sotto l'acqua e col freddo forse è sfuggita allo spettatore medio ma non a chi questo sport lo ama e lo conosce. Questo è ciclismo: Merckx e Ocana che si danno battaglia nella discesa del Menthè in mezzo ad un vero e proprio uragano dove nemmeno le telecamere potevano seguirli e tutto si perdeva in un rincorrersi di informazioni che si contraddicevano l'una con l'altra come provenissero da un tunnel spazio-temporale.

Mancano dirigenti e giornalisti capaci ed appassionati: questo è quel che manca.
Per il resto, Tour e Giro piu' lunghi e piu' duri, altrochè !
Gianluca Avigo - bove

Re: le idee di Mik ACQUARONE

Messaggio da leggere da Gianluca Avigo - bove »

In merito ai 120 giorni di corsa per la futura prima divisione, citati nell'articolo sulle riforme uci, ho fatto i conti della serva.
Giro, tour, vuelta 63 giorni
Down under, Parigi Nizza, tirreno, catalunia, Romandia, Delfinato, Suisse, Polonia, Eneco. 45 giorni ( se diventeranno tutte da 5 tappe )
San remo, gand, fiandre, roubaix, amstel, freccia, Liegi, San Sebastian, Amburgo, Quebec, Montreal, lombardia. 12 giorni.

Quindi mi sembra non cambi molto. A parte qualche gara che potrebbe entrare uscire.

Aggiungo
Condivido il pensiero di Marc.
Sig Acquarone, vuole dare una mano seria al ciclismo? Metta in piedi un circuito di ciclocross con montepremi e prodotto tv degno di questo nome. Tra 5 o 6 anni arriveranno i frutti. Ne sono convinto.
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Subsonico
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Re: le idee di Mik ACQUARONE

Messaggio da leggere da Subsonico »

Prof, un appunto: Riccò si è massacrato da solo.
VINCITORE DEL FANTATOUR 2016 SUL CAMPO: certe fantaclassifiche verranno riscritte...

"Stufano è un Peter Sagan che ha smesso di sognare (E.Vittone) "
Gianluca Avigo - bove

Re: le idee di Mik ACQUARONE

Messaggio da leggere da Gianluca Avigo - bove »

marc ha scritto:Una nota a margine per dire che tralascerei gli sforzi sul ciclismo femminile, che non ha un vero seguito in nessuna parte del mondo, nessuna, nemmeno nella culla belga. E ci sarà pure un motivo.
D'accordo che qui si parla di strategie per il rilancio del ciclismo su strada, ma sarebbe già una bella rivoluzione se gli appassionati italiani degnassero di una minima attenzione Pista e Ciclocross, discipline spettacolari al massimo e terreno dove nascono campioni della strada. Nel piano di Acquarone non si fa alcun cenno alla multidisciplinarietà, fondamentale per ampliare gli orizzonti del ciclismo. Basti pensare che il boom del ciclismo in Gran Bretagna nasce e si sedimenta con l'exploit della pista.

Fatemi fare il cattivello. Basterebbe iniziare col convincere i forumisti, per il 90% totalmente a digiuno delle suddette discipline (per carità lo ero anche io prima del 2007, per cui parlo a ragion veduta) :diavoletto:
:clap: :clap: :clap: :clap:
prof
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Re: le idee di Mik ACQUARONE

Messaggio da leggere da prof »

Subsonico ha scritto:Prof, un appunto: Riccò si è massacrato da solo.
Hai ragione da vendere, ma lasciami pensare che una buona mano gliela hanno data anche tanti altri. Sappiamo in che mani è stato il ciclismo degli ultimi 20 anni !
tommaso
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Re: le idee di Mik ACQUARONE

Messaggio da leggere da tommaso »

Io manterrei i grandi giri di tre settimane come adesso. Un grande giro ogni 4 anni per nazioni, sarebbe di sicuro successo e veramente affascinante.
Nel sistema con 16+8 squadre WT si DEVE dare la possibilitá alla migliore professional di salire in 1. divisione b dalla quale la peggiore DEVE retrocedere.
Nell'assegnazione dei punteggi darei piú punti alle vittorie rispetto ad adesso nel WT, ad esempio 150 punti anziché 100 al vincitore.
marc
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Re: le idee di Mik ACQUARONE

Messaggio da leggere da marc »

