Scienze
Re: Scienze
Antonio Damasio "alla ricerca di Spinoza" Emozioni, sentimenti e cervello XXXV
Spinoza non fu uno sperimentatore sistematico, ma aveva una padronanza della scienza empirica che gli proveniva anche dal lavoro di ottico. Forse la scuola di Van Den Enden fu un catalizzatore decisivo per lo sviluppo intellettuale e scientifico di Bento, perché questo modo di pensare affatto nuovo entrava in aperto conflitto con le antiche idee della comunità in cui era nato. Gli antichi testi erano pieni di "miracoli" i quali potevano essere spiegati scientificamente sulla base delle nuove acquisizioni e le antiche superstizioni potevano essere smascherate per quel che erano. (nota mia, qui si parla dei primi anni del Seicento e ancora oggi in Italia invece si continua a credere a Padre Pio, alle Madonne, Santi e via discorrendo )
Non tutta l'educazione del Nostro, fu negativa, perché va detto che il padre (Miguel de Espinoza), nonostante fosse un fedele seguace della comunità, purtuttavia non sopportava il comportamento ipocrita (religioso o no) e insegnò al figlio a distinguere, nelle relazioni umane, il vero dal falso. Miguel inoltre non fece mai mistero del proprio scetticismo a proposito dell'immortalità dell'anima.
Spinoza non fu uno sperimentatore sistematico, ma aveva una padronanza della scienza empirica che gli proveniva anche dal lavoro di ottico. Forse la scuola di Van Den Enden fu un catalizzatore decisivo per lo sviluppo intellettuale e scientifico di Bento, perché questo modo di pensare affatto nuovo entrava in aperto conflitto con le antiche idee della comunità in cui era nato. Gli antichi testi erano pieni di "miracoli" i quali potevano essere spiegati scientificamente sulla base delle nuove acquisizioni e le antiche superstizioni potevano essere smascherate per quel che erano. (nota mia, qui si parla dei primi anni del Seicento e ancora oggi in Italia invece si continua a credere a Padre Pio, alle Madonne, Santi e via discorrendo )
Non tutta l'educazione del Nostro, fu negativa, perché va detto che il padre (Miguel de Espinoza), nonostante fosse un fedele seguace della comunità, purtuttavia non sopportava il comportamento ipocrita (religioso o no) e insegnò al figlio a distinguere, nelle relazioni umane, il vero dal falso. Miguel inoltre non fece mai mistero del proprio scetticismo a proposito dell'immortalità dell'anima.
Fanno festa i musulmani il venerdì
il sabato gli ebrei
la domenica i cristiani
i barbieri il lunedì
"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.
"io non mi sento italiano, ma per la lingua ... lo sono."
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Re: Scienze
Antonio Damasio "alla ricerca di Spinoza" Emozioni, sentimenti e cervello XXXVI
I capi della comunità erano realmente preoccupati per le possibili violazioni delle regole fissate dagli olandesi (neerlandesi), perché conoscevano bene che cosa si poteva nascondere dietro la c.d. tolleranza cristiana! ai tempi in cui de Witt era Gran Pensionario, le Province Unite furono la più avanzata democrazia dell'epoca, ma nel 1672 (assassinio dei de Witt) la situazione si capovolse e la fazione più conservatrice e bigotta (quella degli Orangisti) fece infrangere quel sogno libertario!
Per ironia della sorte, ma anche no, Spinoza subì il "cherem" (bando/maledizione) proprio nel periodo di maggiore libertà, ma forse proprio perché la comunità non voleva correre il rischio di infrangere quelle regole che davano sodisfazione a quasi tutti.
Le vicende successive sono abbastanza note e che la sua opera fosse messa al bando dagli Orangisti era più che prevedibile. Nelle P.U. le autorità ispezionavano le librerie e confiscavano ogni copia; solo l'abilità del suo amico ed editore Rieuwertsz fece sì che un certo numero si salvasse (non si sa quante).
Le parole del Nostro furono messe al sicuro in alcune biblioteche privare d'Europa e, in Francia in particolare, fu molto letto. Ciò nondimeno le Chiese e le autorità vinsero largamente la battaglia, perché le idee di Spinoza non potevano essere commentate positivamente in alcuna pubblicazione a stampa e quindi quasi nessun filosofo o scienziato osò schierarsi a suo fianco, giacché in tal modo avrebbe sentenziato la propria rovina!
Bento rimase maledetto per gran parte dei cento anni che seguirono la morte!
I capi della comunità erano realmente preoccupati per le possibili violazioni delle regole fissate dagli olandesi (neerlandesi), perché conoscevano bene che cosa si poteva nascondere dietro la c.d. tolleranza cristiana! ai tempi in cui de Witt era Gran Pensionario, le Province Unite furono la più avanzata democrazia dell'epoca, ma nel 1672 (assassinio dei de Witt) la situazione si capovolse e la fazione più conservatrice e bigotta (quella degli Orangisti) fece infrangere quel sogno libertario!
Per ironia della sorte, ma anche no, Spinoza subì il "cherem" (bando/maledizione) proprio nel periodo di maggiore libertà, ma forse proprio perché la comunità non voleva correre il rischio di infrangere quelle regole che davano sodisfazione a quasi tutti.
Le vicende successive sono abbastanza note e che la sua opera fosse messa al bando dagli Orangisti era più che prevedibile. Nelle P.U. le autorità ispezionavano le librerie e confiscavano ogni copia; solo l'abilità del suo amico ed editore Rieuwertsz fece sì che un certo numero si salvasse (non si sa quante).
Le parole del Nostro furono messe al sicuro in alcune biblioteche privare d'Europa e, in Francia in particolare, fu molto letto. Ciò nondimeno le Chiese e le autorità vinsero largamente la battaglia, perché le idee di Spinoza non potevano essere commentate positivamente in alcuna pubblicazione a stampa e quindi quasi nessun filosofo o scienziato osò schierarsi a suo fianco, giacché in tal modo avrebbe sentenziato la propria rovina!
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Re: Scienze
Antonio Damasio "alla ricerca di Spinoza" Emozioni, sentimenti e cervello XXXVII
Come esempio della temperie, possiamo prendere la pubblicazione dello Spirito delle leggi di Montesquieu, ove si trovano idee di chiaro stampo spinoziano e, come tali aspramente criticate. Il francese non aveva previsto la virulenza delle reazioni e non molto tempo dopo si adeguò, facendo pubblicamente abiura e professando la sua fede in un Dio creatore e cristiano! Ma il Vaticano non si lasciò convincere e il giudizio su Montesquieu non fu revocato!
Naturalmente l'influenza di Spinoza fu sempre più misconosciuta e solo dall'Ottocento è emerso con chiarezza che l'opera del Nostro è stata un motore decisivo per lo sviluppo dell'Illumninismo e infatti l'Encyclopedie aveva dedicato all'ebreo-neerlandese uno spazio cinque volte maggiore di quanto non avesse fatto con Locke.
Solo Goethe adottò Spinoza e non lasciò alcun dubbio su quale fosse stata l'influenza su di lui e citava sempre una della proposizioni: "Chi ama Dio davvero non deve pretendere che Dio, a sua volta, lo ami".
