giorgio ricci ha scritto: ↑lunedì 24 novembre 2025, 14:44
Il tennis italiano attraversa un ottimo momento ma imho la Davis vale meno di un Giro di Malesia . Una sveltina a fine stagione messa insieme alla cazzo , senza che i migliori partecipino. Come il nonno rincoglionito al ricovero da andare a trovare con lo scazzo una volta all'anno. Il

è uno sport individuale, dove la parola nazionale è ontologicamente un paradosso .
Calma.
La Davis, come dicono tutti oramai a mo' di filastrocca, ha perso molto del fascino che aveva nel formato precedente, ma anche nel formato tradizionale stava diventando sempre più snobbata dai migliori giocatori, ed è proprio per questo motivo che a partire dal 2019 si è deciso di ripiegare a questo formato più concentrato.
Poi per quanto riguarda la parte dove dici "senza che i migliori partecipino" non è corretta.
A Bologna Final 8 ci vanno le 7 squadre (+ la nazione ospitante) capaci di qualificarsi dopo i turni eliminatori.
Nei turni eliminatori per esempio gli Stati Uniti avevano Fritz (il loro miglior singolarista) e Tiafoe, quest'ultimo non esattamente l'ultimo arrivato, e sono stati eliminati dalla Rep. Ceca di Mensik e Lehecka (+ Machac), che era rappresentata in blocco dai loro migliori giocatori.
La Danimarca ha sfiorato di far fuori la Spagna schierando Rune.
Qui a Bologna la Germania era al completo, idem l'Argentina.
Alcaraz per la Spagna ha rinunciato solo a causa dell'infortunio, mentre Davidovich Fokina è stata una scelta del capitano Ferrer.
La Francia che comunque con i 2 singolaristi Rinderknech e Moutet era competitiva, non aveva Fils e Humbert ma solo per infortuni o scarsa forma.
Alla fine della fiera gli unici forfait "forzati" sono stati quelli dei nostri, Sinner motivando il tutto sostenendo che dopo averla vinta negli ultimi 2 anni voleva finalmente allungare l'off season, e un Musetti che per inseguire il sogno della qualificazione alle Atp Finals è arrivato cotto a fine stagione.
Guardiamo le Final 8 dello scorso anno a Malaga.
Noi avevamo Sinner, Musetti e Berrettini, gli Stati Uniti avevano Fritz, Shelton e Paul, l'Australia De Minaur, Popyrin e Kokkinakis, la Spagna Alcaraz, Nadal e Bautista Agut, il Canada aveva Shapovalov, l'Argentina i soliti Cerundolo, Etcheverry (e Baez), l'Olanda Griekspoor e VdZ.
Quindi erano presenti diversi big e in generale i migliori singolaristi di quelle nazioni, unici assenti ingiustificati Zverev e FAA, anche se quest'ultimo se non sbaglio decise di rinunciare o per infortunio o perché stava attraversando un momento di crisi, ora non ricordo di preciso quale fu la motivazione.
Nell'edizione 2023, ed è il motivo per il quale quella per me resta e resterà sempre la vittoria più speciale dei nostri, ci fu la leggendaria sfida tra Sinner e Djokovic appena reduci dalla finale di Torino, con Sinner capace di vincere quel match dopo aver annullato 3 matchpoint consecutivi con l'Italia spalle al muro (nel senso che se avesse perso quel match l'Italia sarebbe stata eliminata).
Senza dimenticare che dal 2022 a oggi manca la Russia, che coi vari Medvedev, Rublev e Khachanov soprattutto tra 2022 e 2023 sarebbe stata una brutta gatta da pelare per chiunque, non a caso prima che venissero estromessi a causa della guerra in Ucraina erano proprio loro i detentori del titolo.
Ma qui andiamo a rinunce/depotenziamento per causa di forza maggiore e non per volontà.
Quindi calma a dire che l'attuale Davis non vede i migliori giocatori parteciparvi sentenziando per luoghi comuni.
In questa edizione ci sono state diverse assenze, ma non è la prassi.
Così come dire che il tennis italiano attraversa un ottimo momento è la solita iperbole, fantastico momento altro che ottimo.
Dopodiché, io sono il primo che da appassionato italiano non baratterei mai uno slam vinto da un nostro giocatore, e forse neanche le Atp Finals, con una Coppa Davis.
O che magari come detto anche da alcuni giocatori preferirei vederla come una competizione a cadenza biennale per elevarne il prestigio.
Ma da qui a relegare l'attuale Coppa Davis a un Giro di Malesia anche no.
Non facciamo sempre gli snob cercando di ridimensionare la portata di simili exploit ottenuti dai nostri.
3 trionfi consecutivi in Coppa Davis è un'impresa mai successa da quando è stata abolita la regola che la detentrice del trofeo avesse già l'accesso alla finale dell'edizione successiva, stile America's Cup per intenderci.
E questo formato ridotto casomai svantaggia chi come noi può permettersi di schierare un Sinner, ovvero il migliore giocatore del mondo assieme ad Alcaraz, più un altro top 10 come Musetti, visto che entra maggiormente in gioco l'effetto varianza rispetto al vecchio formato del 3 su 5.
Semplicemente quasi tutte le altre federazioni dello sport italiano dovrebbero prendere il movimento tennistico attuale da esempio, perché come vado dicendo da diverso tempo l'emergere di un fuoriclasse può anche essere frutto del caso, ma un intero sistema che funziona ad ogni livello non può essere dettato dal caso.
Così come non sono frutto del caso questi 3 trionfi consecutivi in Davis.
Binaghi sarà anche un megalomane ma gli va dato atto di essere stato un visionario iniziando dalle ceneri a inizio anni 2000, per portare attraverso l'innovazione il tennis italiano allo status di prima potenza mondiale.
Zavoli; "Lei sarebbe Pantani, come per esempio Coppi fu Coppi, se avesse osservato alla lettera quella dieta?"
Pantani; "No io credo che ogni tanto bisognerebbe bere anche il vino non solo il pane e l'acqua. Però credo che l'importante nello sport, che deve essere anche uno specchio della vita di chi ti guarda, di avere delle regole e rispettarle queste regole"