Tra poco passa il Giro - La corsa rosa del '98 per chi l'ha vista e per chi non c'era
Tra poco passa il Giro - La corsa rosa del '98 per chi l'ha vista e per chi non c'era
Preambolo
Fra poco passa il Giro
è un po’ che mi hai lasciato
e, come un corridore,
quasi quasi mi ritiro…
Ogni anno la canzoncina che introduceva il giro era diversa e, in genere, piuttosto allegra. Quell’anno, invece, era triste benché il ritmo fosse vivace e la melodia ben costruita, alla Jannacci o alla Paolo Conte, con tanto di jingle alla maniera di Bartali (“Tiattiattira, tiattiattira…”).
Pensavo fosse effettivamente una creazione di Conte e invece il brano era di Gian Pieretti. In ogni caso ci stava benone a cappello e chiusura di quella corsa, perché per 5/6 di giro parve a noi tifosi incalliti che Pantani non sarebbe riuscito a vincerlo, e la colonna sonora riassumeva eccellentemente in musica la proverbiale sfortuna del Pirata. La sentimmo risuonare con amarezza dopo lo smacco di Lago Laceno, figurarsi poi dopo la crollometro di Trieste.
La canzoncina si fregiava del seguente ritornello:
E una festa, una gran festa
certamente si farà,
mancherà soltanto Gotti
perché Bartoli è già là.
A dire il vero il testo citava i nomi di Coppi e Bartali, ma da coppiano dell’ultim’ora non avrei certo potuto far questo sgarbo a Fausto, ragion per cui io rimpiazzavo e rimpiazzo tuttora i due celebri ciclisti con due nomi che all’epoca erano attuali. Senza alcuna antipatia nei confronti di Gotti, sia detto chiaramente, tanto più che nel ’97 avevo tifato a spada tratta per lui: il punto è che il suo cognome è assonante con Coppi e tanto bastava per giustificare l’indebita sostituzione.
(Continua)
Fra poco passa il Giro
è un po’ che mi hai lasciato
e, come un corridore,
quasi quasi mi ritiro…
Ogni anno la canzoncina che introduceva il giro era diversa e, in genere, piuttosto allegra. Quell’anno, invece, era triste benché il ritmo fosse vivace e la melodia ben costruita, alla Jannacci o alla Paolo Conte, con tanto di jingle alla maniera di Bartali (“Tiattiattira, tiattiattira…”).
Pensavo fosse effettivamente una creazione di Conte e invece il brano era di Gian Pieretti. In ogni caso ci stava benone a cappello e chiusura di quella corsa, perché per 5/6 di giro parve a noi tifosi incalliti che Pantani non sarebbe riuscito a vincerlo, e la colonna sonora riassumeva eccellentemente in musica la proverbiale sfortuna del Pirata. La sentimmo risuonare con amarezza dopo lo smacco di Lago Laceno, figurarsi poi dopo la crollometro di Trieste.
La canzoncina si fregiava del seguente ritornello:
E una festa, una gran festa
certamente si farà,
mancherà soltanto Gotti
perché Bartoli è già là.
A dire il vero il testo citava i nomi di Coppi e Bartali, ma da coppiano dell’ultim’ora non avrei certo potuto far questo sgarbo a Fausto, ragion per cui io rimpiazzavo e rimpiazzo tuttora i due celebri ciclisti con due nomi che all’epoca erano attuali. Senza alcuna antipatia nei confronti di Gotti, sia detto chiaramente, tanto più che nel ’97 avevo tifato a spada tratta per lui: il punto è che il suo cognome è assonante con Coppi e tanto bastava per giustificare l’indebita sostituzione.
(Continua)
Re: Tra poco passa il Giro - La corsa rosa del '98 per chi l'ha vista e per chi non c'era
Pantani contro Bartoli
Bartoli veniva facilmente in testa perché, negli ultimi tempi, era saltata fuori una rivalità tra lui e il Pirata. Tra l’uomo delle classiche e l’uomo dei grandi giri. La frizione era dovuta alla popolarità: secondo Bartoli, quella di Pantani era esagerata, se messa a paragone con le vittorie da lui fin lì ottenute.
Il Pirata non la prese bene e, nelle prime tappe, attaccò pure sui dossi, trovando naturalmente proprio Bartoli più volte sulla sua strada. Quegli scatti, tipo quello di Capo Berta o di Lago Laceno, vennero salutati dai concorrenti (Tonkov e Gotti in particolare) come degli sprechi di fatica, utili più a loro – ma soprattutto a Zülle - che allo stesso Pantani. Anche qualche tifoso, striscioni alla mano, vedeva nella furia offensiva di Marco un vantaggio per lo svizzero, che si difese a meraviglia da quelle sparate contrattaccando da par suo.
E vediamole un po’ queste sfuriate a ciel sereno, incomprensibili per gli avversari, ma a dire il vero anche un po’ inquietanti: Capo Berta, Argentario. Pantani attacca dove non dovrebbe. Te lo aspetteresti sulle montagne, non sugli strappi. Così Bartoli se lo ritrova come compagno indesiderato nelle fughe che potrebbero servirgli per strappare la maglia rosa, che il toscano desidera con tutte le forze anche se (e soprattutto perché) non potrà mantenerla molto a lungo. Il favorito di ferro Zülle lo lascerebbe fare volentieri: cosa c’è di meglio che lasciare la casacca del primato a una squadra che può levagli la fatica per qualche tappa? Lo svizzero non può tuttavia permettersi lo stesso lassismo con il Pirata, che insiste e ritenterà il colpo anche a Lago Laceno. Sono tentativi seri? Prove tecniche di arrembaggi come se ne vedranno più avanti? Per vincere mancano troppi chilometri e nel contempo ne mancano troppo pochi: nel senso che il vantaggio che Pantani acquisisce con gli altri in fuga non basta per arrivare in testa al traguardo e non c’è abbastanza strada in salita per fare il vuoto.
(Continua)
Bartoli veniva facilmente in testa perché, negli ultimi tempi, era saltata fuori una rivalità tra lui e il Pirata. Tra l’uomo delle classiche e l’uomo dei grandi giri. La frizione era dovuta alla popolarità: secondo Bartoli, quella di Pantani era esagerata, se messa a paragone con le vittorie da lui fin lì ottenute.