Sembrerebbe che anche Freud abbia trovato un appiglio importante nel "conatus" e infatti fa ampio uso dell'idea secondo la quale l'individuo compirebbe inconsciamente azioni volte all'autoconservazione. Però l'austriaco evita accuratamente di citarlo, ma solo perché (parole sue): " ... non avrei niente da dire che non fosse già stato detto da altri".
Esiste solo un'altra eccezione all'ansia di disconoscere la paternità spinoziana. A. Einstein si sentiva assolutamente a suo agio (e lo scrisse) con le idee sull'universo in generale e su dio in particolare.
Come esempio della temperie, possiamo prendere la pubblicazione dello Spirito delle leggi di Montesquieu, ove si trovano idee di chiaro stampo spinoziano e, come tali aspramente criticate. Il francese non aveva previsto la virulenza delle reazioni e non molto tempo dopo si adeguò, facendo pubblicamente abiura e professando la sua fede in un Dio creatore e cristiano! Ma il Vaticano non si lasciò convincere e il giudizio su Montesquieu non fu revocato!
Naturalmente l'influenza di Spinoza fu sempre più misconosciuta e solo dall'Ottocento è emerso con chiarezza che l'opera del Nostro è stata un motore decisivo per lo sviluppo dell'Illumninismo e infatti l'Encyclopedie aveva dedicato all'ebreo-neerlandese uno spazio cinque volte maggiore di quanto non avesse fatto con Locke.
Solo Goethe adottò Spinoza e non lasciò alcun dubbio su quale fosse stata l'influenza su di lui e citava sempre una della proposizioni: "Chi ama Dio davvero non deve pretendere che Dio, a sua volta, lo ami".
Sembrerebbe che anche Freud abbia trovato un appiglio importante nel "conatus" e infatti fa ampio uso dell'idea secondo la quale l'individuo compirebbe inconsciamente azioni volte all'autoconservazione. Però l'austriaco evita accuratamente di citarlo, ma solo perché (parole sue): " ... non avrei niente da dire che non fosse già stato detto da altri".
Esiste solo un'altra eccezione all'ansia di disconoscere la paternità spinoziana. A. Einstein si sentiva assolutamente a suo agio (e lo scrisse) con le idee sull'universo in generale e su dio in particolare.
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Re: Scienze
Antonio Damasio "alla ricerca di Spinoza" Emozioni, sentimenti e cervello XXXVIII
Nell'Etica e nel Tractatus vi sono passi che sanno essere di un'ironia micidiale e questo è sempre un buon indizio per "giudicare" una persona. Altro elemento importante è che il Nostro è sempre rispettoso degli altri, anche di quelli dei quali disprezza le idee (cfr. Voltaire). Tuttavia ciò non basta a farsi l'idea di Bento nella sua intierezza. L'uomo è piuttosto impenetrabile sia per i limiti del suo latino, ma anche per il desiderio di mondare i propri scritti dai sentimenti personali e dalla retorica.
Ma la domanda che mi fo è, pur con tutti i limiti di conoscenza, mi piace l'immagine che ho si Spinoza? E la risposta non è tanto semplice; lo ammiro, questo è certo e a volte mi piace immensamente, ma vorrei scrutare nella mente con la stessa chiarezza con la quale vedo il comportamento. C'è invece qualcosa di lui che non cede all'analisi e la sensazione di estraneità non si estingue mai del tutto.
Nell'Etica e nel Tractatus vi sono passi che sanno essere di un'ironia micidiale e questo è sempre un buon indizio per "giudicare" una persona. Altro elemento importante è che il Nostro è sempre rispettoso degli altri, anche di quelli dei quali disprezza le idee (cfr. Voltaire). Tuttavia ciò non basta a farsi l'idea di Bento nella sua intierezza. L'uomo è piuttosto impenetrabile sia per i limiti del suo latino, ma anche per il desiderio di mondare i propri scritti dai sentimenti personali e dalla retorica.
Ma la domanda che mi fo è, pur con tutti i limiti di conoscenza, mi piace l'immagine che ho si Spinoza? E la risposta non è tanto semplice; lo ammiro, questo è certo e a volte mi piace immensamente, ma vorrei scrutare nella mente con la stessa chiarezza con la quale vedo il comportamento. C'è invece qualcosa di lui che non cede all'analisi e la sensazione di estraneità non si estingue mai del tutto.
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Re: Scienze
Antonio Damasio "alla ricerca di Spinoza" Emozioni, sentimenti e cervello XXXIX
Il fatto di sapere come funzionano emozioni e sentimenti ha una qualche importanza nel determinare il modo in cui viviamo? Collegare questo interrogativo a Spinoza è ragionevole se si vuol cercare di capirlo come persona. La più nota delle raccomandazioni del Nostro per realizzare il fine di una vita ben vissuta prescriveva un comportamento etico, anche se ciò non bastava per raggiungere l'appagamento personale. D'altra parte molti esseri umani desiderano qualcosa che comporti quanto meno una certa chiarezza sul significato della "propria" vita (quella del genere umano ormai si sa che non ne ha ).
Qualsiasi progetto in grado di tramutare una vita di consapevole riflessione in una vita appagata deve contemplare in primo luogo il modo di resistere all'angoscia evocata dalla sofferenza e dalla morte e in secondo quello di cancellarla e sostituirla con la gioia. La neurobiologia del sentimento ci spiega che la gioia è preferibile al dolore (il cristianesimo invece ...) e agli affetti simili. Essa serve altresì per una migliore salute e uno sviluppo creativo del nostro essere e allora dobbiamo impegnarci in questo senso e, se pur non vivendo in condizioni di oppressione o di miseria estreme, non riusciamo a convincerci di quanto siamo stati fortunati, forse non ci siamo impegnati abbastanza.
Il fatto di sapere come funzionano emozioni e sentimenti ha una qualche importanza nel determinare il modo in cui viviamo? Collegare questo interrogativo a Spinoza è ragionevole se si vuol cercare di capirlo come persona. La più nota delle raccomandazioni del Nostro per realizzare il fine di una vita ben vissuta prescriveva un comportamento etico, anche se ciò non bastava per raggiungere l'appagamento personale. D'altra parte molti esseri umani desiderano qualcosa che comporti quanto meno una certa chiarezza sul significato della "propria" vita (quella del genere umano ormai si sa che non ne ha ).
Qualsiasi progetto in grado di tramutare una vita di consapevole riflessione in una vita appagata deve contemplare in primo luogo il modo di resistere all'angoscia evocata dalla sofferenza e dalla morte e in secondo quello di cancellarla e sostituirla con la gioia. La neurobiologia del sentimento ci spiega che la gioia è preferibile al dolore (il cristianesimo invece ...) e agli affetti simili. Essa serve altresì per una migliore salute e uno sviluppo creativo del nostro essere e allora dobbiamo impegnarci in questo senso e, se pur non vivendo in condizioni di oppressione o di miseria estreme, non riusciamo a convincerci di quanto siamo stati fortunati, forse non ci siamo impegnati abbastanza.
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Re: Scienze
Antonio Damasio "alla ricerca di Spinoza" Emozioni, sentimenti e cervello XL
Confrontarsi con la morte e la sofferenza può comportare una disintegrazione dell'omeostasi e forse i primi esseri umani cominciarono a sperimentarla appena ebbero acquisito i sentimenti di empatia, la coscienza estesa e l'immaginazione ( l'empatia da sola non basta, perché la possiedono anche gli animali).
