Il futuro del ciclismo italiano

Il mondo dei professionisti tra gare e complessità, e più in generale l'approccio al ciclismo di ogni appassionato
Fiammingo
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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herbie ha scritto: venerdì 27 settembre 2024, 1:54 Poi sarà la giornata migliore della sua carriera irripetibile e dovuta ad una congiunzione astrale da vincita al Superenalotto, per carità, ci può stare.
No no, nessun jolly, è nelle sue corde quello che ha fatto. In questi 2 anni ha dimostrato il livello..
herbie ha scritto: venerdì 27 settembre 2024, 1:54 Qyello che non mi è piacuto tanto è che lui si definisca un corridore "da corse a tappe". Se sei un corridore da corse a tappe lo capisci dopo tre o quattro anni di professionismo, perchè prima vere corse a tappe non sai bene cosa siano e rischi di sbatterci contro duramente. Pér come l'ho visto oggi mi pare uno da grandi classiche,
Beh ma certo che sono ipotesi...ma se non si fa per lui l'ipotesi che sia un corridore da corse a tappe, per chi si fa?
Fortissimo in salita, forte a crono, grande resistenza.Fortissimo in discesa (cosa da non sottovalutare) Nelle corse junoores (ok che sono 5 tappe non 21), finali in crescendo.
Lo hai seguito in questi 2 anni, sul modo di correre che ha?
bartoli
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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Sono Juniores e c'è ancora tanto davanti a loro però nel 2024 abbiamo vinto Mondiale Ciclocross, Strada e tanti titoli su pista. Un solo italiano piazzato oltre a Finn anche e soprattutto perché tre sono rimasti coinvolti nella caduta di inizio corsa che ha tagliato fuori tra gli altri i belgi e Sumpik. Non solo al Lunigiana ma in stagione abbiamo visto cose molto interessanti in generale. Speriamo non si perdano
Soffrire, cadere, rialzarsi, vincere. Questo è il vocabolario del ciclismo e della vita
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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Fiammingo ha scritto: venerdì 27 settembre 2024, 11:22
herbie ha scritto: venerdì 27 settembre 2024, 1:54 Poi sarà la giornata migliore della sua carriera irripetibile e dovuta ad una congiunzione astrale da vincita al Superenalotto, per carità, ci può stare.
No no, nessun jolly, è nelle sue corde quello che ha fatto. In questi 2 anni ha dimostrato il livello..
herbie ha scritto: venerdì 27 settembre 2024, 1:54 Qyello che non mi è piacuto tanto è che lui si definisca un corridore "da corse a tappe". Se sei un corridore da corse a tappe lo capisci dopo tre o quattro anni di professionismo, perchè prima vere corse a tappe non sai bene cosa siano e rischi di sbatterci contro duramente. Pér come l'ho visto oggi mi pare uno da grandi classiche,
Beh ma certo che sono ipotesi...ma se non si fa per lui l'ipotesi che sia un corridore da corse a tappe, per chi si fa?
Fortissimo in salita, forte a crono, grande resistenza.Fortissimo in discesa (cosa da non sottovalutare) Nelle corse junoores (ok che sono 5 tappe non 21), finali in crescendo.
Lo hai seguito in questi 2 anni, sul modo di correre che ha?
no, rispondevo a cycling chronicles che ipotizzava una carriera alla Fancelliu o Piccolo...
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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herbie ha scritto: venerdì 27 settembre 2024, 13:19 no, rispondevo a cycling chronicles che ipotizzava una carriera alla Fancelliu o Piccolo...
Ma non è vero :boh:
herbie
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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cycling_chrnicles ha scritto: venerdì 27 settembre 2024, 2:10
herbie ha scritto: venerdì 27 settembre 2024, 1:54
cycling_chrnicles ha scritto: giovedì 26 settembre 2024, 23:07

Visto che ti interessa il discorso.

Altro Mondiale duro, 2018, 6 anni fa, non 30, quindi già in piena crisi, quattro italiani nei primi 11.

Oggi secondo miglior italiano 21esimo....come il peggiore degli italiani arrivati al traguardo sei anni fa.

Di questo passo tra qualche anno finiremo anche noi per essere un'Eritrea con il suo Girmay, c'è da essere felici.

Peraltro, tornando a quei 4, due oggi sono ritirati (uno è su OnlyFans) e un altro ha avuto qualsiasi tipo di problema fisico possibile immaginabile. Magari sarebbe anche il caso di farsi qualche domanda, anziché flexare quei 2/3 risultati che arrivano ad ogni morte del papa.
mah. Dopo aver visto la corsa di oggi, e confrontando col 2018, non vedo vedo molte analogie tra la corsa di Finn e quella di Fancellu...
Le analogie le vedo con la corsa di un altro corridore, del mondiale juniores 2018.
Poi sarà la giornata migliore della sua carriera irripetibile e dovuta ad una congiunzione astrale da vincita al Superenalotto, per carità, ci può stare.
Qyello che non mi è piacuto tanto è che lui si definisca un corridore "da corse a tappe". Se sei un corridore da corse a tappe lo capisci dopo tre o quattro anni di professionismo, perchè prima vere corse a tappe non sai bene cosa siano e rischi di sbatterci contro duramente. Pér come l'ho visto oggi mi pare uno da grandi classiche,
Non so dove hai visto paragoni tra Fancellu e Finn :o

Quel che si paragona è la spedizione in toto.

Il primo problema del ciclismo italiano, poi a cascata viene tutto il resto (ed è veramente tutto il resto), è che non ci sono più corridori.

Il numero degli junior italiani, già 5 anni fa, era ridicolo se paragonato a quello di 20/30 anni fa. Oggi è ancor più ridicolo, come dimostra, per l'appunto, il fatto che dietro a Finn ci sia il nulla totale.
nel 2018 il migliore italiano fu Fancellu terzo, ieri Finn primo con una corsa alla Evenepoel. Io non seguo e per quello che ne so può anche aver trovato la giorrnata della vita. Però se mi paragoni i due mondiali parlando della carriera successiva dei relativi protagonisti, ipso facto mi pargoni Fancellu e Finn, e ci può pure stare per quello che ne so io.
Per il resto, anche la Slovenia avrà dieci juniores (numero a caso) di un certo livello, ma se tra questi ci trovi Pogacar o anche """solo""" Roglic, hai risolto i problemi per dieci anni, eprchè i benefici arrivano a cascata su tutto il movimento...
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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herbie ha scritto: venerdì 27 settembre 2024, 13:27
Per il resto, anche la Slovenia avrà dieci juniores (numero a caso) di un certo livello, ma se tra questi ci trovi Pogacar o anche """solo""" Roglic, hai risolto i problemi per dieci anni, eprchè i benefici arrivano a cascata su tutto il movimento...
Ma quando mai.
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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herbie ha scritto: venerdì 27 settembre 2024, 13:27 nel 2018 il migliore italiano fu Fancellu terzo, ieri Finn primo con una corsa alla Evenepoel. Io non seguo e per quello che ne so può anche aver trovato la giorrnata della vita. Però se mi paragoni i due mondiali parlando della carriera successiva dei relativi protagonisti, ipso facto mi pargoni Fancellu e Finn, e ci può pure stare per quello che ne so io.
Per il resto, anche la Slovenia avrà dieci juniores (numero a caso) di un certo livello, ma se tra questi ci trovi Pogacar o anche """solo""" Roglic, hai risolto i problemi per dieci anni, eprchè i benefici arrivano a cascata su tutto il movimento...
Ma nessuno ha paragonato la carriera di Finn a quella di Fancellu.

