me sa che so' troppo gnorante de storia pè capì la battuta.
Il futuro del ciclismo italiano
Re: Il futuro del ciclismo italiano
Re: Il futuro del ciclismo italiano
classico esempio di guardare il dito che indica la luna.Winter ha scritto: ↑domenica 29 settembre 2024, 19:48Quali sarebbero sti fiori di corridori?
Mi pare che mihojlevic sia stato il primo pro croato..
Di sloveni.. un po di più
Ok.
Parliamo del ciclismo russo? Ho tirato in ballo la Croazia per dire che non è che il ciclismo non esistesse nei paesi dell'est, anzi. Però se hai un fuoriclasse invece che dieci buoni corridori le cose cambiano radicalmente per tutto il movimento. Poi certo magari non hai un minimo di razionalità nella gestione dei talenti, non fai nulla perchè sei inetto, ok. Ma intanto comincia ad avercelo un Pogacar e non ammazzarlo alla prima occasione come con Pantani, poi vediamo se il movimento in generale è più probabile che cresca nel giro di uno o due decenni o è più probabile che rimanga tale e quale.
Re: Il futuro del ciclismo italiano
Ma non c è stato nessun ciclista croato forteherbie ha scritto: ↑domenica 29 settembre 2024, 20:02classico esempio di guardare il dito che indica la luna.
Ok.
Parliamo del ciclismo russo? Ho tirato in ballo la Croazia per dire che non è che il ciclismo non esistesse nei paesi dell'est, anzi. Però se hai un fuoriclasse invece che dieci buoni corridori le cose cambiano radicalmente per tutto il movimento. Poi certo magari non hai un minimo di razionalità nella gestione dei talenti, non fai nulla perchè sei inetto, ok. Ma intanto comincia ad avercelo un Pogacar e non ammazzarlo alla prima occasione come con Pantani, poi vediamo se il movimento in generale è più probabile che cresca nel giro di uno o due decenni o è più probabile che rimanga tale e quale.
Manco del livello di valjavec
Come non c è nessun boom a livello giovanile in slovenia
Re: Il futuro del ciclismo italiano
il dito e la luna...ho fatto l'esempio sbagliato? ok ti dico parliamo del ciclismo russo, che so cecoslovacco...anche in Croazia il ciclismo è sempre esistito, in Slovenia un po' di più, ma nulla di che.Winter ha scritto: ↑domenica 29 settembre 2024, 20:06Ma non c è stato nessun ciclista croato forteherbie ha scritto: ↑domenica 29 settembre 2024, 20:02classico esempio di guardare il dito che indica la luna.
Ok.
Parliamo del ciclismo russo? Ho tirato in ballo la Croazia per dire che non è che il ciclismo non esistesse nei paesi dell'est, anzi. Però se hai un fuoriclasse invece che dieci buoni corridori le cose cambiano radicalmente per tutto il movimento. Poi certo magari non hai un minimo di razionalità nella gestione dei talenti, non fai nulla perchè sei inetto, ok. Ma intanto comincia ad avercelo un Pogacar e non ammazzarlo alla prima occasione come con Pantani, poi vediamo se il movimento in generale è più probabile che cresca nel giro di uno o due decenni o è più probabile che rimanga tale e quale.
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Con Pogacar e Roglic può esserci il "boom" o no, non ho detto che ci DEVE essere.
Però può esserci una crescita. La crescita la vedi fra dieci anni no fra un mese. Chi inizia a correre non inizia a fare risultati nè dopo uno nè dopo due anni....ci vuole molto di più.
Se nessuno accende la tv per vedere la corsa, la crescita ci può essere lo stesso, perchè lavori bene lo stesso a livello giovanile, non dico certo di no.
Però col fuoriclasse, piuttosto che coi dieci buoni corridori, probabilisticamente parlando, le cose si semplificano e si amplificano a meno di particolare inettitudine. Secondo me.
Re: Il futuro del ciclismo italiano
Winter, herbie, stiamo parlando di una nazione che ad oggi conta 2.123.949 abitanti secondo i dati Eurostat ( https://ec.europa.eu/eurostat/databrows ... 3b529ddfcc ), con un incremento della popolazione rispetto al 2023 di "ben" 6.977 unità, una nazione che ha 1/28 degli abitanti dell'Italia: che boom numerico a livello giovanile ci può essere?
Preservare lo spirito di quel tempo, in cui credevamo nell'unità e allo stesso tempo nella diversità
Nataša Pirc Musar, 8 febbraio 2024, presidente della Slovenia,
Frase pronunciata a Sarajevo durante la cerimonia per l'intitolazione della pista olimpica al goriziano Jure Franko, primo medagliato jugoslavo alle olimpiadi invernali
Nataša Pirc Musar, 8 febbraio 2024, presidente della Slovenia,
Frase pronunciata a Sarajevo durante la cerimonia per l'intitolazione della pista olimpica al goriziano Jure Franko, primo medagliato jugoslavo alle olimpiadi invernali
Re: Il futuro del ciclismo italiano
Ragazzi, non scoperchiamo questo pentolone.Winter ha scritto: ↑domenica 29 settembre 2024, 20:06Ma non c è stato nessun ciclista croato forteherbie ha scritto: ↑domenica 29 settembre 2024, 20:02classico esempio di guardare il dito che indica la luna.
