Tour de France 2026

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herbie
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Re: Tour de France 2026

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giorgio ricci ha scritto: lunedì 27 ottobre 2025, 14:05 Quelli furono anni particolari. Io credo che Indurain avrebbe potuto vincere anche con percorsi meno favorevoli. Solo nel 93 patí Rominger, che senza cronosquadre avrebbe potuto batterlo. Forse Indurain si sarebbe impegnato di più nelle tappe di montagna dove si limitava a non farsi staccare , ma quando voleva ( vedi Val Louron , Lourdes , La plagne) sapeva essere devastante.
Nel 93 ,inoltre ,chiuse in calando per un malanno con febbre ,infatti perse l'ultima crono da Rominger ,che però in salita non lo ha mai staccato.
Invece lui staccò Pantani a Lourdes e a Clusez 94 ,e pure La plagne 95.
quello di inizio Tour 95 non era nemmeno il 90% del vero Pantani, nel 94 invece nonostante la controprestazione di inizio Tour Indurain lo staccava quando voleva, prima e dopo.
Più che altro si stava discutendo di inizio anni 90 quando passò dal fare il gregario a Delgado a vincere il Tour da un anno all'altro, e sul fatto che in quei due anni le cronometro monstre (in linea con i tempi più antichi per carità) resero impossibile a chiunque batterlo.
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giorgio ricci ha scritto: lunedì 27 ottobre 2025, 14:05 Quelli furono anni particolari. Io credo che Indurain avrebbe potuto vincere anche con percorsi meno favorevoli. Solo nel 93 patí Rominger, che senza cronosquadre avrebbe potuto batterlo. Forse Indurain si sarebbe impegnato di più nelle tappe di montagna dove si limitava a non farsi staccare , ma quando voleva ( vedi Val Louron , Lourdes , La plagne) sapeva essere devastante.
Nel 93 ,inoltre ,chiuse in calando per un malanno con febbre ,infatti perse l'ultima crono da Rominger ,che però in salita non lo ha mai staccato.
Invece lui staccò Pantani a Lourdes e a Clusez 94 ,e pure La plagne 95.
quello di inizio Tour 95 non era nemmeno il 90% del vero Pantani, e in generale quell'anno a parte sull'Alpe d'Huez fu piuttosto difficile, rientrando dall'infortunio che gli fece saltare il Giro, insieme ad altro. Nel 94 invece nonostante la controprestazione di inizio Tour Indurain lo staccava quando voleva, prima e dopo
Più che altro si stava discutendo di inizio anni 90 quando passò dal fare il gregario a Delgado a vincere il Tour da un anno all'altro, e sul fatto che in quei due anni le cronometro monstre (in linea con i tempi più antichi per carità) resero impossibile a chiunque batterlo.
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noel ha scritto: lunedì 27 ottobre 2025, 14:21
giorgio ricci ha scritto: lunedì 27 ottobre 2025, 14:05 Quelli furono anni particolari. Io credo che Indurain avrebbe potuto vincere anche con percorsi meno favorevoli. Solo nel 93 patí Rominger, che senza cronosquadre avrebbe potuto batterlo. Forse Indurain si sarebbe impegnato di più nelle tappe di montagna dove si limitava a non farsi staccare , ma quando voleva ( vedi Val Louron , Lourdes , La plagne) sapeva essere devastante.
Nel 93 ,inoltre ,chiuse in calando per un malanno con febbre ,infatti perse l'ultima crono da Rominger ,che però in salita non lo ha mai staccato.
Invece lui staccò Pantani a Lourdes e a Clusez 94 ,e pure La plagne 95.
Certo hai perfettamente ragione. Parli con gente che prende per vangelo il verbo mainstream contiano "se in quegli anni ci fossero state meno crono Bugno e Chiappucci..."
non è questione di verbo mainstream.
E' questione di fare i conti con i dati cronometrici reali.
E col fatto che un corridore che parte dovendo recuperare 5 minuti nelle tappe di montagna corre in un modo e con una certa pressione, se deve recuperare un minuto e mezzo corre con un'altra pressione.

PS: a Val Louron la tappa la fece Chiappucci, sia sul Galibier che sulle salite verso l'arrivo, Indurain in salita si limitò a tenergli la ruota con i denti...poi in seguito crebbe ancora in salita e diventò uno dei due/tre più forti al mondo quando le pendenze stavano tra il 5 e l'8-9% . Ciò non toglie che con 50 chilometri a cronometro invece che 140 in quei due anni ci sarebbe stata molta più incertezza.
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herbie ha scritto: lunedì 27 ottobre 2025, 14:45
noel ha scritto: lunedì 27 ottobre 2025, 14:21
giorgio ricci ha scritto: lunedì 27 ottobre 2025, 14:05 Quelli furono anni particolari. Io credo che Indurain avrebbe potuto vincere anche con percorsi meno favorevoli. Solo nel 93 patí Rominger, che senza cronosquadre avrebbe potuto batterlo. Forse Indurain si sarebbe impegnato di più nelle tappe di montagna dove si limitava a non farsi staccare , ma quando voleva ( vedi Val Louron , Lourdes , La plagne) sapeva essere devastante.
Nel 93 ,inoltre ,chiuse in calando per un malanno con febbre ,infatti perse l'ultima crono da Rominger ,che però in salita non lo ha mai staccato.
Invece lui staccò Pantani a Lourdes e a Clusez 94 ,e pure La plagne 95.
Certo hai perfettamente ragione. Parli con gente che prende per vangelo il verbo mainstream contiano "se in quegli anni ci fossero state meno crono Bugno e Chiappucci..."
non è questione di verbo mainstream.
E' questione di fare i conti con i dati cronometrici reali.
E col fatto che un corridore che parte dovendo recuperare 5 minuti nelle tappe di montagna corre in un modo e con una certa pressione, se deve recuperare un minuto e mezzo corre con un'altra pressione.

