Principe ha scritto:
Ti ho già spiegato che la scaramanzia non esiste. E' l'oppio dei popoli inventanto dalla borghesia per opprimere il proletariato e consentire lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo.
In toto d'accordo sulla prima riga; sull'oppio dei popoli pure, ma tu confondi un po' i tempi: tale droga è stata inventata qualche secolo (millennio) prima

della nascita della borghesia.
Si possono rintracciare precedenti della religione anche nelle specie non appartenenti al genere umano se si accetta una definizione di religione abbastanza ampia da includere gli atteggiamenti cosiddetti superstiziosi. Gli psicologi del comportamento sanno da tempo che gli animali possono avere delle reazioni che associano per errore ad una determinata ricompensa. Per es. un piccione chiuso in una gabbia nella quale una macchina introduce pezzetti di cibo ad intervalli regolari, se per caso il boccone arriva, mentre si sta grattando, il pennuto comincerà a farlo più freneticamente. Se invece lo riceve, mentre sta battendo le ali, continuerà a sbatterle etc. Negli uomini ciascuno di noi conosce manie analoghe, come toccare ferro o altro, incrociare le dita e similia.
Nessuna di queste azioni ha un qualche rapporto reale con quello che si vuole ottenere od esorcizzare, ma tant’è; e ad esempio un cardiochirurgo ascoltava sempre musica leggera in sala operatoria da quando aveva perso un paziente, mentre sentiva musica classica
Se invece si adotta una definizione più ristretta e concordiamo con E. Tylor nel sostenere che il fondamento di ciò che è religioso sia l’animismo, ossia la credenza che gli uomini abitano il mondo con una popolazione di esseri straordinari, immateriali e in gran parte invisibili, che vanno dalle anime, ai santi, ai puri di spirito, agli amorini, ai demoni, ai geni, ai diavoli e agli dèi, allora possiamo pensare che la religione è propria soltanto della specie umana.
Taylor sosteneva che era possibile trovare credenze animistiche in tutte le società, comprese quelle che seguono il buddismo, perché se anche questa “religione” non presuppone la credenza nelle anime e negli dèi solo nei principi, perché i semplici credenti invece non hanno mai accolto le implicazioni ateistiche degli insegnamenti di Gautama. La corrente principale, persino all’interno dei monasteri, si raffigurò presto Buddha come una divinità suprema che si era poi incarnata, e che aveva spazzato via. Un intiero pantheon di divinità e di demoni secondari. E furono credenze del tutto animistiche le numerose correnti che si diffusero dall’India verso il Tibet, l’Asia sud orientale, la Cina e il Giappone.
P.S.
Ma d'altra parte a che serva a un avvocato la conoscenza della storia.
