jumbo ha scritto: ↑giovedì 9 giugno 2022, 9:14
lucks83 ha scritto: ↑giovedì 9 giugno 2022, 8:30
Camoscio madonita ha scritto: ↑mercoledì 8 giugno 2022, 13:33
Non so chi ricorda il finale del Giro 96. Giro non difficilissimo: Monte Sirino, Prato Nevoso e Tappone a Briancon con Maddalena, Vars ed Izoard nelle prime 2 settimane. Però negli ultimi 4 giorni c'era da sentirsi male: maxicrono a Marostica di 45-50 km, tappone dolomitico che nel finale prevedeva doppio Pordoi intervallato dal Fedaia ed il giorno dopo tappone cattivo con Mendola, Tonale, Gavia e Mortirolo. Successe di tutto!
Questo per dire che non serve molto per ottenere un gran finale di Giro. Crono più due tapponi ed il gioco è fatto
Infatti il mio punto di riferimento è proprio il giro 1996.
Mai più ho visto una tre giorni finale così divertente e ricca di colpi di scena.
Un giro disegnato perfettamente, con la grecia e le sue insidie, il monte sirino nella prima settimana che ha lasciato la corsa aperta (salita non durissima) e diede la possibilità a corridori da classiche come rebellin di mettersi in luce.
Seconda settimana movimentata con tappebper fugaioli, qualche volata e doppietta prato nevoso/ briancon non terribile ma molto interessante.
Ultima settimana con inizio soft, batterie ricaricate e la tre giorni finale con la crono di marostica (unica del Giro) da 62 km con la salita della rosina.
Tappone di Pordoi con manghen, pordoi, fedaia e pordoi di 220 km.
Tappone di aprica con Mendola, tonale, gavia, Mortirolo e aprica di 250 km.
Successe il finimondo.
Ma tutto ciò poté accadere perché i corridori non vennero massacrati dalla fatica nelle prime due settimane (per esempio la tappa di prato nevoso era di soli 110 km).
Lasciar progettare i Giri dei prossimi anni a gente che non ha memoria storica, non ha mai corso, non ha esperienza ciclistica è un errore: RCS è contenta di vedere gli scattini per l'abbuono e la corsa in bilico fino alla tappa 20, tra le dormite generali?
Grazie al c.... Il signor Urbano Cairo manco sa cos'è una bici e va a fare lo splendido in tv dicendo che si sono tutti entusiasmati.
Sono sempre più convinto che a disegnare il giro ci vorrebbe uno come Cassani, che di ciclismo ne capisce... O uno come Zomegnan, che tirava dritto per la sua strada senza farsi calpestare da nessuno.
Non Vegni che mi sembra una marionetta messa lì a caso per compiacere il Salvato di turno.
Se il futuro del Giro è vedersi giocare la classifica finale anche da MVDP e Girmay, vuol dire che siamo nelle mani di gente che di ciclismo non capisce niente.
Il Giro mica lo disegna Vegni da solo. Nella squadra c'è anche Allocchio, che qualche km in gruppo lo ha fatto.
Peraltro da quel che dici il Giro del '96, crono a parte, non aveva nemmeno delle caratteristiche tanto diverse da quello del '22.
Solo che le tappe come Monte Sirino che lasciano aperta la classifica, per il '96 le giudichi positivamente, per il '22 (Etna o Potenza) se ne parla male. Boh!
Prato Nevoso 110 km. Invece Torino di 147 km? Cuneo altrettanto breve? Napoli?
Adesso il Giro del '22 è diventato un Giro con tappe troppo lunghe?!?
Non ci siamo capiti jumbo.
A parte il fatto che Allocchio era un velocista, e quindi di spettacolo offerto dai tapponi credo se ne intendesse poco anche all' epoca, sto comunque dicendo una cosa diversa.
Etna e potenza quest'anno lasciavano aperta la corsa, come il Sirino del 1996, ma la grossa differenza è che nel 96 fecero solo il sirino, più la tappa di catanzaro del giorno precedente (comunque nemmeno lontanamente paragonabile a quella di potenza di quest'anno) che fecero accumulare dislivelli importanti ai corridori nella prima settimana.
Quest'anno abbiamo avuto l'etna, potenza e pure il Blockhaus (che poteva già chiudere il Giro se ci fosse stato un corridore molto superiore agli altri) che hanno reso la prima settimana massacrante.
La seconda settimana invece fu leggermente più difficile nel 1996, ma prato nevoso presentava più o meno lo stesso dislivello di Torino 22, mentre briancon fu una tappa più spumeggiante di Cogne, visto com'è stata disegnata quest'ultima.
In generale, anche a livello di svolgimento delle due corse, nelle prime due settimane di giro 1996 e 2022 si può dire che abbiamo assistito a eventi simili, con una corsa aperta ai corridori da classiche per i primi 12 giorni, e il cambio della maglia rosa alle prime vere montagne.
È la terza settimana che è completamente differente: in questo (prendimi con le pinze) posso essere d'accordo con Salvato: non ha più senso farcire la terza settimana di tappe difficilissime.
Nel 1996 la crono di 62 km fu al giovedì, seguita il venerdi e il sabato dagli unici veri tapponi di quel Giro (briancon del precedente week end non lo era propriamente).
Quest'anno (ma anche nel 2019 e nel 2020) abbiamo avuto la solita tappona al martedì, che in pochi riescono a vedere perché si lavora, lavarone idem, poi una tappa facile al giovediì, e poi gli ultimi giorni di nuovo difficilissimi o con tappe come castelmonte che mettono molta fatica nelle gambe dei corridori.
Ovvio che poi in qualche tappa ti salta fuori il no contest.
Nel 1996 le tappe di montagna erano 5: sirino, prato nevoso, briancon, pordoi e aprica.
Quest'anno 7: etna, potenza, blockhaus, cogne, aprica lavarone e fedaia, più due difficili da 4 stelle come Torino e Castelmonte.
Preferisco avere una o due tappe di montagna in meno, ma dove se le danno di santa ragione, piuttosto che una corsa farcita di salite, dove i corridori si marcano tutto il tempo perché, tanto, hanno battezzato una sola tappa come quella dove sferrare l'attacco decisivo, per non bruciare prima energie preziose.
Senza contare che nel 1996 si facevano i 2 tapponi con una crono di 62 km nelle gambe, piccolo dettaglio da non trascurare.