L'intenso desiderio di correttivi omeostatici sarebbe cominciato come risposta all'angoscia di morte e gli individui con un cervello capace di escogitarli sarebbero stati "premiati" con una vita più lunga e una progenie più numerosa. Ecco il perché delle religioni, nate con i primi esseri e conservate nella costituzione biologica, perché in grado di produrre un conforto compensatorio.
Qui non voglio insistere sul fatto che l'angoscia sia stato l'unico fattore alla base dello sviluppo delle spiegazioni religiose, perché l'imposizione di comportamenti etici potrebbe essere un altro fattore importante, contribuendo alla sopravvivenza di individui il cui gruppo di appartenenza fosse riuscito a far rispettare le convenzioni morali. (Nota mia, però mi domando come possa esserci collegamento fra religione e morale, quando il libro "sacro" dell'occidente, gli altri non li conosco, è quanto di più antitetico alla morale che si possa pensare?)
Spinoza fa parte di questa risposta: cresciuto in una comunità religiosa e respinto l'ipotesi di salvezza proposta da essa, deve per forza creare una morale sua propria e vedremo che rappresenta una rottura con la storia.
Confrontarsi con la morte e la sofferenza può comportare una disintegrazione dell'omeostasi e forse i primi esseri umani cominciarono a sperimentarla appena ebbero acquisito i sentimenti di empatia, la coscienza estesa e l'immaginazione ( l'empatia da sola non basta, perché la possiedono anche gli animali).
L'intenso desiderio di correttivi omeostatici sarebbe cominciato come risposta all'angoscia di morte e gli individui con un cervello capace di escogitarli sarebbero stati "premiati" con una vita più lunga e una progenie più numerosa. Ecco il perché delle religioni, nate con i primi esseri e conservate nella costituzione biologica, perché in grado di produrre un conforto compensatorio.
Qui non voglio insistere sul fatto che l'angoscia sia stato l'unico fattore alla base dello sviluppo delle spiegazioni religiose, perché l'imposizione di comportamenti etici potrebbe essere un altro fattore importante, contribuendo alla sopravvivenza di individui il cui gruppo di appartenenza fosse riuscito a far rispettare le convenzioni morali. (Nota mia, però mi domando come possa esserci collegamento fra religione e morale, quando il libro "sacro" dell'occidente, gli altri non li conosco, è quanto di più antitetico alla morale che si possa pensare?)
Spinoza fa parte di questa risposta: cresciuto in una comunità religiosa e respinto l'ipotesi di salvezza proposta da essa, deve per forza creare una morale sua propria e vedremo che rappresenta una rottura con la storia.
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Re: Scienze
Antonio Damasio "alla ricerca di Spinoza" Emozioni, sentimenti e cervello XLI
"Deus sive natura", nel sistema di Spinoza dio non si è mai rivelato agli uomini nei libri sacri, ma in ciò che abbiamo sotto gli occhi e naturalmente non si possono elevare preghiere a mari e monti! Non è altresì necessario temerlo, perché "egli" non è in grado di punire, né premiare nessuno! L'unica cosa che si deve davvero temere è il proprio comportamento: quando offendiamo gli altri, in quel momento stiamo punendo noi stessi e ci neghiamo l'opportunità di raggiungere la pace e la felicità interiori.
Ci sono due vie di "salus", una accessibile a tutti e l'altra più ardua e praticabile solo da chi abbia un intelletto disciplinato. La prima è un semplice attenersi alle leggi morali del tempo, mentre la seconda richiede l'accesso intuitivo alla comprensione, o meglio, all'accettazione degli eventi naturali in quanto necessari. Ad es. la morte e il senso di perdita non possono essere evitati, mentre si deve cercare di interrompere il processo che porta passioni come la paura, la rabbia, la gelosia ai meccanismi che le seguono! L'individuo dovrà sostituirli con altri stimoli, in grado di indurre emozioni positive, dalle quali trarre forza e giovamento.
La soluzione di Spinoza dipende dal potere della mente sui processi emozionali, che a sua volta è in funzione della conoscenza dei meccanismi dell'emozione. In una certa misura si può confrontare Freud, ma soprattutto la neuropsicologia odierna rende l'obiettivo del Nostro ancora più raggiungibile.
"Deus sive natura", nel sistema di Spinoza dio non si è mai rivelato agli uomini nei libri sacri, ma in ciò che abbiamo sotto gli occhi e naturalmente non si possono elevare preghiere a mari e monti! Non è altresì necessario temerlo, perché "egli" non è in grado di punire, né premiare nessuno! L'unica cosa che si deve davvero temere è il proprio comportamento: quando offendiamo gli altri, in quel momento stiamo punendo noi stessi e ci neghiamo l'opportunità di raggiungere la pace e la felicità interiori.
Ci sono due vie di "salus", una accessibile a tutti e l'altra più ardua e praticabile solo da chi abbia un intelletto disciplinato. La prima è un semplice attenersi alle leggi morali del tempo, mentre la seconda richiede l'accesso intuitivo alla comprensione, o meglio, all'accettazione degli eventi naturali in quanto necessari. Ad es. la morte e il senso di perdita non possono essere evitati, mentre si deve cercare di interrompere il processo che porta passioni come la paura, la rabbia, la gelosia ai meccanismi che le seguono! L'individuo dovrà sostituirli con altri stimoli, in grado di indurre emozioni positive, dalle quali trarre forza e giovamento.
La soluzione di Spinoza dipende dal potere della mente sui processi emozionali, che a sua volta è in funzione della conoscenza dei meccanismi dell'emozione. In una certa misura si può confrontare Freud, ma soprattutto la neuropsicologia odierna rende l'obiettivo del Nostro ancora più raggiungibile.
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Re: Scienze
Antonio Damasio "alla ricerca di Spinoza" Emozioni, sentimenti e cervello XLII
Ma quella di Spinoza è una vera soluzione? Essa passa attraverso l'uso della ragione e del sentimento. La prima ci fa intravedere la strada, mentre il secondo rafforza la volontà di vedere quel che del resto ci indica la scienza negli ultimi secoli.
Una cosa che però mi disturba è che l'applicazione di essa funziona meglio al riparo dai contatti umani! Trovo che oggi l'ascetismo di Bento non sia e non debba essere praticabile (non siamo più ai tempi degli stoici). In questo caso mi sembra più appropriato il pensiero sulla vita di Aristotele: parte integrante dell'appagamento è dato dall'amore e amicizia.
Se provate però a porvi dalla prospettiva di Spinoza, l'inquietante domanda iniziale di Amleto: "Chi è là?" La risposta è inequivoca: nessuno! La nostra desolata realtà è la solitudine, ma Bento si sforza comunque di trovare il modo di eludere questa realtà, una nobile illusione per farci andare incontro alla musica e partecipare alla danza.