Ok.
Parliamo del ciclismo russo? Ho tirato in ballo la Croazia per dire che non è che il ciclismo non esistesse nei paesi dell'est, anzi. Però se hai un fuoriclasse invece che dieci buoni corridori le cose cambiano radicalmente per tutto il movimento. Poi certo magari non hai un minimo di razionalità nella gestione dei talenti, non fai nulla perchè sei inetto, ok. Ma intanto comincia ad avercelo un Pogacar e non ammazzarlo alla prima occasione come con Pantani, poi vediamo se il movimento in generale è più probabile che cresca nel giro di uno o due decenni o è più probabile che rimanga tale e quale.
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Altrimenti qualcuno se ne esce con la tesi che gli sloveni sono fortissimi in bici perché sono stati sotto amministrazione italiana per quasi trent'anni.
Von Rock ? Nein, danke.
Diritto di correre senza condizioni a chi ha scontato una squalifica !!!
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Re: Il futuro del ciclismo italiano
Bastano 20 corridori in piu in una annata e si ha un boomSlegar ha scritto: ↑domenica 29 settembre 2024, 20:27 Winter, herbie, stiamo parlando di una nazione che ad oggi conta 2.123.949 abitanti secondo i dati Eurostat ( https://ec.europa.eu/eurostat/databrows ... 3b529ddfcc ), con un incremento della popolazione rispetto al 2023 di "ben" 6.977 unità, una nazione che ha 1/28 degli abitanti dell'Italia: che boom numerico a livello giovanile ci può essere?
I numeri del ciclismo sloveno (ma non solo) sono bassissimi
Parliamo di 20..25 corridori per annata che arrivano negli allievi
Con 20 in più raddoppi i numeri
Negli ultimi 5 anni non è cambiato assolutamente nulla
Ànzi rispetto a 20 anni fa sono scesi (come in tutti i paesi europei)
Re: Il futuro del ciclismo italiano
ah ah è vero.nino58 ha scritto: ↑domenica 29 settembre 2024, 20:42Ragazzi, non scoperchiamo questo pentolone.Winter ha scritto: ↑domenica 29 settembre 2024, 20:06Ma non c è stato nessun ciclista croato forteherbie ha scritto: ↑domenica 29 settembre 2024, 20:02
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Parliamo del ciclismo russo? Ho tirato in ballo la Croazia per dire che non è che il ciclismo non esistesse nei paesi dell'est, anzi. Però se hai un fuoriclasse invece che dieci buoni corridori le cose cambiano radicalmente per tutto il movimento. Poi certo magari non hai un minimo di razionalità nella gestione dei talenti, non fai nulla perchè sei inetto, ok. Ma intanto comincia ad avercelo un Pogacar e non ammazzarlo alla prima occasione come con Pantani, poi vediamo se il movimento in generale è più probabile che cresca nel giro di uno o due decenni o è più probabile che rimanga tale e quale.
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Re: Il futuro del ciclismo italiano
Periodo di classiche italiane in cui fatichiamo abbastanza e sarà dura portare a casa una vittoria.
Di positivo c'è il terzo posto di ieri di Pingazzoli. Starà un altro anno alla polti da quello che ho capito, come scelta può starci (a patto che vengano invitato al giro). Per me è un corridore con margini di miglioramento, ma soprattutto mi sembra un fondista caratteristica che nel ciclismo moderno non viene proprio esaltata.
Di positivo c'è il terzo posto di ieri di Pingazzoli. Starà un altro anno alla polti da quello che ho capito, come scelta può starci (a patto che vengano invitato al giro). Per me è un corridore con margini di miglioramento, ma soprattutto mi sembra un fondista caratteristica che nel ciclismo moderno non viene proprio esaltata.
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Re: Il futuro del ciclismo italiano
Direi impossibile un invito al giro a meno di clamorosa rinuncia della Lotto, Bardiani avra' quasi sicuramente la predenza, insieme alla Tudor che probabilmente verrebbe con i pesi massimi.Anquetil29 ha scritto: ↑domenica 6 ottobre 2024, 20:24 Periodo di classiche italiane in cui fatichiamo abbastanza e sarà dura portare a casa una vittoria.
Di positivo c'è il terzo posto di ieri di Pingazzoli. Starà un altro anno alla polti da quello che ho capito, come scelta può starci (a patto che vengano invitato al giro). Per me è un corridore con margini di miglioramento, ma soprattutto mi sembra un fondista caratteristica che nel ciclismo moderno non viene proprio esaltata.
Capisco la scelta, puo' crescere ancora un altro anno li, ma credo sarebbe stato meglio andare a rinfoltire la parte italiana della Astana...sperando che facciano meglio nel 2025
Re: Il futuro del ciclismo italiano
Concordo se hai margini di miglioramento inutile rimanere in una pro. Vedi Pellizzari e Carstrillo a meno che non abbia avuto proposte dalle WTmarco_graz ha scritto: ↑lunedì 7 ottobre 2024, 12:53Direi impossibile un invito al giro a meno di clamorosa rinuncia della Lotto, Bardiani avra' quasi sicuramente la predenza, insieme alla Tudor che probabilmente verrebbe con i pesi massimi.Anquetil29 ha scritto: ↑domenica 6 ottobre 2024, 20:24 Periodo di classiche italiane in cui fatichiamo abbastanza e sarà dura portare a casa una vittoria.