PS: a Val Louron la tappa la fece Chiappucci, sia sul Galibier che sulle salite verso l'arrivo, Indurain in salita si limitò a tenergli la ruota con i denti...poi in seguito crebbe ancora in salita e diventò uno dei due/tre più forti al mondo quando le pendenze stavano tra il 5 e l'8-9% . Ciò non toglie che con 50 chilometri a cronometro invece che 140 in quei due anni ci sarebbe stata molta più incertezza.
TOURMALET chiaramente, non Galibier.
Non ti permette più di correggere i messaggi, che gran rottura di balle....
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herbie ha scritto: lunedì 27 ottobre 2025, 14:39
giorgio ricci ha scritto: lunedì 27 ottobre 2025, 14:05 Quelli furono anni particolari. Io credo che Indurain avrebbe potuto vincere anche con percorsi meno favorevoli. Solo nel 93 patí Rominger, che senza cronosquadre avrebbe potuto batterlo. Forse Indurain si sarebbe impegnato di più nelle tappe di montagna dove si limitava a non farsi staccare , ma quando voleva ( vedi Val Louron , Lourdes , La plagne) sapeva essere devastante.
Nel 93 ,inoltre ,chiuse in calando per un malanno con febbre ,infatti perse l'ultima crono da Rominger ,che però in salita non lo ha mai staccato.
Invece lui staccò Pantani a Lourdes e a Clusez 94 ,e pure La plagne 95.
quello di inizio Tour 95 non era nemmeno il 90% del vero Pantani, e in generale quell'anno a parte sull'Alpe d'Huez fu piuttosto difficile, rientrando dall'infortunio che gli fece saltare il Giro, insieme ad altro. Nel 94 invece nonostante la controprestazione di inizio Tour Indurain lo staccava quando voleva, prima e dopo
Più che altro si stava discutendo di inizio anni 90 quando passò dal fare il gregario a Delgado a vincere il Tour da un anno all'altro, e sul fatto che in quei due anni le cronometro monstre (in linea con i tempi più antichi per carità) resero impossibile a chiunque batterlo.
No dai il ciclosubbuteo no
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herbie ha scritto: lunedì 27 ottobre 2025, 14:45
noel ha scritto: lunedì 27 ottobre 2025, 14:21
giorgio ricci ha scritto: lunedì 27 ottobre 2025, 14:05 Quelli furono anni particolari. Io credo che Indurain avrebbe potuto vincere anche con percorsi meno favorevoli. Solo nel 93 patí Rominger, che senza cronosquadre avrebbe potuto batterlo. Forse Indurain si sarebbe impegnato di più nelle tappe di montagna dove si limitava a non farsi staccare , ma quando voleva ( vedi Val Louron , Lourdes , La plagne) sapeva essere devastante.
Nel 93 ,inoltre ,chiuse in calando per un malanno con febbre ,infatti perse l'ultima crono da Rominger ,che però in salita non lo ha mai staccato.
Invece lui staccò Pantani a Lourdes e a Clusez 94 ,e pure La plagne 95.
Certo hai perfettamente ragione. Parli con gente che prende per vangelo il verbo mainstream contiano "se in quegli anni ci fossero state meno crono Bugno e Chiappucci..."
non è questione di verbo mainstream.
E' questione di fare i conti con i dati cronometrici reali.
E col fatto che un corridore che parte dovendo recuperare 5 minuti nelle tappe di montagna corre in un modo e con una certa pressione, se deve recuperare un minuto e mezzo corre con un'altra pressione.

PS: a Val Louron la tappa la fece Chiappucci, sia sul Galibier che sulle salite verso l'arrivo, Indurain in salita si limitò a tenergli la ruota con i denti...poi in seguito crebbe ancora in salita e diventò uno dei due/tre più forti al mondo quando le pendenze stavano tra il 5 e l'8-9% . Ciò non toglie che con 50 chilometri a cronometro invece che 140 in quei due anni ci sarebbe stata molta più incertezza.
Ma che c'entra 50 km con 140 ? Dopo la prima crono perdi 3/4 minuti. Se sei un fenomeno glieli ridai nelle tappe di montagna che devono arrivare. Poi al massimo li riprerdi nell'ultima. Niente di minimamente simile è mai avvenuto..La verità è che indurain era si un fenomeno a crono, ma gli altri non lo erano alla sua altezza in salita. Minkia ma li vedevate i tour in quegli anni o no ?
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noel ha scritto: lunedì 27 ottobre 2025, 14:59
herbie ha scritto: lunedì 27 ottobre 2025, 14:45
noel ha scritto: lunedì 27 ottobre 2025, 14:21

Certo hai perfettamente ragione. Parli con gente che prende per vangelo il verbo mainstream contiano "se in quegli anni ci fossero state meno crono Bugno e Chiappucci..."
non è questione di verbo mainstream.
E' questione di fare i conti con i dati cronometrici reali.
E col fatto che un corridore che parte dovendo recuperare 5 minuti nelle tappe di montagna corre in un modo e con una certa pressione, se deve recuperare un minuto e mezzo corre con un'altra pressione.

