Deadnature ha scritto:Scusa, un po' in ritardo ma ti devo davvero un grazie per l'articolata risposta, hai davvero reso bene l'atmosfera che si vive a Fiorenzuola: la Sei Giorni è anche e soprattutto festa popolare, ed è giusto che sia così. Certo, il fatto che non ti entusiasmi il giro lanciato (soprattutto con Elia Viviani in pista) mette purtroppo fine alla nostra amicizia, ma non si può avere tutto...
Intanto la competizione prosegue, ieri c'è stata l'Americana da 50 km, extra Sei Giorni, e hanno vinto Viviani-Bertazzo sugli svizzeri Perizzolo-Imhof e sugli altri italiani Buttazzoni-Scartezzini. Il risultato però a mio avviso più interessante è il secondo posto di Filippo Ganna nell'inseguimento individuale, bravo a fare due volte 4'36", sia in batteria che in finale (dove ha perso dal russo Sokolov). Si è messo alle spalle gente come Gate e Viviani e non ha neanche 19 anni.
eh eh sul giro lanciato e probabilmente sull'inseguimento non ci troveremo d'accordo

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quello che mi ha colpito è che un evento così spettacolare e tecnicamente valido sia l'oasi nel deserto della pista italiana da ben 18 anni. A questo punto mi chiedo perché nessuno abbia pensato di attingere all'esperienza di Fiorenzuola per proporre "riunioni" (così si chiamavano) di alto livello nei numerosi velodromi italiani scoperti. Se non si hanno risorse per organizzare Campionati europei o prove di Coppa del Mondo, è però possibile allestire eventi di richiamo con gare UCI Classe 1, quindi non semplici esibizioni, ma gare che contano…...in calendario, anche e soprattutto nei mesi caldi, ce ne sono moltissime in tutta Europa, Germania, Francia, Svizzera, persino in Portogallo da quello che mi è capitato di leggere, ma in Italia l'unico evento C1 resta Fiorenzuola.
Se la formula classica delle Sei Giorni è in crisi da tempo, nonostante la novità di Londra, come si diceva il mix proposto a Fiorenzuola (a ingresso gratuito) mi pare la strada giusta. Che però nessuno vuole percorrere. Mi chiedo se sia solo una questione di quattrini…
Ho ripensato a quello che ho scritto sull'ipotesi di una Sei Giorni formato Fiorenzuola in un Vigorelli rimesso in sesto (con pista tradizionale). Ho leggermente cambiato idea, credo che con buon un lancio mediatico e l'ingaggio di un paio di stradisti di nome si possa creare "l'evento": tipo la "rinascita del Vigorelli". Sarebbe un evento a suo modo storico, sicuramente "istituzionale", che potrebbe funzionare almeno per qualche anno contando sull'effetto novità e il richiamo "nostalgico/modaiolo" (la leggenda del Vigo/ la bici metropolitana a scatto fisso) che per Malano potrebbe risultare accattivante.
Poi si potrebbe riaprire il capitolo Montichiari, velodromo con una capienza talmente ridotta da non poter ospitare un Mondiale. Per quale motivo sia stata fatta la scelta di stare ampiamente al di sotto della capienza prevista per il Mondiale, al momento della costruzione dell'unico velodromo coperto in Italia, resta per me un mistero. Anche se anni fa ricordo su queste pagine una discussione sul fatto che non si potesse edificare una struttura più grande per non so quale cavillo burocratico/urbanistico. Lo stesso Moser, in visita a Montichiari, rimase sorpreso dalla scarsità di posti in tribuna. Posto il fatto lapalissiano che è meglio averlo piuttosto che non averlo, così com'è mi sembra una struttura ampiamente sottoutilizzata, e cmq buona per gli allenamenti, l'attività giovanile e i campionati nazionali. A memoria, mi pare che gli unici eventi di richiamo organizzati in tutti questi anni siano gli Europei di Derny...
perché per me il ciclismo non è ancora una passione onanistica, ma è un pezzo di cultura popolare e familiare.