Caro Bove dobbiamo rassegnarci, non c'è nulla da fare: il discorso Pista-Ciclocross-Multidisciplinarietà non interessa a nessuno, Admin a parte.
Acquarone potrebbe non aver mai visto gare di queste due discipline, ma se così fosse non gliene farei una colpa. Però torno a dire che risulta difficile parlare di rilancio del ciclismo, ipotizzare strategie ecc, ignorando quello che è successo in Gran Bretagna per la Pista e in Belgio per il Ciclocross. E l'aspetto romantico non lo considero nemmeno. Parlo di concreti ritorni di immagine, economici e televisivi, che generano ricadute positive su tutto il movimento ciclistico, strada compresa.
Andate a guardarvi lo share Tv del mondiale di Ciclocross in Belgio.
E chiedetevi chi è più famoso in Gran Bretagna tra Cavendish e Hoy.
perché per me il ciclismo non è ancora una passione onanistica, ma è un pezzo di cultura popolare e familiare.
maffro
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Re: le idee di Mik ACQUARONE

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jumbo ha scritto: 1. non sono d'accordo che a chi non è particolarmente appassionato piacciano di più gli arrivi in volata. stiamo a farci un sacco di menate sul fatto che ad esempio la Sanremo si riduce a un'oretta scarsa di corsa interessante, e poi diciamo che le cose da vedere sono gli arrivi in volata, che ti basta vedere gli ultimi 5 km e hai visto tutto?
2. con le tappe più corte è tutto da dimostrare che le tappe siano più imprevedibili. poi non so come questa tua affermazione vada d'accordo con quella prima, visto che le tappe con arrivo in volata sono quelle più prevedibili di tutte.
Come ti dicevo prima, il mio discorso delle volate è riferito alla mia esperienza personale (cioè a quelli con cui ho parlato). Ho provato a ragionare sulle volate per questo motivo... (poi lo so benissimo anche io che ci sono cose molto più interessanti da vedere..........)

Un arrivo in volata, non vuol dire una tappa di pianura dove vince un velocista. Vuol semplicemente dire una selezione sufficiente a ridurre a "pochi" elementi il primo gruppo. Poi, se tu reputi prevedibile un arrivo in volata, ti posso dar ragione se ci sono Betancour Vs Cancellara, ma grazie tante....... Alla San Remo Cavendish c'era ma non ha vinto, l'anno scorso primo Ciolek(?!?!?!?).

E poi intendiamoci: se parliamo di corse di un giorno o di grandi giri è ovvio che il discorso sia diverso:
1) Le corse da un giorno secondo me sono qualcosa già di valido così come sono.
2) La mia idea dei grandi giri è più tappe più corte. L'imprevedibilità passa per forza dalle mani di chi disegna il percorso... Ma io credo che un GG di 25-28 tappe abbia più possibilità di dare spettacolo, proprio perché aumenta i giorni di corsa e quindi le insidie del percorso.
herbie
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Re: le idee di Mik ACQUARONE

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maffro ha scritto:


E poi intendiamoci: se parliamo di corse di un giorno o di grandi giri è ovvio che il discorso sia diverso:
1) Le corse da un giorno secondo me sono qualcosa già di valido così come sono.
2) La mia idea dei grandi giri è più tappe più corte. L'imprevedibilità passa per forza dalle mani di chi disegna il percorso... Ma io credo che un GG di 25-28 tappe abbia più possibilità di dare spettacolo, proprio perché aumenta i giorni di corsa e quindi le insidie del percorso.
non trovi tuttavia che le "insidie" del percorso non diminuiscano facendo tappe più lunghe, oppure con più salita e discesa nei finali di tappa? A me sembrerebbe che aumentino.... :sherlock:
personalmente alle volte a vedere le partite che non coinvolgano direttamente la/le squadre per cui faccio il tifo, mi addormento. Sicuramente apprezzo molto meno il gesto sportivo/tecnico rispetto ad uno che a calcio ci sa giocare, quindi ne godo di meno. Per questo fatto, alle volte, la "distanza" della partita mi sembra eccessiva per le mie forze di spettatore, allora che faccio? Propongo di accorciare le partite, perchè in effetti alle volte ci sono fasi di stanca e tatticismo lunghe, troppo lunghe? Un appassionato che direbbe? .