PS: a Val Louron la tappa la fece Chiappucci, sia sul Galibier che sulle salite verso l'arrivo, Indurain in salita si limitò a tenergli la ruota con i denti...poi in seguito crebbe ancora in salita e diventò uno dei due/tre più forti al mondo quando le pendenze stavano tra il 5 e l'8-9% . Ciò non toglie che con 50 chilometri a cronometro invece che 140 in quei due anni ci sarebbe stata molta più incertezza.
Ma che c'entra 50 km con 140 ? Dopo la prima crono perdi 3/4 minuti. Se sei un fenomeno glieli ridai nelle tappe di montagna che devono arrivare. Poi al massimo li riprerdi nell'ultima. Niente di minimamente simile è mai avvenuto..La verità è che indurain era si un fenomeno a crono, ma gli altri non lo erano alla sua altezza in salita. Minkia ma li vedevate i tour in quegli anni o no ?
io Indurain 91 e 92 l'ho visto difendersi in salita, e non c'erano salite al 15% o oltre.
Mi sa che non li hai visti bene tu quei Tour....
40 km. a crono vuol dire una sola crono oppure due da venti dove lo scalatore si difende molto meglio che in una da quaranta. Poteva dare tre- quattro secondi al chilometro Indurain a Chiappucci in una crono lunga, che sono tantissimi, ma siamo nell'ordine dei due minuti e mezzo sui quaranta chilometri . Quindi alle montagne non ci arrivava con quattro minuti ma con meno della metà se i 40 erano divisi in due crono e le strategie di corsa sarebbero cambiate radicalmente.

Riguadagnare 4 minuti con uno schiocco dita dopo la prima crono... :D :D :D ... non sarebbe facile nemmeno per Pogacar con Evenepoel , figuriamoci per Chiappucci.
Mica si dice che era un fenomeno, si dice che con percorsi senza due cronometro da più di 60 chilometri, e senza il salto di qualità in salita da un anno all'altro di un mostro a crono come Indurain, quei due Tour potevano finire oltralpe, tutto lì, ed è confermato dai dati e dalla storia delle tappe.
Nel 91 e 92 li ho visti i Tour e Indurain non arrivava certo da solo in salita, avendo per altro a disposizione una squadra che sull'Alpe d'Huez o altrove rispondeva agli attacchi senza che lui dovesse rispondere in prima persona. Ricordo Bugno nel 91 ripreso da Bernard o De las Cuevas con Indurain a ruota almeno due o tre volte nella prima parte dell'Alpe... Non era il più forte in salita in quei , come non lo era l'anno prima, e i conti fatti senza le crono lo attestano.
Poi fece un numero a La Plagne 95 , a Hautacam 94 arrivò con Leblanc furono gli altri che andarono piano quel giorno, ma erano quattro anni più tardi, in una stagione un po' particolare che fu anche la sua ultima a grande livello.
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herbie ha scritto: lunedì 27 ottobre 2025, 16:04
noel ha scritto: lunedì 27 ottobre 2025, 14:59
herbie ha scritto: lunedì 27 ottobre 2025, 14:45

non è questione di verbo mainstream.
E' questione di fare i conti con i dati cronometrici reali.
E col fatto che un corridore che parte dovendo recuperare 5 minuti nelle tappe di montagna corre in un modo e con una certa pressione, se deve recuperare un minuto e mezzo corre con un'altra pressione.

PS: a Val Louron la tappa la fece Chiappucci, sia sul Galibier che sulle salite verso l'arrivo, Indurain in salita si limitò a tenergli la ruota con i denti...poi in seguito crebbe ancora in salita e diventò uno dei due/tre più forti al mondo quando le pendenze stavano tra il 5 e l'8-9% . Ciò non toglie che con 50 chilometri a cronometro invece che 140 in quei due anni ci sarebbe stata molta più incertezza.
Ma che c'entra 50 km con 140 ? Dopo la prima crono perdi 3/4 minuti. Se sei un fenomeno glieli ridai nelle tappe di montagna che devono arrivare. Poi al massimo li riprerdi nell'ultima. Niente di minimamente simile è mai avvenuto..La verità è che indurain era si un fenomeno a crono, ma gli altri non lo erano alla sua altezza in salita. Minkia ma li vedevate i tour in quegli anni o no ?
io Indurain 91 e 92 l'ho visto difendersi in salita, e non c'erano salite al 15% o oltre.
Mi sa che non li hai visti bene tu quei Tour....
40 km. a crono vuol dire una sola crono oppure due da venti dove lo scalatore si difende molto meglio che in una da quaranta. Poteva dare tre- quattro secondi al chilometro Indurain a Chiappucci in una crono lunga, che sono tantissimi, ma siamo nell'ordine dei due minuti e mezzo sui quaranta chilometri . Quindi alle montagne non ci arrivava con quattro minuti ma con meno della metà se i 40 erano divisi in due crono e le strategie di corsa sarebbero cambiate radicalmente.

Riguadagnare 4 minuti con uno schiocco dita dopo la prima crono... :D :D :D ... non sarebbe facile nemmeno per Pogacar con Evenepoel , figuriamoci per Chiappucci.
Mica si dice che era un fenomeno, si dice che con percorsi senza due cronometro da più di 60 chilometri, e senza il salto di qualità in salita da un anno all'altro di un mostro a crono come Indurain, quei due Tour potevano finire oltralpe, tutto lì, ed è confermato dai dati e dalla storia delle tappe.
Nel 91 e 92 li ho visti i Tour e Indurain non arrivava certo da solo in salita, avendo per altro a disposizione una squadra che sull'Alpe d'Huez o altrove rispondeva agli attacchi senza che lui dovesse rispondere in prima persona. Ricordo Bugno nel 91 ripreso da Bernard o De las Cuevas con Indurain a ruota almeno due o tre volte nella prima parte dell'Alpe... Non era il più forte in salita in quei , come non lo era l'anno prima, e i conti fatti senza le crono lo attestano.
Poi fece un numero a La Plagne 95 , a Hautacam 94 arrivò con Leblanc furono gli altri che andarono piano quel giorno, ma erano quattro anni più tardi, in una stagione un po' particolare che fu anche la sua ultima a grande livello.
Curioosità in che anno sei nato ?
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Trullo
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Re: Tour de France 2026

