luketaro ha scritto: ↑venerdì 2 settembre 2022, 22:33
a) se a crono al giro ha fatto terzo ed campionato nazionale a crono secondo vuol dire che sul passo ancora se la cavava.
Quindi non c'è solo una scarsa conoscenza degli atleti, ma anche malafede. Sei partito sostenendo la pericolosità di Dumoulin ai fini della generale e, dopo una raffica di contestazioni, sei finito derubricandolo a corridore "che sul passo ancora se la cavava".
Posto che se messo a confronto con ciò che faceva Dumo (anche) a crono farebbe già ridere, ma non dobbiamo perdere di vista la finalizzazione del discorso alla sua pericolosità in chiave generale, per cui non é rilevante il corridore che ancora sul passo se la cava ma quello che può cavarsela ancora su tre settimane, anche e specialmente in montagna (avuto peraltro riguardo al profilo del Giro 2022).
Dumoulin non solo in salita si trascinava, ma non poteva reggere nemmeno dieci giorni.
Lo sapeva lo staff, che al Giro ha mandato la squadra C, lo sapeva lui, lo sapevo io, lo sapeva talmente tanta gente che puntualmente...è accaduto.
La posizione Dumoulin è proprio indifendibile, vorrei proprio sapere per quanto continuerai.
luketaro ha scritto: ↑venerdì 2 settembre 2022, 22:33
b) Questa è la definizione matematica del livello medio, che ti piaccia o no. Se non ti garba ti puoi inventare il "coefficiente Primo86" dove si tiene in considerazione di quello che vuoi. Io però ho sempre e solo parlato di livello medio.
Anche qui va tenuta in considerazione la funzionalità del presente argomento, che è legato a doppio filo col rapporto qualità Giro/qualità Vuelta.
Il coefficiente Primo86 è un modo (molto apprezzato, grazie) con cui tu chiami una metodologia comune anche ai bambini dell'asilo che, nella valutazione della qualità di una corsa, partono dal vertice finendo alla base, dato un gruppo di professionisti quasi tutti di squadre World Tour. E che, quindi, relativamente a una corsa di tre settimane, hanno principalmente riguardo agli uomini che si giocano il successo finale, trascurando o addirittura tralasciando la maggior parte del resto del gruppo.
È principalmente là la "qualità della corsa", termine che ho usato io e che tu hai distorto, con una manovra davvero melliflua, in un vaghissimo "livello medio".
Va da sé che gli uomini di classifica generale di questa Vuelta sono molti di più e con molta più qualità al vertice, come ti è stato fatto notare anche da altri.
luketaro ha scritto: ↑venerdì 2 settembre 2022, 22:33
c) Che l'abbia vista o no in OGNI caso le corse di preparazione non sono affidabili per dare giudizi sui valori, e sentendo quello che VOI mi avete descritto questa Vuelta Burgos e proprio un caso da manuale sul perchè non lo siano.
No.
Non è in OGNI caso che puoi disquisire. Puoi parlare di una corsa se la vedi o se hai almeno materiale a disposizione, tipo gli articoli di cronaca di cicloweb, che ti faccia almeno capire chi sono i gregari e chi i capitani. Se hai il nulla, perché hai aperto la top ten su pcs, sei liberissimo di farti un'idea ma non fai perder tempo agli altri con idee indifendibili a fronte dei fatti.
Ma la cosa che mi spezza è che anche qui, come per Dumoulin, la via è estremamente gradata, e si finisce per dire che le corse di preparazione non sono importanti. Naaaaa, non lo sono.
Non lo sono perché tu non le guardi e artatamente ne svilisci l'importanza per levargli il peso nel discorso.
Ora facciamo che ci vediamo solo Fiandre e Roubaix e sfanculiamo Harelbeke, Gand e Dwaars perché tanto sappiamo già tutto.
luketaro ha scritto: ↑venerdì 2 settembre 2022, 22:33
d) Il periodo principale manca del predicato verbale. Comunque, questi sono gusti che non capisco cosa centrino con la discussione.
Ma è un elenco

Cosa ti turba?
Cioè provi pure a fare il grammar nazi? Peraltro facendo una gran figura.
Cioè secondo te se tu svarioni una e non accentandola o scrivi centrano invece di c'entrano io te lo faccio notare?
E poi questi gusti c'entrano eccome con la discussione.
Provo a farti una cronaca dal pianeta Terra, sperando che ovunque ti trovi prenda il segnale.
Veniamo da dieci anni terribili, brutti, freddi, spenti, mosci. Dieci anni in cui a tanta gente è passata la voglia di seguire il ciclismo, per quanto schifo faceva.
Il nocumento principale di questi anni era il greggismo, termine iperutilizzato anche qui sul forum di cicloweb. Guarda che questa è storia contemporanea, prima che ti venga in mente di farci sperperare altro tempo con strampalate teorie. È il mondo, e non io, che sta parlando di golden era, di nouvelle vague, di svolta rispetto al passato, di giovani fenomeni e di spettacolo ritrovato.
Ora, se tu ti vuoi arroccare su un canone estetico così deprimente, prego. I gusti sono effettivamente legittimi, è legittimo provare piacere accoppiandosi con la propria automobile, dalla marmitta, è parimenti legittimo eccitarsi con le Liegi di Ans.
Però, sempre nell'ambito di un discorso funzionale al rapporto tra due corse, non è certo il greggismo che può orientare la valutazione di siffatto rapporto.
