Perché Jordan è l'icona della pallacanestro, colui che attraverso la propria escalation ha reso la Nba un brand globale.lucks83 ha scritto: ↑lunedì 14 aprile 2025, 15:18E nonostante questo, Jordan è ancora considerato dalla maggioranza dell'opinione pubblica il GOAT.Pantani the best ha scritto: ↑lunedì 14 aprile 2025, 14:48Io mi riferisco al prime o simil prime che è quello che si giudica.lucks83 ha scritto: ↑lunedì 14 aprile 2025, 14:14
La generazione 1965-1970 non fu effettivamente un granché, però dimentichi una cosa.
Jordan si è ritirato a 35 anni (tralascio l'esperienza Wizards) nel pieno della maturità sua e dei suoi rivali.
Per un cestista anche all'epoca era semplice primeggiare fino a quella età.
E comunque affrontò già la generazione dal 1970 in poi, quella dei Shaq, degli Iverson, dei Bryant, con "discreti" risultati mi pare.
Senza considerare il buco di quasi 2 anni dovuto al baseball/morte del padre/scommesse.
A scanso di equivoci i migliori giocatori della attuale NBA che sta affrontando Le Bron hanno tutti più di 30 anni, Jokic escluso che lo è appena diventato.
Dinastie non ce ne sono da anni, quelle che ha affrontato in passato lo hanno soggiogato, mentre all'epoca Jordan ci furono i Celtics, i Pistons, i Lakers, e tanti altri grandi team.
Aggiungo che non riuscire ad aprire un ciclo vincente non è che sia proprio tutta colpa sua, ma sicuramente è un minus rispetto a Michael.
Jordan ha affrontato dei Kobe e Iverson che erano ancora dei pivellini ai tempi in cui lui dettava legge coi suoi Bulls.
E no, non c'era assolutamente nulla di normale vedere una lega come quella della seconda metà degli anni 90 dominata dagli ultratrentenni, chiaro sintomo di poco ricambio generazionale.
LeBron durante il suo prime in cui ha raggiunto 9 finali in 10 anni vincendo 4 titoli, in questo arco temporale la lega è passata dalla generazione dei Kobe, Duncan, Nowitzki, Garnett, Nash, eccetera, a quella dello stesso LeBron comprendente i vari Wade, Anthony, Howard, Paul, eccetera, a quella dei Durant, Curry, Harden, Westbrook, Leonard, per finire con quella degli Jokic, Giannis, Embiid, Doncic, Tatum.
Se poi ci addentriamo anche nella questione pariruolo la differenza è ancora più marcata, visto che Jordan in tutta la sua carriera ai Bulls fatta eccezione per Drexler, non ha mai dovuto affrontare vere superstar nel suo ruolo.
Invece LeBron ha giocato in una lega in cui quello di ala piccola era il ruolo dominante in cui vi era la maggiore concentrazione di talento, pensando ovviamente soprattutto a Durant, ma anche a Leonard, Anthony, Pierce, George, Butler.
Se nel paragone LeBron vs Jordan poi vogliamo anche aggiungere la componente longevità, aspetto tutt'altro che secondario, qui il confronto diventa assolutamente impietoso tra l'attuale LeBron 40enne con un chilometraggio spaventoso che è ancora bordeline primo quintetto all nba, con la versione a dir poco eclissata del Jordan degli Wizards.
Ma del resto stiamo parlando probabilmente dello sportivo più longevo della storia, uno che è entrato nella lega a 18 anni dove gli vennero consegnate le chiavi della franchigia fin dal giorno zero nonostante fosse un rookie che aveva bypassato il college entrando in Nba direttamente dal liceo, e che a distanza di 22 anni è ancora qui che gioca da protagonista in Nba, e che ha avuto anche il tempo di giocare qualche minuto in Nba assieme al proprio primogenito.
Una parabola di longevità assolutamente sovrannaturale.
Chissà poi perché.![]()
Jordan è stato il giocatore giusto arrivato al momento giusto.
LeBron non ha questa immagine sacra, sia perché è emerso in una lega già globalizzata, sia perché ha imposto il suo regno in un periodo contraddistinto dai social network in cui ne sono stati amplificati i difetti, ma soprattutto per la decisione di andare a Miami unendosi ad un top 3 della lega decidendo di abbandonare la "sua" Cleveland comunicando il tutto in una sciagurata diretta televisiva costruita ad hoc, da quel momento per parecchi anni è stato visto come il "villain" della situazione, il nemico da abbattere con la sua folta schiera di haters.
E oltre a tutto questo ci aggiungerei che Jordan aveva uno stile di gioco molto più aggraziato rispetto al carrarmato LeBron.
In sintesi, molte volte in simili dibattiti prevale la popolarità piuttosto che il valore effettivo, il lato emotivo piuttosto che quello più razionale.
E ti potrei fare l'esempio calzante del tennis, in cui Federer è l'equivalente di Jordan in termini di giocatore icona idolatrato in tutto il mondo, questo fa si che ancora oggi sia il giocatore che riceve più consensi nel GOAT debate, nonostante nel frattempo ci sia un giocatore, ovvero Djokovic l'intruso nella favola Fedal, che vanta tutti i record principali del tennis, quindi il numero totale di slam vinti, il numero totale di masters 1000 vinti, il numero totale di titoli alle Atp Finals, in generale il numero di big title, il numero totale di stagioni chiuse al numero 1, il numero totale di settimane al numero 1, e oltre a tutto questo ha anche dalla sua l'head to head favorevole sia con Nadal che con lo stesso Federer.
Eppure essendo così poco amato tutti quei record ottenuti all'interno di un sport individuale che in un mondo meritocratico dovrebbero renderlo il GOAT unanime del proprio sport, o comunque il migliore della propria epoca, non bastano per considerarlo un giocatore migliore di Federer nell'opinione pubblica.
Ennesima dimostrazione che il consenso non è sinonimo di verità.
Detto che lo stesso LeBron è ancora in attività, e come tutte le leggende dello sport una volta che deciderà di ritirarsi col passare del tempo il suo mito sarà destinato a rafforzarsi sempre più nell'immaginario collettivo.
Il tempo da questo punto di vista è assolutamente galantuomo.
Del resto anche qui è opinione abbastanza diffusa che il passato tende sempre ad essere eccessivamente mitizzato a discapito del presente.
Solo quando i vari LeBron e Djokovic si saranno effettivamente ritirati voltandosi indietro in tanti ne cominceranno a percepire appieno la grandezza di quello che hanno saputo fare.
Ma tra i vari analisti sono già in molti che considerano LeBron un giocatore con una carriera più impattante rispetto a quella di Jordan.