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Allora
Nel 91 si pensava che tutti quei chilometri a cronometro proponessero un duello Bugno-Lemond. Indurain non se lo filava nessuno (e nemmeno Chiappucci a dire il vero)
Inurain era, nonostante altezza e peso, un grandissimo scalatore. La tappa di Sestriere 1992 lo dimostra, nonostante la fuga di Chiappucci e la lieve crisi sull'ultima salita riusci a chiudere terzo, dando la paga a Bugno, Hampsten e tutti gli altri favoriti (tranne appunto Chiappucci e "il ciociaro Vona" come lo chiamava De Zan)
Chiappucci non era uno scalatore puro, era si forte in salita ma piu che altro era un ottimo discesista, un grande tattico e aveva doti di resistenza e fondo fuori dal comune (lo dimostra anche il modo in cui ha vinto la Sanremo).
Con meno chilometri a cronometro, ovviamente sarebbe cambiato tutto, magari Indurain avrebbe vinto lo stesso ma in modo meno scontato, ovviamente non ha senso immaginare gli organizzatori che dicono "mettiamo tante cronometro se no rischiamo che vinca un italiano" se non altro perche c'erano anche francesi che avrebbero beneficiato da una corsa con poche cronometro (Mottet, Leblanc e Virenque per esempio)
"Senza gli spettatori che commentano sul divano Vingegaard starebbe a pescare le trote in Danimarca, Pogi farebbe l'animatore in qualche villaggio a Jesolo, Remco il terzino sinistro della Casertana e i gemelli Yates avrebbero messo su una banda di criminali scalcagnata dalle parti di Manchester." (Kreuziger80)

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Re: Tour de France 2026

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Trullo ha scritto: lunedì 27 ottobre 2025, 19:14 Allora
Nel 91 si pensava che tutti quei chilometri a cronometro proponessero un duello Bugno-Lemond. Indurain non se lo filava nessuno (e nemmeno Chiappucci a dire il vero)
Inurain era, nonostante altezza e peso, un grandissimo scalatore. La tappa di Sestriere 1992 lo dimostra, nonostante la fuga di Chiappucci e la lieve crisi sull'ultima salita riusci a chiudere terzo, dando la paga a Bugno, Hampsten e tutti gli altri favoriti (tranne appunto Chiappucci e "il ciociaro Vona" come lo chiamava De Zan)
Chiappucci non era uno scalatore puro, era si forte in salita ma piu che altro era un ottimo discesista, un grande tattico e aveva doti di resistenza e fondo fuori dal comune (lo dimostra anche il modo in cui ha vinto la Sanremo).
Con meno chilometri a cronometro, ovviamente sarebbe cambiato tutto, magari Indurain avrebbe vinto lo stesso ma in modo meno scontato, ovviamente non ha senso immaginare gli organizzatori che dicono "mettiamo tante cronometro se no rischiamo che vinca un italiano" se non altro perche c'erano anche francesi che avrebbero beneficiato da una corsa con poche cronometro (Mottet, Leblanc e Virenque per esempio)
Concordo in pieno con tutto quanto hai scritto.
L'affermazione "mettevano cosi tanti km a crono per non far vincere il Tour a un italiano" , non si può sentire.
Capisco che a furia di ascoltare Beppe Conti che ripete questa emerita caxxata, uno possa assuefarsi e cominciare a crederci, ma la realtà di quegli anni fu ben diversa.
Innanzitutto le crono lunghe, favorivano pure Bugno, che al Giro 1990 fece delle prove contro il tempo favolose.
Quindi non si capisce in che modo gli organizzatori del Tour pensavano di mettergli i bastoni tra le ruote.
In secondo luogo, come giustamente hai fatto notare tu, alla vigilia del Tour 1991 i favoriti erano Lemond e, appunto, Bugno.
Indurain non se lo cacava nessuno, indi anche qui non si capisce chi e che cosa (secondo la Contiana teoria) avrebbero dovuto disegnargli il Tour su misura, per far perdere gli italiani.
Semplicemente quei Tour tra il 1991 e il 1995 erano i diretti discendenti di quelli di fine anni 80: non è che stravolsero lo stile di percorso con un obiettivo ben preciso.
In un contesto del genere, un corridore come Indurain che in salita andava comunque fortissimo, non ha mai avuto bisogno di forzare chissà quanto per stare dietro a chi lo attaccava, e ha sempre gestito il vantaggio in pantofole o quasi.
Le classifiche dei tempi senza crono di quei Tour, lasciano un pó il tempo che trovano, perché non tengono conto del fatto che Indurain avrebbe molto probabilmente corso in altro modo.