Il Pirata non la prese bene e, nelle prime tappe, attaccò pure sui dossi, trovando naturalmente proprio Bartoli più volte sulla sua strada. Quegli scatti, tipo quello di Capo Berta o di Lago Laceno, vennero salutati dai concorrenti (Tonkov e Gotti in particolare) come degli sprechi di fatica, utili più a loro – ma soprattutto a Zülle - che allo stesso Pantani. Anche qualche tifoso, striscioni alla mano, vedeva nella furia offensiva di Marco un vantaggio per lo svizzero, che si difese a meraviglia da quelle sparate contrattaccando da par suo.
E vediamole un po’ queste sfuriate a ciel sereno, incomprensibili per gli avversari, ma a dire il vero anche un po’ inquietanti: Capo Berta, Argentario. Pantani attacca dove non dovrebbe. Te lo aspetteresti sulle montagne, non sugli strappi. Così Bartoli se lo ritrova come compagno indesiderato nelle fughe che potrebbero servirgli per strappare la maglia rosa, che il toscano desidera con tutte le forze anche se (e soprattutto perché) non potrà mantenerla molto a lungo. Il favorito di ferro Zülle lo lascerebbe fare volentieri: cosa c’è di meglio che lasciare la casacca del primato a una squadra che può levagli la fatica per qualche tappa? Lo svizzero non può tuttavia permettersi lo stesso lassismo con il Pirata, che insiste e ritenterà il colpo anche a Lago Laceno. Sono tentativi seri? Prove tecniche di arrembaggi come se ne vedranno più avanti? Per vincere mancano troppi chilometri e nel contempo ne mancano troppo pochi: nel senso che il vantaggio che Pantani acquisisce con gli altri in fuga non basta per arrivare in testa al traguardo e non c’è abbastanza strada in salita per fare il vuoto.
(Continua)
Re: Tra poco passa il Giro - La corsa rosa del '98 per chi l'ha vista e per chi non c'era
Lago Laceno, San Marino, Schio. La prima tappa di autentico interesse era la sesta: Bartoli, finalmente in rosa dopo svariati tentativi a vuoto, sveglia la corsa lanciando il primo attacco. Pantani non lo lascia quasi neppure partire, tanto è la pronta la sua reazione: inghiotte subito il connazionale avversario, fa altri due scatti e vede aprirsi dietro di sé una voragine.
Quel giorno avevo programmato il registratore e, al ritorno a casa, vedendo quel momento ho pensato a un’altra galoppata solitaria, finalmente un nuovo trionfo dopo anni senza vittorie al giro. E invece Zülle, dopo aver fatto sfogare il Pirata, lo va a riprendere e poi lo stacca nella parte in piano. Potete immaginare la mia amarezza, cui da quel giorno in poi il nome di Lago Laceno è sempre legata. La legnata è più simbolica che reale (pochi i secondi di distacco a fine tappa), perché si ha l’impressione che Pantani sia stato battuto sul suo campo da uno specialista delle cronometro, neppure da uno scalatore.
(Continua)
Quel giorno avevo programmato il registratore e, al ritorno a casa, vedendo quel momento ho pensato a un’altra galoppata solitaria, finalmente un nuovo trionfo dopo anni senza vittorie al giro. E invece Zülle, dopo aver fatto sfogare il Pirata, lo va a riprendere e poi lo stacca nella parte in piano. Potete immaginare la mia amarezza, cui da quel giorno in poi il nome di Lago Laceno è sempre legata. La legnata è più simbolica che reale (pochi i secondi di distacco a fine tappa), perché si ha l’impressione che Pantani sia stato battuto sul suo campo da uno specialista delle cronometro, neppure da uno scalatore.
(Continua)
Re: Tra poco passa il Giro - La corsa rosa del '98 per chi l'ha vista e per chi non c'era
Seguo con piacere.
Quel Giro ero troppo piccolo per ricordarmelo (avevo dieci anni, forse l'avevo visto, forse no, ma i primi flash di memoria li ho legati alla tappa di Oropa dell'anno dopo), ma grazie al tubo ho rivisto ogni tappa, e sia il loro svolgimento che i protagonisti (tutti, dai principali ai prini ritirati) li conosco anche meglio dei ciclisti di oggi.
Quel Giro ero troppo piccolo per ricordarmelo (avevo dieci anni, forse l'avevo visto, forse no, ma i primi flash di memoria li ho legati alla tappa di Oropa dell'anno dopo), ma grazie al tubo ho rivisto ogni tappa, e sia il loro svolgimento che i protagonisti (tutti, dai principali ai prini ritirati) li conosco anche meglio dei ciclisti di oggi.
Re: Tra poco passa il Giro - La corsa rosa del '98 per chi l'ha vista e per chi non c'era
Quando Pantani chiese a Conti, ma dove inizia il tratto duro della Marmolada?
Stavano già sul drittone di Malga Ciapela, allora il Pirata scattó e (come quasi sempre) andó all'arrivo..
Bei ricordi, come Montecampione..
(Avevo sedici anni a quel giro, le ricordo molto bene, tutte, dal '94 in poi, le uniche che non vidi, Flumsemberg, al giro di svizzera '95 e Collado Bermejo '99, riviste poi sul tubo)
Stavano già sul drittone di Malga Ciapela, allora il Pirata scattó e (come quasi sempre) andó all'arrivo..
Bei ricordi, come Montecampione..
(Avevo sedici anni a quel giro, le ricordo molto bene, tutte, dal '94 in poi, le uniche che non vidi, Flumsemberg, al giro di svizzera '95 e Collado Bermejo '99, riviste poi sul tubo)
Re: Tra poco passa il Giro - La corsa rosa del '98 per chi l'ha vista e per chi non c'era
siamo coetanei.Pino_82 ha scritto: ↑mercoledì 21 giugno 2023, 10:02 Quando Pantani chiese a Conti, ma dove inizia il tratto duro della Marmolada?
Stavano già sul drittone di Malga Ciapela, allora il Pirata scattó e (come quasi sempre) andó all'arrivo..
Bei ricordi, come Montecampione..