Di positivo c'è il terzo posto di ieri di Pingazzoli. Starà un altro anno alla polti da quello che ho capito, come scelta può starci (a patto che vengano invitato al giro). Per me è un corridore con margini di miglioramento, ma soprattutto mi sembra un fondista caratteristica che nel ciclismo moderno non viene proprio esaltata.
Capisco la scelta, puo' crescere ancora un altro anno li, ma credo sarebbe stato meglio andare a rinfoltire la parte italiana della Astana...sperando che facciano meglio nel 2025
Credo nell'apparenza....
30 anni, semi-obeso, spelacchiato, con barba e occhiali...commenta un altro sport por favor
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Re: Il futuro del ciclismo italiano
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Re: Il futuro del ciclismo italiano
Concordo, va detto che in Italia in particolare il ciclismo è stato massacrato dai media in maniera per me inspiegabile. Mentre ad esempio adesso il tennis gode di una popolarità incredibile e sinner è osannato dalla stampa come un nuovo messia. Fosse successo a un qualsiasi ciclista la sua vicenda con il doping, apriti cielo (sia chiaro niente contro sinner non seguo il tennis e non interesse in tale vicenda)
Re: Il futuro del ciclismo italiano
Complice, per la bernocchi, però anche il posizionamento in giornata lavorativa.
Io non le ho commentate, perché non ho potuto vederle.
Quanti erano davanti a RAI Sport ieri e oggi pomeriggio?
Per la Agostoni c'era pure la sovrapposizione con il mondiale gravel e soprattutto con la Parigi Tours....
Re: Il futuro del ciclismo italiano
Sono state spostate da agosto a ottobre per avere più interesse
Non mi sembra sia stata molto azzeccata come scelta
Per quanti anni ci saranno ancora?
Se non interessa agli appassionati..
Non mi sembra sia stata molto azzeccata come scelta
Per quanti anni ci saranno ancora?
Se non interessa agli appassionati..
Re: Il futuro del ciclismo italiano
La Tre Valli ha Pogacar, Evenepoel, Roglic ecc al via, direi che la scelta è stata ampiamente vincente.
Agostoni e Bernocchi sono spesso state un gradino sotto.
2017: Dwars, La Panne, Itzulia, Vuelta - Comb., Japan Cup
2018: 3° GC, TotA
2019: 4° GC, Limburg, California
2020: 3° GC, Delfinato, Tour Squadre, Vuelta Tempo, 1° Obb. Zero Punti
2021: 2° GC, Slovenia, Camp. Ita, Sett. Ita, Norvegia, Plouay
2022: 3° GC, Kuurne, T14 Tour, Volta Port, Mond. TTT
2023: 5° GC, Mond. Crono, Renewi
2024: 1° GC, Provence, Koln, C. Ita, Langkawi
2018: 3° GC, TotA
2019: 4° GC, Limburg, California
2020: 3° GC, Delfinato, Tour Squadre, Vuelta Tempo, 1° Obb. Zero Punti
2021: 2° GC, Slovenia, Camp. Ita, Sett. Ita, Norvegia, Plouay
2022: 3° GC, Kuurne, T14 Tour, Volta Port, Mond. TTT
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Re: Il futuro del ciclismo italiano
Bernocchi che comunque aveva al via remco e rogla, tra l'altro, più Hirschi e tutta un'altra sfilza di bei nomi.
Sicuramente non è stata bistrattata dai team e dai corridori, il problema è che se te la piazzano di lunedì, dopo un week end dove hai fatto la scorpacciata di ciclismo, tra Giro dell'Emilia, Parigi Tours, mondiale Gravel e Agostoni, diventa difficile seguirla.
Non credo che per queste corse sia un discorso di disinteresse generale del pubblico italiano, il problema è appunto il periodo in cui cadono.
Per esempio, uso il mio caso personale.
Tra famiglia, lavoro, uscite in bici, questo week end ho avuto il tempo di vedere... nulla! Sto guardando ora il tutto in differita su rai play.
Diciamo che, se avessi dovuto scegliere, avrei fatto una gitarella a Bologna.
Come faccio poi a seguire tutto il resto, magari dovendo pure tirar fuori un giorno di ferie per andare a vedere la Bernocchi?
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Re: Il futuro del ciclismo italiano
Il gravel a mio avviso resterà confinato in un ambito ristretto di popolarità.
1° Tour de France 2018
Campionato del mondo gara in linea 2021.
Campionato del mondo gara in linea 2021.
Re: Il futuro del ciclismo italiano
In Italia sicuramente, ma in altri paesi sta crescendo in popolarità a grandi livelli.Salvatore77 ha scritto: ↑martedì 8 ottobre 2024, 7:49Il gravel a mio avviso resterà confinato in un ambito ristretto di popolarità.
Sui siti internazionali più famosi, quelli in lingua inglese in particolare, si trovano sempre articoli sul gravel in homepage, non solo in occasione dei mondiali.
Tuttalpiù mi chiedo se possa arrivare a conquistare lo spazio della mtb.
