Prendo lo spunto da quanto scritto da Cauz e Alfiso, per allargare un po' l'orizzonte e cercare di discutere se, nella storia del nostro "sport" di ieri e di oggi, il talento si è accompagnato all'intelligenza?cauz. ha scritto:ne sei sicuro?alfiso ha scritto: Ma Sagan non è stupido,
io ho proprio l'impressione che non ci troviamo di fronte a due volpi...
se la stupidita' di vincenzone e' fatto noto, quella di sagan forse dovremo imparare a conoscerla (o magari lui ci smentira', chissa').
certo e' che nibali paga parecchio la sua completa mancanza di carisma, come gia' sottolineato da altri. mai visto un capitano cosi' snobbato in decenni di ciclismo, continuo a credere che sia fondamentale per lui abbandonare la liquigas.
La prima cosa da fare è descrivere il significato della parola: in senso letterale vuol dire saper leggere fra ... le righe, ovvero capire al volo le varie situazioni, però si può anche (in senso più lato) descrivere come un modo di vivere (al meglio) per sé e per gli altri. Insomma, intelligenza significa anche non essere "quaqquaraqqua", perché prima o poi ... Puoi ingannare uno per sempre, tutti per un periodo, ma è esculo che tu possa ingannare tutti per sempre. E poi esiste la legge del cretino: colui che reca danno agli altri e contemporaneamente a ... sé stesso.

Basta con i prolegomeni ed entriamo in argomento.
Bartali è il primo che ho conosciuto e sono stato suo tifoso. Mi sbrigo col dire che era una persona per bene, durante la guerra ha anche rischiato molto per aiutare chi era contro il nazi-fascismo, però quanto a capacità di ... mi sembra si possa associare a Celentano.

Coppi aveva la fama di essere un intellettuale, però era un convinto cattolico e votava D.C. pur dopo l'esperienza avuta con quel mondo ... sui giornali.

Anquetil - Puolidor: ecco un esempio eclatante di pensiero versus istinto. Jacques è, per me, il prototipo della persona intelligente, un signore in tutto e capace di dire quel che pensava, ma pure di essere astuto e di fare del "contadino" (sia detto "absit iniuria verbis) Poupou quel che voleva. E infatti Antenne2 lo scelse come successore di Chapatte per la cronaca del Tour e non se ne pentì di certo.

Mercks: non saprei che dire, perché la superiorità era tale che la scaltrezza sarebbe stata superflua. però aveva il difetto di voler, spesso, esagerare.
Moser-Saronni, per me sono entrambi al di sopra della media in questa categoria e la loro rivalità (vera finta?) ha giovato molto al ciclismo italiano
Visentini invece mi pareva molto al di sotto della media, mentre Roche è tutto il contrario, però il mio giudizio come persona di quest'ultimo non è lusinghiero.
Hinault il classico bretone, ovvero in altre parole un contadino dal cervello fino, anche se la sua parola contava come quella di ... Bossi

Lemond come Anquetil, con il più il fatto di saper fare anche il gregario, cosa non è capitata mai al Grande Jacques, che era un "mostro" già a vent'anni (o poco più)
Fignon, ovvero l'intelligenza allo stato puro, ma troppo "naif" per ottenere i risultati che avrebbe meritato.

Armstrong molto, molto capace di essere un "leader" e di sapersi destreggiare in tutti gli aspetti del ciclismo, però uno che ha trascorso in Francia così gran tempo, avrebbe dovuto conoscere piuttosto bene la lingua (vedere Carlo Ancillotti dopo un mese e mezzo


Pantani ... aspetto che si esprima Donchi

Basso l'ò già scritto: non lo conosco, però prima di parlare, sembra che pensi (a differenza di altri dei nostri tempi)

Nibali-Gilbert-Andy-Sagan molto più talento ciclistico che intellettuale, vedi Bartali.
Tiernan-Locke capisce e si sa esprimere in francese.

... a voi.