E in questo, Spinoza mi appare esasperante (nota mia, ma d'altra parte come dice Galimberti la speranza è tipica dei cristiani!). Lui considera che la sofferenza e la morte sono fenomeni biologici naturali e che dovrebbero essere accettati il più serenamente possibile, ma d'altra parte c'è l'altrettanto naturale inclinazione della mente umana a scontrarsi con quella saggezza e a provare un senso di insodisfazione! Rimane quindi una lacerazione e vorrei tanto che non fosse così, perché preferisco le storie a lieto fine.
Ma quella di Spinoza è una vera soluzione? Essa passa attraverso l'uso della ragione e del sentimento. La prima ci fa intravedere la strada, mentre il secondo rafforza la volontà di vedere quel che del resto ci indica la scienza negli ultimi secoli.
Una cosa che però mi disturba è che l'applicazione di essa funziona meglio al riparo dai contatti umani! Trovo che oggi l'ascetismo di Bento non sia e non debba essere praticabile (non siamo più ai tempi degli stoici). In questo caso mi sembra più appropriato il pensiero sulla vita di Aristotele: parte integrante dell'appagamento è dato dall'amore e amicizia.
Se provate però a porvi dalla prospettiva di Spinoza, l'inquietante domanda iniziale di Amleto: "Chi è là?" La risposta è inequivoca: nessuno! La nostra desolata realtà è la solitudine, ma Bento si sforza comunque di trovare il modo di eludere questa realtà, una nobile illusione per farci andare incontro alla musica e partecipare alla danza.
E in questo, Spinoza mi appare esasperante (nota mia, ma d'altra parte come dice Galimberti la speranza è tipica dei cristiani!). Lui considera che la sofferenza e la morte sono fenomeni biologici naturali e che dovrebbero essere accettati il più serenamente possibile, ma d'altra parte c'è l'altrettanto naturale inclinazione della mente umana a scontrarsi con quella saggezza e a provare un senso di insodisfazione! Rimane quindi una lacerazione e vorrei tanto che non fosse così, perché preferisco le storie a lieto fine.
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Re: Scienze
Antonio Damasio "alla ricerca di Spinoza" Emozioni, sentimenti e cervello XLIII
Intollerabile a quei tempi, una religione laica è stata riscoperta, o reinventata, nel XX secolo. Einstein ad es, concepiva dio con la minuscola, considerandolo come il sentimento cosmico. Un altro cui si può accostare il Nostro, nonostante l'enorme differenza caratteriale (ottimista Bento, sempre depresso il secondo) è William James.
In entrambi l'esperienza di "dio" è un fatto privato: puro sentimento. Questo sentimento genera serenità in Bento e offre conforto a James per la malinconia generata dalla percezione negativa della natura. Per lo psicologo americano dio è nell'inconscio ed è terapeutico, nel senso che ripristina l'equilibrio omeodinamico, perso a causa dell'angoscia; non certo perché dio intervenga, bensì per il fatto che l'individuo riesce a raggiungere un modo raffinato di pensare da indurre emozioni e sentimenti appropriati.
P.S. Naturalmente nessuno dei due riesce a venire a capo del significato profondo dell'Universo e forse Spinoza non ci prova nemmeno e come W. Allen è convinto che non ci sia nessun senso.
Intollerabile a quei tempi, una religione laica è stata riscoperta, o reinventata, nel XX secolo. Einstein ad es, concepiva dio con la minuscola, considerandolo come il sentimento cosmico. Un altro cui si può accostare il Nostro, nonostante l'enorme differenza caratteriale (ottimista Bento, sempre depresso il secondo) è William James.
In entrambi l'esperienza di "dio" è un fatto privato: puro sentimento. Questo sentimento genera serenità in Bento e offre conforto a James per la malinconia generata dalla percezione negativa della natura. Per lo psicologo americano dio è nell'inconscio ed è terapeutico, nel senso che ripristina l'equilibrio omeodinamico, perso a causa dell'angoscia; non certo perché dio intervenga, bensì per il fatto che l'individuo riesce a raggiungere un modo raffinato di pensare da indurre emozioni e sentimenti appropriati.
P.S. Naturalmente nessuno dei due riesce a venire a capo del significato profondo dell'Universo e forse Spinoza non ci prova nemmeno e come W. Allen è convinto che non ci sia nessun senso.
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"io non mi sento italiano, ma per la lingua ... lo sono."
il sabato gli ebrei
la domenica i cristiani
i barbieri il lunedì
"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.
"io non mi sento italiano, ma per la lingua ... lo sono."
Re: Scienze
Antonio Damasio "alla ricerca di Spinoza" Emozioni, sentimenti e cervello XLIV
Come possiamo farci strada verso un lieto fine in un universo dove perfino gli spiriti ottimisti e solari possono scorgere la sofferenza umana tanto facilmente? Molti hanno la risposta facile: rifugiarsi nell'illusione e già questa si trova in una dei primi episodi di Star Trek, perché in essa il comandante Spike (predecessore di Kirk) trova conforto.
Ma che dire di tutti quelli che vorrebbero vivere nella realtà, anche se George Berkeley obietterebbe gli oggetti che noi crediamo esistere sono in realtà delle astrazioni ingiustificate; non esistono oggetti corporei, ma soltanto collezioni di idee che ci danno una falsa impressione di materialità e sussistenza complessiva?
La risposta onesta è che non lo so, ma posso dire ...
Penso che Spinoza avesse colpito nel segno, argomentando di come la gioia e le sue varianti portassero a una maggiore perfezione funzionale (le attuali conoscenze scientifiche confermano) e viceversa il dolore e gli affetti affini dovessero essere evitati, perché malsani. Il comportamento umano cooperativo impegna ad es. sistemi cerebrali legati ai meccanismi del piacere e della ricompensa. A questo posso aggiungere che non è vero che il laicismo abbia reso più difficile il raggiungimento della dimensione spirituale, semmai è la religione, che appunto relega l'altra in un piccolo angolo!
La contemplazione della natura, la riflessione sulla scoperta scientifica e l'esperienza della grande arte possono essere, in un contesto appropriato, stimoli emozionalmente adeguati ed efficaci per il dispiegarsi di una buona spiritualità.
(Nota mia, mi viene in mente Manhattan e le cose per cui vale la pena vivere.
)
Collegando le esperienze spirituali alla neurobiologia dei sentimenti non intendo ridurre il sublime al meccanico, il mio scopo è solo quello di suggerire che la natura sublime della spiritualità faccia parte della nostra biologia. O, con altra parole, riportare i sentimenti al punto di partenza: dalla vita in atto, che è la loro origine, alle fonti della vita, verso cui essi puntano.
Come possiamo farci strada verso un lieto fine in un universo dove perfino gli spiriti ottimisti e solari possono scorgere la sofferenza umana tanto facilmente? Molti hanno la risposta facile: rifugiarsi nell'illusione e già questa si trova in una dei primi episodi di Star Trek, perché in essa il comandante Spike (predecessore di Kirk) trova conforto.
Ma che dire di tutti quelli che vorrebbero vivere nella realtà, anche se George Berkeley obietterebbe gli oggetti che noi crediamo esistere sono in realtà delle astrazioni ingiustificate; non esistono oggetti corporei, ma soltanto collezioni di idee che ci danno una falsa impressione di materialità e sussistenza complessiva?
La risposta onesta è che non lo so, ma posso dire ...