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Re: Il futuro del ciclismo italiano
sono daccordoAnquetil29 ha scritto: ↑lunedì 7 ottobre 2024, 20:27Concordo, va detto che in Italia in particolare il ciclismo è stato massacrato dai media in maniera per me inspiegabile. Mentre ad esempio adesso il tennis gode di una popolarità incredibile e sinner è osannato dalla stampa come un nuovo messia. Fosse successo a un qualsiasi ciclista la sua vicenda con il doping, apriti cielo (sia chiaro niente contro sinner non seguo il tennis e non interesse in tale vicenda)
se la cosa accaduta a sinner (qualunque essa sia ) fosse accaduta ad un ciclista i media avrebbbero sparso letame a palate su tutto il movimento


su sinner viene tutto quasi ignorato
Saint Gervais - Sestriere 1992
unforgettable memories
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Re: Il futuro del ciclismo italiano
In prospettiva vedo gravel scavalcare mtb e ciclocross fra il pubblico generalistadietzen ha scritto: ↑martedì 8 ottobre 2024, 13:08In Italia sicuramente, ma in altri paesi sta crescendo in popolarità a grandi livelli.Salvatore77 ha scritto: ↑martedì 8 ottobre 2024, 7:49Il gravel a mio avviso resterà confinato in un ambito ristretto di popolarità.
Sui siti internazionali più famosi, quelli in lingua inglese in particolare, si trovano sempre articoli sul gravel in homepage, non solo in occasione dei mondiali.
Tuttalpiù mi chiedo se possa arrivare a conquistare lo spazio della mtb.
O fuzil de Lampião, tem cinco laços de fita
O lugar que ele habita, não falta moça bonita
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Re: Il futuro del ciclismo italiano
Ma non direi proprio
A parte che è stata annullata
Ma non ci sarebbe stato il mondo
Ad agosto , la gente è a casa
Non tutti vanno in vacanza al mare
C era sempre tanta gente
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Re: Il futuro del ciclismo italiano
A me sembra una variante delle strade bianche, piuttosto che una versione lunga del cross. Nonostante tutto io faccio fatica ad appassionarmi, in quanto è pressoché privo di alcune elementi che fanno del ciclismo uno sport interessante, come la tattica e le strategie di squadra che sono ridotte al minimo, l'individuazione di punti decisivi sul percorso perchè praticamente i momenti in cui possono verificarsi dei momenti cruciali sono più o meno ovunque.dietzen ha scritto: ↑martedì 8 ottobre 2024, 13:08In Italia sicuramente, ma in altri paesi sta crescendo in popolarità a grandi livelli.Salvatore77 ha scritto: ↑martedì 8 ottobre 2024, 7:49Il gravel a mio avviso resterà confinato in un ambito ristretto di popolarità.
Sui siti internazionali più famosi, quelli in lingua inglese in particolare, si trovano sempre articoli sul gravel in homepage, non solo in occasione dei mondiali.
Tuttalpiù mi chiedo se possa arrivare a conquistare lo spazio della mtb.
Al mondiale a 80 km erano in 16 con un discreto vantaggio sugli altri, 10 belgi che hanno corso quasi per squadra di provenienza, più che come nazionale.
Il fatto che molti dei protagonisti del mondiale sono stradisti che gareggiano poco sul gravel mi fa pensare che è una disciplina che non brilla di luce propria. Però ha un mondiale tutto suo.
Sulla questione mtb lo scopriremo nel tempo.
Va detto che la mtb è sport olimpico anche perchè a vario titolo è praticato ovunque, i mezzi costano abbastanza poco e certi percorsi si trovano ovunque, per questo a mio avviso si è diffuso tanto.
Vediamo in futuro.
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Re: Il futuro del ciclismo italiano
La gara di domenica è stata sostanzialmente una gara su strada, sono curioso di vedere quella di Asiago. Però mi sembra che non abbia caratteristiche veramente distintive, come ce l'hanno strada, ciclocross e mountain bike.
Re: Il futuro del ciclismo italiano
In termini di startlist, sicuramente più probabile avere i big in preparazione del Lombardia che scollegate da tutto ad Agosto. In termini di pubblico, probabilmente hai ragioneWinter ha scritto: ↑martedì 8 ottobre 2024, 15:22Ma non direi proprio
A parte che è stata annullata
Ma non ci sarebbe stato il mondo
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Re: Il futuro del ciclismo italiano
Non vorrei che gravel faccia la fine di fixed, qualche anno di popolarità, poi sparito del tutto. In favore del Gravel è che lo corrono dei top; il fixed era molto più spettacolare e fruibile per il pubblico, a idroscalo a Milano correvano un contest sponsorizzato da Red Bull
Re: Il futuro del ciclismo italiano
Una merda può essere la definizione esatta? Se ai mondiali in Belgio gli elite hanno percorso 181 km con circa 1.300 metri di dislivello, agli europei di domenica riusciranno far percorrere agli elite 153 km con "ben" 930 metri di dislivello.Beppugrillo ha scritto: ↑martedì 8 ottobre 2024, 21:32 La gara di domenica è stata sostanzialmente una gara su strada, sono curioso di vedere quella di Asiago.