Tra l'altro, questa bizzarra teoria del Beppe Nazionale, è smontata completamente dai Giri d'Italia del 1992 e 1993, quando lo spagnolo arrivó a fine Giro con la corsa già in tasca nella prima occasione, nonostante una sola crono da 38 km a Sansepolcro nel 1992 (quella di Milano da 65 km era all'ultima tappa, a Giro già vinto) e con un netto vantaggio su Chiappucci nel 1993 prima della crono (atipica) di Sestriere, nonostante un prologo da 9 km+ la crono da 28 di Senigallia.
Solo Ugrumov lo mise in difficoltà.
In quei Giri 1992 e 1993, in cui comunque c'erano salie dure come Monviso, Giau, Alpe segletta e Fedaia, Indurain dai corridori italiani non perse manco un secondo, nonostante pochissimi km a crono fino alle tappe finali.
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lucks83 ha scritto: lunedì 27 ottobre 2025, 21:03
Trullo ha scritto: lunedì 27 ottobre 2025, 19:14 Allora
Nel 91 si pensava che tutti quei chilometri a cronometro proponessero un duello Bugno-Lemond. Indurain non se lo filava nessuno (e nemmeno Chiappucci a dire il vero)
Inurain era, nonostante altezza e peso, un grandissimo scalatore. La tappa di Sestriere 1992 lo dimostra, nonostante la fuga di Chiappucci e la lieve crisi sull'ultima salita riusci a chiudere terzo, dando la paga a Bugno, Hampsten e tutti gli altri favoriti (tranne appunto Chiappucci e "il ciociaro Vona" come lo chiamava De Zan)
Chiappucci non era uno scalatore puro, era si forte in salita ma piu che altro era un ottimo discesista, un grande tattico e aveva doti di resistenza e fondo fuori dal comune (lo dimostra anche il modo in cui ha vinto la Sanremo).
Con meno chilometri a cronometro, ovviamente sarebbe cambiato tutto, magari Indurain avrebbe vinto lo stesso ma in modo meno scontato, ovviamente non ha senso immaginare gli organizzatori che dicono "mettiamo tante cronometro se no rischiamo che vinca un italiano" se non altro perche c'erano anche francesi che avrebbero beneficiato da una corsa con poche cronometro (Mottet, Leblanc e Virenque per esempio)
Concordo in pieno con tutto quanto hai scritto.
L'affermazione "mettevano cosi tanti km a crono per non far vincere il Tour a un italiano" , non si può sentire.
Capisco che a furia di ascoltare Beppe Conti che ripete questa emerita caxxata, uno possa assuefarsi e cominciare a crederci, ma la realtà di quegli anni fu ben diversa.
Innanzitutto le crono lunghe, favorivano pure Bugno, che al Giro 1990 fece delle prove contro il tempo favolose.
Quindi non si capisce in che modo gli organizzatori del Tour pensavano di mettergli i bastoni tra le ruote.
In secondo luogo, come giustamente hai fatto notare tu, alla vigilia del Tour 1991 i favoriti erano Lemond e, appunto, Bugno.
Indurain non se lo cacava nessuno, indi anche qui non si capisce chi e che cosa (secondo la Contiana teoria) avrebbero dovuto disegnargli il Tour su misura, per far perdere gli italiani.
Semplicemente quei Tour tra il 1991 e il 1995 erano i diretti discendenti di quelli di fine anni 80: non è che stravolsero lo stile di percorso con un obiettivo ben preciso.
In un contesto del genere, un corridore come Indurain che in salita andava comunque fortissimo, non ha mai avuto bisogno di forzare chissà quanto per stare dietro a chi lo attaccava, e ha sempre gestito il vantaggio in pantofole o quasi.
Le classifiche dei tempi senza crono di quei Tour, lasciano un pó il tempo che trovano, perché non tengono conto del fatto che Indurain avrebbe molto probabilmente corso in altro modo.

Tra l'altro, questa bizzarra teoria del Beppe Nazionale, è smontata completamente dai Giri d'Italia del 1992 e 1993, quando lo spagnolo arrivó a fine Giro con la corsa già in tasca nella prima occasione, nonostante una sola crono da 38 km a Sansepolcro nel 1992 (quella di Milano da 65 km era all'ultima tappa, a Giro già vinto) e con un netto vantaggio su Chiappucci nel 1993 prima della crono (atipica) di Sestriere, nonostante un prologo da 9 km+ la crono da 28 di Senigallia.
Solo Ugrumov lo mise in difficoltà.
In quei Giri 1992 e 1993, in cui comunque c'erano salie dure come Monviso, Giau, Alpe segletta e Fedaia, Indurain dai corridori italiani non perse manco un secondo, nonostante pochissimi km a crono fino alle tappe finali.
ad esempio sull'Alpe Segletta lo ricordo solo io Chioccoli da solo?
Tanto per dirne una...
Una cosa è il Giro 92, un'altra il 93, infatti dopo il 93 era molto incerto se tornare, lo fece l'anno dopo non convinto e sappiamo come andò a finire, con salite ancora più dure che in passato.
La crono del Sestriere era devastante per gli scalatori, che arrivavano agli ultimi 6 km. dopo un lunghissimo fondovalle dove spingere rapporti lunghissimi di grande potenza perchè per lo più in falsopiano. E' meno penalizzante una crono piatta quasi...
Le crono lunghe favorivano Bugno ma era altrettanto chiaro che ancor più favorivano Indurain.
Indurain prima del 91 lo si conosceva già come cronoman straordinario. Non lo si conosceva come uomo da classifica sulle grandi salite, perchè aiutava Delgado, ma quando sai che il capitano può essere lui a crono sai che ha un grande vantaggio.

Poi io ho detto che non vollero mai accorciare le crono negli anni di Indurain perchè c'era il "rischio" che vincesse un corridore italiano. Già il termine "rischio" è un poco ironico, ma se non cogliete amen.
Questo per altro vale giusto per i primi due anni, poi Chiappucci e Bugno calarono vistosamente e Indurain migliorò ulteriormente in salita. Pace.
Certo un vincitore italiano non è mai stato il massimo mediaticamente al Tour, tutto lì, non ci nascondiamo dietro ad un dito. Non so se vi ricordate le alleanze invocate dall'Equipe l'anno prima per far saltare Chiappucci...l'avversario diretto non era Mottet nè FIgnon.
Chiappucci non se lo filava nessuno a tal punto, come no.
noel
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Re: Tour de France 2026

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Mah...quando sento certi ragionamenti mi viene in mente Galliani, che per giustificare il decimo posto del Milan divideva i campionati in segmenti o in anni solari in modo che i rossoneri fossero sempre più in alto di quello che erano.
La verità è che indurain in 5 tour e 2 giri vale a dire in circa 150 GG di gara me lo ricordo ben poco soffrire. Ed è inutile quanto velleitario mettere in mostra le proprie conoscenze ciclistiche spezzettando i GT sul singolo episodio (chioccioli solo sull'Alpe segletta...ma mi facci il piacere mi facci :D ) per poi alla fine concludere comunque che "avrebbe vinto lo stesso". Indurain in quegli anni era di dieci spanne superiore a cronometro e non lo staccavi in salita manco se lo ammazzavi. La caratura dei suoi suoi avversari, non solo Bugno e Chiappucci, era infinitamente minore a quella del navarro
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Re: Tour de France 2026