su questo discorso non posso che approvare pienamente le parole del PROF!!

ovvio poi che come dice Sabry83 un campione che vince le gare di livello internazionale, quelle pochissime che ancora riescono ad arrivare, nei titoli, all'attenzione della gente, risolverebbe non dico da solo, ma quasi, la crisi.
Ne sono assolutamente convinto.
E, a sensazione, quando questa "minaccia" c'è stata, la fretta di correre ai ripari, si è fatta piuttosto palese....sensazioni.....
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Re: le idee di Mik ACQUARONE

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herbie ha scritto:
ovvio poi che come dice Sabry83 un campione che vince le gare di livello internazionale, quelle pochissime che ancora riescono ad arrivare, nei titoli, all'attenzione della gente, risolverebbe non dico da solo, ma quasi, la crisi.
Ne sono assolutamente convinto.
troppo banale come soluzione, fottutamente banale.
brutto vizio italiano quello di complicarsi la vita, inutilmente.

ricordi la discussione di qualche giorno fa a proposito del biennio 88-89? abbiamo opportunamente premesso che si trattava di un periodo evidentemente differente, ma con due aspetti, non del tutto marginali, comuni alla situazione attuale italiana: assenza totale di risultati, scarsa presa sul pubblico. come ne siamo usciti? stravolgendo e ribaltando regolamenti, percorsi, calendari? oppure al vertice del Palazzo arrivò un rottamatore che fece piazza pulita rinnovando la disciplina? mi pare che Omini, con tutti i suoi pregi e difetti, sia stata la guida istituzionale sia nel periodo del boom inizio anni 80, sia nella decadenza di quel fine decennio, sia nel rilancio di inizio anni 90. ma allora quel rilancio come si materializzò? abbiamo reinventanto il ciclismo in ambito internazionale o, forse forse, la quasi totalità del merito è da ricondursi al canto del cigno di qualche vecchio campione, all'esplosione insapetta adi qualche onesto mestierante, a quella attesa di qualche giovanotto e all'irruzione tra i prof di quella formidabile nidiata del 70-71? troppo banale per essere vera.
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robot1
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Re: le idee di Mik ACQUARONE

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quasar ha scritto: ricordi la discussione di qualche giorno fa a proposito del biennio 88-89? abbiamo opportunamente premesso che si trattava di un periodo evidentemente differente, ma con due aspetti, non del tutto marginali, comuni alla situazione attuale italiana: assenza totale di risultati, scarsa presa sul pubblico. come ne siamo usciti? stravolgendo e ribaltando regolamenti, percorsi, calendari? oppure al vertice del Palazzo arrivò un rottamatore che fece piazza pulita rinnovando la disciplina? mi pare che Omini, con tutti i suoi pregi e difetti, sia stata la guida istituzionale sia nel periodo del boom inizio anni 80, sia nella decadenza di quel fine decennio, sia nel rilancio di inizio anni 90. ma allora quel rilancio come si materializzò? abbiamo reinventanto il ciclismo in ambito internazionale o, forse forse, la quasi totalità del merito è da ricondursi al canto del cigno di qualche vecchio campione, all'esplosione insapetta adi qualche onesto mestierante, a quella attesa di qualche giovanotto e all'irruzione tra i prof di quella formidabile nidiata del 70-71? troppo banale per essere vera.
Quindi, per risolvere i problemi del ciclismo italiano, basterebbe assumere un Ferrari in federazione?
:italia:
Un giorno potremo raccontare ai nipotini che noi siamo stati fortunati a veder correre Sagan
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quasar ha scritto: ricordi la discussione di qualche giorno fa a proposito del biennio 88-89? abbiamo opportunamente premesso che si trattava di un periodo evidentemente differente, ma con due aspetti, non del tutto marginali, comuni alla situazione attuale italiana: assenza totale di risultati, scarsa presa sul pubblico.
Non son d'accordo
Non è vero che a fine anni 80 c'era scarsa presa sul pubblico , c'era il doppio del pubblico attuale se non di piu' (il problema è che il pubblico del ciclismo invecchia..)
Il numero di dilettanti allora era di oltre 3mila con piu' di mille corse..
adesso siamo sugli 800 e di corse nel scorso week end se n'e' svolta una (contro le 15-20 di allora)
Non mi sembra la stessa corsa
quasar
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Re: le idee di Mik ACQUARONE