Quel paragone serviva per far capire lo stato del movimento dietro Finn. Ma ce la facciamo?

La Slovenia con Pogacar e Roglic non ha risolto nulla. Vedi giovani sloveni in rampa di lancio. Tramontati i due torneranno ad avere gli Spilak e i Bole che hanno sempre avuto.
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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cycling_chrnicles ha scritto: venerdì 27 settembre 2024, 13:38
herbie ha scritto: venerdì 27 settembre 2024, 13:27 nel 2018 il migliore italiano fu Fancellu terzo, ieri Finn primo con una corsa alla Evenepoel. Io non seguo e per quello che ne so può anche aver trovato la giorrnata della vita. Però se mi paragoni i due mondiali parlando della carriera successiva dei relativi protagonisti, ipso facto mi pargoni Fancellu e Finn, e ci può pure stare per quello che ne so io.
Per il resto, anche la Slovenia avrà dieci juniores (numero a caso) di un certo livello, ma se tra questi ci trovi Pogacar o anche """solo""" Roglic, hai risolto i problemi per dieci anni, eprchè i benefici arrivano a cascata su tutto il movimento...
Ma nessuno ha paragonato la carriera di Finn a quella di Fancellu.

Quel paragone serviva per far capire lo stato del movimento dietro Finn. Ma ce la facciamo?

La Slovenia con Pogacar e Roglic non ha risolto nulla. Vedi giovani sloveni in rampa di lancio. Tramontati i due torneranno ad avere gli Spilak e i Bole che hanno sempre avuto.
mah. Intanto un corridore leggendario come Pogacar, o anche solo un vincitore di corse a tappe in serie come Roglic non l'hanno mai avuto, quindi difficile fare previsioni senza un precedente. Oggi un ragazzino sloveno che sogna di fare sport per una parte della sua vita, dopo il calcio sogna il ciclismo, non il tennis, e credo in misura molto minore lo sci. Questo crea indotto economico e comunque domanda di ciclismo, in generale....torneranno sicuramente ad avere Spilak e Bole, ma su numeri maggiori le probabilità di trovare altri campioni aumentano, almeno per qualche manciata di anni. Se ne salta fuori uno o due altri, sulla scia di Pogacar poi gli effetti diventano a lungo termine.
Comincia ad avercelo anche un solo fenomeno che va su tutti i notiziari, su tutti i giornali, e tutti aspettano di collegarsi con la corsa sapendo che può vincere ovunque, poi vediamo se non c'è ricaduta su tutto il movimento, in fatto di sponsor, numeri, ragazzi che si mettono a pedalare, ecc.ecc.

Su Finn.
Se mi tiri in ballo il mondiale 2018 per dire che dei quattro arrivati davanti non se ne è salvato uno, a livello professionistico, è logico che lo fai per dire che la cosa può avvenire anche questa volta. Finn compreso, anzi la cosa è focalizzata proprio su di lui, visto che è l'unico che si è messo in luce ieri. Ora, per quel che ne so io può benissimo rimanere una meteora e stop, quindi nulla da dire.
QUanto a piazzamenti non ci possono essere due corse più differenti tra Inssbruck 2018 e la corsa di ieri. Là quattro buone prestazioni senza acuti straordinari, qui un acuto straordinario senza altre prestazioni di rilievo.
Per dire che il movimento è ridotto ai minimi termini, non è certo la corsa di ieri da citare, dove per lo meno un corridore ti ha fatto vedere un numero che apre uno squarcio in un cielo plumbeo.
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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herbie ha scritto: venerdì 27 settembre 2024, 14:52 mah. Intanto un corridore leggendario come Pogacar, o anche solo un vincitore di corse a tappe in serie come Roglic non l'hanno mai avuto, quindi difficile fare previsioni senza un precedente. Oggi un ragazzino sloveno che sogna di fare sport per una parte della sua vita, dopo il calcio sogna il ciclismo, non il tennis, e credo in misura molto minore lo sci. Questo crea indotto economico e comunque domanda di ciclismo, in generale....torneranno sicuramente ad avere Spilak e Bole, ma su numeri maggiori le probabilità di trovare altri campioni aumentano, almeno per qualche manciata di anni. Se ne salta fuori uno o due altri, sulla scia di Pogacar poi gli effetti diventano a lungo termine.
Comincia ad avercelo anche un solo fenomeno che va su tutti i notiziari, su tutti i giornali, e tutti aspettano di collegarsi con la corsa sapendo che può vincere ovunque, poi vediamo se non c'è ricaduta su tutto il movimento, in fatto di sponsor, numeri, ragazzi che si mettono a pedalare, ecc.ecc.

Su Finn.
Se mi tiri in ballo il mondiale 2018 per dire che dei quattro arrivati davanti non se ne è salvato uno, a livello professionistico, è logico che lo fai per dire che la cosa può avvenire anche questa volta. Finn compreso, anzi la cosa è focalizzata proprio su di lui, visto che è l'unico che si è messo in luce ieri. Ora, per quel che ne so io può benissimo rimanere una meteora e stop, quindi nulla da dire.
QUanto a piazzamenti non ci possono essere due corse più differenti tra Inssbruck 2018 e la corsa di ieri. Là quattro buone prestazioni senza acuti straordinari, qui un acuto straordinario senza altre prestazioni di rilievo.
Per dire che il movimento è ridotto ai minimi termini, non è certo la corsa di ieri da citare, dove per lo meno un corridore ti ha fatto vedere un numero che apre uno squarcio in un cielo plumbeo.
Ma non l'ho tirato in ballo per dire che non se ne è salvato uno (anche perché, per il momento, si è salvato Tiberi).

L'ho tirato in ballo per far capire che fino a un lustro fa, almeno, avevi una decina di nomi con prospettive. Ora ne hai uno.

L'impatto del fenomeno è sopravvalutato. Nibali cosa ha portato? Nulla.

Tao si lamenta del declino del ciclismo giovanile britannico....sei anni fa, non 60, vincevano tutti e tre i GT nella stessa stagione.

Il ciclismo spagnolo produceva molto meno dieci anni fa, nonostante Contador, Valverde, Rodriguez, Sanchez, rispetto a oggi. Questo perché in Spagna, quando hanno visto da che parte soffiava il vento, hanno deciso di muoversi e cambiare le cose, anziché raccontarsela come si fa qua.