Preservare lo spirito di quel tempo, in cui credevamo nell'unità e allo stesso tempo nella diversità
Nataša Pirc Musar, 8 febbraio 2024, presidente della Slovenia,
Frase pronunciata a Sarajevo durante la cerimonia per l'intitolazione della pista olimpica al goriziano Jure Franko, primo medagliato jugoslavo alle olimpiadi invernali
Nataša Pirc Musar, 8 febbraio 2024, presidente della Slovenia,
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Re: Il futuro del ciclismo italiano
Sicuro non sia il dislivello del singolo giro?Slegar ha scritto: ↑giovedì 10 ottobre 2024, 20:07Una merda può essere la definizione esatta? Se ai mondiali in Belgio gli elite hanno percorso 181 km con circa 1.300 metri di dislivello, agli europei di domenica riusciranno far percorrere agli elite 153 km con "ben" 930 metri di dislivello.Beppugrillo ha scritto: ↑martedì 8 ottobre 2024, 21:32 La gara di domenica è stata sostanzialmente una gara su strada, sono curioso di vedere quella di Asiago.
Re: Il futuro del ciclismo italiano
Capisco si voglia sempre scrivere.......ma almeno le cose bisogna saperle per non fare brutta figura.Slegar ha scritto: ↑giovedì 10 ottobre 2024, 20:07Una merda può essere la definizione esatta? Se ai mondiali in Belgio gli elite hanno percorso 181 km con circa 1.300 metri di dislivello, agli europei di domenica riusciranno far percorrere agli elite 153 km con "ben" 930 metri di dislivello.Beppugrillo ha scritto: ↑martedì 8 ottobre 2024, 21:32 La gara di domenica è stata sostanzialmente una gara su strada, sono curioso di vedere quella di Asiago.
I km sono 153 e i mt di dislivello sono 2400
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Re: Il futuro del ciclismo italiano
Buona la notizia del passaggio nel WT di due nostri giovani, raccagni noviero e romele per il 2025.
Per quanto riguarda i nostri primi anni nella categoria under, ho trovato molto interessanti le stagioni di Gualdi e Borgo.
Per quanto riguarda i nostri primi anni nella categoria under, ho trovato molto interessanti le stagioni di Gualdi e Borgo.
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Re: Il futuro del ciclismo italiano
Gualdi ha fatto una stagione di altissimo livello. Negli Under 23 di categoria per me nettamente il più interessante dei nostri (forse pure contando gli Under già professionisti, perché davvero ci vedo un potenziale enorme). Mi sembra pure estremamente versatile. Non è Finn ma può essere uno che vince le corse.
Per Romele passaggio meritato senza dubbio, però ha fatto un calendario di quelli che non ti danno indicazioni così concrete. Vedremo il prossimo anno
Per Romele passaggio meritato senza dubbio, però ha fatto un calendario di quelli che non ti danno indicazioni così concrete. Vedremo il prossimo anno
Re: Il futuro del ciclismo italiano
E' anche stato due mesi fermo però, vediamo se riesce a fare una stagione senza intoppi. Gualdi molto forte, lui e Donati i migliori primi anni per meBeppugrillo ha scritto: ↑venerdì 11 ottobre 2024, 12:40 Gualdi ha fatto una stagione di altissimo livello. Negli Under 23 di categoria per me nettamente il più interessante dei nostri (forse pure contando gli Under già professionisti, perché davvero ci vedo un potenziale enorme). Mi sembra pure estremamente versatile. Non è Finn ma può essere uno che vince le corse.
Per Romele passaggio meritato senza dubbio, però ha fatto un calendario di quelli che non ti danno indicazioni così concrete. Vedremo il prossimo anno
Soffrire, cadere, rialzarsi, vincere. Questo è il vocabolario del ciclismo e della vita
Re: Il futuro del ciclismo italiano
I km sono 153 (errore mio, chissà perché ho scritto 181) i circa 1.300 sono una moltiplicazione per tre del dato del gps di chi ha curato il percorso (423 se non ricordo male); questo è il link di la-flame ruouge da cui ti puoi scaricare (spero) il gpx definitivo del percorso (quello trasmesso agli enti per le autorizzazioni per intenderci):jan80 ha scritto: ↑venerdì 11 ottobre 2024, 8:19Capisco si voglia sempre scrivere.......ma almeno le cose bisogna saperle per non fare brutta figura.Slegar ha scritto: ↑giovedì 10 ottobre 2024, 20:07Una merda può essere la definizione esatta? Se ai mondiali in Belgio gli elite hanno percorso 181 km con circa 1.300 metri di dislivello, agli europei di domenica riusciranno far percorrere agli elite 153 km con "ben" 930 metri di dislivello.Beppugrillo ha scritto: ↑martedì 8 ottobre 2024, 21:32 La gara di domenica è stata sostanzialmente una gara su strada, sono curioso di vedere quella di Asiago.
I km sono 153 e i mt di dislivello sono 2400
https://www.la-flamme-rouge.eu/maps/viewtrack/584676
Probabilmente il Garmin del mio amico non sarà di ultima generazione, è anche vero che gli editor di percori ti calcolano il metro di dislivello su venti kilometri, di certo è che il percorso è un abbastanza facilotto per gli elite (vista la location e visti i percorsi proposti ai gravelisti nei vari pacchetti turistici); un po' come una tappa del Giro con arrivo a Cortina destinata ai velocisti. E' pure vero che Flanders Classic ha l'evento nel proprio carnet di gare, Pippo Pozzato con il cicloturismo ci guadagna, alla Regione Veneto ed al Comune di Asiago (anche se sembra capitato li per caso) un po' di promozione turistica non fa certo schifo, per cui va bene così e direi di chiudere qui l'OT.