(Avevo sedici anni a quel giro, le ricordo molto bene, tutte, dal '94 in poi, le uniche che non vidi, Flumsemberg, al giro di svizzera '95 e Collado Bermejo '99, riviste poi sul tubo)
ai tempi la normalità era mettere sulla RAI (due, tre, magari con rimbalzi di linea) alle 14 per essere sicuri di non perdersi neanche un minuto della tappa
sigla della TGS, testata giornalistica sportiva e "gentili signore e signori, buonasera" (lo state leggendo con la voce di Adriano Dezan, su)
di quel Giro, ricordo nettamente:
- Lago Laceno e la sensazione di sconfitta, non tanto nel distacco quanto perchè Zuelle aveva battuto Pantani su un terreno a lui congeniale (come scritto correttamente da Kraus)
- la tappa di Schio con una discesa infida a schiena d'asino, credo vittoria di Andrea Noè
- la cavalcata sulla Marmolada con Beppeturbo
- la "sconfitta" nella tappa di montagna seguente, con Tonkov che sembrava arrivare a Mendrisio con un distacco recuperabile nella crono del sabato
- la tappa di Plan di Montecampione, stupenda
- ovviamente la cronometro di Mendrisio
spesso recupero sul tubo tappe passate, incredibile nella tappa del Mortirolo 94 quanta gente ci fosse, molta più di adesso
Re: Tra poco passa il Giro - La corsa rosa del '98 per chi l'ha vista e per chi non c'era
Io ho avuto solo un esitazione, quando Zulle doppiò Pantani alla crono di Trieste.
Poi dissero che era in difficoltà sul Duran, quindi era fatta, mancava il suo scatto..
Si, è vero Tonkov a Pampeago fu fortissimo, ma il Pirata più era di fondo più andava e il giorno dopo, con cento km in più, al fine, un Tonkov in forma come nel giro vinto del '96, riuscì a staccarlo.
Grande
Poi dissero che era in difficoltà sul Duran, quindi era fatta, mancava il suo scatto..
Si, è vero Tonkov a Pampeago fu fortissimo, ma il Pirata più era di fondo più andava e il giorno dopo, con cento km in più, al fine, un Tonkov in forma come nel giro vinto del '96, riuscì a staccarlo.
Grande
Re: Tra poco passa il Giro - La corsa rosa del '98 per chi l'ha vista e per chi non c'era
Io parecchie, come vedrete
Il bello è che pochi mesi dopo, durante il Tour, ero sicuro che l'avrebbe vinto già ben prima della tappa del Galibier, mentre gli anziani del bar erano scettici, o quantomeno scaramanticamente prudenti...
E andiamo con la quarta parte:
Correre a San Marino è più che giocare in casa: è giocare nella propria cameretta. E Pantani, una volta di più, non si fa pregare né attendere: se non fosse partita una fuga da lontano, peraltro mal gestita dai suoi componenti, vincerebbe a mani basse, pur senza staccare più di tanto gli avversari di spicco. Nel finale il suo è uno scatto continuo, faticoso pure per chi tifa comodamente seduto in poltrona e reso ancora più angoscioso da Bettini e Zülle che improvvisano un’eccellente imitazione di un’ombra alle spalle del Pirata.
Sembra che anche questa tappa sia inutile, ma lo spettacolo non è finito: Pantani ci riprova all’ultimo chilometro, sembra poter raggiungere il fuggitivo Noé, il quale però ha qualche decina di metri di vantaggio che sono più che sufficienti per assicurargli la prima vittoria al giro. Al Pirata, invece, l’offensiva finale frutta appena un secondo.
(Continua)
Re: Tra poco passa il Giro - La corsa rosa del '98 per chi l'ha vista e per chi non c'era
Avevo 23 anni quando Pantani firmò quella esaltante doppietta... Avendo cominciato a interessarmi di ciclismo appena un decennio prima, pensavo che scalatori come lui fossero frequenti nel mondo del ciclismo e che le gare fossero spesso così esaltanti. Sbagliavo talmente di grosso che quattro anni dopo la morte del Pirata ho smesso di seguire questo sport. Ogni tanto guardo qualche video sui giri e i tour successivi, ma non riesco più ad appassionarmi come prima.Stylus ha scritto: ↑mercoledì 21 giugno 2023, 7:10 Seguo con piacere.
Quel Giro ero troppo piccolo per ricordarmelo (avevo dieci anni, forse l'avevo visto, forse no, ma i primi flash di memoria li ho legati alla tappa di Oropa dell'anno dopo), ma grazie al tubo ho rivisto ogni tappa, e sia il loro svolgimento che i protagonisti (tutti, dai principali ai prini ritirati) li conosco anche meglio dei ciclisti di oggi.
La tappa di Schio fu allucinante, sembrava una roulette russa.ntun ha scritto: ↑mercoledì 21 giugno 2023, 10:56siamo coetanei.Pino_82 ha scritto: ↑mercoledì 21 giugno 2023, 10:02 Quando Pantani chiese a Conti, ma dove inizia il tratto duro della Marmolada?
Stavano già sul drittone di Malga Ciapela, allora il Pirata scattó e (come quasi sempre) andó all'arrivo..
Bei ricordi, come Montecampione..
(Avevo sedici anni a quel giro, le ricordo molto bene, tutte, dal '94 in poi, le uniche che non vidi, Flumsemberg, al giro di svizzera '95 e Collado Bermejo '99, riviste poi sul tubo)
ai tempi la normalità era mettere sulla RAI (due, tre, magari con rimbalzi di linea) alle 14 per essere sicuri di non perdersi neanche un minuto della tappa
sigla della TGS, testata giornalistica sportiva e "gentili signore e signori, buonasera" (lo state leggendo con la voce di Adriano Dezan, su)
di quel Giro, ricordo nettamente:
- Lago Laceno e la sensazione di sconfitta, non tanto nel distacco quanto perchè Zuelle aveva battuto Pantani su un terreno a lui congeniale (come scritto correttamente da Kraus)
- la tappa di Schio con una discesa infida a schiena d'asino, credo vittoria di Andrea Noè
- la cavalcata sulla Marmolada con Beppeturbo
- la "sconfitta" nella tappa di montagna seguente, con Tonkov che sembrava arrivare a Mendrisio con un distacco recuperabile nella crono del sabato
- la tappa di Plan di Montecampione, stupenda
- ovviamente la cronometro di Mendrisio
spesso recupero sul tubo tappe passate, incredibile nella tappa del Mortirolo 94 quanta gente ci fosse, molta più di adesso
Quella dell'Alpe di Pampeago parve chiudere la contesa (serpeggiava la sensazione che Pantani avesse dato tutto il giorno prima)
Re: Tra poco passa il Giro - La corsa rosa del '98 per chi l'ha vista e per chi non c'era
Due giorni dopo, nella Carpi-Schio, va in onda una corsa spericolata. Stavolta non è tanto la salita (dove sono comunque i primi tre a distinguersi e a scavare un bel po’ di metri tra loro e il resto del gruppo), bensì la discesa ad avvincere e persino a spaventare: quando scollinano, Pantani, Zülle e Tonkov si ritrovano di fronte una strada fradicia e ciò nonostante vi si buttano in picchiata da pazzi furiosi, finendo tutti e tre per cadere o fermarsi.