La situazione, oggi, pure per loro non è florida come negli anni '90....però nascono (o rinascono) corse, nascono squadre, i campioni del passato investono. Qua chiude la Zalf e a momenti non ne parla nessuno.
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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Domani ci sarà il mondiale con l'italia senza favoriti neanche di seconda linea praticamente. Però mi aspetto una gara all'attacco dei nostri, con Tiberi invece ad aspettare il finale. Sicuramente le gare di un giorno non sono il forte di Tiberi ma se diventasse selettivo nei 10 ci può stare.
Con Finn abbiamo trovato un possibile farò per i prossimi anni, pero spero non venga caricato di responsabilità già da l anno prossimo ma che venga fatto crescere con i tempi giusti, in questo lo stare fuori dall italia potrebbe essere un bene.

Ps io domani scommetto su una buona prestazione di Bagioli (non per il podio ovviamente).
bartoli
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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Confido in un Tiberi che arriva tra la 5 e la 10, più vicino alla 5 che alla 10
Soffrire, cadere, rialzarsi, vincere. Questo è il vocabolario del ciclismo e della vita
herbie
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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bartoli ha scritto: sabato 28 settembre 2024, 21:00 Confido in un Tiberi che arriva tra la 5 e la 10, più vicino alla 5 che alla 10
mi sembra ottimistico...ha corso anche poco per rimanere là dopo 270 km. se dovesse essere resa dura. Con tutta la Vuelta nella gambe sarebbe già diverso e lui è un corridore da salite più lunghe, sicuramente dopo il primo strappo è tutto un percorso per lui, ma quei trecento metri sono un problema nel finale.
La stessa cosa vale per Pogacar, non ha corso molto, fossi in lui non la prenderei in maniera troppo garibaldina, è un percorso che abbiamo visto non avvantaggiare corridori soli davanti, c'è sempre molta visibilità, gli basterebbe anche meno del solito.
luketaro
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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cycling_chrnicles ha scritto: venerdì 27 settembre 2024, 15:05
herbie ha scritto: venerdì 27 settembre 2024, 14:52 mah. Intanto un corridore leggendario come Pogacar, o anche solo un vincitore di corse a tappe in serie come Roglic non l'hanno mai avuto, quindi difficile fare previsioni senza un precedente. Oggi un ragazzino sloveno che sogna di fare sport per una parte della sua vita, dopo il calcio sogna il ciclismo, non il tennis, e credo in misura molto minore lo sci. Questo crea indotto economico e comunque domanda di ciclismo, in generale....torneranno sicuramente ad avere Spilak e Bole, ma su numeri maggiori le probabilità di trovare altri campioni aumentano, almeno per qualche manciata di anni. Se ne salta fuori uno o due altri, sulla scia di Pogacar poi gli effetti diventano a lungo termine.
Comincia ad avercelo anche un solo fenomeno che va su tutti i notiziari, su tutti i giornali, e tutti aspettano di collegarsi con la corsa sapendo che può vincere ovunque, poi vediamo se non c'è ricaduta su tutto il movimento, in fatto di sponsor, numeri, ragazzi che si mettono a pedalare, ecc.ecc.

Su Finn.
Se mi tiri in ballo il mondiale 2018 per dire che dei quattro arrivati davanti non se ne è salvato uno, a livello professionistico, è logico che lo fai per dire che la cosa può avvenire anche questa volta. Finn compreso, anzi la cosa è focalizzata proprio su di lui, visto che è l'unico che si è messo in luce ieri. Ora, per quel che ne so io può benissimo rimanere una meteora e stop, quindi nulla da dire.
QUanto a piazzamenti non ci possono essere due corse più differenti tra Inssbruck 2018 e la corsa di ieri. Là quattro buone prestazioni senza acuti straordinari, qui un acuto straordinario senza altre prestazioni di rilievo.
Per dire che il movimento è ridotto ai minimi termini, non è certo la corsa di ieri da citare, dove per lo meno un corridore ti ha fatto vedere un numero che apre uno squarcio in un cielo plumbeo.
Ma non l'ho tirato in ballo per dire che non se ne è salvato uno (anche perché, per il momento, si è salvato Tiberi).

L'ho tirato in ballo per far capire che fino a un lustro fa, almeno, avevi una decina di nomi con prospettive. Ora ne hai uno.

L'impatto del fenomeno è sopravvalutato. Nibali cosa ha portato? Nulla.

Tao si lamenta del declino del ciclismo giovanile britannico....sei anni fa, non 60, vincevano tutti e tre i GT nella stessa stagione.

Il ciclismo spagnolo produceva molto meno dieci anni fa, nonostante Contador, Valverde, Rodriguez, Sanchez, rispetto a oggi. Questo perché in Spagna, quando hanno visto da che parte soffiava il vento, hanno deciso di muoversi e cambiare le cose, anziché raccontarsela come si fa qua.

La situazione, oggi, pure per loro non è florida come negli anni '90....però nascono (o rinascono) corse, nascono squadre, i campioni del passato investono. Qua chiude la Zalf e a momenti non ne parla nessuno.
Nibali non ha portato nulla perché non è stato un fenomeno.
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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herbie ha scritto: domenica 29 settembre 2024, 2:16
bartoli ha scritto: sabato 28 settembre 2024, 21:00 Confido in un Tiberi che arriva tra la 5 e la 10, più vicino alla 5 che alla 10
mi sembra ottimistico...ha corso anche poco per rimanere là dopo 270 km. se dovesse essere resa dura. Con tutta la Vuelta nella gambe sarebbe già diverso e lui è un corridore da salite più lunghe, sicuramente dopo il primo strappo è tutto un percorso per lui, ma quei trecento metri sono un problema nel finale.
La stessa cosa vale per Pogacar, non ha corso molto, fossi in lui non la prenderei in maniera troppo garibaldina, è un percorso che abbiamo visto non avvantaggiare corridori soli davanti, c'è sempre molta visibilità, gli basterebbe anche meno del solito.
Faccio presente che all'esordio stagionale pogacar ha vinto attaccando ai -80...
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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luketaro ha scritto: domenica 29 settembre 2024, 7:55
cycling_chrnicles ha scritto: venerdì 27 settembre 2024, 15:05
herbie ha scritto: venerdì 27 settembre 2024, 14:52 mah. Intanto un corridore leggendario come Pogacar, o anche solo un vincitore di corse a tappe in serie come Roglic non l'hanno mai avuto, quindi difficile fare previsioni senza un precedente. Oggi un ragazzino sloveno che sogna di fare sport per una parte della sua vita, dopo il calcio sogna il ciclismo, non il tennis, e credo in misura molto minore lo sci. Questo crea indotto economico e comunque domanda di ciclismo, in generale....torneranno sicuramente ad avere Spilak e Bole, ma su numeri maggiori le probabilità di trovare altri campioni aumentano, almeno per qualche manciata di anni. Se ne salta fuori uno o due altri, sulla scia di Pogacar poi gli effetti diventano a lungo termine.
Comincia ad avercelo anche un solo fenomeno che va su tutti i notiziari, su tutti i giornali, e tutti aspettano di collegarsi con la corsa sapendo che può vincere ovunque, poi vediamo se non c'è ricaduta su tutto il movimento, in fatto di sponsor, numeri, ragazzi che si mettono a pedalare, ecc.ecc.

