udra ha scritto:Condor scusa ma quindi Contador soffriva per le cadute sulle Alpi e poi miracolosamente nella crono si è accorto di stare bene appena due giorni dopo?
E mettiamo caso che le cadute abbiano avuto il loro peso, è mai possibile che il soggetto in questione cada dalle 2 volte in su in ogni GT corso dal 2015 compreso in poi? Perché non è una cosa normale onestamente
che poi, quando parliamo di declino di Contador, penso siamo tutti d'accordo nel dire che Contador sia, ancora oggi, uno tra i più forti corridori del gruppo; il punto è che facciamo il confronto con quello che è stato Contador e che oggi, obiettivamente, non è più. E di certo, per quanto tra i più forti, oggi Contador non è "IL" più forte, e nemmeno il secondo o il terzo più forte. In un Tour corso senza alcun intoppo e senza mai cadere (eventualità, queste, che cmq dovrebbero applicarsi a tutti i contendenti, dato che - ribadisco - sono caduti pure Froome, Bardet, Dan Martin, per non parlare dei ritirati, e che gli acciacchi in tre settimane ce li hanno tutti) potrebbe ancora finire tra i primi 5-6, e magari fare podio alla Vuelta. Ma... ha senso, per uno con la classe e il palmares di Contador, sbattersi ancora per raggiungere degli obiettivi che, anche nel migliore dei casi, saranno sempre risultati inferiori a quelli già raccolti in passato?
poi fra l'altro leggo su Cyclingnews che Contador vorrebbe correre la Vuelta, ma che la sua squadra sta nicchiando perché la loro idea era di portare un po' di velocisti e di puntare alle vittorie di tappa. Dico io: ma anche solo fino all'anno scorso, una qualsiasi squadra avrebbe mai avuto dei dubbi tra il portare un roster completamente dedicato a Contador, o se andare a caccia di tappe? Mi pare palese che, se perfino la stessa Trek - che l'ha ingaggiato quest'inverno (e non 10 anni fa con un contratto blindato di cui oggi non riesce a disfarsi) ed è anzi pronta ad estendergli il contratto di un anno - non si fida più a costruirgli una squadra intorno, è evidente che il nostro ha imbroccato, purtroppo, il viale del tramonto.
Ma è anche normale: ha 35 anni ed è sulla breccia da 10, 11 stagioni nelle quali non si è mai risparmiato. E anche per questo, ad esempio, ogni paragone con l'Horner vincitore della Vuelta a 42 anni lascia il tempo che trova. C'è un'età anagrafica e c'è un'età "agonistica", e da questo punto di vista Contador appare spremuto ben più di quanto non lo fosse Horner.