Alla fine, dopo tanti assalti alla baionetta dove al coraggio non si accosta la buona sorte, il bilancio della discesa folle è desolatamente pari. Per noi tifosi, s’intende: per Zülle, che in discesa non è propriamente la versione svizzera di Salvoldelli, essere passato indenne da questa tappa e avere davanti due sostanziose cronometro significa avere sempre più fiducia e possibilità di portare il primato a Milano.
(Continua)
Alla fine, dopo tanti assalti alla baionetta dove al coraggio non si accosta la buona sorte, il bilancio della discesa folle è desolatamente pari. Per noi tifosi, s’intende: per Zülle, che in discesa non è propriamente la versione svizzera di Salvoldelli, essere passato indenne da questa tappa e avere davanti due sostanziose cronometro significa avere sempre più fiducia e possibilità di portare il primato a Milano.
(Continua)
Re: Tra poco passa il Giro - La corsa rosa del '98 per chi l'ha vista e per chi non c'era
Pantani contro Zülle
Piancavallo. Tri(e)ste. Il primo duello vero e proprio in salita tra il Pirata, l’occhialuto Alex e Tonkov si consuma da Schio a Piancavallo, appena un giorno dopo la picchiata delirante che aveva fatto temere altri abbandoni anticipati, anche in assenza di gatti bigi. In vista della cronometro dell’indomani, Pantani potrebbe allearsi con Tonkov, ma la compagnia non gli piace proprio, come farà presente qualche tempo dopo alludendo all’americano: stacca prima Zülle, poi il russo. Critici, i giornalisti scuotono la testa perché il ritorno alla vittoria frutta un vantaggio troppo magro per esultare di gusto: era meglio restare in fuga con Tonkov anziché lasciarlo sul posto, pur di rifilare secondi in più allo svizzero (che tra l’altro oggi si è rimesso addosso la maglia rosa a fine tappa).
L’esito della cronometro ha tutta l’aria di essere una pietra sopra il giro. Si pensava che il Pirata dovesse pagare a Zülle un tributo di due minuti e mezzo, dopo aver cavato così poco dalle salite precedenti: deve cedergliene uno in più del previsto, oltre a subire l’umiliazione d’esser raggiunto e superato, in un momento opprimente in cui il verde vede sfrecciare davanti il rosa. E davanti ci sono ancora i 30 km e passa di Lugano. Come si può essere ottimisti, dopo un giorno del genere?
(Continua)
Piancavallo. Tri(e)ste. Il primo duello vero e proprio in salita tra il Pirata, l’occhialuto Alex e Tonkov si consuma da Schio a Piancavallo, appena un giorno dopo la picchiata delirante che aveva fatto temere altri abbandoni anticipati, anche in assenza di gatti bigi. In vista della cronometro dell’indomani, Pantani potrebbe allearsi con Tonkov, ma la compagnia non gli piace proprio, come farà presente qualche tempo dopo alludendo all’americano: stacca prima Zülle, poi il russo. Critici, i giornalisti scuotono la testa perché il ritorno alla vittoria frutta un vantaggio troppo magro per esultare di gusto: era meglio restare in fuga con Tonkov anziché lasciarlo sul posto, pur di rifilare secondi in più allo svizzero (che tra l’altro oggi si è rimesso addosso la maglia rosa a fine tappa).
L’esito della cronometro ha tutta l’aria di essere una pietra sopra il giro. Si pensava che il Pirata dovesse pagare a Zülle un tributo di due minuti e mezzo, dopo aver cavato così poco dalle salite precedenti: deve cedergliene uno in più del previsto, oltre a subire l’umiliazione d’esser raggiunto e superato, in un momento opprimente in cui il verde vede sfrecciare davanti il rosa. E davanti ci sono ancora i 30 km e passa di Lugano. Come si può essere ottimisti, dopo un giorno del genere?
(Continua)
Re: Tra poco passa il Giro - La corsa rosa del '98 per chi l'ha vista e per chi non c'era
Re: Tra poco passa il Giro - La corsa rosa del '98 per chi l'ha vista e per chi non c'era
Verso Wolkenstein in Gröden (Selva di Van Gardena per gli amici), monta all’improvviso la futura rivalità che avrebbe incendiato gli ultimi giorni del Giro in barba alle più facili previsioni: Tonkov, visto da molti come il più probabile alleato del Pirata, è il primo a lanciare l’attacco nel primo dei tre tapponi che sanno di ultima spiaggia per gli scalatori e di ultimo pericolo da scampare per Zülle.
Il tentativo del russo, con tanto di scatto en danseuse, sembra quasi invitare Pantani alla risposta. Bastano due pedalate ammodo e il nostro (seguito da un attentissimo Guerini) ha già ripreso Tonkov. Lo svizzero resta nel gruppo, ma nessuno s’illude: farà il suo passo, era nei programmi; resta da vedere come e se resisterà. Il Pirata, tuttavia, non s’accontenta di appaiare il presunto alleato, ma lo passa e comincia a imporre un’andatura sfiancante che fa il vuoto alle spalle e presto manda in crisi il russo. La regge solo Guerini, in giornata di grazia e giustizia, quasi fosse un ministro: ecco il vero alleato del nostro scalatore. Facile mettersi d’accordo: a te la tappa, a me la maglia rosa (la prima di sempre per Pantani), tanti saluti a tutti gli altri.
Nelle retrovie, Zülle appare invece tutt’altro che brillante e a fine tappa, ora possiamo dirlo, prenderà più di 4 minuti e mezzo dai due fuggitivi, piazzandosi nono. Andrà un po’ meglio a Tonkov, che buscherà un distacco inferiore alla metà (due minuti e qualche secondo, giungendo quarto all’arrivo), tanto da poter restare ampiamente in corsa con trenta secondi da recuperare nella generale. Camenzind, compagno di squadra del russo, era in fuga e avrebbe potuto dargli una mano, ma l’ammiraglia della Mapei non s’era intesa bene con i suoi corridoi e l’aiuto del gregario (mica tanto gregario, visto ch’era ottavo in classifica) è arrivato quando ormai era tardi per rimediare. Invero, non sarebbe fuori dai giuochi neppure Zülle, a un minuto, ma se prende altre imbarcate come questa nelle prossime due tappe, ah beh, allora…
Assisto incantato a questa tappa che sembra lunghissima, e invece è d’una durata e di un chilometraggio più che ragionevoli. Sarà molto più breve quella successiva.