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robot1 ha scritto:
quasar ha scritto: ricordi la discussione di qualche giorno fa a proposito del biennio 88-89? abbiamo opportunamente premesso che si trattava di un periodo evidentemente differente, ma con due aspetti, non del tutto marginali, comuni alla situazione attuale italiana: assenza totale di risultati, scarsa presa sul pubblico. come ne siamo usciti? stravolgendo e ribaltando regolamenti, percorsi, calendari? oppure al vertice del Palazzo arrivò un rottamatore che fece piazza pulita rinnovando la disciplina? mi pare che Omini, con tutti i suoi pregi e difetti, sia stata la guida istituzionale sia nel periodo del boom inizio anni 80, sia nella decadenza di quel fine decennio, sia nel rilancio di inizio anni 90. ma allora quel rilancio come si materializzò? abbiamo reinventanto il ciclismo in ambito internazionale o, forse forse, la quasi totalità del merito è da ricondursi al canto del cigno di qualche vecchio campione, all'esplosione insapetta adi qualche onesto mestierante, a quella attesa di qualche giovanotto e all'irruzione tra i prof di quella formidabile nidiata del 70-71? troppo banale per essere vera.
Quindi, per risolvere i problemi del ciclismo italiano, basterebbe assumere un Ferrari in federazione?
Suvvia, non sopravvalutarmi.
La mia pudica innocenza mi porta a credere, stoltamente, che i nostri contemporanei telenti, pur confortati dalle attenzioni del Ferrari, del Conconi, di Gargamella o Mago Zurlì avrebbero ugualmente condotto una carriera all'insegna della mediocrità. Questa visione mi limita maledettamente nell'interpetare gli accadimenti, pertanto il pensiero malizioso all'illustre luminare ferrarese non mi ha lontanamente sfiorato.
come ho evidenziato, formulo spiegazioni più banali. ad esempio credere che sia più agevole scovare dei talenti tra 100 ragazzi piuttosto che da 50, e che quindi occorrerebbe incentivare i giovanissimi a salire in bici e non ad inseguire un pallone... e te lo dice uno che da quasi 40 anni sta nel mondo del calcio, dal momento che purtroppo madre natura non mi ha fatto dono della pedalata rotonda, elargendomi il contentino della capacità di calciare (comunque maldestramente) il pallone. o, ancora, credere che quel giovane talento poi possa incontrare sulla propria strada tecnici preparati e, soprattutto, adeguati. merce rara, specie nei settori giovanili.
quasar
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Re: le idee di Mik ACQUARONE

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Winter ha scritto:
quasar ha scritto: ricordi la discussione di qualche giorno fa a proposito del biennio 88-89? abbiamo opportunamente premesso che si trattava di un periodo evidentemente differente, ma con due aspetti, non del tutto marginali, comuni alla situazione attuale italiana: assenza totale di risultati, scarsa presa sul pubblico.
Non son d'accordo
Non è vero che a fine anni 80 c'era scarsa presa sul pubblico , c'era il doppio del pubblico attuale se non di piu' (il problema è che il pubblico del ciclismo invecchia..)
Il numero di dilettanti allora era di oltre 3mila con piu' di mille corse..
adesso siamo sugli 800 e di corse nel scorso week end se n'e' svolta una (contro le 15-20 di allora)
Non mi sembra la stessa corsa
ne fai un discorso numerico, in termini assoluti, indubbiamente realistico che tuttavia non è l'aspetto a cui mi riferivo con quel scarsa presa sul pubblico. il riferimento era evidentemente al trend negativo,vale a dire alla percentuale annua di pubblico che si disenteressa alla disciplina e, allo stesso stempo, se ne avvicina. e, sotto questo aspetto, mi sento di equiparare i due periodi.
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pacho
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Re: le idee di Mik ACQUARONE

Messaggio da leggere da pacho »

be quasar, se sono riusciti a fare vincere una vuelta con tempi di scalata quasi record ad un mesteriante di 42 anni, (e 7 tour a quello che probabilmente per primo ha beneficiato delle tecnologie più avanzate) credo che i nostri mediocri 25-30enni attuali, con le cure dovute, non continuerebbero ad essere mediocri.
Purtroppo col livello attuale, i ferrari liberi di operare sarebbero ancora in grado di (far) fare la differenza. (>e il ciclismo tornerebbe ad essere magicamente seguito)
Utenti ignorati: Strong, Salvatore77, beppesaronni
Admin
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Re: le idee di Mik ACQUARONE

Messaggio da leggere da Admin »

Possiamo evitare di scadere in un dibattito sul doping o su chi si è dopato di più o di meno? Grazie.