Su Finn.
Se mi tiri in ballo il mondiale 2018 per dire che dei quattro arrivati davanti non se ne è salvato uno, a livello professionistico, è logico che lo fai per dire che la cosa può avvenire anche questa volta. Finn compreso, anzi la cosa è focalizzata proprio su di lui, visto che è l'unico che si è messo in luce ieri. Ora, per quel che ne so io può benissimo rimanere una meteora e stop, quindi nulla da dire.
QUanto a piazzamenti non ci possono essere due corse più differenti tra Inssbruck 2018 e la corsa di ieri. Là quattro buone prestazioni senza acuti straordinari, qui un acuto straordinario senza altre prestazioni di rilievo.
Per dire che il movimento è ridotto ai minimi termini, non è certo la corsa di ieri da citare, dove per lo meno un corridore ti ha fatto vedere un numero che apre uno squarcio in un cielo plumbeo.
Ma non l'ho tirato in ballo per dire che non se ne è salvato uno (anche perché, per il momento, si è salvato Tiberi).

L'ho tirato in ballo per far capire che fino a un lustro fa, almeno, avevi una decina di nomi con prospettive. Ora ne hai uno.

L'impatto del fenomeno è sopravvalutato. Nibali cosa ha portato? Nulla.

Tao si lamenta del declino del ciclismo giovanile britannico....sei anni fa, non 60, vincevano tutti e tre i GT nella stessa stagione.

Il ciclismo spagnolo produceva molto meno dieci anni fa, nonostante Contador, Valverde, Rodriguez, Sanchez, rispetto a oggi. Questo perché in Spagna, quando hanno visto da che parte soffiava il vento, hanno deciso di muoversi e cambiare le cose, anziché raccontarsela come si fa qua.

La situazione, oggi, pure per loro non è florida come negli anni '90....però nascono (o rinascono) corse, nascono squadre, i campioni del passato investono. Qua chiude la Zalf e a momenti non ne parla nessuno.
Nibali non ha portato nulla perché non è stato un fenomeno.
E' stato "solo" il qualitativamente più vincente dopo Gimondi.
Pantani non ha potuto completare la carriera altrimenti, di certo, sarebbe stato lui.
Moser e Saronni hanno scansato il Tour (Moser ne ha corso seriamente uno e poi non si è fatto più vedere lì mentre Saronni ne ha corso uno per modo di dire).
Bugno e Chiappucci ci hanno provato seriamente ma non ce l'hanno fatta.
Bartoli e Bettini grandissimi nelle classiche ma senza GT.
Nibali era un campione vero, con l'handicap della volata.
Von Rock ? Nein, danke.
Diritto di correre senza condizioni a chi ha scontato una squalifica !!!
Salvatore77
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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bartoli ha scritto: sabato 28 settembre 2024, 21:00 Confido in un Tiberi che arriva tra la 5 e la 10, più vicino alla 5 che alla 10
Gli ordini d'arrivo delle corse di fine stagione misurano soprattutto la condizione e le energie residue, più di altre cose.
Tiberi potrebbe essere uno dei dieci corridori più in forma. Anzi.
1° Tour de France 2018
Campionato del mondo gara in linea 2021.
Tommeke92
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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luketaro ha scritto: domenica 29 settembre 2024, 7:55
cycling_chrnicles ha scritto: venerdì 27 settembre 2024, 15:05
herbie ha scritto: venerdì 27 settembre 2024, 14:52 mah. Intanto un corridore leggendario come Pogacar, o anche solo un vincitore di corse a tappe in serie come Roglic non l'hanno mai avuto, quindi difficile fare previsioni senza un precedente. Oggi un ragazzino sloveno che sogna di fare sport per una parte della sua vita, dopo il calcio sogna il ciclismo, non il tennis, e credo in misura molto minore lo sci. Questo crea indotto economico e comunque domanda di ciclismo, in generale....torneranno sicuramente ad avere Spilak e Bole, ma su numeri maggiori le probabilità di trovare altri campioni aumentano, almeno per qualche manciata di anni. Se ne salta fuori uno o due altri, sulla scia di Pogacar poi gli effetti diventano a lungo termine.
Comincia ad avercelo anche un solo fenomeno che va su tutti i notiziari, su tutti i giornali, e tutti aspettano di collegarsi con la corsa sapendo che può vincere ovunque, poi vediamo se non c'è ricaduta su tutto il movimento, in fatto di sponsor, numeri, ragazzi che si mettono a pedalare, ecc.ecc.

Su Finn.
Se mi tiri in ballo il mondiale 2018 per dire che dei quattro arrivati davanti non se ne è salvato uno, a livello professionistico, è logico che lo fai per dire che la cosa può avvenire anche questa volta. Finn compreso, anzi la cosa è focalizzata proprio su di lui, visto che è l'unico che si è messo in luce ieri. Ora, per quel che ne so io può benissimo rimanere una meteora e stop, quindi nulla da dire.
QUanto a piazzamenti non ci possono essere due corse più differenti tra Inssbruck 2018 e la corsa di ieri. Là quattro buone prestazioni senza acuti straordinari, qui un acuto straordinario senza altre prestazioni di rilievo.
Per dire che il movimento è ridotto ai minimi termini, non è certo la corsa di ieri da citare, dove per lo meno un corridore ti ha fatto vedere un numero che apre uno squarcio in un cielo plumbeo.
Ma non l'ho tirato in ballo per dire che non se ne è salvato uno (anche perché, per il momento, si è salvato Tiberi).

L'ho tirato in ballo per far capire che fino a un lustro fa, almeno, avevi una decina di nomi con prospettive. Ora ne hai uno.

L'impatto del fenomeno è sopravvalutato. Nibali cosa ha portato? Nulla.

Tao si lamenta del declino del ciclismo giovanile britannico....sei anni fa, non 60, vincevano tutti e tre i GT nella stessa stagione.

Il ciclismo spagnolo produceva molto meno dieci anni fa, nonostante Contador, Valverde, Rodriguez, Sanchez, rispetto a oggi. Questo perché in Spagna, quando hanno visto da che parte soffiava il vento, hanno deciso di muoversi e cambiare le cose, anziché raccontarsela come si fa qua.