(Continua)
Il tentativo del russo, con tanto di scatto en danseuse, sembra quasi invitare Pantani alla risposta. Bastano due pedalate ammodo e il nostro (seguito da un attentissimo Guerini) ha già ripreso Tonkov. Lo svizzero resta nel gruppo, ma nessuno s’illude: farà il suo passo, era nei programmi; resta da vedere come e se resisterà. Il Pirata, tuttavia, non s’accontenta di appaiare il presunto alleato, ma lo passa e comincia a imporre un’andatura sfiancante che fa il vuoto alle spalle e presto manda in crisi il russo. La regge solo Guerini, in giornata di grazia e giustizia, quasi fosse un ministro: ecco il vero alleato del nostro scalatore. Facile mettersi d’accordo: a te la tappa, a me la maglia rosa (la prima di sempre per Pantani), tanti saluti a tutti gli altri.
Nelle retrovie, Zülle appare invece tutt’altro che brillante e a fine tappa, ora possiamo dirlo, prenderà più di 4 minuti e mezzo dai due fuggitivi, piazzandosi nono. Andrà un po’ meglio a Tonkov, che buscherà un distacco inferiore alla metà (due minuti e qualche secondo, giungendo quarto all’arrivo), tanto da poter restare ampiamente in corsa con trenta secondi da recuperare nella generale. Camenzind, compagno di squadra del russo, era in fuga e avrebbe potuto dargli una mano, ma l’ammiraglia della Mapei non s’era intesa bene con i suoi corridoi e l’aiuto del gregario (mica tanto gregario, visto ch’era ottavo in classifica) è arrivato quando ormai era tardi per rimediare. Invero, non sarebbe fuori dai giuochi neppure Zülle, a un minuto, ma se prende altre imbarcate come questa nelle prossime due tappe, ah beh, allora…
Assisto incantato a questa tappa che sembra lunghissima, e invece è d’una durata e di un chilometraggio più che ragionevoli. Sarà molto più breve quella successiva.
(Continua)
Re: Tra poco passa il Giro - La corsa rosa del '98 per chi l'ha vista e per chi non c'era
Pantani contro Tonkov
L’ultimo atto del Giro è costituito da altre due tappe di montagna e dalla cronometro. Facile pronosticare come andranno le tappe, meno chi sarà il vincitore; in realtà non ci sarà nulla di scontato.
Nel momento in cui Tonkov vince la volata all’Alpe di Pampeago in modo indiscutibile (nonostante noi tifosi soffiamo sul televisore per spingere ulteriormente il nostro ciclista preferito), ho la sensazione che a Pantani stia sfuggendo qualcosa di mano. Non so se Adriano De Zan l’abbia detto per presentimento o per scaramanzia, ma s’è lasciato scappare una frase eloquente: “Comunque vada, ci ricorderemo di un vincitore fantastico e di un altro corridore sfortunatissimo che è arrivato secondo”. Impossibile non pensare a Pantani battuto nella cronometro conclusiva: partono scongiuri assortiti, ingiurie e imprecazioni sottovoce.
Più che un presentimento è un post-sentimento: ho visto per la prima volta Marco soffrire in salita contro il russo, cui era andato via così facilmente nelle tappe precedenti. Zülle s'è trasformato in Zullo (come l'ha chiamato erroneamente De Zan durante la telecronaca di questa tappa) e le ha prese anche oggi; ottimo, ma l’elvetico è ancora in corsa per il primo posto e ha sempre quella maledetta cronometro sabato per recuperare distacchi anche più larghi di quelli che gli stanno rifilando ad alta quota. Giovedì, però, c’è Montecampione e quella salita eterna che porterà all’arrivo sembra persino troppo breve per i nostri desideri. Di solito chi ha la maglia rosa può difendersi, e invece stavolta dovrà attaccare. È il suo passato, è il suo destino.
(Continua)
L’ultimo atto del Giro è costituito da altre due tappe di montagna e dalla cronometro. Facile pronosticare come andranno le tappe, meno chi sarà il vincitore; in realtà non ci sarà nulla di scontato.
Nel momento in cui Tonkov vince la volata all’Alpe di Pampeago in modo indiscutibile (nonostante noi tifosi soffiamo sul televisore per spingere ulteriormente il nostro ciclista preferito), ho la sensazione che a Pantani stia sfuggendo qualcosa di mano. Non so se Adriano De Zan l’abbia detto per presentimento o per scaramanzia, ma s’è lasciato scappare una frase eloquente: “Comunque vada, ci ricorderemo di un vincitore fantastico e di un altro corridore sfortunatissimo che è arrivato secondo”. Impossibile non pensare a Pantani battuto nella cronometro conclusiva: partono scongiuri assortiti, ingiurie e imprecazioni sottovoce.
Più che un presentimento è un post-sentimento: ho visto per la prima volta Marco soffrire in salita contro il russo, cui era andato via così facilmente nelle tappe precedenti. Zülle s'è trasformato in Zullo (come l'ha chiamato erroneamente De Zan durante la telecronaca di questa tappa) e le ha prese anche oggi; ottimo, ma l’elvetico è ancora in corsa per il primo posto e ha sempre quella maledetta cronometro sabato per recuperare distacchi anche più larghi di quelli che gli stanno rifilando ad alta quota. Giovedì, però, c’è Montecampione e quella salita eterna che porterà all’arrivo sembra persino troppo breve per i nostri desideri. Di solito chi ha la maglia rosa può difendersi, e invece stavolta dovrà attaccare. È il suo passato, è il suo destino.
(Continua)
Re: Tra poco passa il Giro - La corsa rosa del '98 per chi l'ha vista e per chi non c'era
Quando Marco ha tentato lo scatto sull’ultima salita, subito seguito dal russo, De Zan ha scandito “Pantani – Tonkov: si decide il Giro d’Italia”. E invece non era vero: quanto meno non si sarebbe deciso tutto in quel giorno e in quella salita. Troppi pensavano al sabato, a meno d’un distacco clamoroso e incolmabile all’arrivo. Non ho modo di seguire tutta la tappa, ma torno dall’università in tempo per vedere gli ultimissimi chilometri (tre, se ben ricordo). Per fortuna Zülle ha mollato definitivamente la presa, si è piantato già nel GPM precedente.
