meriadoc ha scritto:no, questa volta non mi sento di rimproverare molto al tracciato, a posteriori si poteva fare questo e quello.
Il percorso era valido, sono i corridori che avrebbero duvuto/potuto
sono d'accordo con meria e con altri su questo concetto.
Io ho sempre sostenuto la necessità di 2 crono nei Grandi Giri, ma temo che anche questo sarebbe servito a poco.
Sicuramente l'assenza di grandi interpreti è fondamentale per spiegare il basso livello dello spettacolo, ma la gara bloccata è una tendenza che si sta consolidando.
Come nel calcio italiano dove si è puntato sulla tattica e sul podismo piuttosto che sulla tecnica, così nel ciclismo si crescono generazioni troppo attendiste e "mancebizzate", incapaci di superare il mero correre con il bilancino.
Non so quali potrebbero essere le soluzioni per ribaltare la situazione, forse sono un mix:
cambiare la mentalità di ds e corridori,
interventi a livello di "regolatorio" del tipo nr. di corridori per squadra, punteggi wt, ecc.
mi piacerebbe ridurre il numero di rapporti a disposizione dei corridori, ma credo che sia anacronistico e forse velleitario
Sulla gara in se, comprendo perfettamente la tattica di Basso, per quanto soporifera è quella a più alta probabilità di successo da parte sua.
Che dovrebbe fare? Giustamente punta sulla sua unica dote, la regolarità.
Anche Purito fa quello che può, ovvero gli scatti a breve gittata, che sono quelli che gli riescono meglio.
Tutti, chi più o chi meno, riescono a trovare un motivo per giustificare la propria condotta, quelli che farebbero forse più fatica sono gli astana, sono la squadra più forte e hanno il capitano con meno chance, se la corsa si trascina nel rispetto di questo copione. Ecco loro avrebbero la concreta possibilità di smuovere le acque.
Però per come si è messa la corsa, credo che il pallino sia nelle mani della Colnago, se Pozzo si riprende e non offre troppo il maltempo, potrebbe dar fuoco alle polveri contando sull'appoggio di brambilla e pirazzi. Il mio timore è che il Pozzo non abituato ai grandi palcoscenici si accontenti della vittoria di una tappa, senza puntare al bersaglio grosso.