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Re: Il futuro del ciclismo italiano
Capisco ami fare figure da cioccolatino........ma per il bene di tutti metto il link del programma con appunto i 153km e 2400mt di dislivelloSlegar ha scritto: ↑venerdì 11 ottobre 2024, 18:46I km sono 153 (errore mio, chissà perché ho scritto 181) i circa 1.300 sono una moltiplicazione per tre del dato del gps di chi ha curato il percorso (423 se non ricordo male); questo è il link di la-flame ruouge da cui ti puoi scaricare (spero) il gpx definitivo del percorso (quello trasmesso agli enti per le autorizzazioni per intenderci):
https://www.la-flamme-rouge.eu/maps/viewtrack/584676
Probabilmente il Garmin del mio amico non sarà di ultima generazione, è anche vero che gli editor di percori ti calcolano il metro di dislivello su venti kilometri, di certo è che il percorso è un abbastanza facilotto per gli elite (vista la location e visti i percorsi proposti ai gravelisti nei vari pacchetti turistici); un po' come una tappa del Giro con arrivo a Cortina destinata ai velocisti. E' pure vero che Flanders Classic ha l'evento nel proprio carnet di gare, Pippo Pozzato con il cicloturismo ci guadagna, alla Regione Veneto ed al Comune di Asiago (anche se sembra capitato li per caso) un po' di promozione turistica non fa certo schifo, per cui va bene così e direi di chiudere qui l'OT.
https://easyvi.it/event-detail-page/?ac ... nt&id=6091
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Re: Il futuro del ciclismo italiano
Corratec quest'anno deve aver sbagliato proprio preparazione e programmi perché hanno davvero tutti sottoperformato, al di là del lombardia.
Comunque Pellizzari a me piace come corridore e alla bora avrà la sua possibilità di provare a diventare forte davvero, poi riuscirci non è per niente facile, ma se mai ci provi...
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Re: Il futuro del ciclismo italiano
Oggi alla chrono des nations under, secondo posto per Giaimi, al primo anno con grande potenziale, sia su pista che su strada, mi aspettavo anche qualcosa di più già quest'anno ma rimane uno da seguire l anno prossimo.
Molto interessante anche Savino, settimo, mi aspetto che anche lui possa approdare nella wt della Soudal.
Molto interessante anche Savino, settimo, mi aspetto che anche lui possa approdare nella wt della Soudal.
Re: Il futuro del ciclismo italiano
Con oggi si è praticamente conclusa la stagione ciclistica, a parte corse minori.
Parlando in linea generale del ciclismo italiano, secondo la classifica di Pcs tra le nazioni siamo al 4° posto, lo scorso anno eravamo al 6° posto.
Insomma qualcosa meglio.
La cosa positiva è che abbiamo visto qualche giovane interessante.
Fatichiamo però ancora tantissimo nelle corse più importanti, il miglior risultato è stato il 2° posto di Mozzato al Fiandre che mi è parso però più che altro un exploit.
I nostri top sono Milan e Ganna (quest'anno sottotono), poi Ulissi è una certezza ma solo su corse non di primissimo livello.
Bene Tiberi, finalmente abbiamo uno da classifica per i Gt.
Per Ciccone una stagione iniziata male ma conclusa con un ottimo Lombardia.
Parlando in linea generale del ciclismo italiano, secondo la classifica di Pcs tra le nazioni siamo al 4° posto, lo scorso anno eravamo al 6° posto.
Insomma qualcosa meglio.
La cosa positiva è che abbiamo visto qualche giovane interessante.
Fatichiamo però ancora tantissimo nelle corse più importanti, il miglior risultato è stato il 2° posto di Mozzato al Fiandre che mi è parso però più che altro un exploit.
I nostri top sono Milan e Ganna (quest'anno sottotono), poi Ulissi è una certezza ma solo su corse non di primissimo livello.
Bene Tiberi, finalmente abbiamo uno da classifica per i Gt.
Per Ciccone una stagione iniziata male ma conclusa con un ottimo Lombardia.
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Re: Il futuro del ciclismo italiano
Stagione ovviamente insufficiente come nazione storicamente al vertice del ciclismo, però in prospettiva abbiamo visto che abbiamo giovani interessanti su cui sperare e puntare. Milan spero di vederlo l anno prossimo al Tour a porre fine al nostro digiuno!
Re: Il futuro del ciclismo italiano
A me sembra una stagione ultra disastrosa
Vittorie nel wt 0 (come nel 2023)
Vittorie in corse italiane 1 (nel 2023 2)
Vittorie di tappe nei 3 gt : 5 (nel 2023 6)
In tante corse , spesso spettatori
Vittorie nel wt 0 (come nel 2023)
Vittorie in corse italiane 1 (nel 2023 2)
Vittorie di tappe nei 3 gt : 5 (nel 2023 6)
In tante corse , spesso spettatori
Re: Il futuro del ciclismo italiano
Incapacità di vincere.
Se c'è in lizza un italiano e uno delle isole Vanuatu, l'italiano arriva secondo.
Su strada.
Su pista ottima annata.
Von Rock ? Nein, danke.
Diritto di correre senza condizioni a chi ha scontato una squalifica !!!