E non perché non piace a me ma perché è un chiaro segnale di assenza di attrattiva da parte della competizione.
Cioè il discorso è semplice. Da un lato hai degli atleti a cui è permesso di gestire le proprie risorse, dall'altro hai atleti a cui tale prerogativa è impedita, perché qualcuno li prende dall'orecchio e li porta dritti sulla soglia.
Cosa è più difficoltoso da un punto di vista atletico? Cosa intrattiene di più?
Non chiamo in causa i posteri perché qui non c'è nessuna sentenza, più o meno ardua. È sufficiente uno starnuto dal nasino di Jacques de la Palice per spazzare via le nubi.
luketaro ha scritto: ↑venerdì 2 settembre 2022, 22:33
e) guarda che non c'è nessuna legge che dica che se giocano Liverpool e Real Madrid contro la partita non possa risultare uno schifo. A volte capita, anzi spesso succede che in scontri del genere sia più la paura di perdere che la voglia di vincere. Parimenti, nulla vieta che Reggina-Lumezzane non risulti godibile.
Quindi? Non ho capito.
Che c'entra con quello che ho detto? In un confronto europeo quante ne avrebbero di sopra Real e Liverpool e quanti ne hanno di sopra Carapaz e Hindley?
Non pensavo fosse così arzigogolato l'esempio ma vedo che hai totalmente lisciato il paragone.
luketaro ha scritto: ↑venerdì 2 settembre 2022, 22:33
Primo86 ha scritto: ↑venerdì 2 settembre 2022, 0:46
Guarda che ne esistono di sport che hanno pensato di intercettare i gusti dei propri appassionati, cannando su tutta la linea e sprofondando in una tetra sequela di decisioni sbagliatissime.
Dimostrando, ancora una volta, e contrariamente a quanto pensi, che lo sport è anche intrattenimento."
Queste due frasi si contraddicono tra di loro. Cioè, ci sono stati degli sport che per inseguire i gusti degli appassionati, ovvero cercando di privilegiare lo spettacolo all'aspetto sportivo, hanno preso delle decisioni che hanno affossato la disciplina, e questa sarebbe la dimostrazione che lo sport è anche intrattenimento? (A meno che non intendessi dire che hanno provato ad inseguire i gusti dei propri praticanti, ma anche questo non ha senso perchè se uno pratica uno sport è perchè gli piace così com'è e non vorrebbe che ci fossero cambiamenti, quindi per soddisfare i praticanti basterebbe non fare nulla). Caso mai dimostra il contrario, che prima viene lo sport e poi lo spettacolo!
"ovvero cercando di privilegiare lo spettacolo all'aspetto sportivo" è una tua aggiunta che stravolge completamente quanto sostenevo.
Ma certamente! Dove vedi la contraddizione? Chi modifica uno sport lo fa pensando di intercettare l'interesse del suo pubblico e crearne di nuovo.
Al management servono atleti che possano creare interesse, che possano intrattenere. Se gli atleti smettono di intrattenere lo sport resta tale, ma resta sport che poco intrattiene.
Se al Giro si racimolano determinati protagonisti e si predispone un certo canovaccio, si confeziona un prodotto poco intrattenente, su cui alla lunga si spegne l'interesse, con ovvie ricadute.
La prestazione sportiva rimane tale.
Nessuno mette in dubbio la legittimità della vittoria di Hindley, nessuno dice che quello non sia sport. Ti dirò, bene han fatto tutti a correre in quel modo. Era comprensibile e, forse, era anche l'unica scelta possibile, dati i valori in campo.
Ma poi chi discuteva di cosa venga prima e cosa venga dopo? Si discuteva del legame indissolubile tra sport e intrattenimento, specie in un contesto estremamente fluido come il ciclismo (dove variano in continuazione scenari e protagonisti).
luketaro ha scritto: ↑venerdì 2 settembre 2022, 22:33
Lo sport appassiona in quanto competizione, perchè si vuole vedere chi è il migliore, e quando si capisce chi è il migliore l'interessa scema via. Certo che voglio vedere Remco, ma contro Pogacar e Vingegaard, contro avversari del suo livello. Remco a questa Vuelta invece è paragonabile ad un professionista che partecipa a una corsa di rispettabilissimi amatori, per poi prevedibilmente stracciare tutti.
Che tristezza che è il modo con cui stai assistendo alla scrittura di una pagina importantissima della storia di questo sport. Mi ricorda il discorso di chi sperava di non vedere più Van der Poel nel cross perché doveva gustarsi l'irrinunciabile duello tra Iserbyt e la buonanima di Toon.
Davvero.... Non saprei da dove cominciare.
Però so dove finire. L'approdo, se sviluppassimo il tuo discorso, è che questo Remco avrebbe probabilmente preso a legnate tutti quelli che c'erano al Giro.
Del resto sei tu che sei curioso di vederlo contro Pogacar e Vingegaard e non contro Hindley e Landa, no?
luketaro ha scritto: ↑venerdì 2 settembre 2022, 22:33
f) il motivo te l'ho già spiegato io nel post precedente. I distacchi si creano quando davanti c'è chi va forte e dietro si va più piano. Lo dice la fisica.
Se tutti quanti vanno piano o si fa melina il distacco non si crea (vedi giro 2012 o tour 2017). Invece il giro 2022 presenta distacchi simili ai giri 2011 e 2015.
Continuo ad astenermi dall'insultare la tua intelligenza però, credimi, lo stai facendo da solo, e non sarò tuo complice in questo.