La situazione, oggi, pure per loro non è florida come negli anni '90....però nascono (o rinascono) corse, nascono squadre, i campioni del passato investono. Qua chiude la Zalf e a momenti non ne parla nessuno.
Nibali non ha portato nulla perché non è stato un fenomeno.
:unzunz: :unzunz: :unzunz: :crazy:
Winter
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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herbie ha scritto: venerdì 27 settembre 2024, 14:52
mah. Intanto un corridore leggendario come Pogacar, o anche solo un vincitore di corse a tappe in serie come Roglic non l'hanno mai avuto, quindi difficile fare previsioni senza un precedente. Oggi un ragazzino sloveno che sogna di fare sport per una parte della sua vita, dopo il calcio sogna il ciclismo, non il tennis, e credo in misura molto minore lo sci. Questo crea indotto economico e comunque domanda di ciclismo, in generale....torneranno sicuramente ad avere Spilak e Bole, ma su numeri maggiori le probabilità di trovare altri campioni aumentano, almeno per qualche manciata di anni. Se ne salta fuori uno o due altri, sulla scia di Pogacar poi gli effetti diventano a lungo termine.
Comincia ad avercelo anche un solo fenomeno che va su tutti i notiziari, su tutti i giornali, e tutti aspettano di collegarsi con la corsa sapendo che può vincere ovunque, poi vediamo se non c'è ricaduta su tutto il movimento, in fatto di sponsor, numeri, ragazzi che si mettono a pedalare, ecc.ecc.
:uhm:
Ma non c è nulla di quello che hai scritto
Non c è un boom di nuovi iscritti a livello giovanile , ne di gare ne d interesse
In realtà se vai sul sito della federazione.. rispetto a 10..15 anni fa ci sono meno gare meno corridori
Non è per nulla Il secondo sport
Che è la pallacanestro

Eppure pogacar è un fenomeno
E roglic ha un palmares enorme
cycling_chrnicles
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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luketaro ha scritto: domenica 29 settembre 2024, 7:55 Nibali non ha portato nulla perché non è stato un fenomeno.
Che lo sia stato o meno dal punto di vista pratico non ha rilevanza.

È stato venduto dalla stampa in quanto tale (e coccolato come nessun altro dai tempi di Gimondi, aggiungo) e ha ottenuto risultati, a loro modo, storici.
giorgio ricci
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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Grandi campioni e continuità di movimento non sono per nulla scontati .
La Germania non ha prodotto nulla di eccezionale dopo l'esplosione di campioni negli anni 90 .
Ricordo inoltre quanto correvano Kelly e Roche . Io pensavo che il ciclismo in Irlanda fosse uno sport sulla bocca di tutti e che il paese avrebbe prodotto ottimi corridori.
Invece,quando andai la ,non vi era una sola pubblicità con loro , nessuno andava in bici e il mondiale di Stoccarda non lo trasmisero sulle TV pubbliche .
Winter
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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Però in Germania c è stato un boom enorme di squadre , interesse , sponsor
L ard pagava più di 15 ml di euro per trasmettere nulla

Vero la Slovenia ricorda molto l irlanda
luketaro
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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cycling_chrnicles ha scritto: domenica 29 settembre 2024, 11:23
luketaro ha scritto: domenica 29 settembre 2024, 7:55 Nibali non ha portato nulla perché non è stato un fenomeno.
Che lo sia stato o meno dal punto di vista pratico non ha rilevanza.

È stato venduto dalla stampa in quanto tale (e coccolato come nessun altro dai tempi di Gimondi, aggiungo) e ha ottenuto risultati, a loro modo, storici.
certo che ha rilevanza, la stampa può fare quello che vuole, ma se non è un dominatore verrà sempre percepito come scarso dall'italiano medio.
luketaro
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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nino58 ha scritto: domenica 29 settembre 2024, 8:11
luketaro ha scritto: domenica 29 settembre 2024, 7:55
cycling_chrnicles ha scritto: venerdì 27 settembre 2024, 15:05

Ma non l'ho tirato in ballo per dire che non se ne è salvato uno (anche perché, per il momento, si è salvato Tiberi).

L'ho tirato in ballo per far capire che fino a un lustro fa, almeno, avevi una decina di nomi con prospettive. Ora ne hai uno.

L'impatto del fenomeno è sopravvalutato. Nibali cosa ha portato? Nulla.

Tao si lamenta del declino del ciclismo giovanile britannico....sei anni fa, non 60, vincevano tutti e tre i GT nella stessa stagione.

Il ciclismo spagnolo produceva molto meno dieci anni fa, nonostante Contador, Valverde, Rodriguez, Sanchez, rispetto a oggi. Questo perché in Spagna, quando hanno visto da che parte soffiava il vento, hanno deciso di muoversi e cambiare le cose, anziché raccontarsela come si fa qua.

La situazione, oggi, pure per loro non è florida come negli anni '90....però nascono (o rinascono) corse, nascono squadre, i campioni del passato investono. Qua chiude la Zalf e a momenti non ne parla nessuno.
Nibali non ha portato nulla perché non è stato un fenomeno.
E' stato "solo" il qualitativamente più vincente dopo Gimondi.
Pantani non ha potuto completare la carriera altrimenti, di certo, sarebbe stato lui.
Moser e Saronni hanno scansato il Tour (Moser ne ha corso seriamente uno e poi non si è fatto più vedere lì mentre Saronni ne ha corso uno per modo di dire).
Bugno e Chiappucci ci hanno provato seriamente ma non ce l'hanno fatta.
Bartoli e Bettini grandissimi nelle classiche ma senza GT.
Nibali era un campione vero, con l'handicap della volata.
E tutto questo all'italiano medio non interessa. Interessa se può battere i migliori con costanza oppure no.
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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Winter ha scritto: domenica 29 settembre 2024, 11:09
herbie ha scritto: venerdì 27 settembre 2024, 14:52
mah. Intanto un corridore leggendario come Pogacar, o anche solo un vincitore di corse a tappe in serie come Roglic non l'hanno mai avuto, quindi difficile fare previsioni senza un precedente. Oggi un ragazzino sloveno che sogna di fare sport per una parte della sua vita, dopo il calcio sogna il ciclismo, non il tennis, e credo in misura molto minore lo sci. Questo crea indotto economico e comunque domanda di ciclismo, in generale....torneranno sicuramente ad avere Spilak e Bole, ma su numeri maggiori le probabilità di trovare altri campioni aumentano, almeno per qualche manciata di anni. Se ne salta fuori uno o due altri, sulla scia di Pogacar poi gli effetti diventano a lungo termine.
Comincia ad avercelo anche un solo fenomeno che va su tutti i notiziari, su tutti i giornali, e tutti aspettano di collegarsi con la corsa sapendo che può vincere ovunque, poi vediamo se non c'è ricaduta su tutto il movimento, in fatto di sponsor, numeri, ragazzi che si mettono a pedalare, ecc.ecc.
:uhm:
Ma non c è nulla di quello che hai scritto
Non c è un boom di nuovi iscritti a livello giovanile , ne di gare ne d interesse
In realtà se vai sul sito della federazione.. rispetto a 10..15 anni fa ci sono meno gare meno corridori
Non è per nulla Il secondo sport
Che è la pallacanestro

Eppure pogacar è un fenomeno
E roglic ha un palmares enorme
se lo dici tu....che stai nella testa dei giovani sloveni...mi fido :D
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da herbie »