Penso che Spinoza avesse colpito nel segno, argomentando di come la gioia e le sue varianti portassero a una maggiore perfezione funzionale (le attuali conoscenze scientifiche confermano) e viceversa il dolore e gli affetti affini dovessero essere evitati, perché malsani. Il comportamento umano cooperativo impegna ad es. sistemi cerebrali legati ai meccanismi del piacere e della ricompensa. A questo posso aggiungere che non è vero che il laicismo abbia reso più difficile il raggiungimento della dimensione spirituale, semmai è la religione, che appunto relega l'altra in un piccolo angolo!
La contemplazione della natura, la riflessione sulla scoperta scientifica e l'esperienza della grande arte possono essere, in un contesto appropriato, stimoli emozionalmente adeguati ed efficaci per il dispiegarsi di una buona spiritualità.
(Nota mia, mi viene in mente Manhattan e le cose per cui vale la pena vivere.
)
Collegando le esperienze spirituali alla neurobiologia dei sentimenti non intendo ridurre il sublime al meccanico, il mio scopo è solo quello di suggerire che la natura sublime della spiritualità faccia parte della nostra biologia. O, con altra parole, riportare i sentimenti al punto di partenza: dalla vita in atto, che è la loro origine, alle fonti della vita, verso cui essi puntano.
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"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.
"io non mi sento italiano, ma per la lingua ... lo sono."
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Re: Scienze
Antonio Damasio "alla ricerca di Spinoza" Emozioni, sentimenti e cervello XLV
La biologia moderna sta oggi rivelando che la natura è ancor più crudele e indifferente di quanto abbiamo mai pensato, per cui l'uomo, alla faccia di un dio buono e partecipe, deve cercare di cavarsela da solo e quindi avere un atteggiamento "combattivo" e non limitarsi alla, pur nobile, illusione di Spinoza che sembra prometterci che non ci sentiremo mai soli finché il nostro interesse sarà concentrato sul benessere altrui.
Conoscere le emozioni, i sentimenti e i loro meccanismi è quanto di più importante possa interessarci e forse in un prossimo futuro la neurobiologia consentirà alle scienze biomediche di sviluppare trattamenti efficaci per il dolore e la depressione, considerando il modo in cui i geni sono espressi in particolari regioni cerebrali.
Le nuove conoscenze saranno rilevanti a livello sociale, per cercare di arrivare appunto a una omeostasi di gruppo.
Le norme (giuridico/sociali) appartengono ancora alla categoria dei "lavori in corso": un calderone di procedure provvisorie volte al miglioramento delle relazioni, ma assolutamente lontane dalla stabilità necessaria per un armonioso equilibrio di vita e quindi proprio qui sta l'opportunità di intervenire per migliorare la sorte dell'uomo.
Capisco che il pessimismo è ragionevole, però l'ottimismo è necessario e devo dire che ha anche le sue brave fondamenta. Il controllo della dipendenza dagli stupefacenti e della violenza ad es. avrà una maggiore probabilità di successo se terrà conto delle conoscenze scientifiche sulla mente umana, comprese quelle sulla regolazione dei processi vitali emergenti dalla scienza dell'emozione e del sentimento. Lo stesso si applica probabilmente a un'ampia gamma di politiche sociali.
La biologia moderna sta oggi rivelando che la natura è ancor più crudele e indifferente di quanto abbiamo mai pensato, per cui l'uomo, alla faccia di un dio buono e partecipe, deve cercare di cavarsela da solo e quindi avere un atteggiamento "combattivo" e non limitarsi alla, pur nobile, illusione di Spinoza che sembra prometterci che non ci sentiremo mai soli finché il nostro interesse sarà concentrato sul benessere altrui.
Conoscere le emozioni, i sentimenti e i loro meccanismi è quanto di più importante possa interessarci e forse in un prossimo futuro la neurobiologia consentirà alle scienze biomediche di sviluppare trattamenti efficaci per il dolore e la depressione, considerando il modo in cui i geni sono espressi in particolari regioni cerebrali.
Le nuove conoscenze saranno rilevanti a livello sociale, per cercare di arrivare appunto a una omeostasi di gruppo.
Le norme (giuridico/sociali) appartengono ancora alla categoria dei "lavori in corso": un calderone di procedure provvisorie volte al miglioramento delle relazioni, ma assolutamente lontane dalla stabilità necessaria per un armonioso equilibrio di vita e quindi proprio qui sta l'opportunità di intervenire per migliorare la sorte dell'uomo.
Capisco che il pessimismo è ragionevole, però l'ottimismo è necessario e devo dire che ha anche le sue brave fondamenta. Il controllo della dipendenza dagli stupefacenti e della violenza ad es. avrà una maggiore probabilità di successo se terrà conto delle conoscenze scientifiche sulla mente umana, comprese quelle sulla regolazione dei processi vitali emergenti dalla scienza dell'emozione e del sentimento. Lo stesso si applica probabilmente a un'ampia gamma di politiche sociali.
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Re: Scienze
Antonio Damasio "alla ricerca di Spinoza" Emozioni, sentimenti e cervello XLVI
Forse il fallimento dei passati esperimenti di ingegneria sociale è dovuto all'assurdità di quei piani, ma può essere stato causato da una visione errata della mente umana e dall'ignoranza di quegli aspetti della regolazione biologica che stanno diventando sempre più trasparenti alla scienza e che già Spinoza aveva intuito nel suo "conatus". Esempi di cecità nei confronti del lato oscuro delle emozioni sociali sono dati dal tribalismo, razzismo, tirannia e fanatismo religioso (religione e fanatismo è difficile che si possano separare).
Ma tutto ciò appartiene al passato; ora siamo avvisati e abbiamo diritto (forse) a un nuovo inizio. Per questo motivo possiamo sperare di poter cambiare lo scenario in cui l'umanità sta giocando la partita. Però stiamo attenti a ciò che pensiamo con il termine speranza, un affetto per il quale Spinoza non aveva una grande considerazione; egli la definiva una grande letizia incostante, sorta dall'idea di una cosa, futura o passata, del cui evento in una certa misura ... dubitiamo.
Fine
Forse il fallimento dei passati esperimenti di ingegneria sociale è dovuto all'assurdità di quei piani, ma può essere stato causato da una visione errata della mente umana e dall'ignoranza di quegli aspetti della regolazione biologica che stanno diventando sempre più trasparenti alla scienza e che già Spinoza aveva intuito nel suo "conatus". Esempi di cecità nei confronti del lato oscuro delle emozioni sociali sono dati dal tribalismo, razzismo, tirannia e fanatismo religioso (religione e fanatismo è difficile che si possano separare).
Ma tutto ciò appartiene al passato; ora siamo avvisati e abbiamo diritto (forse) a un nuovo inizio. Per questo motivo possiamo sperare di poter cambiare lo scenario in cui l'umanità sta giocando la partita. Però stiamo attenti a ciò che pensiamo con il termine speranza, un affetto per il quale Spinoza non aveva una grande considerazione; egli la definiva una grande letizia incostante, sorta dall'idea di una cosa, futura o passata, del cui evento in una certa misura ... dubitiamo.