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noel ha scritto: martedì 28 ottobre 2025, 6:13 Mah...quando sento certi ragionamenti mi viene in mente Galliani, che per giustificare il decimo posto del Milan divideva i campionati in segmenti o in anni solari in modo che i rossoneri fossero sempre più in alto di quello che erano.
La verità è che indurain in 5 tour e 2 giri vale a dire in circa 150 GG di gara me lo ricordo ben poco soffrire. Ed è inutile quanto velleitario mettere in mostra le proprie conoscenze ciclistiche spezzettando i GT sul singolo episodio (chioccioli solo sull'Alpe segletta...ma mi facci il piacere mi facci :D ) per poi alla fine concludere comunque che "avrebbe vinto lo stesso". Indurain in quegli anni era di dieci spanne superiore a cronometro e non lo staccavi in salita manco se lo ammazzavi. La caratura dei suoi suoi avversari, non solo Bugno e Chiappucci, era infinitamente minore a quella del navarro
"nella notte buia, tutte le vacche sono nere"...ci vuol un po' di spirito di analisi altrimenti mettiamo tutto in un unico calderone, va bene tutto anche che quando si alzava la mattina probabilmente scendeva a fare colazione saltando giù dal balcone dell'hotel...
herbie
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Re: Tour de France 2026

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noel ha scritto: martedì 28 ottobre 2025, 6:13 Mah...quando sento certi ragionamenti mi viene in mente Galliani, che per giustificare il decimo posto del Milan divideva i campionati in segmenti o in anni solari in modo che i rossoneri fossero sempre più in alto di quello che erano.
La verità è che indurain in 5 tour e 2 giri vale a dire in circa 150 GG di gara me lo ricordo ben poco soffrire. Ed è inutile quanto velleitario mettere in mostra le proprie conoscenze ciclistiche spezzettando i GT sul singolo episodio (chioccioli solo sull'Alpe segletta...ma mi facci il piacere mi facci :D ) per poi alla fine concludere comunque che "avrebbe vinto lo stesso". Indurain in quegli anni era di dieci spanne superiore a cronometro e non lo staccavi in salita manco se lo ammazzavi. La caratura dei suoi suoi avversari, non solo Bugno e Chiappucci, era infinitamente minore a quella del navarro
"nella notte buia, tutte le vacche sono nere"...ci vuol un po' di spirito di analisi altrimenti mettiamo tutto in un unico calderone, va bene tutto anche che quando si alzava la mattina probabilmente scendeva a fare colazione saltando giù dal balcone dell'hotel...
Il discorso partiva dal fatto che per me ci starebbe tornare a fare 150 km. a cronometro visto che c'è Pogacar e c'è anche Evenepoel. COsì come in quegli anni sarebbe stato forse meglio evitare di semplificare le cose a un corridore che già aveva una squadra in grado di andare a prendere chiunque sul ritmo, quando poteva già giovarsi di 4 o 5 minuti in partenza di vantaggio sugli avversari, vista la superiorità a cronometro.
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Re: Tour de France 2026

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noel ha scritto: martedì 28 ottobre 2025, 6:13 Mah...quando sento certi ragionamenti mi viene in mente Galliani, che per giustificare il decimo posto del Milan divideva i campionati in segmenti o in anni solari in modo che i rossoneri fossero sempre più in alto di quello che erano.
La verità è che indurain in 5 tour e 2 giri vale a dire in circa 150 GG di gara me lo ricordo ben poco soffrire. Ed è inutile quanto velleitario mettere in mostra le proprie conoscenze ciclistiche spezzettando i GT sul singolo episodio (chioccioli solo sull'Alpe segletta...ma mi facci il piacere mi facci :D ) per poi alla fine concludere comunque che "avrebbe vinto lo stesso". Indurain in quegli anni era di dieci spanne superiore a cronometro e non lo staccavi in salita manco se lo ammazzavi. La caratura dei suoi suoi avversari, non solo Bugno e Chiappucci, era infinitamente minore a quella del navarro
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Il discorso partiva dal fatto che per me ci starebbe tornare a fare 150 km. a cronometro visto che c'è Pogacar e c'è anche Evenepoel. COsì come in quegli anni sarebbe stato forse meglio evitare di semplificare le cose a un corridore che già aveva una squadra in grado di andare a prendere chiunque sul ritmo, quando poteva già giovarsi di 4 o 5 minuti in partenza di vantaggio sugli avversari, vista la superiorità a cronometro.
HO scritto di CHioccioli solo sull'Alpe Segletta per rispondere al post precedente che citava questa salita tra quelle in cui Indurain non sarebbe stato staccato nemmeno di un secondo. Lì attaccò Chioccioli (l'Alpe Segletta ha un tratto di tre chilometri quasi in cima con pendenze intorno al 15%) . Chioccioli poteva lasciarlo andare, poi rientrò in discesa, ma non è vero che avrebbe potuto staccare chiunque su qualunque salita, specie quando le pendenze erano in doppia cifra.
noel
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Re: Tour de France 2026

