Un'altra tragedia

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Alanford
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Re: Un'altra tragedia

Messaggio da leggere da Alanford »

Come è stato già detto da altri, i segnali erano evidenti: la crescita notevole dei mezzi al seguito delle corse e i vari incidenti che si sono susseguiti in questi ultimi tempi dovevano far riflettere; ma invece, nonostante tutto questo, non si è fatto assolutamente niente.
Si aspetta sempre l'irreparabile, prima di prendere provvedimenti.
Tristezza e rabbia :(
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Celun
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Re: Un'altra tragedia

Messaggio da leggere da Celun »

alla fine Boucher ha dato un ottima news ore prima dalla notizia ufficiale.
cosa rara di questi tempi(citando anche la famosa battuta di Eco sull'utilizzo a caso dei nuovi media)
una informazione preziosa per gente affammata di notizie in tempo reale, in anticipo sui potenti media ufficiali,
bel colpo!

cambierà qualcosina se cambia il giorno della morte no?
si apre un fascicolo per omicidio già il 27 in serata no?
si va già il 27 sera a indagare, a rompere le scatole a chi deve pagare per questa VERGOGNA!

wikipedia dice il 27, non il 28,
è morto ieri, ed anche nel pomeriggio visto che Boucher lo sapeva già anche se non ricordo l'ora precisa del tweet di Boucher
(visto che glielo anno fatto cancellare, al posto magari di andare subito a prendere il motociclista in serata, fare un interrogatorio, fare un test del'alcol, fare qualcosa insomma)
https://en.wikipedia.org/wiki/Antoine_Demoiti%C3%A9
https://fr.wikipedia.org/wiki/Antoine_Demoiti%C3%A9

il Belgio è proprio un paese sfigato in questo momento, abbastanza disgregato al suo interno, dai labili confini..
anche questa Gand una corsa belga, ma il ciclista è morto in francia.
c'è un buon articolo, il belgio è un paese fallito?
http://www.ilpost.it/2016/03/27/problemi-belgio/
matter1985
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Re: Un'altra tragedia

Messaggio da leggere da matter1985 »

Oggi sul TG5 la prima notizia di sport é stata,purtroppo,la morte di Demoitié,addirittura prima degli allenamenti della Nazionale.Solo per le tragedie succede questo.
#JeSuisNizzolo
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matteo.conz
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Re: Un'altra tragedia

Messaggio da leggere da matteo.conz »

Purtroppo avete ragione. era questione di tempo dopo tutti i precedenti e ciò è ancor più grave. rip
Mondiale 2019: 1 matteo.conz 53 :champion:
Svalorizzando gli altri non ti rendi superiore.
C'è sempre una soluzione semplice ad un problema complesso. Ed è quella sbagliata. A. Einstein
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Maìno della Spinetta
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Re: Un'altra tragedia

Messaggio da leggere da Maìno della Spinetta »

mamma mia che tristezza,
e che rabbia.

Belgio che tra strade strette, tifosi alcolizzati, e mezzi al seguito deve darsi una regolata, e che dire della tifosa che si piazza in uno spartitraffico al Fiandre?

PS Le moto al Tour, Hoogerland all'aria... ci sono anche queste nella lista.
“Our interest’s on the dangerous edge of things.
The honest thief, the tender murderer, the superstitious atheist”.
el_condor

Re: Un'altra tragedia

Messaggio da leggere da el_condor »

Maìno della Spinetta ha scritto:mamma mia che tristezza,
e che rabbia.

Belgio che tra strade strette, tifosi alcolizzati, e mezzi al seguito deve darsi una regolata, e che dire della tifosa che si piazza in uno spartitraffico al Fiandre?

PS Le moto al Tour, Hoogerland all'aria... ci sono anche queste nella lista.
tristissima notizia. Ancora piu' amara, se possibile, per il modo in cui e' avvenuta..
I dirigenti delle squadre si rendono conto della situazione ? hanno intenzione di fare qualcosa o va bene cosi' ?
Riposa in pace ragazzo..
el_condor
jianji
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Iscritto il: sabato 11 dicembre 2010, 18:25

Re: Un'altra tragedia

Messaggio da leggere da jianji »

Ho letto una ricostruzione (http://it.blastingnews.com/sport/2016/0 ... 53543.html) secondo cui l'incidente è stato frutto di una situazione sfortunata. Non è ancora chiarissimo ma secondo me il gruppo dei caduti poteva essere ad esempio dietro una curva cieca e per il motociclista non c'é stato molto da fare.