(Altri post sul tema saranno cancellati).
Pantani è una leggenda come Coppi e Bartali
maffro
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Re: le idee di Mik ACQUARONE

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herbie ha scritto: personalmente alle volte a vedere le partite che non coinvolgano direttamente la/le squadre per cui faccio il tifo, mi addormento. Sicuramente apprezzo molto meno il gesto sportivo/tecnico rispetto ad uno che a calcio ci sa giocare, quindi ne godo di meno. Per questo fatto, alle volte, la "distanza" della partita mi sembra eccessiva per le mie forze di spettatore, allora che faccio? Propongo di accorciare le partite, perchè in effetti alle volte ci sono fasi di stanca e tatticismo lunghe, troppo lunghe? Un appassionato che direbbe? .
Esatto hai perfettamente ragione, è proprio questo il punto. Cioè tutti questi discorsi li stiamo facendo perché il ciclismo alla fine della fiera rischia di non riprendersi per mancanza di fondi. I soldi li portano gli sponsor solo se c'è un pubblico abbastanza numeroso. Quindi le cose che ho detto le ho pensate nell'ottica di chi si deve avvicinare al ciclismo da diciamo "vergine".

Poi è verissimo quello che dici sul calcio: ad esempio io gioco ed alleno da un po' ormai, ed apprezzo anche aspetti secondari di una partita. Non posso accettare che tu riduca la durata di una partita, perché io me la "godo" tutta. Però mi posso permettere di tenere questa posizione intransigente solo perché il calcio è uno sport ricco e talmente seguito che non può attraversare realmente una crisi a livello globale. Se fosse sull'orlo del tracollo, forse rivedrei anch'io le mie posizioni. Sono dell'idea che il ciclismo forse (e dico forse) possa pensare all'eventualità di fare un passo indietro per ora. La prospettiva ovviamente è quella di farne due avanti poi...

Sul discorso dell'imprevedibilità in funzione della lunghezza di tappa hai ragione, ma ti ribadisco, è un discorso che va considerato solo per le corse da un giorno. Credo che per i giri andrebbe ritoccata la formula... Poi, intendiamoci, la prova dei fatti non c'è, quindi stiamo discutendo del sesso degli angeli
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Re: le idee di Mik ACQUARONE

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maffro ha scritto:Beh, io invece credo che il ciclismo debba fare i conti con la realtà: è uno sport di nicchia, magari non in Belgio o in Olanda, ma è uno sport con pochi appassionati a livello mondiale. I soldi che circolano sono direttamente proporzionali agli appassionati, e questo è un fatto.
Questo sport è ad un bivio, rendiamocene conto, perché io non voglio vedere fra 10-15 anni il ciclismo al livello delle bocce o della stecca che hanno tradizione enorme nel nostro paese, ma sono al limite del dilettantismo...

Correre dietro al pubblico generalista fa la fortuna economica del ciclismo. Al momento attuale non esiste uno spettacolo "semplice" da seguire per chi non è appassionato. E questo è un grosso ostacolo alla crescita del ciclismo...

ma siamo davvero sicuri che il ciclismo sia davvero uno sport di nicchia?
e lo chiedo su scala nazionale ma pure più ampia, diciamo europea visto che altri continenti hanno peculiarità differenti.
il ciclismo lo vediamo bistrattato e umiliato, ma a conti fatti continua ad avere una copertura televisiva che il 99% degli altri sport se la sognano. oserei dire pressochè tutti gli sport ad eccezione del calcio... se allarghiamo a scala europea direi che possono subentrare il rugby, ma relativo ad un'area geografica estremamente ridotta, e forse lo sci.
il tennis credo faccia storia a se', perchè ha una grande visibilità sui tornei maggiori ma pressochè nulla in quelli minori. inoltre è legato mortalmente alla pay-tv quasi ovunque.
insomma, l'orizzonte bocce-stecca mi pare ben più distante di quanto possiamo anche solo immaginare.

