Fra poco passa il Giro
è un po’ che mi hai lasciato
e, come un corridore,
quasi quasi mi ritiro…
Ogni anno la canzoncina che introduceva il giro era diversa e, in genere, piuttosto allegra. Quell’anno, invece, era triste benché il ritmo fosse vivace e la melodia ben costruita, alla Jannacci o alla Paolo Conte, con tanto di jingle alla maniera di Bartali (“Tiattiattira, tiattiattira…”).
Pensavo fosse effettivamente una creazione di Conte e invece il brano era di Gian Pieretti. In ogni caso ci stava benone a cappello e chiusura di quella corsa, perché per 5/6 di giro parve a noi tifosi incalliti che Pantani non sarebbe riuscito a vincerlo, e la colonna sonora riassumeva eccellentemente in musica la proverbiale sfortuna del Pirata. La sentimmo risuonare con amarezza dopo lo smacco di Lago Laceno, figurarsi poi dopo la crollometro di Trieste.
La canzoncina si fregiava del seguente ritornello:

certamente si farà,
mancherà soltanto Gotti
perché Bartoli è già là.

A dire il vero il testo citava i nomi di Coppi e Bartali, ma da coppiano dell’ultim’ora non avrei certo potuto far questo sgarbo a Fausto, ragion per cui io rimpiazzavo e rimpiazzo tuttora i due celebri ciclisti con due nomi che all’epoca erano attuali. Senza alcuna antipatia nei confronti di Gotti, sia detto chiaramente, tanto più che nel ’97 avevo tifato a spada tratta per lui: il punto è che il suo cognome è assonante con Coppi e tanto bastava per giustificare l’indebita sostituzione.
(Continua)