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Re: Il futuro del ciclismo italiano
A me sembra che si possa essere ottimisti per la prima volta da tempo. Ganna e Milan sono una certezza, ma più che altro abbiamo di nuovo degli scalatori che possono veramente far bene nei grandi giri. Tiberi lo stiamo costantemente sottovalutando per me, ha fatto un grande giro e ha il potenziale per arrivare a breve nel gruppo dei corridori di classifica subito dietro i tre fenomeni (o due più uno). Pellizzari completamente diverso, non si capisce se potrà conquistare quella continuità necessaria per l'alta classifica, i segnali non sono incoraggianti, però non è neanche uno da exploit di una giornata, lo vedo più da 19 super-tappe e 1 crisi che 1 super-tappa e 19 crisi. Grande potenziale anche nelle classiche. Ha fatto la stagione che ha fatto nella Bardiani, sperare che nel WT faccia un salto di qualità non è assurdo (e un salto di qualità dove lo porta? Non così distante dai migliori al mondo).
Belle stagioni pure di Baroncini e De Pretto, il primo per me il potenziale per le classiche del nord ce l'ha ancora intatto. Poi Finn si è confermato, è emerso molto bene Gualdi, continuiamo comunque ad avere tanti corridori nel World Tour, un po' in tutte le squadre, poi nelle Development. Vero anche che alcuni nomi ce li siamo un po' persi (Piccolo ovviamente, ma sono state negative anche le stagioni di Bagioli, Busatto, Zana). Servirebbe trovare subito qualcuno che possa fare il risultato, perché Bettiol col passaggio all'Astana si è praticamente ritirato, Ulissi pure va a chiudere. Si è visto ieri alla corsa di Bassano del Grappa che comunque i più giovani faticano a concludere, ma è anche una questione di caratteristiche.
Io comunque sono ottimista, pure per quello che si vede al di fuori del ciclismo su strada, con bei nomi nel XCO, nel ciclocross, nella pista, che rimangono comunque specialità che alla strada contribuiscono.
Belle stagioni pure di Baroncini e De Pretto, il primo per me il potenziale per le classiche del nord ce l'ha ancora intatto. Poi Finn si è confermato, è emerso molto bene Gualdi, continuiamo comunque ad avere tanti corridori nel World Tour, un po' in tutte le squadre, poi nelle Development. Vero anche che alcuni nomi ce li siamo un po' persi (Piccolo ovviamente, ma sono state negative anche le stagioni di Bagioli, Busatto, Zana). Servirebbe trovare subito qualcuno che possa fare il risultato, perché Bettiol col passaggio all'Astana si è praticamente ritirato, Ulissi pure va a chiudere. Si è visto ieri alla corsa di Bassano del Grappa che comunque i più giovani faticano a concludere, ma è anche una questione di caratteristiche.
Io comunque sono ottimista, pure per quello che si vede al di fuori del ciclismo su strada, con bei nomi nel XCO, nel ciclocross, nella pista, che rimangono comunque specialità che alla strada contribuiscono.
Re: Il futuro del ciclismo italiano
Vorrei essere ottimista come te, ma non ci riesco.Beppugrillo ha scritto: ↑lunedì 21 ottobre 2024, 7:14 A me sembra che si possa essere ottimisti per la prima volta da tempo. Ganna e Milan sono una certezza, ma più che altro abbiamo di nuovo degli scalatori che possono veramente far bene nei grandi giri. Tiberi lo stiamo costantemente sottovalutando per me, ha fatto un grande giro e ha il potenziale per arrivare a breve nel gruppo dei corridori di classifica subito dietro i tre fenomeni (o due più uno). Pellizzari completamente diverso, non si capisce se potrà conquistare quella continuità necessaria per l'alta classifica, i segnali non sono incoraggianti, però non è neanche uno da exploit di una giornata, lo vedo più da 19 super-tappe e 1 crisi che 1 super-tappa e 19 crisi. Grande potenziale anche nelle classiche. Ha fatto la stagione che ha fatto nella Bardiani, sperare che nel WT faccia un salto di qualità non è assurdo (e un salto di qualità dove lo porta? Non così distante dai migliori al mondo).
Belle stagioni pure di Baroncini e De Pretto, il primo per me il potenziale per le classiche del nord ce l'ha ancora intatto. Poi Finn si è confermato, è emerso molto bene Gualdi, continuiamo comunque ad avere tanti corridori nel World Tour, un po' in tutte le squadre, poi nelle Development. Vero anche che alcuni nomi ce li siamo un po' persi (Piccolo ovviamente, ma sono state negative anche le stagioni di Bagioli, Busatto, Zana). Servirebbe trovare subito qualcuno che possa fare il risultato, perché Bettiol col passaggio all'Astana si è praticamente ritirato, Ulissi pure va a chiudere. Si è visto ieri alla corsa di Bassano del Grappa che comunque i più giovani faticano a concludere, ma è anche una questione di caratteristiche.
Io comunque sono ottimista, pure per quello che si vede al di fuori del ciclismo su strada, con bei nomi nel XCO, nel ciclocross, nella pista, che rimangono comunque specialità che alla strada contribuiscono.
Von Rock ? Nein, danke.
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Re: Il futuro del ciclismo italiano
Ottima?