Dal punto di vista della diatriba moto e macchina in corsa per quanto abbia avuto le conseguenze peggiori questo è l'incidente che è più difficile evitare. Per quanto la moto possa fare attenzione c'è sempre la possibilità che dietro una curva o in una situazione simile possa esserci un corridore a terra.

Molto più gravi dal punto di vista della gestione dei mezzi in corsa le altre cadute, con moto e macchine che passano di fianco ai corridori in maniera troppo pericolosa.

Spero di aver fatto comprendere il mio punto di vista.

Mi associo al dolore di tutto il forum e non solo.
held
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Iscritto il: lunedì 13 dicembre 2010, 18:07
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Re: Un'altra tragedia

Messaggio da leggere da held »

Terribile notizia, non riesco ad aggiungere altro. Riposa in pace povero ragazzo.
trecentobalene
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Re: Un'altra tragedia

Messaggio da leggere da trecentobalene »

povero bimbo .
non ho dormito stanotte .
ma questa non e' una fatalita' .
si tratta di omicidio
guidobaldo de medici
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Re: Un'altra tragedia

Messaggio da leggere da guidobaldo de medici »

è anche vero che di incidenti ce ne saranno sempre. non puoi avere il senso di libertà che ti dà la bici, l'agonismo, i 50 km/h, e contemporaneamente il rischio zero. qualche secolo fa c'erano le corse a cavallo, e anche lì una caduta poteva sempre succedere. purtroppo è così. il massimo della libertà e il rischio zero non sono compatibili. mi piacerebbe che le moto fossero un pochino più distanti dalle bici, questo sì. le moto tendono a comportarsi all'interno di una corsa ciclistica come un corpo estraneo, si muovono con una logica diversa. vi ricordate cos'è successo a stig broeckx alla KBK? un altro caso incredibile. in questi casi i motociclisti sembrano sempre dei pazzi, dei delinquenti. e magari non lo sono. sono i due mezzi che sono troppo diversi per stare vicini.
Basso
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Re: Un'altra tragedia

Messaggio da leggere da Basso »

Il comunicato stampa del team, tradotto in italiano http://www.cicloweb.it/articolo/2016/03 ... ns-tutto-i
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ucci90
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Re: Un'altra tragedia

Messaggio da leggere da ucci90 »

due spunti che, un pochino a freddo, mi vengono in mente
1. Il concetto di rischio 0 è incompatibile con la bicicletta. Rischio anche io che vado per divertimento, figuriamoci chi lo fa di lavoro dunque sta in sella più di me. Spiace, quando succede fa rabbrividire, ma l'unico modo per annullare il rischio è stare a casa

2. Troppe moto, ok, ma per me il ruolo delle moto è quello di "controllare" il pubblico e allora bisognerebbe ripartire dall'educazione del pubblico stesso. Nelle stesse ore della tragedia di Demoitie la Gent di Colbrelli si è interrotta perché uno spettatore ha attraversato la strada mentre passavano i corridori; ecco, se chi sta a bordo strada tenesse un comportamento consono le moto non servirebbero.
Basso
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Re: Un'altra tragedia

Messaggio da leggere da Basso »

ucci90 ha scritto:2. Troppe moto, ok, ma per me il ruolo delle moto è quello di "controllare" il pubblico e allora bisognerebbe ripartire dall'educazione del pubblico stesso. Nelle stesse ore della tragedia di Demoitie la Gent di Colbrelli si è interrotta perché uno spettatore ha attraversato la strada mentre passavano i corridori; ecco, se chi sta a bordo strada tenesse un comportamento consono le moto non servirebbero.
Una precisazione: il pedone in questione non era uno spettatore ma un meccanico della Direct Énergie ("autodenunciatosi" dopo una segnalazione del ds del Team LottoNl-Jumbo che indicava nel ds del team francese il colpevole)
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ucci90
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Re: Un'altra tragedia

Messaggio da leggere da ucci90 »