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Re: Scienze
Neuroscienze - Esiste la Coscienza? La neurologia risponde - con il dott.PAOLO PACCIOLLA
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Re: Scienze
" Una teoria priva di errori è certamente sbagliata" - Emilio Del Giudice
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Re: Scienze
Emilio del Giudice (fisico teorico, morto qualche hanno fa) aveva risposto alla domanda sulla nascita dell'Universo. Eccola
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Re: Scienze
Il dibattito sulla natura del linguaggio
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Re: Scienze
Invece della razza - Guido Barbujani
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Re: Scienze
La razza e la lingua: il futuro che (non) ci aspetta con Andrea Moro
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Re: Scienze
Telmo Pievani ha scritto un romanzo "Il fine della fine"
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Re: Scienze
Giovanni Leghissa e l'antropocene
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Re: Scienze
Carlo Rovelli "Helgoland"
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Re: Scienze
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Re: Scienze
La maggioranza ha (quasi) sempre torto!
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Re: Scienze
Sul canale 35 del digitale - Focus c'è la diretta della discesa su Marte della sonda Perseverance.
Von Rock ? Nein, danke.
Diritto di correre senza condizioni a chi ha scontato una squalifica !!!
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Re: Scienze
La scienza nel pensiero dualista (res cogitans/extensa) nasce da un paradosso, vale a dire che per misurare l'estendione occorre l'idea della misura appunto. Ma come facciamo a sapere che l'idea è vera? Quando si misura, si compie un''operazione simile a quella del tradurre e come la misura porta alla mens-ogna, così l'altra arriva al trad-imento. .
Conciòsiacosache, avrebbe detto Monsignor Della Casa, la feconda interazione fra il dualismo cartesiano e la misura ha portato a far credere che si possa avere scienza solo con i dati oggettivi, ma esistono davvero nella fisica quantistica? In essa appare evidente l'impossibilità di visualizzare mentalmente i fenomeni corrispondenti alle nuove teorie. Si pensi al Gatto di Schrodinger.
Si rinchiuda un gatto in una scatola d'acciaio insieme alla seguente macchina infernale (che occorre proteggere dalla possibilità d'essere afferrata direttamente dal gatto): in un contatore Geiger si trova una minuscola porzione di sostanza radioattiva, così poca che nel corso di un'ora forse uno dei suoi atomi si disintegrerà, ma anche, in modo parimenti probabile, nessuno; se l'evento si verifica il contatore lo segnala e aziona un relais di un martelletto che rompe una fiala con del cianuro. Dopo avere lasciato indisturbato questo intero sistema per un'ora, si direbbe che il gatto è ancora vivo se nel frattempo nessun atomo si fosse disintegrato, mentre la prima disintegrazione atomica lo avrebbe avvelenato. La funzione dell'intiero sistema porta ad affermare che in essa il gatto vivo e il gatto morto non sono degli stati puri, ma miscelati con uguale peso. L'apparente paradosso nasce dal fatto che in meccanica quantistica non è possibile descrivere classicamente gli oggetti, e si ricorre ad una rappresentazione probabilistica: per mostrare il fatto che una particella può collocarsi in diverse posizioni, ad esempio, la si descrive come se essa fosse contemporaneamente in tutte le posizioni che può assumere. Ad ogni posizione possibile corrisponde la probabilità che osservando la particella essa si trovi proprio in quella posizione. L'operazione di osservazione, tuttavia, modifica irrimediabilmente il sistema poiché una volta osservata in una posizione la particella assume definitivamente quella posizione (cioè ha probabilità 1 di trovarsi lì) e quindi non si trova più in una "sovrapposizione di stati".
In questa affermazione si ritrovano anche nel teorema di incompletezza di Godel, per cui un sistema contiene sempre al suo interno affermazioni di cui non è dimostrabile né la verità, né la falsità.
Nella seconda parte dell'intervista Bergonzi ci collega al principio di incompletezza delle essere in sé. (molto interessante anche la prima)
Conciòsiacosache, avrebbe detto Monsignor Della Casa, la feconda interazione fra il dualismo cartesiano e la misura ha portato a far credere che si possa avere scienza solo con i dati oggettivi, ma esistono davvero nella fisica quantistica? In essa appare evidente l'impossibilità di visualizzare mentalmente i fenomeni corrispondenti alle nuove teorie. Si pensi al Gatto di Schrodinger.
Si rinchiuda un gatto in una scatola d'acciaio insieme alla seguente macchina infernale (che occorre proteggere dalla possibilità d'essere afferrata direttamente dal gatto): in un contatore Geiger si trova una minuscola porzione di sostanza radioattiva, così poca che nel corso di un'ora forse uno dei suoi atomi si disintegrerà, ma anche, in modo parimenti probabile, nessuno; se l'evento si verifica il contatore lo segnala e aziona un relais di un martelletto che rompe una fiala con del cianuro. Dopo avere lasciato indisturbato questo intero sistema per un'ora, si direbbe che il gatto è ancora vivo se nel frattempo nessun atomo si fosse disintegrato, mentre la prima disintegrazione atomica lo avrebbe avvelenato. La funzione dell'intiero sistema porta ad affermare che in essa il gatto vivo e il gatto morto non sono degli stati puri, ma miscelati con uguale peso. L'apparente paradosso nasce dal fatto che in meccanica quantistica non è possibile descrivere classicamente gli oggetti, e si ricorre ad una rappresentazione probabilistica: per mostrare il fatto che una particella può collocarsi in diverse posizioni, ad esempio, la si descrive come se essa fosse contemporaneamente in tutte le posizioni che può assumere. Ad ogni posizione possibile corrisponde la probabilità che osservando la particella essa si trovi proprio in quella posizione. L'operazione di osservazione, tuttavia, modifica irrimediabilmente il sistema poiché una volta osservata in una posizione la particella assume definitivamente quella posizione (cioè ha probabilità 1 di trovarsi lì) e quindi non si trova più in una "sovrapposizione di stati".
In questa affermazione si ritrovano anche nel teorema di incompletezza di Godel, per cui un sistema contiene sempre al suo interno affermazioni di cui non è dimostrabile né la verità, né la falsità.
Nella seconda parte dell'intervista Bergonzi ci collega al principio di incompletezza delle essere in sé. (molto interessante anche la prima)
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Re: Scienze
Meravigliosa notizia per la fisica delle particelle (tranne, forse, per LHC): https://physics.aps.org/articles/v14/54
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Re: Scienze
Spero di aver capito più o meno il problema.GiacomoXT ha scritto: ↑mercoledì 7 aprile 2021, 20:40 Meravigliosa notizia per la fisica delle particelle (tranne, forse, per LHC): https://physics.aps.org/articles/v14/54
Il momento magnetico del muone, una volta calcolato il contributo delle particelle virtuali, dovrebbe essere diverso, secondo il modello standard, da quello che risulta dagli esperimenti. Quindi si suppone che ci siano altri campi/particelle non ancora scoperte che contribuiscono virtualmente ( lo so che non sono preciso , mi scuso ) al valore del momento magnetico. Una buona notizia per i superstringhisti , o come si chiamano, che erano abbastanza tristi per la mancata scoperta di partner supersimmetrici da parte del LHC, visto che senza particelle aggiuntive le loro teorie vanno a gambe all'aria.
Ho capito o dico castronerie ?
Re: Scienze
E' un altro passettino verso la teoria del tutto ?