Mondiali
2017 3 medaglie ( 1 oro)
2018 4 medaglie ( 1 oro)
2019 3 medaglie ( 1 oro)
2020 6 medaglie ( 1 oro)
2021 10 medaglie ( 4 ori)
2022 7 medaglie ( 4 ori)
2023 4 medaglie ( 1 oro)
2024 4 medaglie ( 1 oro)
Olimpiadi
2021 2 medaglie ( 1 oro)
2024 3 medaglie ( 1 oro )
Io direi buono.. voto 7
Re: Il futuro del ciclismo italiano
Ti aggiungo due nomi, Piganzoli oltre al terzo dell'Emilia sempre costante davanti. Tra gli Under mi è piaciuto molto anche Donati oltre a Raccagni Noviero e al finale di stagione di SavinoBeppugrillo ha scritto: ↑lunedì 21 ottobre 2024, 7:14 A me sembra che si possa essere ottimisti per la prima volta da tempo. Ganna e Milan sono una certezza, ma più che altro abbiamo di nuovo degli scalatori che possono veramente far bene nei grandi giri. Tiberi lo stiamo costantemente sottovalutando per me, ha fatto un grande giro e ha il potenziale per arrivare a breve nel gruppo dei corridori di classifica subito dietro i tre fenomeni (o due più uno). Pellizzari completamente diverso, non si capisce se potrà conquistare quella continuità necessaria per l'alta classifica, i segnali non sono incoraggianti, però non è neanche uno da exploit di una giornata, lo vedo più da 19 super-tappe e 1 crisi che 1 super-tappa e 19 crisi. Grande potenziale anche nelle classiche. Ha fatto la stagione che ha fatto nella Bardiani, sperare che nel WT faccia un salto di qualità non è assurdo (e un salto di qualità dove lo porta? Non così distante dai migliori al mondo).
Belle stagioni pure di Baroncini e De Pretto, il primo per me il potenziale per le classiche del nord ce l'ha ancora intatto. Poi Finn si è confermato, è emerso molto bene Gualdi, continuiamo comunque ad avere tanti corridori nel World Tour, un po' in tutte le squadre, poi nelle Development. Vero anche che alcuni nomi ce li siamo un po' persi (Piccolo ovviamente, ma sono state negative anche le stagioni di Bagioli, Busatto, Zana). Servirebbe trovare subito qualcuno che possa fare il risultato, perché Bettiol col passaggio all'Astana si è praticamente ritirato, Ulissi pure va a chiudere. Si è visto ieri alla corsa di Bassano del Grappa che comunque i più giovani faticano a concludere, ma è anche una questione di caratteristiche.
Io comunque sono ottimista, pure per quello che si vede al di fuori del ciclismo su strada, con bei nomi nel XCO, nel ciclocross, nella pista, che rimangono comunque specialità che alla strada contribuiscono.
Soffrire, cadere, rialzarsi, vincere. Questo è il vocabolario del ciclismo e della vita
- Beppugrillo
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Re: Il futuro del ciclismo italiano
Donati che correrà insieme a Finn nella Bora U23.
Piganzoli grandissima stagione, ci sono dei 2002 che in questo momento sono più avanti di lui (anche senza scomodare Ayuso e Del Toro), però la parabola è veramente interessante, per me lo potrebbe proiettare sopra i vari Poole, Onley e pure Martinez tra un paio d'anni (tutto da vedere, è chiaro)
Piganzoli grandissima stagione, ci sono dei 2002 che in questo momento sono più avanti di lui (anche senza scomodare Ayuso e Del Toro), però la parabola è veramente interessante, per me lo potrebbe proiettare sopra i vari Poole, Onley e pure Martinez tra un paio d'anni (tutto da vedere, è chiaro)
Re: Il futuro del ciclismo italiano
Ah e mi sono scordato di Zambanini
Soffrire, cadere, rialzarsi, vincere. Questo è il vocabolario del ciclismo e della vita
Re: Il futuro del ciclismo italiano
Stiamo messi bene a crono e agli sprint con Ganna e Milan.qrier ha scritto: ↑domenica 20 ottobre 2024, 17:40 Con oggi si è praticamente conclusa la stagione ciclistica, a parte corse minori.
Parlando in linea generale del ciclismo italiano, secondo la classifica di Pcs tra le nazioni siamo al 4° posto, lo scorso anno eravamo al 6° posto.
Insomma qualcosa meglio.
La cosa positiva è che abbiamo visto qualche giovane interessante.
Fatichiamo però ancora tantissimo nelle corse più importanti, il miglior risultato è stato il 2° posto di Mozzato al Fiandre che mi è parso però più che altro un exploit.
I nostri top sono Milan e Ganna (quest'anno sottotono), poi Ulissi è una certezza ma solo su corse non di primissimo livello.
Bene Tiberi, finalmente abbiamo uno da classifica per i Gt.
Per Ciccone una stagione iniziata male ma conclusa con un ottimo Lombardia.
Ci mancano corridori vincenti per i GT, le classiche e i mondiali, ma quello é un problema di tutte le nazioni che non hanno Pogacar, vingegaard, Remco e VDP.
Per i gt speriamo in tiberi, Pellizzari e piganzoli, che possano inserirsi bene nel gruppo alle spalle dei fenomeni, per lottare almeno per posizioni di rincalzo dignitose.
Per le classiche al momento invece non vedo un gran che in prospettiva.