e in aggiunta a tutto questo, il ciclismo ha un bacino naturale che non cessa di crescere. ed è quello dei praticanti. numeri sempre più grandi che corrispondono ad un giro d'affari che si amplia, specie se consideriamo che spesso si tratta di partecipanti disposti a spendere.
ed è un mercato trascinato da appuntamenti che attraversano materialmente il territorio, spesso seminando potenziali investimenti.
qualcuno si chiedeva se durante il giro d'italia si vendono piu' biciclette, la risposta è sì.

la sfida del rilancio del ciclismo a mio parere passa esclusivamente dal chiudere questo cerchio, dal superare l'incomunicabilità tra ciclismo fruito e ciclismo praticato. l'assurdità di migliaia di paganti delle gran fondo che nemmeno sanno chi ha vinto il mondiale. numeri che dicono che il ciclismo è tutt'altro che in decadenza, ma che ne dipingono un'evoluzione difficilmente comprensibile.

un po' di numeri sulla percezione del ciclismo li ho trovati anche in questo parzialissimo sondaggio:
http://www.cyclemagazine.eu/cycle/2014/ ... iamo-rete/
"Il male trionfa sempre, perche' il bene e' stupido" [Lord Casco]
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Admin
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Re: le idee di Mik ACQUARONE

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francesco31
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Re: le idee di Mik ACQUARONE

Messaggio da leggere da francesco31 »

io voglio indietro la Coppa del Mondo
con 20 corse in tutti i continenti
dalla Monumento alla Japan cup
:bici:
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Tranchée d'Arenberg
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Re: le idee di Mik ACQUARONE

Messaggio da leggere da Tranchée d'Arenberg »

Admin ha scritto:Tutte le risposte per voi!

http://www.cicloweb.it/articolo/2014/04 ... proposte-a
Marco, giusto per essere chiari, che Acquarone abbia risposto è una cosa che non dispiace, anzi. Questo mi darà ancora più spinta a scrivere quello che avevo rimandato qualche settimana fa e che ora in un certo senso sono "forzato" a scrivere. Il lavoro e altri impegni, uniti alla volontà di pedalare di più e scrivere meno, finora mi hanno impedito di farlo, ma nei prossimi giorni approfitterò di qualche giorno libero per mettere nero su bianco i miei pensieri e per criticare punto per punto nel dettaglio il terribile progetto che Acquarone (e qualche altro managere della stessa caratura) cercheranno di mettere in piedi distruggendo una volta per sempre il ciclismo.

Fatta questa premessa, mi pare alquanto singolare che una persona risponda a dei post scritti su un forum con un articolo in home page. Sai, io ed altri a nostro tempo abbiamo articolato in maniera più o meno estesa delle critiche, anche molto dure, alle amenità (io le considero tali) di Acquarone. Essere citati in un articolo, senza che il lettore "medio" abbia letto i nostri pensieri e senza dare a noi altri la possibilità di replicare, se non dalle pagine del forum, non mi pare così giusto. Detto chiaramente, a questo punto credo che dovresti dare la possibilità a tutti coloro che sono stati tirati in causa, ma anche ad altri che vorranno entrare nel merito della discussione, di poter scrivere un articolo a cui dare la stessa visibilità in home page. Una sorta di par condicio dei forumisti. Altrimenti si creano delle disparità ingiuste nel non concedere alle parti citate la facoltà di esprimere le proprie idee e di poterle divulgare presso coloro che leggono il sito ma non il forum.
Sebastiano nell'articolo in home parla di dibattito. Se dibattito deve essere che si dia a tutti gli interlocutori la stessa visibilità, a prescindere dalle idee che tu e la redazione avete.

ps: tra l'altro io come altri avevo scritt un posto molto lungo in cui l'argomento era trattato nel suo complesso. Estrapolando dei singoli passaggi (nel mio caso il paragone ciclismo-calcio) tralasciando del tutto il significato complessivo del mio post è un ottimo modo per travisare i ragionamenti altrui al fine di portare acqua al proprio mulino.
Cobblestone 2012, 2013,2018 & 2021 - 1° Classifica Generale
Gianluca Avigo - bove

Re: le idee di Mik ACQUARONE

Messaggio da leggere da Gianluca Avigo - bove »

10/12 prove della ex coppa del mondo
6/8 brevi gare a tappe da 5 giorni
3 grandi giri

ovviamente niente sovrapposizioni assurde.

