cauz. ha scritto:BenoixRoberti ha scritto:cauz. ha scritto:ah, concordo con quanto detto da altri prima di me: chi perde in parte oggi è anche il buon nibali. la cui vittoria è solare, ma si presterà ad interpretazioni "riduttive" poichè due dei principali rivali sono stati eliminati da guai fisici.
Centro!
E' la cosa che fa arrabbiare di più di quanto avvenuto oggi. E in generale di riflesso il Giro.
Poi è anche vero che sbagliamo troppo ad idolatrare chi emerge dal Tour degli ultimi anni.
Anche perché da questi escludo Evans (dei presenti al Giro), uomo di classe superiore e purtroppo sbocciato troppo tardi.
Conto su di lui ora per vedere un bel Giro e, se Nibali sarà, per celebrare dovutamente Vincenzo.
A meno che il vecchio leone ...
guarda, citi il vecchio leone che è proprio uno di quelli che sconta regolarmente questo "ragionamento contorto", rispetto al suo tour del 2011, che fu anche il tour delle cadute (wiggo stesso, vdb, contador nella prima settimana, vino) e in troppi analizzano quella classifica
con i se e i ma...
è triste, ma credo che sia anche umano.
io sono d'accordissimo con elia, quando scrive: "
Ma sì, però...chi perde, perde", pero' che poi si vada a far la conta degli assenti e' inevitabile. e non lo si fa per forza per essere faziosi. in quanti hanno/abbiamo pensato che fiandre e roubaix l'anno passato sarebbero andate diversamente per boonen se non fosse caduto cancellara? e questo toglie qualcosa alle vittorie di tommeke? no,
pero'...
ecco, questo mi spiace molto. perchè nibali questo giro se lo è stra-meritato (almeno sin qui), e anche la sua resistenza in un clima pessimo dove gli altri cadono malati e' figlia di una preparazione eccezionale. per dirla tutta: ho il sentore che questo nibali avrebbe vinto anche contro wiggo ed hesjedal in perfetta salute,
però l'appunto se lo troverà addosso ancora a lungo, soprattutto da parte dei suoi detrattori. per questo spero in una sua impresa nei prossimi tapponi, un modo per sottolineare i valori emersi.
Intanto, come tu stesso suggerisci, un conto è la caduta (che può spesso avvenire anche per un errore non tuo ma di chi ti pedala accanto), un altro è la resistenza fisica. La quale mi pare una delle qualità richieste a un ciclista.
Altrimenti arriveremmo al paradosso di dire che Coppi era troppo favorito dal suo fisico (dal suo cuore che batteva così lentamente), per cui i suoi successi vanno ridimensionati, perché a parità di condizioni con gli avversari magari non avrebbe vinto tanto...
Se Nibali non si ammala e Wiggins sì (e non per la puntura di un insetto tropicale, o perché gli danno cibo avariato, ma perché il suo fisico si è debilitato prima dell'altro e ha resistito meno alle intemperie), direi che ciò va riconosciuto come un merito, un punto di forza di Nibali, come hai tu stesso sottolineato (anche Devileo più su, mi pare).
Per me Wiggins è il grande sconfitto di questo Giro (a meno di difficilmente ipotizzabili ribaltoni), che poi sia stato sovrastimato l'anno scorso è un altro discorso che qui non affronto. Il fatto che sia in condizioni fisiche precarie non giustifica, dal punto di vista sportivo, la sua débâcle, semmai aiuta a spiegarla. Come ho scritto in hp, il Giro fa emergere - per la sua propria natura - fragilità che magari in Francia, al Tour non emergono. (E viceversa, ovviamente).
Altra questione: perché ti pare così peregrino il discorso sul blocco psicologico di Wiggo? Non può essere sopraggiunto insieme al problema fisico? Insieme alla caduta di Pescara? Insieme al fatto di essersi reso conto di quanto sarebbe stato difficile vincere il Giro?
Dài, i primi chilometri della crono di Saltara sono stati quasi imbarazzanti, a livello di guida del mezzo. (Ciò non vuol dire che Bradley non sapesse andare in discesa in precedenza, o non conoscesse la difficoltà del percorso italiano... però il blocco psicologico si chiama così proprio perché, d'improvviso, come un clic, scatta, impedendoti di fare quel che prima ti riusciva bene o quantomeno in maniera decente).