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herbie ha scritto: martedì 28 ottobre 2025, 8:59
noel ha scritto: martedì 28 ottobre 2025, 6:13 Mah...quando sento certi ragionamenti mi viene in mente Galliani, che per giustificare il decimo posto del Milan divideva i campionati in segmenti o in anni solari in modo che i rossoneri fossero sempre più in alto di quello che erano.
La verità è che indurain in 5 tour e 2 giri vale a dire in circa 150 GG di gara me lo ricordo ben poco soffrire. Ed è inutile quanto velleitario mettere in mostra le proprie conoscenze ciclistiche spezzettando i GT sul singolo episodio (chioccioli solo sull'Alpe segletta...ma mi facci il piacere mi facci :D ) per poi alla fine concludere comunque che "avrebbe vinto lo stesso". Indurain in quegli anni era di dieci spanne superiore a cronometro e non lo staccavi in salita manco se lo ammazzavi. La caratura dei suoi suoi avversari, non solo Bugno e Chiappucci, era infinitamente minore a quella del navarro
"nella notte buia, tutte le vacche sono nere"...ci vuol un po' di spirito di analisi altrimenti mettiamo tutto in un unico calderone, va bene tutto anche che quando si alzava la mattina probabilmente scendeva a fare colazione saltando giù dal balcone dell'hotel...
No, certo...ma poi viene voglia anche a me di verificare certe cose (visto che la memoria fa cilecca :old: ) e scopro che nel giro 92 tappa numero 10 (con classifica ancora corta quindi) del Terminillo vinta da Herrera, Indurain 5° a 2", Chiappucci 7° a 30" Chioccioli 30° a 3.20.
Se si fanno delle analisi almeno facciamole complete è non citiamo solo dati che fanno comodo a suffragare solo le nostre teorie.
È solo un branco di comunisti radical-chic che commenta il ciclismo (cit.)
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Re: Tour de France 2026

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Quel periodo mo seguivo meglio di adesso , più giovane , più entusiasmo.
Indurain nel 90 arrivò decimo , per aver fatto da gregario ad un Delgado che aveva esaurito la benzina , quella buona dei tre anni precedenti. Prese una barcata di minuti sull'alpe d'huez ma vinse la tappa di Luz ardiden ,attaccando con Lemond .
L'anno prima si era già messo in luce vincendo un altra tappa pirenaica. Nel 90 vinse pure san Sebastian .
Non era considerato un cronoman ma un corridore completo .BS dopo il Tour 90 gli dedicò un articolo che parlava di lui come di un futuro vincitore di GT. Ricordo pure che mi stupii quando perse la Vuelta 91 da Mauri perché era già sotto i riflettori.
Cioè ,nel 91 non arrivava al Tour come un nessuno mentre Chiappucci non era considerato.
Il favorito era Lemond ,mentre Bugno era una speranza con tanti punti di domanda perché al Giro non fece benissimo . Dopo la crono di 73 km ad Alencon nonostante la vittoria per soli 6 secondi su Lemond , l'americano era ancora visto come il dominatore .
Le montagne non arrivavano mai ma l'unica vera tappa a val Louron Indurain e Chiappucci fecero la differenza..
Indurain però non fece fatica a stare con il varesino , tanto che all'Alpe d'huez lo staccò di 40 secondi .
Nella successiva tappa di Morzine ,con il Joux plain nessuno riuscì a staccare il Navarro , anzi . . ,fu un bel no contest .
Io Indurain l'ho visto in crisi solo a Oropa e sull',Aprica in tanti anni ,e forse un po' nella cronoscalata al Tour del 94. Certo ,Pantani lo staccava quasi sempre in quell'anno ma lui su Pantani aveva dieci minuti . Quell'anno Indurain non era in formissima. Dopo la sconfitta del Giro fu favorito dalla crono ma soprattutto dal mal di stomaco di Rominger, che era veramente in forma .
Meija nel 93 non poteva vincere , ha solo succhiato le ruote ,mentre Mottet la giornata di crisi ce l'aveva sempre, e poi a crono non era l'ultimo. Riuscì a perdere il Tour 87 dove partiva con un bonus di 6 minuti presi in fuga . Ottimo corridore ma non ha mai dato la sensazione di poter vincere un Tour ..
noel
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Re: Tour de France 2026

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giorgio ricci ha scritto: martedì 28 ottobre 2025, 10:45 Quel periodo mo seguivo meglio di adesso , più giovane , più entusiasmo.
Indurain nel 90 arrivò decimo , per aver fatto da gregario ad un Delgado che aveva esaurito la benzina , quella buona dei tre anni precedenti. Prese una barcata di minuti sull'alpe d'huez ma vinse la tappa di Luz ardiden ,attaccando con Lemond .
L'anno prima si era già messo in luce vincendo un altra tappa pirenaica. Nel 90 vinse pure san Sebastian .
Non era considerato un cronoman ma un corridore completo .BS dopo il Tour 90 gli dedicò un articolo che parlava di lui come di un futuro vincitore di GT. Ricordo pure che mi stupii quando perse la Vuelta 91 da Mauri perché era già sotto i riflettori.
Cioè ,nel 91 non arrivava al Tour come un nessuno mentre Chiappucci non era considerato.
Il favorito era Lemond ,mentre Bugno era una speranza con tanti punti di domanda perché al Giro non fece benissimo . Dopo la crono di 73 km ad Alencon nonostante la vittoria per soli 6 secondi su Lemond , l'americano era ancora visto come il dominatore .
Le montagne non arrivavano mai ma l'unica vera tappa a val Louron Indurain e Chiappucci fecero la differenza..
Indurain però non fece fatica a stare con il varesino , tanto che all'Alpe d'huez lo staccò di 40 secondi .
Nella successiva tappa di Morzine ,con il Joux plain nessuno riuscì a staccare il Navarro , anzi . . ,fu un bel no contest .
Io Indurain l'ho visto in crisi solo a Oropa e sull',Aprica in tanti anni ,e forse un po' nella cronoscalata al Tour del 94. Certo ,Pantani lo staccava quasi sempre in quell'anno ma lui su Pantani aveva dieci minuti . Quell'anno Indurain non era in formissima. Dopo la sconfitta del Giro fu favorito dalla crono ma soprattutto dal mal di stomaco di Rominger, che era veramente in forma .
Meija nel 93 non poteva vincere , ha solo succhiato le ruote ,mentre Mottet la giornata di crisi ce l'aveva sempre, e poi a crono non era l'ultimo. Riuscì a perdere il Tour 87 dove partiva con un bonus di 6 minuti presi in fuga . Ottimo corridore ma non ha mai dato la sensazione di poter vincere un Tour ..
Concordo su tutto. Aggiungendo che nel 1991 si parlava molto dell'armata PDM ( :dubbio: ) e che mejia e mottet mai e poi mai avrebbero vinto un tour. Traslati negli anni 2020 sarebbero 0'connior e Rolland
È solo un branco di comunisti radical-chic che commenta il ciclismo (cit.)
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Re: Tour de France 2026