Cioè che metta insieme la gravità con i tre campi del modello standard ?
O che confermi l'ipotesi delle undici dimensioni teorizzate dalla supersimmetria ?
O qualcosina meno ?
Cioè che metta insieme la gravità con i tre campi del modello standard ?
O che confermi l'ipotesi delle undici dimensioni teorizzate dalla supersimmetria ?
O qualcosina meno ?
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Re: Scienze
Tutto corretto.Cthulhu ha scritto: ↑mercoledì 7 aprile 2021, 23:19 Spero di aver capito più o meno il problema.
Il momento magnetico del muone, una volta calcolato il contributo delle particelle virtuali, dovrebbe essere diverso, secondo il modello standard, da quello che risulta dagli esperimenti. Quindi si suppone che ci siano altri campi/particelle non ancora scoperte che contribuiscono virtualmente ( lo so che non sono preciso , mi scuso ) al valore del momento magnetico.
Qua meno corretto. O meglio: in generale sarebbe corretto, ma nel caso specifico non molto. La supersimmetria predice particelle (i partner supersimmetrici) mooolto pesanti, mentre i teorici trovano molto più semplice spiegare la discrepanza tra dato teorico e sperimentale di g-2 introducendo nuove particelle leggere. La spiegazione più semplice, di qualche anno fa, era di introdurre un fotone oscuro (dark photon), ovvero un mediatore con gli stessi numeri quantici del fotone, ma massivo e capace di accoppiarsi col fotone stesso. Il fotone oscuro minimale è stato escluso come unica spiegazione del g-2 negli anni scorsi, ma c'è molta attività per cercare particelle leggere "oscure" che vadano oltre il modello minimale del fotone oscuro. Cosa buffa: anche io mi occupo di ricercare queste particelle leggere oscure (tipo questa è stata la mia tesi di dottorato: https://home.infn.it/it/comunicazione/n ... rticella-z ), e con un paio di colleghi sto finalizzando un'analisi per una ricerca combinata di fotoni e Higgs oscuri.Una buona notizia per i superstringhisti , o come si chiamano, che erano abbastanza tristi per la mancata scoperta di partner supersimmetrici da parte del LHC, visto che senza particelle aggiuntive le loro teorie vanno a gambe all'aria.
Ho capito o dico castronerie ?
Tutte queste ricerce di particelle aggiuntive leggere sono abbastanza complicate ad LHC, sebbene la fantasia dei teorici è abbastanza grande per inventarsi qualcosa di pesante da cercare a LHC, ma la speranza personale è che si abbandoni la ricerca di supersimmetrie e altre diavolerie simili.
In realtà, non è del tutto necessario invocare nuova fisica per spiegare questa anomalia (credo). E' necessario effettuare misure più precise a bassa energia (la sezione d'urto di e+ e- in stati finali adronici), perché la teoria è del tutto incapace di fare predizioni sensate in tali regioni. Infatti, per calcolare le correzioni teoriche indotte da questi processi, si usa la sezione d'urto misurata sperimentalmente, e tale misura è tutto tranne che banale.
Nel caso te lo stia domandando: sì, il mio parere è biased.
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Re: Scienze
Ti pongo questa domanda, Giacomo.
L' "oscurità" è possibile che dipenda da dimensioni nei paraggi o minori della lunghezza di Planck oppure è una cosa che non c'entra niente con le dimensioni ?
L' "oscurità" è possibile che dipenda da dimensioni nei paraggi o minori della lunghezza di Planck oppure è una cosa che non c'entra niente con le dimensioni ?
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Re: Scienze
Ormai approfitto: che differenza c'è tra un ipotetico dark photon dotato di massa e i bosoni mediatori della forza debole ? il fotone oscuro non acquisisce massa con il meccanismo di Higgs ? . La simmetria fotone - dark photon richiede un ulteriore campo e particella ? E perché un fotone dotato di massa dovrebbe essere oscuro e non rilevabile, solo perché viaggia lentamente e decade subito o per altri motivi ?GiacomoXT ha scritto: ↑giovedì 8 aprile 2021, 14:10 La spiegazione più semplice, di qualche anno fa, era di introdurre un fotone oscuro (dark photon), ovvero un mediatore con gli stessi numeri quantici del fotone, ma massivo e capace di accoppiarsi col fotone stesso. Il fotone oscuro minimale è stato escluso come unica spiegazione del g-2 negli anni scorsi, ma c'è molta attività per cercare particelle leggere "oscure" che vadano oltre il modello minimale del fotone oscuro.
Per quello che può valere l'opinione di un semplice curioso abbonato a Le Scienze e divoratore di libri di divulgazione anche a me tutta questa storia delle dimensioni extra, degli spazi di Calabi-Yau ,delle n-brane, etc sembra un po' un articolo di fede: quando una teoria nasce per semplificare le cose e poi in realtà le complica ancora di più difficilmente è una buona idea.
P.S.
Se la risposta è troppo complicata lascia perdere, inutile gettare le perle ai porci ( il porco sarei io... )
Intanto mille grazie per la risposta che mi hai già dato
Re: Scienze
In gergo, dark/oscuro è chiamato tutto ciò che non interagisce elettromagneticamente con la materia ordinaria. Per introdurre queste nuove particelline oscure non si invocano lunghezze di Planck o cose simili. Ammetto che conosco l'argomento da un punto di vista fenomenologico, per cui ignoro se vi sia qualche meccanismo ancora più fondamentale che potrebbe far emergere i fotoni oscuri o cose simili.
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Re: Scienze
Chiarissimo, grazie.GiacomoXT ha scritto: ↑venerdì 9 aprile 2021, 12:23In gergo, dark/oscuro è chiamato tutto ciò che non interagisce elettromagneticamente con la materia ordinaria. Per introdurre queste nuove particelline oscure non si invocano lunghezze di Planck o cose simili. Ammetto che conosco l'argomento da un punto di vista fenomenologico, per cui ignoro se vi sia qualche meccanismo ancora più fondamentale che potrebbe far emergere i fotoni oscuri o cose simili.
Von Rock ? Nein, danke.
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Re: Scienze
Sembrerebbe che un eventuale fotone oscuro sia collegato ad una ipotetica " quinta forza" della natura.
https://www.lescienze.it/news/2012/04/0 ... ra-944449/
https://www.lescienze.it/news/2012/04/0 ... ra-944449/
Re: Scienze
Odifreddi e Rick Dufer: Secondo Dialogo, su (quasi) tutto il resto
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"Per principio rifiuto di sottopormi a questi controlli. Non sono ostile alla lotta al doping, che ritengo indispensabile tra i dilettanti, ma nel caso di professionisti è differente.
"io non mi sento italiano, ma per la lingua ... lo sono."
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Re: Scienze
Al minuto 35 e seguenti fa un errore logico che uno non si aspetterebbe da un matematico. Ovviamente in un numero infinito di casi succede per forza che si ripeta non solo la stessa configurazione ma anche la stessa serie di configurazioni. Anzi, si ripete infinite volte.
Pare che pensi che infinito è solo un numero molto grande.
Sa benissimo che non è così, ma sarà la foga polemica.