Basso ha scritto:
ucci90 ha scritto:2. Troppe moto, ok, ma per me il ruolo delle moto è quello di "controllare" il pubblico e allora bisognerebbe ripartire dall'educazione del pubblico stesso. Nelle stesse ore della tragedia di Demoitie la Gent di Colbrelli si è interrotta perché uno spettatore ha attraversato la strada mentre passavano i corridori; ecco, se chi sta a bordo strada tenesse un comportamento consono le moto non servirebbero.
Una precisazione: il pedone in questione non era uno spettatore ma un meccanico della Direct Énergie ("autodenunciatosi" dopo una segnalazione del ds del Team LottoNl-Jumbo che indicava nel ds del team francese il colpevole)
chiedo venia. comunque se uno segue qualche corsa il problema esiste ed è grave, chi sta a bordo strada spesso non sa starci in ogni parte del globo (escluso il Qatar dove chi sta a bordo strada... non esiste!)
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Denb
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Re: Un'altra tragedia

Messaggio da leggere da Denb »

neanche Daan Myngheer ce l'ha fatta :(

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Visconte85
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Re: Un'altra tragedia

Messaggio da leggere da Visconte85 »

anno bisesto anno funesto...è proprio vero :(

Due tragedie terribili negli ultimi due giorni
2024. amstel, romandia, Mondiale in linea Zurigo
Admin
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Re: Un'altra tragedia

Messaggio da leggere da Admin »

Tutto questo è assurdo... :(
Pantani è una leggenda come Coppi e Bartali
matter1985
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Re: Un'altra tragedia

Messaggio da leggere da matter1985 »

Cavolo,anche lui :rip:
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maurofacoltosi
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Re: Un'altra tragedia

Messaggio da leggere da maurofacoltosi »

Qui la ricostruzione dell'incidente a Demotie. Sembrerebbe una fatalità che non dipende dal numero di moto in corsa

http://ciclismo.sportgo.tv/2016/03/gand ... -demoitie/
Mauro Facoltosi
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GiacomoXT
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Re: Un'altra tragedia

Messaggio da leggere da GiacomoXT »

Sono senza parole. E' stata una settimana buia per il ciclismo.
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udra
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Re: Un'altra tragedia

Messaggio da leggere da udra »

Sembra di essere tornati indietro nel 2011, quando Tondo e Weylandt morirono uno a pochi giorni di distanza dall'altro.
Gran brutto periodo questo
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Tranchée d'Arenberg
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Re: Un'altra tragedia

Messaggio da leggere da Tranchée d'Arenberg »

Week end orribile per il ciclismo, due morti in circostanze completamente diverse, due ragazzi che perdono la vita mentre facevano quel che più gli piaceva nel giro di due giorno.
Speriamo che per quest'anno il ciclismo abbia chiuso qui il suo salatissimo conto con la malasorte.
Cobblestone 2012, 2013,2018 & 2021 - 1° Classifica Generale
AlessandroCam
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Re: Un'altra tragedia

Messaggio da leggere da AlessandroCam »

Bradipone ha scritto:La pochezza su tutti i fronti delle istituzioni porta a queste assurde tragedie. Era nell'aria da anni.
Sono senza parole di fronte a queste tragedie, sottoscrivo quanto dici.
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Camoscio madonita
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Re: Un'altra tragedia

Messaggio da leggere da Camoscio madonita »

Un week end da dimenticare, mi ricorda quel terribile weekend del '94 ad Imola quando morirono nel giro di 24 ore Raztenberger e Senna.
Non ci sono parole, ed aldilà delle fatalità, spero solo che venga presa qualche contro misura per quel che riguarda la gestione delle moto in corsa.
Quando ero piccolo mi innamoravo di tutto, ma il primo vero amore non si scorda mai: Merano-Aprica, 5 giugno 1994.
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TIC
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Re: Un'altra tragedia

Messaggio da leggere da TIC »

maurofacoltosi ha scritto:Qui la ricostruzione dell'incidente a Demotie. Sembrerebbe una fatalità che non dipende dal numero di moto in corsa

http://ciclismo.sportgo.tv/2016/03/gand ... -demoitie/

Fatalità un bel niente. La ricostruzione dice che la moto si e' trovata la strada sbarrata dai 4 corridori a terra, e' caduta a sua volta ed e' andata a sbattere conotro Demoitie. Le moto DOVREBBERO stare a distanza di sicurezza dai ciclisti, in modo da poter fermarsi in tempo se trovano qualsiasi ostacolo davanti. D'altronde e' una situazione frequentissima trovarsi un corridore a terra davanti, quante volte si e' sfiorata la tragedia per questo ?
E poi anche per non falsare la corsa con le scie, le moto dovrebbero sparire. Dovrebbe esserci solo quella della TV, e ben davanti.
Ultima modifica di TIC il martedì 29 marzo 2016, 13:04, modificato 1 volta in totale.
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Re: Un'altra tragedia

