Io ormai seguo Cunego da tanti anni. Mi sono convinto che le critiche immeritate che gli vengono spesso rivolte originino dalla sua immagine di corridore pulito. Il mondo del ciclismo, e i ciclisti in primis, hanno sempre cercato di giustificare e sminuire la gravità del doping dicendo "ma lo fanno tutti...". Nel momento in cui arriva qualcuno che riesce a vincere senza doparsi - e che lo rivendica anche con orgoglio - il sistema entra in crisi e cerca di eliminare il corpo estraneo.Tranchée d'Arenberg ha scritto:Per molti le vittorie di Cunego sono sempre poco importanti perchè ottenute contro avversari scarsi. Il criterio che si utilizza per definire mediocri tali gare è il fatto stesso che abbia vinto Cunego....quindi il Giro 2004 era mediocre, così come erano mediocri gli avversari battuti nelle 3 edizioni del Giro di Lombardia vinte e nell'Amstel conquistata nel 2008. Ed anche il secondo posto ottenuto al mondiale di Varese conta niente....Winter ha scritto:Con che criterio stabilisci che il giro 2004 era mediocre ?Pat McQuaid ha scritto:Il palmares è di tutto rispetto sia chiaro,ma non è un campione.
Cunego ha tifosi solo perchè è italiano,se fosse di qualsiasi altra nazionalità scommetto che nemmeno avrebbe un thread riservato a lui perchè è un corridore che non da nessuna emozione.
La gente lo adora solo perchè ha vinto un Giro mediocre nel 2004 ed è stato ''pompato'' dai media come fosse il nuovo fenomeno del ciclismo...ma per piacere!
Onestamente, Cunego è un corridore che negli ultimi anni ha subito una forte involuzione, è un personaggio che attira pochissime simpatie e che a livello di personalità ha delle forti carenze, ma non riesco mai a capire perchè ci sia tutto questo accanimento nei suoi confronti. Il fatto che la maggior parte delle sue vittorie siano state ottenute qualche anno fa e che dal 2008 ad oggi non è una valida giustificazione.
Così come il politico onesto è visto male dai colleghi di partito o la mafia cerca di far fuori chi si rifiuta di pagare il pizzo e dimostra che è possibile fare impresa senza giungere a compromessi, la parte marcia del ciclismo cerca di eliminare la parte sana che rompe le consuetudini e dimostra che non è vero che si dopano tutti. E non è un caso che le critiche peggiori Cunego se le sia prese proprio su questo sito che ha fatto del "così fan tutti" la propria linea editoriale.
Il modo di impostare la stagione di Cunego - che corre tutta la stagione e cerca di essere competitivo sia nei GT che nelle classiche - e le cotte che si è preso Damiano in questi anni da Basso, Riccò, Di Luca, Sella, Rebellin e compagnia cantante sono la prova evidente che è possibile fare ciclismo ad alti livelli e vincere corse importanti senza doparsi e iperspecializzarsi. Questa cosa, a mio avviso, fa incazzare parecchia gente.