Gare obbligatorie e solo per le future 24 WT
sistema promozione retrocessione tra le tre cat. WT-Prof-cont. 2/3 team per stagione

migliore nelle classiche
migliore brevi corse a tappe
migliore Grandi giri
migliore in assoluto

sulla questione Grandi giri da 2 settimane ( che poi sarebbero 16-17 tappe se si partisse di venerdì, magari senza le 2 giornate di riposo, va a finire che diventa pure più duro )
Non credo cambierebbe così tanto. Come dicono i grandi vecchi "la corsa la fanno i corridori"
Sicuramente la terza settimana favorisce i fondisti, però molto spesso si assiste a giri che "attendono" la terza settimana. Non ho la sfera di cristallo ma non chiuderei a priori su questa ipotesi.

Concludendo, mi sono sorpreso di essere d'accordo su molti punti con il sig Acquarone. :hammer:
Andrew
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Re: le idee di Mik ACQUARONE

Messaggio da leggere da Andrew »

Anche secondo me portare i GT a 2 settimane non sarebbe assolutamente una tragedia.
Come ho già scritto in precedenza, le recenti Tirreno-Adriatico ci insegnano che se una corsa a tappe viene disegnata bene può durare anche una sola settimana, ma comunque davanti vedremo gli stessi che vediamo davanti in un GT da 3 settimane.

Tirreno-Adriatico 2013
1° Nibali
2° Froome
3° Contador
4° Rodriguez

Sia chiaro, a me i GT da 3 settimane piacciono, ma è innegabile che 3 GT da 3 settimane ciascuno di fatto bloccano ogni cambiamento in calendiario e rendono impossibile vedere i migliori sfidarsi in più di un GT.
Quindi, se a fronte di una riduzione di durata dei GT si renderà possibile un cambiamento positivo dei calendari ed una migliore livello di partecipazione al Giro, beh, io mi reputo a favore!
Admin
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Re: le idee di Mik ACQUARONE

Messaggio da leggere da Admin »

Tranchée, Acquarone mi ha mandato la sua risposta prima di pubblicarla sul forum (com'era sua intenzione), ma vedendo che era molto articolata e si legava bene anche a precedenti articoli sul tema, in redazione abbiamo pensato di trarne direttamente un pezzo per la home. Il motivo è anche di dare maggiore visibilità a questo dibattito, che confinato qui nel forum resta di nicchia, mentre sulla homepage di Cicloweb ha molta più risonanza (e di conseguenza più risonanza hanno le contestazioni alle proposte di Acquarone).

Quindi tutta quest'ingiustizia proprio non la vedo... le istanze critiche nei confronti delle tesi acquaroniane sono state riprese nel pezzo, con opportuno link a questo thread, se pensi che il nostro intento era di sminuire tali critiche per dare - rispetto ad esse - più voce ad Acquarone, sei fuori strada. ;)
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Slegar
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Re: le idee di Mik ACQUARONE

Messaggio da leggere da Slegar »

Andrew ha scritto:Anche secondo me portare i GT a 2 settimane non sarebbe assolutamente una tragedia.
Come ho già scritto in precedenza, le recenti Tirreno-Adriatico ci insegnano che se una corsa a tappe viene disegnata bene può durare anche una sola settimana, ma comunque davanti vedremo gli stessi che vediamo davanti in un GT da 3 settimane.

Tirreno-Adriatico 2013
1° Nibali
2° Froome
3° Contador
4° Rodriguez

Sia chiaro, a me i GT da 3 settimane piacciono, ma è innegabile che 3 GT da 3 settimane ciascuno di fatto bloccano ogni cambiamento in calendiario e rendono impossibile vedere i migliori sfidarsi in più di un GT.
Quindi, se a fronte di una riduzione di durata dei GT si renderà possibile un cambiamento positivo dei calendari ed una migliore livello di partecipazione al Giro, beh, io mi reputo a favore!
Tirreno Adriatico 2013? Guardiamo il Tour 2013:
Classifica generale alla 14ª tappa:
http://www.cicloweb.it/tappa/2013-07-13 ... -lyon.html
Classifica generale al termine:
http://www.cicloweb.it/tappa/2013-07-21 ... ysees.html
Non sembra nemmeno la stessa gara.