Vedo i duellanti ancora appaiati nonostante i reiterati scatti del Pirata e scuoto la testa amareggiato; manca troppo poco al traguardo per mettere la strada necessaria tra lui e il russo. A due km la mia poca fede ha un sussulto: “l’ennesimo scatto decisivo” lascia Pavel stremato sul posto, la sua crisi è palpabile, i metri fra le due bici aumentano a vista d’occhio. Peccato che siamo pressoché all’ultimo chilometro, sennò… De Zan e Cassani sono estasiati, non trattengono più il tifo e le parole “Marco Pantani vince, trionfa, alza le braccia al cielo! Una tappa indimenticabile” sono troppo belle per dimenticarle. Con tutto ciò, non posso non avvertire un senso di velata insoddisfazione quando mi compare davanti agli occhi la classifica generale aggiornata. Un minuto e mezzo di vantaggio è troppo poco per 34 km di crono.
(Continua)
Vedo i duellanti ancora appaiati nonostante i reiterati scatti del Pirata e scuoto la testa amareggiato; manca troppo poco al traguardo per mettere la strada necessaria tra lui e il russo. A due km la mia poca fede ha un sussulto: “l’ennesimo scatto decisivo” lascia Pavel stremato sul posto, la sua crisi è palpabile, i metri fra le due bici aumentano a vista d’occhio. Peccato che siamo pressoché all’ultimo chilometro, sennò… De Zan e Cassani sono estasiati, non trattengono più il tifo e le parole “Marco Pantani vince, trionfa, alza le braccia al cielo! Una tappa indimenticabile” sono troppo belle per dimenticarle. Con tutto ciò, non posso non avvertire un senso di velata insoddisfazione quando mi compare davanti agli occhi la classifica generale aggiornata. Un minuto e mezzo di vantaggio è troppo poco per 34 km di crono.
(Continua)
Re: Tra poco passa il Giro - La corsa rosa del '98 per chi l'ha vista e per chi non c'era
mi ricordo anche lo scambio tra de zan e cassani...kraus ha scritto: ↑venerdì 30 giugno 2023, 17:12 Quando Marco ha tentato lo scatto sull’ultima salita, subito seguito dal russo, De Zan ha scandito “Pantani – Tonkov: si decide il Giro d’Italia”. E invece non era vero: quanto meno non si sarebbe deciso tutto in quel giorno e in quella salita. Troppi pensavano al sabato, a meno d’un distacco clamoroso e incolmabile all’arrivo. Non ho modo di seguire tutta la tappa, ma torno dall’università in tempo per vedere gli ultimissimi chilometri (tre, se ben ricordo). Per fortuna Zülle ha mollato definitivamente la presa, si è piantato già nel GPM precedente.
Vedo i duellanti ancora appaiati nonostante i reiterati scatti del Pirata e scuoto la testa amareggiato; manca troppo poco al traguardo per mettere la strada necessaria tra lui e il russo. A due km la mia poca fede ha un sussulto: “l’ennesimo scatto decisivo” lascia Pavel stremato sul posto, la sua crisi è palpabile, i metri fra le due bici aumentano a vista d’occhio. Peccato che siamo pressoché all’ultimo chilometro, sennò… De Zan e Cassani sono estasiati, non trattengono più il tifo e le parole “Marco Pantani vince, trionfa, alza le braccia al cielo! Una tappa indimenticabile” sono troppo belle per dimenticarle. Con tutto ciò, non posso non avvertire un senso di velata insoddisfazione quando mi compare davanti agli occhi la classifica generale aggiornata. Un minuto e mezzo di vantaggio è troppo poco per 34 km di crono.
(Continua)
C:"Tonkov mi sembra star bene"
D:"Se si stacca la palma di porta sfortuna non te la toglie nessuno"
C:"Sta bene, poi ovvio che in queste tappe la crisi può venire in qualsiasi momento.."
D:"Attenzione.."
poi tutti sappiamo come è finita
Giro 2017: tappe 3 e 18
Giro 2018: tappa 17
Vuelta 2017: tappa 11
Tour de Yorkshire 2018
Tour2020: tappe 3 e 11
Tour2020: Classifica Generale
Tour2022: tappa 18
Giro 2018: tappa 17
Vuelta 2017: tappa 11
Tour de Yorkshire 2018
Tour2020: tappe 3 e 11
Tour2020: Classifica Generale
Tour2022: tappa 18
Re: Tra poco passa il Giro - La corsa rosa del '98 per chi l'ha vista e per chi non c'era
A 1:26:28 L'aneddotino di Cassani su Indurain, con botta di De Zan e risposta immediata di Cassani, che ribatte alquanto risentito ("Io non sono portajella... [Sgrunt]").albopaxo ha scritto: ↑venerdì 30 giugno 2023, 17:18mi ricordo anche lo scambio tra de zan e cassani...kraus ha scritto: ↑venerdì 30 giugno 2023, 17:12 Quando Marco ha tentato lo scatto sull’ultima salita, subito seguito dal russo, De Zan ha scandito “Pantani – Tonkov: si decide il Giro d’Italia”. E invece non era vero: quanto meno non si sarebbe deciso tutto in quel giorno e in quella salita. Troppi pensavano al sabato, a meno d’un distacco clamoroso e incolmabile all’arrivo. Non ho modo di seguire tutta la tappa, ma torno dall’università in tempo per vedere gli ultimissimi chilometri (tre, se ben ricordo). Per fortuna Zülle ha mollato definitivamente la presa, si è piantato già nel GPM precedente.
Vedo i duellanti ancora appaiati nonostante i reiterati scatti del Pirata e scuoto la testa amareggiato; manca troppo poco al traguardo per mettere la strada necessaria tra lui e il russo. A due km la mia poca fede ha un sussulto: “l’ennesimo scatto decisivo” lascia Pavel stremato sul posto, la sua crisi è palpabile, i metri fra le due bici aumentano a vista d’occhio. Peccato che siamo pressoché all’ultimo chilometro, sennò… De Zan e Cassani sono estasiati, non trattengono più il tifo e le parole “Marco Pantani vince, trionfa, alza le braccia al cielo! Una tappa indimenticabile” sono troppo belle per dimenticarle. Con tutto ciò, non posso non avvertire un senso di velata insoddisfazione quando mi compare davanti agli occhi la classifica generale aggiornata. Un minuto e mezzo di vantaggio è troppo poco per 34 km di crono.