Messaggio da leggere da cauz. »

maurofacoltosi ha scritto:Qui la ricostruzione dell'incidente a Demotie. Sembrerebbe una fatalità che non dipende dal numero di moto in corsa

http://ciclismo.sportgo.tv/2016/03/gand ... -demoitie/
che questa sia una situazione sfigata, se vogliamo diciamo pure (erroneamente) una fatalità, non ci piove. anche se un motociclista in gara dovrebbe saper evitare queste situazioni, prevedendo il comportamento dei corridoi e mantenendo distanze e velocità tali per evitare l'impatto.

però che non ci si debba interrogare sul numero di moto in corsa non sono affatto d'accordo.
è un incidente che puo' capitare in rarissimi casi, ma riducendo il numero di mezzi in strada (e -aggiungo io- pure il numero di corridori) non si fa altro che abbassare la probabilità che questi casi avvengano.
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udra
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Re: Un'altra tragedia

Messaggio da leggere da udra »

Ma non solo le moto, anche le auto in corsa dovrebbero essere messe sotto la lente.
Il commissario di corsa della g-w non ha totalmente torto nell'accusare anche le ammiraglie delle squadre che spesso hanno comportamenti nevrotici e mettono in subbuglio anche gli altri mezzi
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Tranchée d'Arenberg
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Re: Un'altra tragedia

Messaggio da leggere da Tranchée d'Arenberg »

cauz. ha scritto:
maurofacoltosi ha scritto:Qui la ricostruzione dell'incidente a Demotie. Sembrerebbe una fatalità che non dipende dal numero di moto in corsa

http://ciclismo.sportgo.tv/2016/03/gand ... -demoitie/
che questa sia una situazione sfigata, se vogliamo diciamo pure (erroneamente) una fatalità, non ci piove. anche se un motociclista in gara dovrebbe saper evitare queste situazioni, prevedendo il comportamento dei corridoi e mantenendo distanze e velocità tali per evitare l'impatto.

però che non ci si debba interrogare sul numero di moto in corsa non sono affatto d'accordo.
è un incidente che puo' capitare in rarissimi casi, ma riducendo il numero di mezzi in strada (e -aggiungo io- pure il numero di corridori) non si fa altro che abbassare la probabilità che questi casi avvengano.
E' una semplice questione di statistica: meno ce ne sono, minore è il rischio...a prescindere dalle capacità di guida e dalle valutazioni che dovrebbero fare i motociclisti al seguito delle corse.
Spesso dalle immagini frontali così come dalle riprese dall'alto, si vedono corridori in fuga letteralmente accerchiati da moto e auto. Che senso ha dire che tutti questi mezzi sono lì per garantire la sicurezza dei corridori se poi, come abbiamo avuto modo di vedere sempre più frequentemente negli ultimi 5 anni, questi stessi mezzi sono spesso fonte di incidenti pericolosissimi.
La morte di Demoitiè è forse stata un episodio di immane sfortuna, una fatalità. Ma la crescente frequenza con cui questo tipo di incidenti sta avvenendo, anche nelle gare più importanti, suggerisce che il problema è serio ed è per niente legato a tragiche casualità.
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Slegar
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Re: Un'altra tragedia

Messaggio da leggere da Slegar »

La mia personale opinione è che puntare il dito contro l'elevato numero di mezzi in gara è non capire il problema. Le situazioni pericolose non sono un problema di tutto il ciclismo ma di determinate nazioni e di determinate gare; nell'assurda situazione della Roubaix 2015 i mezzi non c'entrano nulla, come non c'era traffico al Fiandre per il cambio ruote Shimano e come c'era tutto lo spazio possibile alla Vuelta quando hanno buttato giù Sagan.