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noel ha scritto: martedì 28 ottobre 2025, 6:13 Mah...quando sento certi ragionamenti mi viene in mente Galliani, che per giustificare il decimo posto del Milan divideva i campionati in segmenti o in anni solari in modo che i rossoneri fossero sempre più in alto di quello che erano.
La verità è che indurain in 5 tour e 2 giri vale a dire in circa 150 GG di gara me lo ricordo ben poco soffrire. Ed è inutile quanto velleitario mettere in mostra le proprie conoscenze ciclistiche spezzettando i GT sul singolo episodio (chioccioli solo sull'Alpe segletta...ma mi facci il piacere mi facci :D ) per poi alla fine concludere comunque che "avrebbe vinto lo stesso". Indurain in quegli anni era di dieci spanne superiore a cronometro e non lo staccavi in salita manco se lo ammazzavi. La caratura dei suoi suoi avversari, non solo Bugno e Chiappucci, era infinitamente minore a quella del navarro
Meno male che qualcuno se lo ricorda ancora, come era Miguel.
La narrazione di Beppe Conti ha annacquato i ricordi...
Chioccioli solo sull'Alpe Segletta... c'è il video su Youtube..
Lo lasciò andare per riprenderlo in vetta.
Anche nel 1993, prima della crono del Sestriere, il Giro era già bello che chiuso, con Chiappucci che era a distanza di sicurezza già prima di quella tappa, e a cui Miguel diede il contentino della vittoria nella tappa mostruosa di Corvara, quella in cui Bugno naufragava sul Fedaia.

In entrambi quei Giri, nonostante avesse avuto a disposizione solo 38 e 37 km a cronometro fino a quel momento (ovvero la crono finale di Milano 1992 e la crono di Sestriere 1993), Indurain stava comodamente in testa alla classifica, in barba a tutti gli italici scalatori che avrebbero dovuto essere molto più vicini a lui in classifica.
Nonostante salite come Giau, Fedaia, Monviso, Alpe Segletta, che il Tour di inizio anni 90 si sognava, come pendenze.
E infatti, l'unico che lo mise in difficoltà, nel 1993, fu Ugrumov, mica El Diablo.
Poi quello che cambió nel 1994 furono non tanto le pendenze del Mortirolo, ma un ragazzo che si chiamava Pantani e una meteora russa, unita al fatto che Miguel in quel Giro non aveva certo la condizione che avrebbe trovato 2 mesi dopo, in Francia.
noel
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Re: Tour de France 2026

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lucks83 ha scritto: martedì 28 ottobre 2025, 11:26
noel ha scritto: martedì 28 ottobre 2025, 6:13 Mah...quando sento certi ragionamenti mi viene in mente Galliani, che per giustificare il decimo posto del Milan divideva i campionati in segmenti o in anni solari in modo che i rossoneri fossero sempre più in alto di quello che erano.
La verità è che indurain in 5 tour e 2 giri vale a dire in circa 150 GG di gara me lo ricordo ben poco soffrire. Ed è inutile quanto velleitario mettere in mostra le proprie conoscenze ciclistiche spezzettando i GT sul singolo episodio (chioccioli solo sull'Alpe segletta...ma mi facci il piacere mi facci :D ) per poi alla fine concludere comunque che "avrebbe vinto lo stesso". Indurain in quegli anni era di dieci spanne superiore a cronometro e non lo staccavi in salita manco se lo ammazzavi. La caratura dei suoi suoi avversari, non solo Bugno e Chiappucci, era infinitamente minore a quella del navarro
Meno male che qualcuno se lo ricorda ancora, come era Miguel.
La narrazione di Beppe Conti ha annacquato i ricordi...
Chioccioli solo sull'Alpe Segletta... c'è il video su Youtube..
Lo lasciò andare per riprenderlo in vetta.
Anche nel 1993, prima della crono del Sestriere, il Giro era già bello che chiuso, con Chiappucci che era a distanza di sicurezza già prima di quella tappa, e a cui Miguel diede il contentino della vittoria nella tappa mostruosa di Corvara, quella in cui Bugno naufragava sul Fedaia.

In entrambi quei Giri, nonostante avesse avuto a disposizione solo 38 e 37 km a cronometro fino a quel momento (ovvero la crono finale di Milano 1992 e la crono di Sestriere 1993), Indurain stava comodamente in testa alla classifica, in barba a tutti gli italici scalatori che avrebbero dovuto essere molto più vicini a lui in classifica.
Nonostante salite come Giau, Fedaia, Monviso, Alpe Segletta, che il Tour di inizio anni 90 si sognava, come pendenze.
E infatti, l'unico che lo mise in difficoltà, nel 1993, fu Ugrumov, mica El Diablo.
Poi quello che cambió nel 1994 furono non tanto le pendenze del Mortirolo, ma un ragazzo che si chiamava Pantani e una meteora russa, unita al fatto che Miguel in quel Giro non aveva certo la condizione che avrebbe trovato 2 mesi dopo, in Francia.
Va bè ma dal 94 in poi fu un altro ciclismo. Ma è una sottiliezza :D :D
È solo un branco di comunisti radical-chic che commenta il ciclismo (cit.)
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