(Continua)
C:"Tonkov mi sembra star bene"
D:"Se si stacca la palma di porta sfortuna non te la toglie nessuno"
C:"Sta bene, poi ovvio che in queste tappe la crisi può venire in qualsiasi momento.."
D:"Attenzione.."
poi tutti sappiamo come è finita
Re: Tra poco passa il Giro - La corsa rosa del '98 per chi l'ha vista e per chi non c'era
La salita in cui si stacca Tonkov credo di averla vista decine di volte
Re: Tra poco passa il Giro - La corsa rosa del '98 per chi l'ha vista e per chi non c'era
Ogni volta che la rivedo mi ricorda sempre la prima volta: un ragazzino che urla e saltella davanti al monitor per spingere il Pirata alla vittoria...
7 ore e 42 minuti in sella tra le altre cose.
Re: Tra poco passa il Giro - La corsa rosa del '98 per chi l'ha vista e per chi non c'era
Kraus... Grazie infinite per questo thread: non immagini quanti ricordi mi stai facendo riaffiorare
Re: Tra poco passa il Giro - La corsa rosa del '98 per chi l'ha vista e per chi non c'era
Di nulla
Nella tappa pianeggiante di venerdì, una sorta di tregua prima della resa dei conti, De Zan sogna una volata finale a Milano tra Tonkov e Pantani, coi pochi velocisti rimasti che li lasciano fare negli ultimi metri, nel caso di un distacco minimo tra il primo e il secondo in classifica dopo la crono. È un altro finale possibile, ma preferisco non pensarci, anche se Cassani garantisce che “Pantani non è fermo in volata”. La tappa interlocutoria, come usa dirsi, la vince Fagnini (che per inciso vincerà anche la passerella di domenica), mentre i pensieri e son tutti rivolti a domani, a quella trentina di km e passa senza riferimenti.
(Continua)
Re: Tra poco passa il Giro - La corsa rosa del '98 per chi l'ha vista e per chi non c'era
visto che siamo arrivati al venerdì pre-Mendrisio
sarà che calcisticamente ho visto molte delusioni simili (sono granata)
sarà che Pantani aveva collezionato una caterva di sfighe da far invidia a Paperino (per me, su tutti, il gatto di Chiunzi)
non ho problemi ad ammettere che il me allora 16enne andò a letto convinto che a Mendrisio sarebbe stato sverniciato e che avrebbe perso il Giro alla penultima tappa (come Chiappucci con Lemond)
sarà che calcisticamente ho visto molte delusioni simili (sono granata)
sarà che Pantani aveva collezionato una caterva di sfighe da far invidia a Paperino (per me, su tutti, il gatto di Chiunzi)
non ho problemi ad ammettere che il me allora 16enne andò a letto convinto che a Mendrisio sarebbe stato sverniciato e che avrebbe perso il Giro alla penultima tappa (come Chiappucci con Lemond)
Re: Tra poco passa il Giro - La corsa rosa del '98 per chi l'ha vista e per chi non c'era
Si, a Mendrisio anche io credevo sarebbero arrivati sul filo dei secondi, cioè che il Russo un minuto abbondante glielo avrebbe ripreso.
Ma nel '98 fece grandi crono, per uno scalatore, il pirata (su tutti il terzo posto al Tour, appena due e mezzo da super Ullrich a quella del penultimo giorno)
Bene così, mi distesi e sperai non cadesse almeno a Milano (dove mi sembra hanno pure neutralizzato)
Ma nel '98 fece grandi crono, per uno scalatore, il pirata (su tutti il terzo posto al Tour, appena due e mezzo da super Ullrich a quella del penultimo giorno)
Bene così, mi distesi e sperai non cadesse almeno a Milano (dove mi sembra hanno pure neutralizzato)
Re: Tra poco passa il Giro - La corsa rosa del '98 per chi l'ha vista e per chi non c'era
a Milano non ricordoPino_82 ha scritto: ↑lunedì 3 luglio 2023, 9:57 Si, a Mendrisio anche io credevo sarebbero arrivati sul filo dei secondi, cioè che il Russo un minuto abbondante glielo avrebbe ripreso.
Ma nel '98 fece grandi crono, per uno scalatore, il pirata (su tutti il terzo posto al Tour, appena due e mezzo da super Ullrich a quella del penultimo giorno)
Bene così, mi distesi e sperai non cadesse almeno a Milano (dove mi sembra hanno pure neutralizzato)
ma a Parigi forò
Re: Tra poco passa il Giro - La corsa rosa del '98 per chi l'ha vista e per chi non c'era
Anch'io, benché abbia smesso definitivamente di seguire il calcio dopo le ultime porcate impunite di chi sappiamo.
Il sottoscritto allora 23enne non era convinto, ne era sicuro.ntun ha scritto: ↑lunedì 3 luglio 2023, 8:49 sarà che Pantani aveva collezionato una caterva di sfighe da far invidia a Paperino (per me, su tutti, il gatto di Chiunzi)
non ho problemi ad ammettere che il me allora 16enne andò a letto convinto che a Mendrisio sarebbe stato sverniciato e che avrebbe perso il Giro alla penultima tappa (come Chiappucci con Lemond)
Come detto nella scorsa puntata, non sono un tifoso di molta fede, tutt’altro: per me Pantani non ha speranze, un minuto e mezzo di vantaggio, l’ho detto e lo ribadisco, non basta con quella distanza senza salite ancora da coprire. E il giorno dopo preferisco non guardare la cronometro, sicché devono avvertirmi i genitori e lo zio che il Pirata sta vincendo. Sulle prime non ci credo, la suggestione del “secondo sfortunatissimo” mi attanaglia e credo a un errore della Rai, ma i commenti trionfali dei cronisti dissipano i dubbi.
È fatta: altro che recuperare il distacco, Tonkov sta addirittura perdendo ulteriore terreno. Finalmente, a gara conclusa, l’incredulità lascia il posto alla gioia che avevamo assaporato a Selva di Val Gardena e riproveremo fra qualche settimana al Tour.
(Continua)
- Maìno della Spinetta
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Re: Tra poco passa il Giro - La corsa rosa del '98 per chi l'ha vista e per chi non c'era
Per non parlare della semifinale di Italia 90 e della finale di usa 94. Alla crono del 98 ci arrivai con l'abitudine al coito interrottontun ha scritto: ↑lunedì 3 luglio 2023, 8:49 visto che siamo arrivati al venerdì pre-Mendrisio
sarà che calcisticamente ho visto molte delusioni simili (sono granata)
sarà che Pantani aveva collezionato una caterva di sfighe da far invidia a Paperino (per me, su tutti, il gatto di Chiunzi)
non ho problemi ad ammettere che il me allora 16enne andò a letto convinto che a Mendrisio sarebbe stato sverniciato e che avrebbe perso il Giro alla penultima tappa (come Chiappucci con Lemond)
“Our interest’s on the dangerous edge of things.