Chissà perché certe situazioni al Giro d'italia, per esempio, non succedono mai; a mia memoria almeno un paio di volte Andrea De Luca con motocronaca è stato messo fuori gara, probabilmente per manovre che nelle gare fiamminghe neanche sarebbero soggette a richiamo verbale. Ho come l'impressione che in certe nazioni (Spagna e Belgio ad esempio) e con certi organizzatori (ASO) ci sia un lassismo da parte dei giudici di gara per cui alla fine sia valido tutto, come all'interno di un film Taxxi.
Preservare lo spirito di quel tempo, in cui credevamo nell'unità e allo stesso tempo nella diversità

Nataša Pirc Musar, 8 febbraio 2024, presidente della Slovenia,
Frase pronunciata a Sarajevo durante la cerimonia per l'intitolazione della pista olimpica al goriziano Jure Franko, primo medagliato jugoslavo alle olimpiadi invernali
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cauz.
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Re: Un'altra tragedia

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Insomma, al Lombardia l'anno scorso Nibali ha dovuto fare un dribbling alla garrincha per saltare una moto a tutta velocità in discesa
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Re: Un'altra tragedia

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Chiedo una cosa da non esperto di situazioni di corsa e ancor meno di moto. Ma non sarebbe meglio utilizzare moto più leggere e magari con la doppia ruota dietro o davanti?
Rhaegar
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Re: Un'altra tragedia

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Segnalo che oggi su Radio MonteCarlo hanno fatto ironia sulla morte di Demoitie con una pessima e imbarazzante battuta...

"Scontro fra ciclista dopato e una moto, ciclista illeso e moto distrutta".

Davvero pessimi e se proprio volevano farla potevano scegliere un momento migliore.
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Tranchée d'Arenberg
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Re: Un'altra tragedia

Messaggio da leggere da Tranchée d'Arenberg »

Rhaegar ha scritto:Segnalo che oggi su Radio MonteCarlo hanno fatto ironia sulla morte di Demoitie con una pessima e imbarazzante battuta...

"Scontro fra ciclista dopato e una moto, ciclista illeso e moto distrutta".

Davvero pessimi e se proprio volevano farla potevano scegliere un momento migliore.
Fammi capire, era la solita, generica, ripetitiva battuta che si sente da 20 anni a questa parte (ormai sono tante le battute che hanno come obiettivo lo stereotipo del ciclista dopato) oppure l'idiozia era rivolta coscientemente al povero Demoitié ? Nel primo caso, mi verrebbe da dire che l'ebete che l'ha pronunciata, oltre ad essere poco simpatico, è stato anche decisamente fuoriluogo, probabimente non sapendo cosa è succeso; se invece ci ritroviamo nel secondo caso, allora augur a chi ha avuto l'imbecillità di dire una cosa del genere, di provare lo stesso dolore che stanno vivendo parenti, amici e colleghi del corridore Belga. :grr:
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Re: Un'altra tragedia

Messaggio da leggere da trecentobalene »

ma non pensate che questo sia un omicidio volontario ?
io penso di si . e piu' ci penso piu' lo ritengo volontario .
forse cercato , con un bersaglio preciso , forse con la solo volonta' di ammazzare un uomo .
non ho alternative in testa ora .
Rhaegar
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Re: Un'altra tragedia

Messaggio da leggere da Rhaegar »

Tranchée d'Arenberg ha scritto:
Rhaegar ha scritto:Segnalo che oggi su Radio MonteCarlo hanno fatto ironia sulla morte di Demoitie con una pessima e imbarazzante battuta...

"Scontro fra ciclista dopato e una moto, ciclista illeso e moto distrutta".

Davvero pessimi e se proprio volevano farla potevano scegliere un momento migliore.
Fammi capire, era la solita, generica, ripetitiva battuta che si sente da 20 anni a questa parte (ormai sono tante le battute che hanno come obiettivo lo stereotipo del ciclista dopato) oppure l'idiozia era rivolta coscientemente al povero Demoitié ? Nel primo caso, mi verrebbe da dire che l'ebete che l'ha pronunciata, oltre ad essere poco simpatico, è stato anche decisamente fuoriluogo, probabimente non sapendo cosa è succeso; se invece ci ritroviamo nel secondo caso, allora augur a chi ha avuto l'imbecillità di dire una cosa del genere, di provare lo stesso dolore che stanno vivendo parenti, amici e colleghi del corridore Belga. :grr:
Penso più la prima... Ho sentito di sfuggita mentre stavo cercando un'altra frequenza e l'ho trovata parecchio triste visto quel che è successo al povero Demoitie. Non so se ci sono stati riferimenti in precedenza, però non era il momento per farla.
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nemecsek.
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Re: Un'altra tragedia