Salvatore77 ha scritto: domenica 29 settembre 2024, 8:45
bartoli ha scritto: sabato 28 settembre 2024, 21:00 Confido in un Tiberi che arriva tra la 5 e la 10, più vicino alla 5 che alla 10
Gli ordini d'arrivo delle corse di fine stagione misurano soprattutto la condizione e le energie residue, più di altre cose.
Tiberi potrebbe essere uno dei dieci corridori più in forma. Anzi.
avevo scritto molto "ottimistico"...e infatti...
e come si discettava, era inutile entrare nelle fughe. Serviva stare più coperti possibile (scatto di Ciccone ai -70, perchè?) in difesa estrema e sperando cosa che non è avvenuta, che a qualcuno interessasse fare una corsa meno dura.
Ultima modifica di herbie il domenica 29 settembre 2024, 17:28, modificato 1 volta in totale.
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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Ciccone 25esimo a oltre 6 minuti primo degli italiani...Bagioli scoppiato e nemmeno finito, Tiberi non si e' mai visto, forse era nel gruppo di Cicco prima che si sfaldasse...questi siamo.
Winter
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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herbie ha scritto: domenica 29 settembre 2024, 16:44
Winter ha scritto: domenica 29 settembre 2024, 11:09
herbie ha scritto: venerdì 27 settembre 2024, 14:52
mah. Intanto un corridore leggendario come Pogacar, o anche solo un vincitore di corse a tappe in serie come Roglic non l'hanno mai avuto, quindi difficile fare previsioni senza un precedente. Oggi un ragazzino sloveno che sogna di fare sport per una parte della sua vita, dopo il calcio sogna il ciclismo, non il tennis, e credo in misura molto minore lo sci. Questo crea indotto economico e comunque domanda di ciclismo, in generale....torneranno sicuramente ad avere Spilak e Bole, ma su numeri maggiori le probabilità di trovare altri campioni aumentano, almeno per qualche manciata di anni. Se ne salta fuori uno o due altri, sulla scia di Pogacar poi gli effetti diventano a lungo termine.
Comincia ad avercelo anche un solo fenomeno che va su tutti i notiziari, su tutti i giornali, e tutti aspettano di collegarsi con la corsa sapendo che può vincere ovunque, poi vediamo se non c'è ricaduta su tutto il movimento, in fatto di sponsor, numeri, ragazzi che si mettono a pedalare, ecc.ecc.
:uhm:
Ma non c è nulla di quello che hai scritto
Non c è un boom di nuovi iscritti a livello giovanile , ne di gare ne d interesse
In realtà se vai sul sito della federazione.. rispetto a 10..15 anni fa ci sono meno gare meno corridori
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Che è la pallacanestro

Eppure pogacar è un fenomeno
E roglic ha un palmares enorme
se lo dici tu....che stai nella testa dei giovani sloveni...mi fido :D
Non sto nella testa degli sloveni
Basta andare a vedere il sito della federazione
Sai quanti club di ciclismo ci sono affiliati alla federazione per il ciclismo su strada
https://kolesarska-zveza.si/klubi/
13
Nel basket
https://www.kzs.si/kzs/o-kzs/clani-in-organi
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da herbie »

Winter ha scritto: domenica 29 settembre 2024, 17:55
herbie ha scritto: domenica 29 settembre 2024, 16:44
Winter ha scritto: domenica 29 settembre 2024, 11:09
:uhm:
Ma non c è nulla di quello che hai scritto
Non c è un boom di nuovi iscritti a livello giovanile , ne di gare ne d interesse
In realtà se vai sul sito della federazione.. rispetto a 10..15 anni fa ci sono meno gare meno corridori
Non è per nulla Il secondo sport
Che è la pallacanestro

Eppure pogacar è un fenomeno
E roglic ha un palmares enorme
se lo dici tu....che stai nella testa dei giovani sloveni...mi fido :D
Non sto nella testa degli sloveni
Basta andare a vedere il sito della federazione
Sai quanti club di ciclismo ci sono affiliati alla federazione per il ciclismo su strada
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ma scusa.
Il basket ha una tradizione centenaria nei paesi slavi. Vittorie su vittorie in ogni competizione da decenni.
E pure lo sci era uno degli sport nazionali da sempre. Mica il ciclismo.
Il ciclismo sapranno da vent'anni a questa parte cosa sia.
Che c'entra?
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da Winter »

herbie ha scritto: domenica 29 settembre 2024, 18:06
Winter ha scritto: domenica 29 settembre 2024, 17:55
herbie ha scritto: domenica 29 settembre 2024, 16:44

se lo dici tu....che stai nella testa dei giovani sloveni...mi fido :D
Non sto nella testa degli sloveni
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ma scusa.
Il basket ha una tradizione centenaria nei paesi slavi. Vittorie su vittorie in ogni competizione da decenni.
E pure lo sci era uno degli sport nazionali da sempre. Mica il ciclismo.
Il ciclismo sapranno da vent'anni a questa parte cosa sia.
Che c'entra?
Ma allora perché hai scritto che il ciclismo è il secondo sport.. tra I giovani sloveni dopo il calcio?
Te lo sei inventato?
In realtà il ciclismo in slovenia esiste da tantissimi anni
E c erano più gare e tesserati 20 anni fa rispetto a adesso
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da cycling_chrnicles »

luketaro ha scritto: domenica 29 settembre 2024, 15:14
cycling_chrnicles ha scritto: domenica 29 settembre 2024, 11:23
luketaro ha scritto: domenica 29 settembre 2024, 7:55 Nibali non ha portato nulla perché non è stato un fenomeno.
Che lo sia stato o meno dal punto di vista pratico non ha rilevanza.

È stato venduto dalla stampa in quanto tale (e coccolato come nessun altro dai tempi di Gimondi, aggiungo) e ha ottenuto risultati, a loro modo, storici.
certo che ha rilevanza, la stampa può fare quello che vuole, ma se non è un dominatore verrà sempre percepito come scarso dall'italiano medio.
Manco Pantani era un dominatore, se è per questo.
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da Winter »

Esatto
In misura minore chiappucci
Cos ha vinto in carriera? Una Sanremo e poco altro
Ma era un trascinatore di folle
Qualcuno vada a rivedersi gli ultimi 5 km , la tappa del sestriere 1992.. quanta gente ci fosse
Una marea umana
Dominatore? Non direi proprio
Nibali aveva mi pare 2 fans club
Il diablo 55
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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herbie ha scritto: domenica 29 settembre 2024, 18:06
Winter ha scritto: domenica 29 settembre 2024, 17:55
herbie ha scritto: domenica 29 settembre 2024, 16:44

se lo dici tu....che stai nella testa dei giovani sloveni...mi fido :D
Non sto nella testa degli sloveni
Basta andare a vedere il sito della federazione
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ma scusa.
Il basket ha una tradizione centenaria nei paesi slavi. Vittorie su vittorie in ogni competizione da decenni.
E pure lo sci era uno degli sport nazionali da sempre. Mica il ciclismo.
Il ciclismo sapranno da vent'anni a questa parte cosa sia.
Che c'entra?
Cerin e Pavlic facevano il Giro d'Italia 40 anni fa, appena gli hanno dato il via libera per il professionismo.

La Slovenia è sempre stata il cuore del ciclismo in Slovenia.