The honest thief, the tender murderer, the superstitious atheist”.
The honest thief, the tender murderer, the superstitious atheist”.
Re: Tra poco passa il Giro - La corsa rosa del '98 per chi l'ha vista e per chi non c'era
Anche nel giorno dell’ultima tappa non manca il brivido, il timore della sfortuna: il fondo bagnato e le inside che cela non lasciano tranquilli neanche l’ultimo giorno. Accompagnati dalle voci ormai rilassate dei cronisti, ci rassereniamo anche noi solo nel momento in cui il Pirata taglia il traguardo.
(Fine)
(Fine)
Re: Tra poco passa il Giro - La corsa rosa del '98 per chi l'ha vista e per chi non c'era
Ho recuperato solo ora questo thread, grazie a Kraus per i bei ricordi che hai evocato in tutti noi che l'avevamo vista. E chi non c'era avrà capito qualcosa in più di quei giorni.
Pantani è una leggenda come Coppi e Bartali
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Re: Tra poco passa il Giro - La corsa rosa del '98 per chi l'ha vista e per chi non c'era
Grazie anche da parte mia. Un'estate meravigliosa quella del 98
Re: Tra poco passa il Giro - La corsa rosa del '98 per chi l'ha vista e per chi non c'era
Rinnovo qui la richiesta.
Ma ci sarebbe un modo per non perdere di vista alcuni thread, come questo oppure l'altro che avevo segnalato "facciamoci del male", in cui ci sono delle perle del ciclismo che fu?
Un giorno potremo raccontare ai nipotini che noi siamo stati fortunati a veder correre Sagan
Re: Tra poco passa il Giro - La corsa rosa del '98 per chi l'ha vista e per chi non c'era
Ciclisticamente parlando è l anno più bello della mia vita
La cosa incredibile è che son passati 25 anni
Sembra ieri
Ma vedendo la situazione attuale del ns ciclismo Sembra passato un secolo
Pantani nella storia del ciclismo io lo associo a coppi e bartali
La cosa incredibile è che son passati 25 anni
Sembra ieri
Ma vedendo la situazione attuale del ns ciclismo Sembra passato un secolo
Pantani nella storia del ciclismo io lo associo a coppi e bartali
Re: Tra poco passa il Giro - La corsa rosa del '98 per chi l'ha vista e per chi non c'era
Grazie a voi
Se riesco a radunare un altro po' di ricordi potrei aprire una discussione analoga sul Tour di quell'anno... L'ho seguito a spizzichi e bocconi e non assiduamente come il Giro, ma potrebbe uscire qualcosa.
Se riesco a radunare un altro po' di ricordi potrei aprire una discussione analoga sul Tour di quell'anno... L'ho seguito a spizzichi e bocconi e non assiduamente come il Giro, ma potrebbe uscire qualcosa.
Re: Tra poco passa il Giro - La corsa rosa del '98 per chi l'ha vista e per chi non c'era
Be le prime tappe.. tutte in fondo al gruppo..
Kraus di che anno sei?
Kraus di che anno sei?
Re: Tra poco passa il Giro - La corsa rosa del '98 per chi l'ha vista e per chi non c'era
Coscritto
La differenza rispetto adesso .. è il numero di tifosi under 30 del ciclismo
Molto pochi
La differenza rispetto adesso .. è il numero di tifosi under 30 del ciclismo
Molto pochi
Re: Tra poco passa il Giro - La corsa rosa del '98 per chi l'ha vista e per chi non c'era
Piacere
C'è da considerare che, dopo i vari Cunego e Riccò che mi avevano inizialmente illuso, ho smesso di seguire del tutto questo sport, se si eccettua la visita di questo forum... Da qualche tempo non seguo neanche più il calcio, troppo schifo.
Re: Tra poco passa il Giro - La corsa rosa del '98 per chi l'ha vista e per chi non c'era
Mi rivedo molto in te
Io ho continuato a seguire
Ma dopo la positività al Tour di ricco' ho un'altra visione del ciclismo
Molta meno passione
Sarà che quel periodo è irripetibile..
Sarà che non ci sono italiani protagonisti
Sarà che ho aperto gli occhi su molte cose
Il calcio lo seguo sempre (li il 1998..credo sia stato uno degli anni più brutti)
Rispetto a prima però, non tutte le partite , solo la squadra del cuore
Io ho continuato a seguire
Ma dopo la positività al Tour di ricco' ho un'altra visione del ciclismo
Molta meno passione
Sarà che quel periodo è irripetibile..
Sarà che non ci sono italiani protagonisti
Sarà che ho aperto gli occhi su molte cose
Il calcio lo seguo sempre (li il 1998..credo sia stato uno degli anni più brutti)
Rispetto a prima però, non tutte le partite , solo la squadra del cuore
Re: Tra poco passa il Giro - La corsa rosa del '98 per chi l'ha vista e per chi non c'era
Io nemmeno più quellaWinter ha scritto: ↑venerdì 4 agosto 2023, 21:54 Mi rivedo molto in te
Io ho continuato a seguire
Ma dopo la positività al Tour di ricco' ho un'altra visione del ciclismo
Molta meno passione
Sarà che quel periodo è irripetibile..
Sarà che non ci sono italiani protagonisti
Sarà che ho aperto gli occhi su molte cose
Il calcio lo seguo sempre (li il 1998..credo sia stato uno degli anni più brutti)
Rispetto a prima però, non tutte le partite , solo la squadra del cuore
Re: Tra poco passa il Giro - La corsa rosa del '98 per chi l'ha vista e per chi non c'era
È l unica partita che mi fa vedere la moglie
Per ora il ciclismo è nelle ore che il bambino dorme (finché dura..) o fa merenda
Credo che gli " idoli " e le passioni di quando si è giovani siano irripetibili
Poi Marco ha messo l asticella così alta..
Per ora il ciclismo è nelle ore che il bambino dorme (finché dura..) o fa merenda
Credo che gli " idoli " e le passioni di quando si è giovani siano irripetibili
Poi Marco ha messo l asticella così alta..