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trecentobalene ha scritto:ma non pensate che questo sia un omicidio volontario ?
io penso di si . e piu' ci penso piu' lo ritengo volontario .
forse cercato , con un bersaglio preciso , forse con la solo volonta' di ammazzare un uomo .
non ho alternative in testa ora .
E' una teoria sconcertante; enunciata però da uno degli utenti più lucidi e competenti del forum.
Mi permetto quindi di chiedere un chiarimento, se possibile.
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Basso
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Re: Un'altra tragedia

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Re: Un'altra tragedia

Messaggio da leggere da lumacher »

Nell'esasperazione di tutte le cose, anche il ciclismo non può sottrarsi al problema. Vale per i tifosi, che ormai vanno in massa ai grandi eventi per farsi vedere più che per vedere: e allora via ai fumogeni, ai travestimenti, alle apparizioni di finaco al corridore, ai famigerati selfie. E vale anche per tutta la carovana della corsa: sì, i mezzi sono troppi, ma è anche il controllo delle strade che richiede una massiccia presenza di personale in corsa. Sempre più rotatorie, svincoli, spartitraffico, rallentatori, muretti qua e là. Ma a mio avviso il problema maggiore è dovuto alla velocità con cui tutta questa carovana si muove! E mi viene sempre in mente un parallelo con le corse automobilistiche: una volta si poteva correre la Mille Miglia sulle strade ordinarie; poi le velocità sono diventate così elevate che la competizione è stata interrotta per il troopo rischio, e le corse automobilistiche sono state confinate su circuiti ad hoc, con misure di sicurezza moltiplicate. Ecco, occorre ragionare, per assurdo, se sia ancora possibile correre in bici su strada, con tutti i pericoli che ci sono.....
Mr. MM
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Re: Un'altra tragedia

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lumacher ha scritto:Nell'esasperazione di tutte le cose, anche il ciclismo non può sottrarsi al problema. Vale per i tifosi, che ormai vanno in massa ai grandi eventi per farsi vedere più che per vedere: e allora via ai fumogeni, ai travestimenti, alle apparizioni di finaco al corridore, ai famigerati selfie. E vale anche per tutta la carovana della corsa: sì, i mezzi sono troppi, ma è anche il controllo delle strade che richiede una massiccia presenza di personale in corsa. Sempre più rotatorie, svincoli, spartitraffico, rallentatori, muretti qua e là. Ma a mio avviso il problema maggiore è dovuto alla velocità con cui tutta questa carovana si muove! E mi viene sempre in mente un parallelo con le corse automobilistiche: una volta si poteva correre la Mille Miglia sulle strade ordinarie; poi le velocità sono diventate così elevate che la competizione è stata interrotta per il troopo rischio, e le corse automobilistiche sono state confinate su circuiti ad hoc, con misure di sicurezza moltiplicate. Ecco, occorre ragionare, per assurdo, se sia ancora possibile correre in bici su strada, con tutti i pericoli che ci sono.....
A mio modo di vedere bisognerebbe scindere il pericolo "intrinseco" alla disciplina sportiva da tutto il resto.
Voglio dire, un pilota automobilistico o motociclistico mettono sicuramente in conto il fatto che possa accadere qualcosa di grave.
Allo stesso modo, il ciclista mette in conto che in una discesa a 90 km/h qualcosa possa andare storto (penso al povero Weylandt). Ed era così anche nel 1920.

Altro discorso è tutto ciò che riguarda i mezzi in corsa: quello non lo metti in conto ed è tutt'altro che inevitabile. Auto e moto devono a mio avviso essere maggiormente regolamentate, sia nel loro numero, che nelle distanze da tenere, che nelle conseguenze per atti simili a quelli degli ultimi anni.