Tanto che 15/20 anni fa aveva Hauptman, Valjavec, Spilak, Boole, Brajkovic....altro che non sapevano cos'era il ciclismo.
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da herbie »

Winter ha scritto: domenica 29 settembre 2024, 18:13
herbie ha scritto: domenica 29 settembre 2024, 18:06
Winter ha scritto: domenica 29 settembre 2024, 17:55
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ma scusa.
Il basket ha una tradizione centenaria nei paesi slavi. Vittorie su vittorie in ogni competizione da decenni.
E pure lo sci era uno degli sport nazionali da sempre. Mica il ciclismo.
Il ciclismo sapranno da vent'anni a questa parte cosa sia.
Che c'entra?
Ma allora perché hai scritto che il ciclismo è il secondo sport.. tra I giovani sloveni dopo il calcio?
Te lo sei inventato?
In realtà il ciclismo in slovenia esiste da tantissimi anni
E c erano più gare e tesserati 20 anni fa rispetto a adesso
ho scritto "oggi il successo ciclismo nella testa di un giovane sloveno è presente e avere successo nel ciclismo è diventato uno dei sogni"....questo grazie ai successi di Pogacar e ROglic. Prima non era così.

Poi pure nel badminton ci saranno state gare e tesserati 30 anni fa.....
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Johnny Milan

Messaggio da leggere da Maìno della Spinetta »

Secondo voi Johnny Milan come si sarebbe classificato oggi? Da favorito qual era...
:diavoletto:
“Our interest’s on the dangerous edge of things.
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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cycling_chrnicles ha scritto: domenica 29 settembre 2024, 18:27
herbie ha scritto: domenica 29 settembre 2024, 18:06
Winter ha scritto: domenica 29 settembre 2024, 17:55
Non sto nella testa degli sloveni
Basta andare a vedere il sito della federazione
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ma scusa.
Il basket ha una tradizione centenaria nei paesi slavi. Vittorie su vittorie in ogni competizione da decenni.
E pure lo sci era uno degli sport nazionali da sempre. Mica il ciclismo.
Il ciclismo sapranno da vent'anni a questa parte cosa sia.
Che c'entra?
Cerin e Pavlic facevano il Giro d'Italia 40 anni fa, appena gli hanno dato il via libera per il professionismo.

La Slovenia è sempre stata il cuore del ciclismo in Slovenia.

Tanto che 15/20 anni fa aveva Hauptman, Valjavec, Spilak, Boole, Brajkovic....altro che non sapevano cos'era il ciclismo.
Sì. Gente che ha vinto TOur, GIri e Vuelte, Monumento, ecc. ecc.ok. Il Delfinato di Brajkovic e i Romandia di Spilak me li ricordo, sì.
Si sta parlando di "popolarità" di uno sport, non della nicchia degli utenti di cicloweb.
Pure in Croazia se è per quello hanno avuto fior di corridori.
Ultima modifica di herbie il domenica 29 settembre 2024, 18:34, modificato 2 volte in totale.
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Re: Johnny Milan

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Maìno della Spinetta ha scritto: domenica 29 settembre 2024, 18:31 Secondo voi Johnny Milan come si sarebbe classificato oggi? Da favorito qual era...
:diavoletto:
ma vaff....
ah ah
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da Abruzzese »

cycling_chrnicles ha scritto: domenica 29 settembre 2024, 18:19
luketaro ha scritto: domenica 29 settembre 2024, 15:14
cycling_chrnicles ha scritto: domenica 29 settembre 2024, 11:23

Che lo sia stato o meno dal punto di vista pratico non ha rilevanza.

È stato venduto dalla stampa in quanto tale (e coccolato come nessun altro dai tempi di Gimondi, aggiungo) e ha ottenuto risultati, a loro modo, storici.
certo che ha rilevanza, la stampa può fare quello che vuole, ma se non è un dominatore verrà sempre percepito come scarso dall'italiano medio.
Manco Pantani era un dominatore, se è per questo.
Vabbé, ti stai rapportando con uno che incarna perfettamente l'italiano medio, in quanto a cultura ciclistica e non solo :diavoletto: :diavoletto: :diavoletto: :diavoletto:
"L'importante non è quello che trovi alla fine di una corsa. L'importante è ciò che provi mentre corri" (Giorgio Faletti in "Notte prima degli esami")

"qui c'è gente che è totalmente avulsa dalla realtà e nociva al forum"
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Re: Johnny Milan

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Maìno della Spinetta ha scritto: domenica 29 settembre 2024, 18:31 Secondo voi Johnny Milan come si sarebbe classificato oggi? Da favorito qual era...
:diavoletto:
La posizione precisa non la so, ma avrebbe avuto la stessa rilevanza in corsa che hanno avuto Ciccone e Tiberi
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

Messaggio da leggere da Winter »

herbie ha scritto: domenica 29 settembre 2024, 18:30
Winter ha scritto: domenica 29 settembre 2024, 18:13
herbie ha scritto: domenica 29 settembre 2024, 18:06

ma scusa.
Il basket ha una tradizione centenaria nei paesi slavi. Vittorie su vittorie in ogni competizione da decenni.
E pure lo sci era uno degli sport nazionali da sempre. Mica il ciclismo.
Il ciclismo sapranno da vent'anni a questa parte cosa sia.
Che c'entra?
Ma allora perché hai scritto che il ciclismo è il secondo sport.. tra I giovani sloveni dopo il calcio?
Te lo sei inventato?
In realtà il ciclismo in slovenia esiste da tantissimi anni
E c erano più gare e tesserati 20 anni fa rispetto a adesso
ho scritto "oggi il successo ciclismo nella testa di un giovane sloveno è presente e avere successo nel ciclismo è diventato uno dei sogni"....questo grazie ai successi di Pogacar e ROglic. Prima non era così.

Poi pure nel badminton ci saranno state gare e tesserati 30 anni fa.....
No hai scritto cosi:
Oggi un ragazzino sloveno che sogna di fare sport per una parte della sua vita, dopo il calcio sogna il ciclismo, non il tennis, e credo in misura molto minore lo sci.

Quindi niente basket
Non sognano di essere Doncic..
L hai deciso tu

Ma se come dici tu.. sognano di fare ciclismo.. dovrebbe esserci un boom di tesserati corse squadre

Non c e
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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cycling_chrnicles ha scritto: domenica 29 settembre 2024, 18:19
luketaro ha scritto: domenica 29 settembre 2024, 15:14
cycling_chrnicles ha scritto: domenica 29 settembre 2024, 11:23

Che lo sia stato o meno dal punto di vista pratico non ha rilevanza.