Personalmente sono contrario a questa superlega dove i ciclisti si scontrano tra loro 27 week-end su 36 per un motivo molto semplice: il ciclismo non è né l'NBA (per citare un gioco di squadra) e tanto meno la F1.

In uno sport di squadra quel che conta veramente sono i play-off ed è in questi frangenti che emergono i campioni; nella stagione regolare oltre ai big, che si prendono le loro belle pause di gioco, servono le panchine lunghe e di qualità, poi se ti qualifichi col 70% di vittorie o il 60% poco cambia. Nella formula uno è ancora tutto più "semplice": gara dopo gara si cambiano, revisionano e verificano i vari componenti ed il mezzo è sempre al 100% delle proprie possibilità.

Nell'impostare il ciclismo sotto quest'ottica si rischia di vedere parecchi "big" in varie fasi della stagione andare a "rimorchio" in attesa degli appuntamenti per loro più importanti.
Preservare lo spirito di quel tempo, in cui credevamo nell'unità e allo stesso tempo nella diversità

Nataša Pirc Musar, 8 febbraio 2024, presidente della Slovenia,
Frase pronunciata a Sarajevo durante la cerimonia per l'intitolazione della pista olimpica al goriziano Jure Franko, primo medagliato jugoslavo alle olimpiadi invernali
Strong
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Re: le idee di Mik ACQUARONE

Messaggio da leggere da Strong »

Slegar ha scritto: Tirreno Adriatico 2013? Guardiamo il Tour 2013:
Classifica generale alla 14ª tappa:
http://www.cicloweb.it/tappa/2013-07-13 ... -lyon.html
Classifica generale al termine:
http://www.cicloweb.it/tappa/2013-07-21 ... ysees.html
Non sembra nemmeno la stessa gara.
si può essere favorevoli i contrari ma non credo che ci siano "tagli" come quello che hai proposto tu
ovvio che i 3/4 arrivi in salita dell'ultima settiman verrebbero proposti (o spalmati) nei giorni di corsa precedenti
penso si possa fare un bel giro equilibrato anche con una settimana in meno
i fondamentalisti del ciclismo e gli ultras dei ciclisti sono il male di questo sport.
Admin
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Re: le idee di Mik ACQUARONE

Messaggio da leggere da Admin »

Tranchée, stamattina mi era sfuggito il tuo ultimo pps, che ho trovato veramente di pessimo gusto e che ho conseguentemente rimosso. Si può discutere senza scadere nella contumelia o nella maleducazione, non credi? Non mi pare che Acquarone ti abbia dato dell'ignorante o ti abbia definito in altre maniere poco acconce. Quindi uniformati cortesemente a un tono civile. Grazie.
Pantani è una leggenda come Coppi e Bartali
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Slegar
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Re: le idee di Mik ACQUARONE

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Strong ha scritto:
Slegar ha scritto: Tirreno Adriatico 2013? Guardiamo il Tour 2013:
Classifica generale alla 14ª tappa:
http://www.cicloweb.it/tappa/2013-07-13 ... -lyon.html
Classifica generale al termine:
http://www.cicloweb.it/tappa/2013-07-21 ... ysees.html
Non sembra nemmeno la stessa gara.
si può essere favorevoli i contrari ma non credo che ci siano "tagli" come quello che hai proposto tu
ovvio che i 3/4 arrivi in salita dell'ultima settiman verrebbero proposti (o spalmati) nei giorni di corsa precedenti
penso si possa fare un bel giro equilibrato anche con una settimana in meno
Non è questo il punto. Nella terza settimana, quindi con sette giorni di gara in più nelle gambe, Froome è calato, Contador è riuscito a malapena a salvare i quarto posto, Mollema ha perso il podio, Kwiatkowski è uscito dai dieci e Ten Dam ha calato i pantaloni: succedeva lo stesso in una gara di due settimane?

L'ATP si guarda bene di levare le partite al meglio dei 5 set nei tornei dello slam.
Preservare lo spirito di quel tempo, in cui credevamo nell'unità e allo stesso tempo nella diversità

Nataša Pirc Musar, 8 febbraio 2024, presidente della Slovenia,
Frase pronunciata a Sarajevo durante la cerimonia per l'intitolazione della pista olimpica al goriziano Jure Franko, primo medagliato jugoslavo alle olimpiadi invernali
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