Anche oggi alla Tre Giorni si è rischiato mica poco eh.
maurofacoltosi
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Re: Un'altra tragedia

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maurofacoltosi ha scritto:
In queste stesse ore è ricoverato in gravi condizioni in ospedale Guido De Rosso (professionista dal 1962 al 1969, 3° al Giro del 1964), che è stato investito da un'auto la sera del 26 marzo
Tuttobiciweb ha scritto che le condizioni di De Rosso sono in netto miglioramento ed è stato trasferito all’ospedale di Conegliano per completare le cure.
Mauro Facoltosi
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Re: Un'altra tragedia

Messaggio da leggere da maurofacoltosi »

E' ho scomparso all'eta di 87 Erminio Dall’Oglio, fondatore della Hoonved, azienda varesina che sponsorizzò alcune formazioni ciclistiche negli anni '80

http://www.varesenews.it/2016/04/addio- ... ed/508055/
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Re: Un'altra tragedia

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segnalo qui anche se andrebbe in altra sezione, ma di là poi chi lo legge... :)

in fondo -ahinoi- è questo il thread più adeguato.

oggi è stata lanciata una campagna da parte di diverse testate ciclistiche italiane che chiede l'approvazione in tempi brevi della legge delega sulle modifiche al codice della strada e l'istituzione di una campagna informativa per dissuadere dall'utilizzo del cellulare alla guida (che prima dell'avvento degli smartphone sembrava davvero in calo grazie ad auricolari e simili, e invece è tornato ad essere la principale causa di incidenti dopo la velocità).
l'iniziativa nasce dopo i diversi incidenti mortali accaduti a danno dei ciclisti nelle ultime settimane in italia.

qualche link per leggere l'intera lettera aperta (il contenuto è sempre lo stesso), il resto si sta muovendo su twitter con l'hashtag #QualeBuonaStrada.

http://www.bikechannel.it/it/sport/news ... ona-strada
http://www.cyclinside.it/web/sicurezza- ... sa-adesso/
http://www.tuttobiciweb.it/index.php?pa ... 89183&tp=n
http://www.bikeitalia.it/2016/04/14/qua ... onastrada/
"Il male trionfa sempre, perche' il bene e' stupido" [Lord Casco]
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Winter
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Re: Un'altra tragedia

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nunziol
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Re: Un'altra tragedia

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Morto a 57 anni Giuseppe Faraca,maglia bianca al Giro 1981 e vera e propria istituzione per il ciclismo calabrese
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Visconte85
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Re: Un'altra tragedia

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COSENZA – E’ morto Pino Faraca, l’amatissimo ciclista cosentino che per molti anni ha rappresentato la Calabria sulle due ruote. A stroncargli prematuramente la vita un tumore, all’età di soli 56 anni. Si è spento confortato dagli affetti più cari nel cuore del centro storico della città, che ne ha seguito con passione le imprese al Giro d’Italia ed in numerose altre gare professionistiche. Nel 1981 è diventato il secondo calabrese di sempre ad entrare nell’élite del ciclismo ed alla prima esperienza della corsa Rosa indossò la maglia bianca in qualità di primo classificato nella graduatoria generale dei neo professionisti al Giro. In quell’edizione, in classifica generale, ottenne un ottimo undicesimo posto. Un risultato straordinario per un debuttante tanto che fu in predicato di essere convocato in nazionale per il mondiale di Praga. Purtroppo questa opportunità gli venne negata da una caduta durante il Giro dell’Appennino. Entrò in coma per una settimana, ma riuscì a vincere quella sfida e a tornare in sella. L’incidente però lo segnò profondamente e nel 1986 fu costretto al ritiro. Coltivava la passione per la pittura. A Cosenza era benvoluto ed amato da tutti. Un personaggio entrato a pieno titolo tra gli eroi sportivi del capoluogo bruzio. E già c’è chi ha proposto di intitolargli una strada cittadina.


:rip:
2024. amstel, romandia, Mondiale in linea Zurigo
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Tranchée d'Arenberg
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Re: Un'altra tragedia