È stato venduto dalla stampa in quanto tale (e coccolato come nessun altro dai tempi di Gimondi, aggiungo) e ha ottenuto risultati, a loro modo, storici.
certo che ha rilevanza, la stampa può fare quello che vuole, ma se non è un dominatore verrà sempre percepito come scarso dall'italiano medio.
Manco Pantani era un dominatore, se è per questo.
Pantani è stato un dominatore, per poco tempo, però lo è stato. (non solo, ma soprattutto) per questo era popolarissimo.
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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herbie ha scritto: domenica 29 settembre 2024, 18:31 Pure in Croazia se è per quello hanno avuto fior di corridori.
Nemmeno lontanamente paragonabili alla slovenia
Croazia che avrà 15..20 junior che fanno ciclismo
Herbie non ti riconosco piu
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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Abruzzese ha scritto: domenica 29 settembre 2024, 18:32
cycling_chrnicles ha scritto: domenica 29 settembre 2024, 18:19
luketaro ha scritto: domenica 29 settembre 2024, 15:14

certo che ha rilevanza, la stampa può fare quello che vuole, ma se non è un dominatore verrà sempre percepito come scarso dall'italiano medio.
Manco Pantani era un dominatore, se è per questo.
Vabbé, ti stai rapportando con uno che incarna perfettamente l'italiano medio, in quanto a cultura ciclistica e non solo :diavoletto: :diavoletto: :diavoletto: :diavoletto:
Ma soprattutto che cazzo c'entra la stima della reale portata di Nibali da parte dell'opinione pubblica in relazione alla valutazione (giusta) che il fenomeno/campione/vincitore di Tour-Vuelta-Giri non rappresenta un traino per un movimento se quel movimento è in crisi strutturale per carenze che interessano plurimi livelli?

Mi pare il classico là per dare inizio alle solite discussioni stucchevoli.
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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Primo86 ha scritto: domenica 29 settembre 2024, 18:38
Abruzzese ha scritto: domenica 29 settembre 2024, 18:32
cycling_chrnicles ha scritto: domenica 29 settembre 2024, 18:19

Manco Pantani era un dominatore, se è per questo.
Vabbé, ti stai rapportando con uno che incarna perfettamente l'italiano medio, in quanto a cultura ciclistica e non solo :diavoletto: :diavoletto: :diavoletto: :diavoletto:
Ma soprattutto che cazzo c'entra la stima della reale portata di Nibali da parte dell'opinione pubblica in relazione alla valutazione (giusta) che il fenomeno/campione/vincitore di Tour-Vuelta-Giri non rappresenta un traino per un movimento se quel movimento è in crisi strutturale per carenze che interessano plurimi livelli?

Mi pare il classico là per dare inizio alle solite discussioni stucchevoli.
Beh di discussioni intelligenti ne vedo ben poche qui sopra. Ormai da anni direi.
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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Winter ha scritto: domenica 29 settembre 2024, 18:38
herbie ha scritto: domenica 29 settembre 2024, 18:31 Pure in Croazia se è per quello hanno avuto fior di corridori.
Nemmeno lontanamente paragonabili alla slovenia
Croazia che avrà 15..20 junior che fanno ciclismo
Herbie non ti riconosco piu
"hanno avuto". E' un tempo al passato. Che c'entra che oggi hanno 15 o 20 junior?
Ultima modifica di herbie il domenica 29 settembre 2024, 18:53, modificato 1 volta in totale.
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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luketaro ha scritto: domenica 29 settembre 2024, 18:37
cycling_chrnicles ha scritto: domenica 29 settembre 2024, 18:19
luketaro ha scritto: domenica 29 settembre 2024, 15:14

certo che ha rilevanza, la stampa può fare quello che vuole, ma se non è un dominatore verrà sempre percepito come scarso dall'italiano medio.
Manco Pantani era un dominatore, se è per questo.
Pantani è stato un dominatore, per poco tempo, però lo è stato. (non solo, ma soprattutto) per questo era popolarissimo.
Pantani era popolarissimo molto prima di "dominare".
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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herbie ha scritto: domenica 29 settembre 2024, 18:31 Sì. Gente che ha vinto TOur, GIri e Vuelte, Monumento, ecc. ecc.ok. Il Delfinato di Brajkovic e i Romandia di Spilak me li ricordo, sì.
Si sta parlando di "popolarità" di uno sport, non della nicchia degli utenti di cicloweb.
Pure in Croazia se è per quello hanno avuto fior di corridori.
Cosa hanno vinto non c'entra nulla in questo discorso.

Dicevi che gli sloveni hanno scoperto il ciclismo vent'anni fa....non è vero, gli sloveni hanno il loro movimento da 50 anni che, ad ogni generazione, sforna 5/6 corridori buoni. E quel movimento non ha visto nessuna crescita con l'ascesa di Pogacar e Roglic. E continuerà a produrre i soliti 5/6 corridori senza assistere, verosimilmente, a nuovi miracoli negli anni a venire.

Infatti, al momento, hanno due corridori buoni tra gli junior, Omrzel e Valjavec jr, e uno dignitoso negli U23, Glivar.
noel
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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Fare oggi il bilancio del ciclismo italiano è come fare il bilancio del Brasile agli ultimi mondiali di calcio. Siamo una nobile decaduta. A chi dice "Eh ma c'era Skuijns, non poteva esserci anche un italiano ?" La risposta è "No, noi un corridore non vincente ma solido in campo internazionale come Skuijns non l'abbiamo"
Credo nell'apparenza....
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Maìno della Spinetta
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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cycling_chrnicles ha scritto: domenica 29 settembre 2024, 18:57
herbie ha scritto: domenica 29 settembre 2024, 18:31 Sì. Gente che ha vinto TOur, GIri e Vuelte, Monumento, ecc. ecc.ok. Il Delfinato di Brajkovic e i Romandia di Spilak me li ricordo, sì.
Si sta parlando di "popolarità" di uno sport, non della nicchia degli utenti di cicloweb.
Pure in Croazia se è per quello hanno avuto fior di corridori.
Cosa hanno vinto non c'entra nulla in questo discorso.

Dicevi che gli sloveni hanno scoperto il ciclismo vent'anni fa....non è vero, gli sloveni hanno il loro movimento da 50 anni che, ad ogni generazione, sforna 5/6 corridori buoni. E quel movimento non ha visto nessuna crescita con l'ascesa di Pogacar e Roglic. E continuerà a produrre i soliti 5/6 corridori senza assistere, verosimilmente, a nuovi miracoli negli anni a venire.

Infatti, al momento, hanno due corridori buoni tra gli junior, Omrzel e Valjavec jr, e uno dignitoso negli U23, Glivar.
se non ha visto nessuna crescita con Pogacar e Roglic, lo puoi dire tra dieci anni, mica oggi.
Quelli che vogliono correre in bici vedendo Pogacar non incominciano a fare risultati con la bacchetta magica da un mese all'altro a quindici anni.

Dicevo che nei paesi slavi il ciclismo era, e altrove rimane, se va bene la decima scelta di un ragazzo, non che ovviamente non sanno cosa sia il ciclismo.
Non è più così, io credo, in Slovenia. Poi magari mi sbaglio, come cresce e cosa funzioni nella formazione culturale di un giovane sloveno non lo so.
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nemecsek.
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Re: Il futuro del ciclismo italiano

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herbie ha scritto: domenica 29 settembre 2024, 19:18
Dicevo che nei paesi slavi il ciclismo era, e altrove rimane, se va bene la decima scelta di un ragazzo, non che ovviamente non sanno cosa sia il ciclismo.
ce sarà pure qualche ragione storica
solo che nei libri de storia dove ha studiato la generazione vostra me sa che hanno strappato qualche pagina

:D
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