E non è la prima volta che cade nel vizio di essere logico fino a quando gli conviene
- matteo.conz
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- Iscritto il: sabato 19 maggio 2012, 15:12
Re: Scienze
C'è un'altra possibile buona notizia per la fisica delle particelle: finalmente LHC sta forse osservando dei fenomeni di decadimento non previsti dal modello standard. La spiego male e a parole mie perchè gli articoli che ho letto erano scritti maluccio mentre gli articoli scientifici sono troppo complicati da capire per un semplice appassionato come me: i dati del run1 di LHCb sembrano mostrare una violazione di una legge fondamentale cioè dell'universalità leptonica che afferma in questo caso che un quark beauty decade in elettroni e muoni in modo simmetrico quindi con la stessa probabilità ed in ugual numero. Dall'analisi dei dati però emerge una maggioranza di decadimenti in due elettroni rispetto al valore atteso dal modello standard con una significatività di 3,2 sigma che è lontano dai 5 sigma richiesti per comunicare una scoperta ma è una deviazione standard comunque alta e sarebbe sorprendente se si trattasse di una fluttuazione statistica. Hanno cominciato ad elaborare i dati del run2 quindi ci vorrà tempo però sembra che il picco nel grafico cresca ed inoltre questa anomalia pare sia stata osservata anche in un esperimento in giappone...magari Giacomo ci dirà di più.
Qui i dati distribuiti sulla normale e uno zoom sul picco anomalo intorno i 5250 MeV/c^2
La seconda figura è lo stesso zoom confrontato con la predizione del modello standard, predizioni che fino adesso sono sempre a prova di bomba con una precisione che nessuna altra teoria scientifica riesce anche solo ad avvicinare.
Qui i dati distribuiti sulla normale e uno zoom sul picco anomalo intorno i 5250 MeV/c^2
La seconda figura è lo stesso zoom confrontato con la predizione del modello standard, predizioni che fino adesso sono sempre a prova di bomba con una precisione che nessuna altra teoria scientifica riesce anche solo ad avvicinare.
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Mondiale 2019: 1 matteo.conz 53
Svalorizzando gli altri non ti rendi superiore.
C'è sempre una soluzione semplice ad un problema complesso. Ed è quella sbagliata. A. Einstein
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Re: Scienze
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Re: Scienze
Grazie Carlo per aver postato questo video ricchissimo di informazioni anche nuove rispetto all'argomento.
Von Rock ? Nein, danke.
Diritto di correre senza condizioni a chi ha scontato una squalifica !!!
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Re: Scienze
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Re: Scienze
Una setta religiosa ortodossa in Israele è contro due cose: il vaccino e la teoria dell'evoluzionismo, su cui ha qualcosa da dire Telmo Pievani.
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Re: Scienze
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Re: Scienze
Se posso non è del tutto corretto sia il commento che l' accostamento al video di Pievani.
La parte sulla contrapposizione tra creazionismo ed evoluzionismo è perfetta , nonchè riportante avvenimenti stranoti , potremmo anche dire sia l' affermazione definitiva del metodo scientifico sul dogma religioso. Idem le posizioni anacronistiche della chiesa battista.
Già il movimento "creazionista" moderno è su posizioni molto più sfumate , non nega l' adattamento e l' evoluzione delle specie ma la lega ad una progettualità precedente (dal minuto 20.17 ma la frase precedente la avevo scritta prima) , anche più laica di quello che dice Pievani, ho sentito creazionisti americani che non negano l' evoluzione nemmeno umana.
Detto in parole povere , e scientificamente non è nemmeno del tutto fuori luogo, mantengono una posibilità di un architettura progettuale superiore finchè non sarà stata dimostrata la creazione della vita in laboratorio.
Vengo alle critiche , se fossero gli Haredim (di matrice ashkenazita in maggioranza), non si possono derubricare a setta, anche per motivi intrinsechi all' ebraismo , alla Torah e alle divisioni tra ortodossi e riformati. I secondi semplificando possiamo dire che siano pienamente compatibili con la scienza moderna, per i primi il discorso è molto più complicato. Possiamo dire che pur essendo anche ultra ortodossi gli Haredim non siano contrari alla scienza per partito preso ma in quello che contrasta con le interpretazioni più rigide, che non sono per nulla univoche tra i rabbini.
Ti scrivo perchè, tradotto, ho letto il documento congiunto dei rabbini haredim che fonda la contrarietà ai "vaccini", solo Covid NON a quelli proteici, su 2 aspetti :
- La loro comunità scientifica, citata nel documento e che io non conosco proprio per nulla, valuta i danni potenzialmente maggiori dei benefici.
- La tecnologia genica viene rifiutata a livello farmacologico perchè altera la purezza dell' individuo, infatti è vietato non solo vaccinarsi ma anche contrarre matrimonio con un soggetto vaccinato.
Uguaglianza, Fratellanza e Tolleranza
.·. Sic Semper Tyrannis .·.
Dove ... Non siamo tutti uguali, non tutti abbiamo gli stessi diritti, alcuni hanno diritti e altri no.
Dove questo verbo attecchisce alla fine c'è il lager. (P. Levi)
μολὼν λαβέ Spartans Are Here
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Re: Scienze
sic transit gloria mundi
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Re: Scienze
Un interessante articolo su un reattore nucleare sperimentale al torio in costruzione in Cina.
China eyes thorium breakthrough in Gobi desert
So far it has not proven to be cost-effective because its extraction is more expensive than uranium
https://asiatimes.com/2021/09/china-set ... dcc534b51c
China eyes thorium breakthrough in Gobi desert
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https://asiatimes.com/2021/09/china-set ... dcc534b51c
Re: Scienze
E' da almeno trent'anni che si sta studiando questa tecnologia e l'ENEA aveva studiato la possibilità di accoppiarlo ad un impianto solare dinamico (quello inventato e sperimentato da Rubbia per intenderci) quale "fiamma pilota", però non so se questa idea sia mai stata portata a compimento o se l'agenzia italiana destina le risorse al Superfénix o ai reattori a fusione, tralasciando il resto.
Preservare lo spirito di quel tempo, in cui credevamo nell'unità e allo stesso tempo nella diversità
Nataša Pirc Musar, 8 febbraio 2024, presidente della Slovenia,
Frase pronunciata a Sarajevo durante la cerimonia per l'intitolazione della pista olimpica al goriziano Jure Franko, primo medagliato jugoslavo alle olimpiadi invernali
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Frase pronunciata a Sarajevo durante la cerimonia per l'intitolazione della pista olimpica al goriziano Jure Franko, primo medagliato jugoslavo alle olimpiadi invernali
Re: Scienze
Dalla "disinformazione " medica a quella sul cambiamento climatico Trova le differenze :
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Re: Scienze
Al polo sud farà pure più freddo, ma che qui faccia più caldo è innegabile. A ottobre da ragazzo andavo a scuola incappottato, oggi sto in camicia.
Re: Scienze
Da ragazzo ho fatto la prima libera uscita a forte dei marmi in lacoste a maniche corte, a metà novembre, o un' ultimo dell' anno a Cervinia in maniche di camicia. Ma il punto non è questo, è chi decida cosa sia scienza, e di cosa si possa discutere.
Quali siano le emergenze, chi le possa governare, con quali mezzi (GP docet).
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