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Visconte85 ha scritto:COSENZA – E’ morto Pino Faraca, l’amatissimo ciclista cosentino che per molti anni ha rappresentato la Calabria sulle due ruote. A stroncargli prematuramente la vita un tumore, all’età di soli 56 anni. Si è spento confortato dagli affetti più cari nel cuore del centro storico della città, che ne ha seguito con passione le imprese al Giro d’Italia ed in numerose altre gare professionistiche. Nel 1981 è diventato il secondo calabrese di sempre ad entrare nell’élite del ciclismo ed alla prima esperienza della corsa Rosa indossò la maglia bianca in qualità di primo classificato nella graduatoria generale dei neo professionisti al Giro. In quell’edizione, in classifica generale, ottenne un ottimo undicesimo posto. Un risultato straordinario per un debuttante tanto che fu in predicato di essere convocato in nazionale per il mondiale di Praga. Purtroppo questa opportunità gli venne negata da una caduta durante il Giro dell’Appennino. Entrò in coma per una settimana, ma riuscì a vincere quella sfida e a tornare in sella. L’incidente però lo segnò profondamente e nel 1986 fu costretto al ritiro. Coltivava la passione per la pittura. A Cosenza era benvoluto ed amato da tutti. Un personaggio entrato a pieno titolo tra gli eroi sportivi del capoluogo bruzio. E già c’è chi ha proposto di intitolargli una strada cittadina.


:rip:

La notizia mi ha reso veramente triste. E' stato uno dei pochissimi calabresi in grado di passare professionista e per giunta di ottenere risultati di un certo livello. La sua carriera è stata praticamente rovinata da quella maledetta caduta, ma la sfortuna come ben sappiamo spesso ama accanirsi contro alcune persone...
L'ultima volta che ero entrato nel suo bel negozio di bici a Cosenza non sapevo fosse gravemente malato. Mi era sembrato del tutto sereno.

:rip: Pino
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Re: Un'altra tragedia

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Tranchée d'Arenberg ha scritto:
Visconte85 ha scritto:COSENZA – E’ morto Pino Faraca, l’amatissimo ciclista cosentino che per molti anni ha rappresentato la Calabria sulle due ruote. A stroncargli prematuramente la vita un tumore, all’età di soli 56 anni. Si è spento confortato dagli affetti più cari nel cuore del centro storico della città, che ne ha seguito con passione le imprese al Giro d’Italia ed in numerose altre gare professionistiche. Nel 1981 è diventato il secondo calabrese di sempre ad entrare nell’élite del ciclismo ed alla prima esperienza della corsa Rosa indossò la maglia bianca in qualità di primo classificato nella graduatoria generale dei neo professionisti al Giro. In quell’edizione, in classifica generale, ottenne un ottimo undicesimo posto. Un risultato straordinario per un debuttante tanto che fu in predicato di essere convocato in nazionale per il mondiale di Praga. Purtroppo questa opportunità gli venne negata da una caduta durante il Giro dell’Appennino. Entrò in coma per una settimana, ma riuscì a vincere quella sfida e a tornare in sella. L’incidente però lo segnò profondamente e nel 1986 fu costretto al ritiro. Coltivava la passione per la pittura. A Cosenza era benvoluto ed amato da tutti. Un personaggio entrato a pieno titolo tra gli eroi sportivi del capoluogo bruzio. E già c’è chi ha proposto di intitolargli una strada cittadina.


:rip:

tristissima notizia...Se ben ricordo Faraca, da dilettante, aveva vinto una cronoscalata delle PIzzorne (una delle mie salite preferite). Sono stato all'estero negli anni ottanta e novanta e no ho piu' avuto modo di seguire le corse. Non so per quale motivo faraca non abbia confermato la promesse..Che riposi in pace...
el_condor
Basso
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Re: Un'altra tragedia

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Anche stavolta non c'è stato il lieto fine http://www.cicloweb.it/news/2016/05/10/ ... famiglia-h
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Strong
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Re: Un'altra tragedia

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Basso ha scritto:Anche stavolta non c'è stato il lieto fine http://www.cicloweb.it/news/2016/05/10/ ... famiglia-h
ma che cavolo succede!!??
basso hai dette statistiche? rirentra tutto, purtroppo, nella norma?
i fondamentalisti del ciclismo e gli ultras dei ciclisti sono il male di questo sport.
Basso
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Re: Un'altra tragedia

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Strong ha scritto:
Basso ha scritto:Anche stavolta non c'è stato il lieto fine http://www.cicloweb.it/news/2016/05/10/ ... famiglia-h
ma che cavolo succede!!??
basso hai dette statistiche? rirentra tutto, purtroppo, nella norma?
Non so che dirti, ma certo che quattro in due mesi fra gli u23/élite (Guyot, Demoitié, Myngheer e ora Verdick) sono tanti tanti.
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