Il terrore si stava diffondendo in tutto l'Oriente come conseguenza dello scontro, imprevisto e terrificante, fra i due titani di Roma. Non moltri conoscevano questo Cesare, perché le sue azioni si erano svolte in Occidente e quindi poteva essere anche un nuovo Silla! Per precauzione nella Provincia d'Asia, spremuta fino allora da Metello Scipione, Lentulo Cris e altro ottimati, ogni città corse ad abbattere le statue di Pompeo Magno e fu in questa temperie che il Piceno e i due Lentuli si trovarono, sbarcando nel porto di Mitilene, sulla grande isola di Lesbo.
Ivi trovò la moglie, alla quale confessò che tutti i suoi sodali lo aveavano logorato e che forse avrebbe affrontato meglio Cesare se avesse avuto il controllo della tenda di comando, ma non era stato così! "Era Labieno a comandare, mia cara Cornelia, non io! E costui è un barbaro che prova sodisfazione fisica cavando gli occhi ai prigionieri o facendo cose anche peggiori, di cui non oso parlarti!"
"Proprio per questi motivi, continuò, non andrò in Africa, perché a Utica ci saranno Labieno e Catone e quindi non sarei di nuovo padrone dei miei atti!"
- Dove andremo allora? -
"In Egitto e da lì partire per l'Indo e la Serica e mi metterò al servizio, come generale, dei re del posto."
- Pompeo è un'idea brillante, sì partiamo tu, io e Sesto. -
